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Autore: Shade Owl    10/12/2018    3 recensioni
La musica è un'arte, e chi la coltiva sa bene quanto sia complessa e gratificante. Un violino, poi, è tra gli strumenti più difficili di tutto il mondo della cultura sonora.
Questo lo sa bene Orlaith Alexander, che fin da bambina ha sviluppato un'autentica passione per il violino e la musica. Il giorno in cui Dave Valdéz, uno dei migliori produttori discografici di New York, scopre il suo talento, la sua vita cambia drasticamente, e da lì comincia il successo.
Tuttavia, il successo ha molte facce, proprio come le persone. E per scoprirle, Orlaith dovrà prima conoscere aspetti della sua musica che prima ignorava lei stessa...
Genere: Fantasy, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Epic Violin'
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Orlaith guardò Jayden scivolare sul pavimento, trascinandosi dietro l'incantesimo di ricerca. Un rivolo di sangue filtrava tra i suoi capelli, dove il tubo si era abbattuto: si era aperta una piccola ferita.
Il colpo alla testa doveva avergli fatto male, ma non era niente in confronto a quello che sentiva lei, al dolore che provava dentro.
Aveva sempre saputo che Jayden le nascondeva qualcosa, e per tutto il tempo in cui erano rimasti insieme e avevano condiviso disavventure e momenti non era riuscita a credere a molto di quello che le diceva.
Eppure, nonostante tutto, non aveva pensato a nulla di così tremendo. Quando aveva saputo di sua madre si era convinta che non ci fosse nient'altro, che il muro fosse crollato. Aveva creduto, o voluto credere, che fosse una persona indurita dalla lunga lotta che combatteva, ma capace di essere buona... e di essere amata.
- Sapessi quanto mi è piaciuto farlo...- disse David, scuro in volto - Ehi, piccolina... stai bene?-
Orlaith annuì senza alzare lo sguardo sul produttore, che intanto le si avvicinò, aggirando Allwood e il tavolino, lasciando cadere il tubo sul divano.
Era con lui che aveva scambiato messaggi per tutto il tempo. Quando era riuscita a mettere le mani sul diario lo aveva richiamato subito, rivendicando la promessa che le aveva fatto e, nel contempo, sperando che fosse leale quanto le sue parole.
Onestamente non era sicura che avrebbe accettato quando il giorno precedente lo aveva richiamato per chiedergli di raggiungerla a Tresckow e di aiutarla, neanche dopo la loro conversazione telefonica in aeroporto, ma quando gli aveva detto che suo padre era in pericolo e che l'uomo che l'accompagnava era pericoloso, il tono del produttore era cambiato drasticamente.
- Tu dici che stai bene, ma io non ci credo.- obbiettò David, aggrottando la fronte. Era sudato, pallido, evidentemente agitato, e sembrava prossimo allo svenimento - Cosa sta succedendo, piccola? Di cosa parlava questo pazzo? E cosa diamine sono quelle cose in strada?-
- Ti hanno dato problemi?-
David scosse la testa, esitante.
- No, perlopiù mi hanno ignorato. Una me l'ha quasi fatta fare sotto, non lo nego, ma l'ho tirata sotto e tanti saluti... anche se ora devo rifare il paraurti.- aggiunse amaro - Allora, cosa sta succedendo, me lo dici?- insisté il produttore, accigliato - Cosa mi stai nascondendo, Orlaith? E perché siamo qui a rischiare la vita? Cos'è, un'invasione aliena?-
Lei fece un sorriso amaro.
- Non mi crederesti mai, Dave...- rispose - Ma te lo dirò mentre andiamo. A te la scelta su come prenderla e se rimanere. Ti sono già grata per essere venuto fin qui.-
- Bimba, te l'ho detto, no? Ti voglio bene.- rispose lui, scocciato - Anche se avrei gradito non essere mandato allo sbaraglio. Non sembra, ma tra poco mi serviranno dei pantaloni nuovi. E questi sono pure firmati!-
Cercò di sostenere il suo sguardo triste, rispondendo con uno accigliato, ma dopo un momento roteò gli occhi, scuotendo la testa.
- No, non ce la faccio... non con quegli occhioni da cucciola smarrita.- grugnì. Guardò Allwood, steso sul pavimento, e incrociò le braccia - Con te litigherò dopo. Piuttosto, di questo stronzo che ne facciamo?-
- Lasciamolo qui.- rispose - Ci penseremo dopo. Per ora non è una minaccia.-
- Per ora?-
- Vieni, ti dirò lungo la strada.- ripeté lei, raccogliendo il violino e la borsa di Jayden, nella quale infilò il rotolo con l'incantesimo di ricerca.
- Va bene, come ti pare...- sospirò lui - Dimmi solo questo, comunque.- aggiunse, mentre si avviavano verso la porta - Quello che gli stavi dicendo prima... su cosa significava per te.- chiarì - Non sono affari miei, ma... era vero? O volevi solo tirarla per le lunghe?-
Lei gettò un ultimo sguardo al salotto.
Non gli rispose.

