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Autore: elfin emrys    11/12/2018    2 recensioni
{Merthur, Reincarnation!AU, 5/5}
Arthur non si era mai definito un uomo emotivamente intelligente, capace di intendere le proprie sensazioni e comprendere da dove derivassero, ma quando aveva davanti Merlin si credeva veramente inetto.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Nel futuro
Capitoli:
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11/12/20XX – 17/12/20XX
 
Pensieri dell’11/12/20XX
Merlin spostò la guancia sull’altra mano distrattamente, continuando a guardarlo con aria persa. Arthur gli schioccò le dita davanti al viso.
-Merlin, ascoltami.
-Sì sì…
Lo guardò male, come per dire “Ascoltami sul serio” mentre continuava a declamare il discorso che aveva scritto. O era più corretto dire “riscritto”?  E riscritto. E riscritto, riscritto e riscritto.
-No, scusa, ripeti un attimo.
-…Cosa?
-L’ultima frase che hai detto.
Arthur riguardò velocemente un foglio, cercando il punto incriminato. Quella era la prima volta che doveva fare un discorso di quella portata, era importante per lui, per la carriera che voleva avere, quindi ci avrebbe messo tutto se stesso (e tutto Merlin) per fare la miglior figura possibile.
Quindi, ripeté la frase e tentò di suonare il più convinto possibile, anche se vide il fidanzato scuotere la testa.
-Non mi piace, mi dà una brutta sensazione. Forse…
L’uomo si alzò, andandogli vicino con quella matita maledetta, con cui non aveva fatto altro da ora di pranzo se non cancellare e riscrivere frasi. Arthur sospirò, sentendo la testa pulsare e il nervosismo scalare vette altissime e inesplorate a quella correzione. Insomma, era lui ad aver studiato e, soprattutto, sudato per arrivare fino a lì, non Merlin.
-… Credo che così sia meglio. Riparti da questo punto.
Arthur sospirò, pensando a quante altre volte aveva chiesto il suo consiglio quando era diventato il presidente di quel gruppo politico studentesco all’università… Doveva decisamente iniziare a chiedere meno il parere di Merlin, si disse, per l’ennesima volta in tutti quegli anni.
Peccato che, ancora, non si sarebbe ascoltato.
Quindi, ricominciò dal punto indicato, guardando di sottecchi il ragazzo per leggergli una certa soddisfazione in viso.
 
Pensieri del 12/12/20XX
-Ancora tè, caro?
Arthur annuì mormorando un grazie, mentre Hunith gli versava la bevanda nella tazza. Vide la donna guardare ancora l’orologio e sbuffare, per poi rivolgersi a Merlin.
-Il giorno in cui tuo padre sarà in orario, nevicherà ad agosto.
Sorrise, sorseggiando il tè e scegliendo, con finta nonchalance, il biscotto al cioccolato. Davanti a loro, la tv continuava a mostrare foto di Merlin da piccolo, intervallate da qualche breve audio o filmato.
-Era proprio necessario tutto questo, mamma?
-Ma certo, tesoro! Tuo padre e io ci abbiamo messo molto impegno per farlo.
-Ma non c’è alcun motivo per…
Hunith gli mise un dito vicino alle labbra.
-Sh sh sh. Non ci deve essere un motivo per rivedere i ricordi di mio figlio, no?
Merlin le sorrise dolcemente e con imbarazzo, dando un’occhiata di scuse ad Arthur, come se quest’ultimo non avesse praticamente vissuto là per anni. Improvvisamente Hunith alzò le sopracciglia, esclamando qualcosa e posando una mano sul ginocchio del suo “secondo figlio”.
-Questo video è tenerissimo, devi assolutamente vederlo, Arthur!
Il biondo, sentendosi tirato in causa, smise di bere il tè e guardò con interesse la televisione, dove si vedeva un Merlin di non più di cinque anni che colorava qualcosa piuttosto scocciato.
-Che è successo, caro?
Il piccolo Merlin la guardò, incrociando le braccia.
-Arthur oggi mi ha chiesto di sposarlo.
Hunith si fermò con la telecamera e sussurrò un “Ah” piuttosto sorpreso.
-E tu cosa hai detto?
-Ho detto di no! Non voglio mica sposare un asino!
La donna rise, immaginando l’espressione del bambino.
-E allora perché sei tu quello offeso?
Merlin la guardò arrossendo, stringendo più forte il pastello.
-Perché mi ha detto che allora io ho le orecchie grosse e me le ha tirate!
Hunith si morse il labbro, guardando l’espressione totalmente devastata del figlio, che intanto aveva ricominciato a colorare rabbiosamente.
-Non sono così grandi, ecco… stupido asino…
Arthur si sentì arrossire fino alla punta dei capelli, ringraziando di non ricordare quell’episodio se non per sentito dire. Sbirciò nella direzione del fidanzato, che nel frattempo aveva nascosto il viso dietro la tazza di tè, fingendo di non aver visto né sentito nulla. Lo osservò attentamente, lasciando che il parlare di Hunith gli scivolasse addosso. “Ho detto di no, non voglio mica sposare un asino!” erano state le sue parole e anche se Arthur era pienamente consapevole che fossero state dette anni prima, quando la situazione era molto diversa, non poteva non sentirsi preso in fallo istintivamente.
Si morse il labbro inferiore e tentò di dirigere il pieno delle sue attenzioni ai deliziosi biscotti di Hunith.
 
