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Autore: PrimbloodyBlack    14/12/2018    1 recensioni
(la pubblicazione continuerà su Wattpad) Skye faceva parte di una della famiglie più importanti del regno. Suo padre, braccio destro del re, l'aveva educata ad una vita di sfarzo e lusso. Tutto ciò che voleva era suo, le bastava solo chiedere. Ma l'unica cosa che lei voleva era l'unica che non gli era concessa. Essere libera.
Dopo la morte della madre Margaret, il padre sprofondato nella depressione, aveva riposto tutto il suo amore morboso verso la figlia. La teneva chiusa nell' enorme dimora impedendole di uscire e quindi di cercare marito. Aveva ormai raggiunto i diciassette anni ed ogni donna della sua società aspirava ad uno sfarzoso matrimonio. Ma a lei fu negato anche di amare. Tentò più volte di fuggire ma sempre in vano.
Solo una volta si era avvicinata alla libertà ma un incontro alquanto magico aveva cambiato tutto.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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And I feel life for the very first time
Love in my arms
and the sun in my eyes
I feel safe in the 5am light
You carry my fears 
as the heavens set fire

Oh wonder (Technicolor Beat)

Si avvicinò con fermezza alla grande entrata da cui entravano e uscivano gli invitati. Quando oltrepassò il portone una sensazione di inferiorità la travolse. Si sentiva così piccola difronte alla maestosità della struttura. Rimase senza parole vedendo l'enorme lampadario in oro e cristalli pendere dal soffitto. La sala era davvero grande riempita dai tanti colori degli abiti delle dame e dei gentiluomi. Si girò intorno per cercare quella figura che tanto la agitava. Soffocata dalla presenza di così tanta gente si scansò verso un lato della sala. C'erano dei tavoli pieni di cibo ed altri dove i nobili si sedevano per discutere o per bere qualche bicchiere di vino. Per curiosità la ragazza si avvicinò per prendere dei bicchierini di trifle. Quando lo assaggiò poté assaporare perfettamente i frutti di bosco e il liquore.

Che buono! Quindi poso anche percepire i sapori.

Stava per prenderne un'altro, quando una dama con la maschera le rivolse la parola.

"Inusuale vedere una donna in simili costumi."

"Detto da una dama con il viso nascosto..."
La donna rise divertita e si portò una ciocca di capelli ribelli dietro l'orecchio.

Aveva un lungo vestito color crema fin troppo ricamato. Aveva le spalle scoperte su cui ricadevano delle ciocche di capelli castani mentre tutti i restanti erano legati dietro la nuca con una forcina decorativa.

"È la prima volta che venite qui? Non vi ho mai vista."

"Si, sono una vecchia conoscente della famiglia Carter."

"A me sembrate piuttosto giovane e bella per essere una vecchia conoscenza." Disse sorridendo.

"Un'amica d'infanzia va meglio?" Chiese la lupa ridendo.

"Decisamente."

Quando la dama si spostò per prendere un bicchiere di punch, in quel momento Thalia si accorse di avere molti occhi curiosi puntati addosso.

"Il brutto della corte è che i pettegolezzi sono pane quotidiano."

"Cosa intendete? Non credo di aver fatto qualcosa di sbagliato."

"Parlare con la figlia del re con atteggiamento così amichevole non è cosa da tutti."

"Mi perdoni, non lo sapevo." Disse con un imbranato mezzo inchino.

Diamine la prossima volta mi informerò sulle maniere cortesi dei nobili.

"È la maschera vero?" Disse lei prendendola in giro.

"Probabilmente." Disse lei imbarazzata.

"Adesso devo andare, mio padre sta per arrivare, deve fare uno dei suoi inutili discorsi." Poi addolcendosi, "Può dirmi come si chiama?"

"Thalia."

"Thalia?"

"Ehm... Watson."

"Interessante. Io sono Annie, ma questo già lo sapeva." Disse scherzando. "Spero che mi concederà un ballo stasera signorina Watson."

"Certamente." 
La ragazza si inchinò e attraversando la folla di invitati e entrò nel corridoio sulla destra.

Devo trovare Skye.

"Ci scusi se la disturbiamo."

Come non detto...

Altre due dame le si avvicinarono, incuriosire per la scena di poco fa.

"Buonasera." Disse la lupa.

Erano due ragazze, molto giovani, probabilmente sui quattordici anni. Avevano gli occhi pieni di vita e eccitamento.

"Lei conosce la figlia del re?" Chiese la ragazza con il vestito rosa.

"È sua amica?" Chiese l'altra, vestita di verde, subito dopo.

"Ehm... Io..."