David rimase in perfetto silenzio molto a lungo, senza dire niente mentre Orlaith gli spiegava tutto: la vera identità di Vaněk e di Jayden, la loro guerra privata, il ruolo che lui aveva inconsapevolmente rivestito, le sue reali capacità musicali, il motivo per cui era rimasta invischiata...
Parlando, Orlaith lo guidò attraverso i campi sportivi, allontanandosi dal centro di Tresckow, mentre gli edifici cedevano bruscamente il proprio posto al verde dell'eba e del bosco. Sapeva dove stava andando: l'incantesimo di Jayden aveva localizzato gli Homunculi in un punto poco oltre la Chestnut, tra gli alberi, dove era situato un vecchio capanno che suo padre e alcuni amici avevano costruito quando lei era ancora piccola. Lo usavano spesso per le escursioni, e quando era bambina ci aveva passato molto tempo, soprattutto durante l'estate. Ci aveva suonato i suoi primi brani originali, quando aveva imparato a scrivere da sé la propria musica, anche se solo per intrattenere famiglia e amici, e solo dopo aveva portato qualcosa nei locali. A prescindere dal modo in cui Vaněk ne era venuto a conoscenza, quel luogo era perfetto per combattere due Homunculi così forti: nessuno si sarebbe fatto male, e poteva scatenarsi.
- Dio...- brontolò David, quando la spiegazione di Orlaith fu arrivata alla fine - Ed è... tutto vero? Voglio dire, non ti stai... inventando tutto? O magari... allucinazioni? Da stress, forse? Ti ho sovraccaricata, dopotutto, potresti...-
- Dave, se hai un po' di pazienza vedrai da solo che è la pura verità.- rispose lei, in tono rassegnato - Ora concentrati, per favore... quello che sto per fare è molto difficile.-
- Stai per affrontare due... omuncoli?-
- Homunculi.- corresse lei - E sì, sono due, e anche molto potenti. Se perdessi la concentrazione per un solo secondo potrebbero uccidermi.- scosse la borsa di Allwood, che portava a tracolla - Il piano di Jayden prevedeva di tendere loro qualche trappola e rendere il tutto il più rapido e facile possibile...-
- ... ma noi lo abbiamo tramortito senza nemmeno spiegargli dove sono quei due.- concluse David - Sì, però... non hai detto che quegli... quei tizi... sono l'unica cosa che lo tenga a freno?-
- Non li ucciderò entrambi, infatti.- rispose lei - Jayden non ha mai sfoggiato troppo i suoi poteri davanti a me, immagino per evitare che mi accorgessi che stava diventando più forte... ma se non distruggiamo tutti i Suggelli, resterà bloccato. Ucciderò uno solo di loro, e lascerò in vita l'altro, ma lo renderò incapace di nuocere.-
- E poi?-
- E poi mi farò dire dov'è mio padre, nel caso fosse altrove.- rispose lei - E qualcos'altro, anche. Ne ho di domande per loro.-
Avevano superato i campi da baseball, e ora davanti a loro c'era solo boscaglia, mentre un sentiero sterrato si inoltrava nella macchia. Pochi minuti di cammino e avrebbero raggiunto il capanno.
Suo padre doveva per forza essere lì, la scelta del luogo era fin troppo chiara, solo lui poteva esserne a conoscenza. E se anche non ci fosse stato, avrebbe comunque scoperto dove trovarlo.
- Sei sicura di volerlo fare?- chiese David - Mi sembra... una cosa pericolosa.-
- Lo è, infatti.-
- E non ti posso aiutare in alcun modo?-
- Puoi stare fuori dai guai.- rispose lei.
Sentiva dentro di sé una collera glaciale, che a ondate lavava via la paura e la disperazione, cancellando il tradimento di Jayden o il senso di pericolo che le trasmetteva il piccolo esercito di Homunculi nascosto per le strade di Tresckow.
- Non riuscirete a fermarmi.- mormorò, rivolta a qualcosa che vedeva solo lei.
Riprese a camminare, inoltrandosi nel bosco.

