Anime & Manga > Candy Candy
Segui la storia  |       
Autore: Soniabruni    13/12/2018    3 recensioni
Il primo capitolo inizia al porto di New York, siamo nel 1920. In un bar Albert e Terence sorseggiano un caffè in attesa di qualcuno che sta rientrando dall’Europa… qualcuno cui entrambi tengono molto.
Chi è questa persona è cosa ci è andata a fare oltreoceano magari quando la guerra la faceva da padrone in quei territori?
Credo non sia difficile rispondere, più complicato sarà accettare il motivo di quella scelta.
Susanna Marlowe è morta da un anno ma… ma Terence non è solo!!! nooooo!!!! Terence, che hai fatto!!!!!
La situazione appare molto complicata sin dall’inizio e man mano che si cercherà di fare chiarezza parrà diventarlo ancora di più, ma questa persona così vicina a Terence sarà la chiave per Candy per far pace con presente e passato. Quindi non mi giudicate troppo in fretta! Abbiate pazienza perché riusciremo a scoprire ciò che lega completamene il terzo nuovo soggetto ai nostri beniamini solo nell’ultimo capitolo dello scritto.
I primi tre capitoli servono ad inquadrare la situazione, la storia comincia a svilupparsi dal quarto e poi correrà via veloce con un inaspettato risvolto...
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Candice White Andrew (Candy), Terrence Granchester, William Albert Andrew
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~CAPITOLO 4 AL PRONTO SOCCORSO

Quella sera Candy copriva il turno di notte al pronto soccorso, il ghiaccio teneva da giorni in ostaggio la città e la neve cadeva abbondante; il vento ululava al cielo note tristi e melanconiche.

In astanteria un silenzio surreale, nessuna urgenza… l’atmosfera era talmente quieta da incutere timore.
All’improvviso la frenata di una macchina e il rumore di una corsa frenetica, la porta dell’ingresso che sbatte e una voce angosciata che chiede aiuto…

Candy sentì il cuore sussultare e le mani diventare scivolose.
Mentre il flacone di fisiologica andava in mille pezzi sul pavimento, le gambe cominciarono e tremare e con molto impaccio si affacciò al corridoio.
Un uomo alto, lunghi capelli bruni, spaventatissimo era fermo in mezzo a quell’androne con una bimbetta immobile e pallida come un cencio tra le braccia.
La piccola, avvolta con cura da una coperta di lana, ansimava rumorosamente e teneva il capo abbandonato sul petto del suo papà.

La collega di Candy prese per prima la parola.
“Che succede?”

“Mi aiuti signorina, mia figlia sta male… ha la febbre altissima e fatica a respirare!”
disse mentre appoggiava per l’ennesima volta le labbra su quella fronte delicata sperando di non avvertirla più ardere come il fuoco.

La bionda infermiera andò a chiamare il medico di guardia.
“Alex! Presto!”
La barella con la bimba sparì dietro due enormi ante bianche ondeggianti, mentre quel padre disperato e impotente veniva a fatica trattenuto in sala d’attesa.

Candy seguiva Alexander come un automa…
L’aveva riconosciuto, era Terry?! Era lui o no? La voce era inconfondibile ma non aveva avuto il coraggio di guardarlo negli occhi e lui era troppo preso dal suo dramma per accorgersi di lei.
Seguiva gli ordini del giovane medico senza avere il coraggio di posare un solo attimo gli occhi sul volto di quella creaturina, forse temeva di riconoscere in quel tenero visetto i tratti del padre o della madre e avere la conferma di ciò di cui il suo cuore era già certo.

“Povera piccola, è spagnola! Non ci posso credere, sono mesi che non si registrano casi... o è qualcosa di molto simile!”
Sentenziò il medico.

L’infermiera non riuscì ad evitare che una lacrima sfuggisse dalle sue ciglia.
La moglie lo aveva lasciato da poco, Terry non poteva perdere anche la figlia!
In quel momento si sentì in colpa per aver istintivamente provato gelosia verso quell’esserino innocente che ora era nelle sue mani… sue e di Alexander.
Si maledisse per l’ennesima volta, non riusciva ad accettare quella parte di sé che la faceva soffrire del suo stesso dolore.
Le accarezzò il viso con gli occhi, era una bella bimba paffuta dai lungi capelli scuri ondulati… una bimba che doveva per forza tornare a ridere e correre.

“Candy che hai? Coraggio! Non è la prima volta che vediamo casi di questo genere, faremo il possibile. La piccola è sana e forte, controllati! Hai visto di peggio!
Mandami qui il dottor Bobson e tu occupati del padre. Raccontagli con precisione come stanno le cose e cerca di dargli conforto perché quando saprà sarà disperato”.