Pensieri del 13/12/20XX
Arthur sentì le spalle rilassarsi inconsciamente quando capì di aver fatto colpo sulla folla che gli stava davanti.
Alla fine aveva avuto ragione Merlin, con quella sua maledetta matita e la sua mania di contraddire costantemente il modo in cui diceva le cose.
L’uomo resistette alla tentazione di abbassare il capo e continuò per un altro secondo a godersi il senso di vittoria, ma appena si girò l’unico suo pensiero furono gli occhi di Merlin, poco lontano, che non l’avevano lasciato un attimo.
 
Pensieri del 14/12/20XX
Era stato facile baciarlo anni prima, dopo essersi detti dei sogni e delle emozioni quantomeno curiose che provavano quando si guardavano, di quel senso di intimità e di nostalgia. Era stato facile baciarlo, dopo essersi raccontati del mezzo desiderio che provavano l’uno per l’altro.
Arthur, per la prima volta contro quelle labbra che aveva pensato tante e tante volte, aveva trovato ironico (e, in qualche assurdo modo, anche familiare) che per avere il coraggio di prendersi Merlin aveva dovuto prima spogliarsi e spogliarlo. Era come se si fossero trovati improvvisamente nudi, vicini, meravigliati nello scoprire che avevano sempre percepito nell’altro qualcosa di segreto, che non aveva la volontà di uscire.
 
Pensieri del 15/12/20XX
Attraversò a grandi passi il corridoio per arrivare in salotto, dove un Merlin decisamente soddisfatto stava leggendo un libro e bevendo quello che doveva sembrargli un meritatissimo tè.
-Merlin?
-Mh?
-Sai per caso dov’è finito il mio maglione rosso?
Il moro lo guardò immobile per mezzo secondo, prima di affondare ancora di più il corpo nel capo incriminato.
-Non so proprio di cosa tu stia parlando…
Arthur incrociò le braccia sul petto.
-Merlin.
L’altro sorseggiò brevemente il tè, continuando a guardarlo fisso con gli occhi più grandi e luminosi che riuscisse a fare. Era l’atteggiamento da “Lo sai che mi piace il tuo odore” che assumeva per scampare a quelle situazioni fin dall’inizio della loro relazione. Arthur sentì un brivido di arrendevolezza sulla pelle.
-Me ne metterò un altro. Ma solo per stavolta, Merlin.
Indicò con un dito il fidanzato con aria minacciosa e calcò la voce sul suo nome. Il compagno gli sorrise soddisfatto, osservando mentre usciva dalla stanza.
 
Pensieri del 16/12/20XX
Ogni volta che Natale si avvicinava, cominciava a sentire una sorta di tristezza, malinconia e senso di gratitudine. Si chiedeva quando avesse cominciato a percepire quella sensazione singolare, a volte opprimente. Merlin era l’unico che sembrava rendersi conto del suo stato d’animo. Diceva che non c’era nulla di magico nel suo semplicemente sapere, era solo grazie al fatto che Arthur, ogni volta che cominciava a “fare la testa di fagiolo” e “occupare la mente in attività poco allenate, come il pensiero”, si portava la mano al costato. Non se n’era mai accorto lui stesso, né suo padre, né sua madre, né Morgana o i loro amici.
Ogni tanto, quell’azione diventava strana, quando ci faceva caso.
Ancora una volta, Arthur si chiese se stesse facendo bene a tentare di lasciar andare.
 
Pensieri del 17/12/20XX
La prima volta che gli aveva detto “Ti amo”, non l’aveva detto sul serio. L’aveva solo mimato con le labbra, come se non pensasse di poterlo dire ad alta voce. Poi, aveva preso un grande respiro e aveva guardato Merlin negli occhi. Gli aveva preso le mani…
Gliel’aveva detto.
Ti amo.”
Era stato come se avesse atteso una vita per dirglielo, finalmente, ed effettivamente un po’ era così perché forse –giusto un pochino- l’aveva amato fin da quando erano piccoli.
Arthur si sorprendeva, dunque, di quanto continuasse a essere curioso dirgli che lo amava. Neanche Merlin lo diceva spesso, del resto. Forse, non si erano mai abituati e forse era quasi meglio così, perché ogni volta che lo diceva Arthur era sicuro di sentirlo fin dentro le ossa.
Per questo, quando vide Merlin posargli di fronte la sua tazza rossa con dentro il miglior tè che avevano in casa dopo una giornata a dir poco sfiancante e dai risultati deludenti, Arthur sorrise dolcemente e gli accarezzò una mano.
-Ti amo…
Merlin posò un bacio sul suo capo.
-Anche io.
 

Note di Elfin
Buongiorno pìpol! Ed eccoci al nostro terzo martedì in compagnia dei pipponi mentali di Arthur :) Abbiamo superato la metà di questa ff, mancano solo gli ultimissimi due capitoli! *applauso*
Come starete cominciando a notare… sono tutti in vita, praticamente, ahahah. Il motivo è ovvio, visto che non è facile come un tempo morire di parto (vedi Igraine) e, sicuramente, non è proprio diffusissimo morire in battaglia / a causa di incantesimi / in seguito a purghe contro la magia. In realtà avevo lasciato qualcuno morto, cioè il povero Will :( Il suo pezzo è stato però tolto perché mi era venuto straordinariamente lungo e ho deciso di tenermelo per qualcos’altro. Ebbene sì, prima o poi una robetta su Will non ve la leva nessuno è_é
Ringrazio tutti voi, lettori silenziosi, e tutti coloro che hanno messo questa ff fra le seguite… siete aumentati <3 Inoltre, mando un abbraccio a quei due che hanno messo la storia fra i preferiti e chi l’ha messa fra le “da ricordare”! Spero che entro la fine non cambiate idea!
Un commento, anche veloce, è sempre ben accetto.
Al prossimo martedì!
Kiss

 
   
 
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