Allwood grugnì stordito, mentre veniva voltato cautamente sulla schiena e aiutato a mettersi seduto. Lentamente, riuscì a mettere a fuoco il volto magro di McGrath sopra di lui.
- Ah... sei arrivato, alla fine...- brontolò, raddrizzandosi. Si toccò la nuca, sentendo un gran bozzo e un po' di sangue - Maledizione...-
- Miss Alexander l'ha tramortita?-
- No, noi stavamo parlando.- rispose - Scommetto che è stato quel suo amico... il produttore, Valdéz. Gli ha mandato messaggi per tutto il tempo.-
Come aveva potuto essere così stupido? Avrebbe dovuto liberarsene quando aveva creato quell'Homunculus identico a lui. In questo modo si sarebbe risparmiato un sacco di problemi.
- Hai visto dove sono andati?- chiese.
McGrath scosse la testa.
- No, signore. L'ho trovata seguendo il nostro legame, ma quando sono arrivato miss Alexander era già sparita.-
Lui annuì.
- Il mio borsone?-
- Credo l'abbia preso la signorina.-
- Ovviamente...-
Si rialzò con cautela, frugandosi nelle tasche. Sapeva di non avere con sé nemmeno un pezzo di carta, aveva infilato ogni singolo Cerchio Magico in suo possesso dentro quella borsa. Tuttavia era stato almeno un po' previdente e si era accertato, prima di partire, di avere addosso almeno un pennarello e una scatola di gessetti.
- Dammi la mano.- disse, estraendo il pennarello.
McGrath gli tese il palmo, su cui lui disegnò un Cerchio Magico.
- Orlaith ha un Cerchio Magico nel parka, ce l'ho messo quando gliel'ho riparato mesi fa.- spiegò - Non posso farlo collassare a distanza, ma ti permetterà di seguirla, grazie a questo.- e indicò il disegno sulla sua mano - Trovala. Io andrò a cercare Vaněk, cercherò di tenerlo impegnato.-
McGrath guardò per un attimo il Cerchio Magico, apparentemente indeciso.
- Qualcosa non va?-
- Cosa devo fare con miss Alexander, quando l'avrò trovata?-
- Non posso più fidarmi di lei.- rispose Jayden - Assicurati che distrugga i Suggelli, poi uccidila e raggiungimi.-
Il maggiordomo esitò.
- Cosa?- sbuffò Allwood, scocciato.
- Io... non posso farlo, signore.-
Lo stregone aggrottò la fronte, sorpreso: era la prima volta che si rifiutava di eseguire un ordine.
- Come?-
- Non posso farlo.- ripeté McGrath, più risoluto - Non mi chieda questo, signore.-
- McGrath, tu sei un Homunculus, e devi obbedire. Lei mi ha tradito, e con i suoi poteri è troppo pericolosa per noi. Devi fare quello che ti dico.-
- Farò qualsiasi cosa lei mi chieda, ma non questo.- rispose McGrath - Non posso nuocere a miss Alexander. Mi dispiace.-
Allwood lo guardò stupito, mentre incrociava le braccia e gli rispondeva con uno sguardo fermo: non stava scherzando (non poteva neanche avere un senso dell'umorismo, almeno in teoria), era serissimo. Non voleva eseguire l'ordine.
- Però... allora è proprio vero.- disse - Stai somigliando sempre di più al vero McGrath. Il che, adesso, è una sfortuna.- sospirò, scuotendo la testa - Non importa... allora trovala, ma non ucciderla... assicurati però che uccida entrambi i Suggelli. Ora che sa la verità potrebbe risparmiarli. Se dovesse esitare, finisci tu il lavoro.-
McGrath annuì.
- Questo lo posso fare.- disse.
- Bene. Appena hai fatto raggiungimi, allora. Ma tieni presente...- lo ammonì - ... che non potrò non difendermi, se cercasse di attaccarmi.-
- Vuole davvero farle del male, signore?-
Allwood esitò.
- Non vorrei.- rispose - No. No, non lo farò. Lei è mia, McGrath... e non la lascerò passare al nemico. Non posso. È come te... siete entrambi parte di me. Questa guerra l'ha plagiata, ma rimedierò.- promise - Farò tutto quello che serve.-
Prese un blocchetto di postit dal tavolino del telefono nell'ingresso e uscì di casa, guardando il cielo: la tempesta aveva raggiunto Tresckow, oscurando il sole e gettando un'ombra grigiastra sull'intera cittadina. Un rombo risuonò sopra di lui: presto avrebbe piovuto, probabilmente.
- Le auguro buona fortuna, signore.- disse McGrath, sopraggiunto al suo fianco.
Allwood non rispose: non aveva bisogno di fortuna.
Aveva bisogno di potere.

Ebbene, stiamo raggiungendo i capitoli finali, anche se ancora ne mancano diversi prima dell'epilogo. In ogni caso vi posso annunciare fin da ora che esiste un sequel di questa storia, attualmente in fase di stesura e già a buon punto. Non posso dire quanti capitoli conterà, ad oggi sono quasi una ventina, però sta procedendo. Se tutto va bene, chiuderemo questa storia per iniziare l'altra.
Ringrazio ancora una volta J
ohn Spangler, Old Fashioned, Fan of The Doors, _Alexei_, Kira16, Fiore di Girasole, Sahara_2, Queen FalseHeart, Marz97, Aelfgifu, Roiben e Beauty Queen, che mi seguono. A presto!

   
 
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