La giovane donna obbedì all’ordine e si diresse in sala d’attesa dove un Terence nervosissimo consumava a grandi passi il corridoio passandosi di continuo le mani tra i capelli.
Quando scorse l’uniforme bianca che si avvicinava, quel povero padre in pena si precipitò verso di lei.
“Come sta? Come sta la mia bambina?”
Incollò gli occhi blu sugli smeraldi di lei e rimase senza fiato…
“Ca… Candy! Sei tu? Charlotte… la mia Charlotte…” la voce cavernosa sembrava arrivare direttamente dall’inferno.

La ragazza si fece coraggio, non era il momento di farsi sopraffare da cose personali, anche se quelle gemme strappate agli abissi dell’oceano in tempesta le avevano trapassato l’anima come era sempre stato.
“Terence… sì… sono io! La bimba è in buone mani! E’ spagnola… ma fatti coraggio, faremo del nostro meglio e riusciremo a salvarla”.

Lui si sentì mancare la terra sotto i piedi, cadde in ginocchio piangendo e lei non riuscì a non abbracciarlo.
“Coraggio siediti… “

“Sono maledetto, tutto quello che mi sta accanto muore prima o poi…
Sono sempre riuscito ad annientare il poco di buono che si è avvicinato a me; non avrei mai dovuto venire al mondo!
Non… non posso perdere anche lei, capisci? Non ho che lei al mondo, io… non posso....”

Candy poteva sentire tutto il suo dolore, quante volte aveva lei stessa pensato le medesime cose, quando aveva perso Anthony e poi Stear e… e l’unico che riusciva a far battere il suo cuore…

“Ti prometto che questo non accadrà!
In genere il virus è meno aggressivo nei bambini e negli anziani, vedrai, andrà tutto bene!” lo rassicurò mentre, seduta accanto a lui, non riusciva a non cingergli teneramente le spalle. E lui si lasciò andare alle lacrime tra quelle braccia tanto amate.

La giovane donna percepiva quelle stille bruciarle il collo, non era la prima volta che accadeva; si sentì catapultata nel passato da un uragano di emozioni che si sovrapponevano l’una all’altra senza darle scampo: non era cambiato nulla!

Qualche ora dopo dottore e infermiera sorseggiavano una tazza di caffè, era l’alba.
“Candy, credo tu abbia bisogno di riposare, non ti ho mai vista così sopraffatta dagli eventi con nessun paziente. Sei sempre stata ferma di fronte a qualsiasi situazione e ammetto che scoprirti così fragile oggi mi ha fatto vacillare, mi hai sempre dato tanta forza e sicurezza, lo sai vero?”

“Alex, perdonami! È stato solo un momento, vedrai che tornerò quella di prima; dimentica quello che è successo, vuoi?”

Provò un’infinita tenerezza mentre guardava negli occhi quell’uomo meraviglioso.
Il medico scostò la ciocca che gli ricadeva in fronte, rivelando la cicatrice ancora vistosa accanto all’occhio destro, e lei si sentì terribilmente in colpa.
Era stato colpito proprio per salvarla, l’aveva protetta con il suo corpo dal fuoco nemico rischiando la sua stessa vita e poi la vista.
Candy ricordò il momento in cui lui aveva ripreso conoscenza dopo il grave incidente, aveva subito chiesto di lei, quella era stata la sua prima preoccupazione.
Quante volte le aveva dimostrato di amarla sopra ogni cosa, le stesse in cui la ragazza aveva finto con se stessa di non capire fino in fondo.

Il giovane aveva atteso a lungo prima di farsi avanti, per non farle pesare il proprio sacrificio prima e per darle tempo di metabolizzare il suo passato poi.
Lo aveva sorpreso piangere di nascosto durante quei mesi lunghi e bui in cui riusciva a malapena a scorgere qualche ombra, ma di fronte a lei aveva sempre finto una forza d’animo fuori dal comune, l’ultima cosa che voleva era la compassione di quella ragazza che gli faceva esplodere il cuore nel petto.

Candice era stata la sua forza e anche i suoi occhi quando, sotto la guida esperta di lui, aveva dovuto operare con le proprie mani un soldato in fin di vita in una delle tante emergenze che li avevano travolti in Europa.
“Alex! Sono tutti occupati, non possiamo lasciarlo morire, ti dirò quello che trovo e tu mi indicherai come fare per andare avanti… alternativamente è già morto!” l’aveva spronato lei.

“Siamo una squadra infallibile” le aveva sussurrato lui quella volta, dopo che insieme avevano strappato quel giovane militare alle braccia della nera signora.

In quel momento si era sentita appagata come non le era accaduto da tempo e si era illusa di poter essere finalmente felice, facendo leva sul suo lavoro e sul bene che poteva ricavarne per gli altri.


Alexander l’amava davvero e Candy gli voleva un bene dell’anima...

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Candy Candy / Vai alla pagina dell'autore: Soniabruni