Si guardano di sottecchi, consci di sfiorarsi reciprocamente con gli occhi, parlando con parole senza voce.
Perchè la lingua scivola e mente, ma gli occhi… oh, con gli occhi non si può mentire.
-L’isola sembra tranquilla- si aggira nella cucina Usopp -Ha solo una piccola caserma di Marine nemmeno poi così addestrarti-
Isola tranquilla, pochi marines… perfetta no?
Occhio nocciola fronteggiano senza giochetti uno sguardo nero e sicuro, venendo ricambiati con un’occhiata d’intesa ma non di assenso.
Testardo orgoglioso.
Uno sbuffo, ma gli occhi da ladra non demordono.
-Il mercato sembra ben fornito: la dispensa piange grazie a qualcuno di nostra conoscenza!-
Il volto di profilo, una mano a sfiorarsi le labbra e l’altra a sistemarsi una ciocca dietro l’orecchio, sfiorando nel viaggio di ritorno il contorno dell’occhio, punti su di lui, che non accenna a parole d’invito.
Una birra, forse due, quattro chiacchiere e chissà… qualcosa di più?
-Mi sento incolpato ingiustamente-
-Non ingiustamente, ma con tutte le prove contro di te Rufy!-
-Sei cattivo Sanji!-
Nessun invito avrai da me ragazzina, ride l’iride d’ossidiana che brilla per l’occasione ma che non permette a parola alcuna di lasciare le sue labbra.
Brutta bestia l’orgoglio.
Basterebbe così poco.
Uno sguardo più deciso, un occhiolino, la sua iride che scende sul corpo diafano di lei e confermarle che la desidera.
Un sorriso e magari… una mossa?
Niente? Sicuro?
-Suuuuper! Io e fratello naso lungo andremo in cerca di materiale per la Sunny: fratello peluche vieni con noi?-
-Robin ed io volevamo consultare la biblioteca cittadina e magari anche l’erboristeria-
-Noooooia!-
-Yohoho-oh Rufy san se desideri posso accompagnarti io all’avventura!-
-Ehi no, aspettate che avventura? Rufy ci sono dei marine!-
Le lunghe ciglia sfarfallano in una chiara avance, un’offerta, un invito, una supplica che riceve in risposta solo lo scostarsi da lei dello sguardo di guerriero.
Scappi?
No, l’occhio di nuovo sicuro su di lei, E tu?
Gli occhi di gatta sorridono, si chiudono e si riaprono, brillando, luccica di speranza e desiderio.
Insieme, tu ed io. Lo vogliamo entrambi.
-Shishishi! Andiamo a divertirci!
-Rufy no, ti prego! Brook fagli cambiare idea!-
-Yohoho-oh, credo sia tardi Usopp san-
Lo sguardo di samurai si infiamma, prende di colore, si scioglie e ruba le sfumature del mare notturno senza luna.
Se mi vuoi, parla ora.
Una sfida, a cedere per primo, a soccombere al desiderio.
Gli occhi non mentono.
-Suuuuper! Tutti d’accordo quindi?-
No, non puoi ingannare una truffatrice, parla tu!
-Cercate di non perdervi… Uso-chan mi serve una mano al mercato-
No, tu.
-Uhm si, ok. Franky ci vediamo in carpenteria?-
-Super bro!-
Tu!
-Robin vado a prendere la lista di libri!-
-Si dottore-
Tu!
-Shishishi, non vedo l’ora di scendere!-
Tu, dannazione, tu!
-Perfetto quindi… oh, Nami swan! Mia sirena ramata, tu che programmi hai?-
L’incanto si spezza.
La verità tace, il desiderio urla in silenzio.
Gli occhi si distraggono e perdono il loro dialogo sincero.
-Penso che seguirò Chopper e Robin, Sanji kun-
La sfida, l’inganno, la truffa, l’invito, l’opportunità svanisce in un battito di ciglia.
-Quindi a fare la guardia resta Zoro?-
-A quanto pare. Tsk Testa d’Alga vedi di non dormire!-
-Taci, Torcigliolo!-
Taci, come tacciono gli occhi ora distanti.
Taci come tace mordendosi la lingua muta l’orgoglio.
Taci.
Taci per ora.
Sarà per la prossima volta, se lo promettono entrambi.
Sarà per la prossima isola.
Sarà per il prossimo sguardo.
Sarà.
Ma per ora fa male vederla andar via.
Sarà.
Ma lasciarlo brucia nell’iride color nocciola.
Sarà.
Sarà mamihlapinatapei.
Lo è sempre.
Mamihlapinatapei: gioco di sguardi tra due persone che si piacciono,
guardarsi reciprocamente negli occhi
sperando che l’altra persona faccia qualcosa che entrambi desiderano ardentemente
ma che nessuno dei due vuole fare per primo.
(YAGHAN, lingua indigena della Terra del Fuoco -Cile)