Improvvisamente la musica si fermò e gli invitati smisero di parlare e rivolsero lo sguardo sopra la scalinata, dove vi erano due troni con un alto schienale e altri due più bassi. A sinistra e a destra di questi c'erano due corridoi e da quest'ultimo entrò un uomo, alto, snello con capelli ricci e castani schiacciati dalla pesante corona. Dietro di lui la bellissima moglie con i due figli, un ragazzo ed una ragazza, seguiti da un'altro signore di bell'aspetto ed elegante.

"Oggi siamo qui per festeggiare il ritorno della figlia scomparsa del mio caro amico Lucas Carter, la signorina Skye Carter." Alzò il braccio sinistro per indicare di entrare.

Thalia sgranò gli occhi alla vista di quella splendida figura. Il vestito bianco, perfettamente ricamato, il corpetto che ne definiva le curve, la collana e la maschera puntinata di diamanti la rendevano una dea. 
La ragazza fece un'inchino e si mise al fianco del padre. Nonostante la sue estrema bellezza Thalia notò che c'era qualcosa che non andava.

"Inoltre vorrei fare un annuncio molto importante. Mio figlio Kurtis prenderà in sposa la signorina Skye. Le nozze avverranno tra due settimane!"

La folla applaudì entusiasta, il ragazzo e Skye si misero davanti ai due troni, si presero per mano e le alzarono. Nonostante il ragazzo emanava gioia, dall'altra parte Skye teneva lo sguardo fisso a terra. 
Thalia voleva andare lì, abbracciarla e portarla via ma non poteva e ciò la uccideva. In quell'esatto momento realizzò che sarebbe stata pronta a tutto pur di averla vicina e la tristezza nel suo sguardo si trasformò in decisione e coraggio.

"Ora che i balli abbiano inizio!"

Gli invitati si spostarono ai lati, lasciando uno spazio libero nel mezzo. Kurtis e Skye scesero le scale e andarono al centro della sala. La musica iniziò a sovrastare le voci degli invitati e i giovani ragazzi iniziarono a ballare.

La lupa attraversó la folla per mettersi il più davanti possibile. Alcuni invitati si unirono ai giovani ragazzi, impedendole di farsi notare. Ormai i due si erano spostati sul lato opposto al suo e a rompere la visuale c'erano almeno dieci coppie. Sentì improvvisamente una mano toccarle la spalla.

"Di solito è compito dei gentiluomini ma... Posso avere l'onore?"

"Certamente principessa." Dopo che Thalia si inchinò e la dama fece la sua riverenza e si unirono al ballo.

"Potrei sapere il motivo per cui è qui?"

"Vi ho già detto la ragione."

"Essendo la figlia del re devo conoscere le famiglie più importanti del regno e la vostra mi è nuova."

"Vengo da un'altro regno." Si affrettò a dire.

"Va bene, continuate a fare la misteriosa ma prima o poi lo scoprirò." Disse la ragazza divertita.

Se le facessi conoscere Iris diventerebbero migliore amiche...

"A che cosa state pensando?"

"Mi ricordate molto una mia amica. "

"Ne devo essere felice?"

"Più o meno."

"Sapete, da là su si ha vista vista completa della sala. E... Cos'era quel viso triste?" Thalia tornò subito seria.

Cosa è quanto sapeva erano le uniche domande che le giravano in testa.

"Ho toccato un punto dolente?" chiese con sorriso soddisfatto. "Oh... Il cambio, ne riparleremo dopo se vorrete."

La ragazza si staccò con grazia da Thalia e si avvicinò al gentiluomo davanti a lei. I due cominciarono a ballare, l'uomo sembrava pienamente compiaciuto dalla presenza della principessa e lei non faceva altro che rispondere con risatine e sorrisi. Non furo poche le volte che si girò verso la lupa per osservarla con conseguente disagio e preoccupazione da parte di quest'ultima. Un'altra dama si unì al ballo con lei, inizialmente sorridente, poi stupita.

"Ma lei è una donna?" disse in tono sgradevole.

"Si e voi signorina come vi chiamate?" impostò il tono di voce nel modo più dolce e sensuale possibile e ci riuscì.

"Scusate il mio comportamento ma il mio accompagnatore è stato un pessimo ballerino."

"Oh mi dispiace sentirlo. Voi invece sembra un eccelsa ballerina." La dama arrossì e abbassò lo sguardo.

In quel momento Thalia si guardò attorno cercando la figura di Skye. 
Era stata continuamente distratta e non aveva realizzato che la ragazza si trovava a poca distanza da lei. Continuò a guardarla come se la stesse chiamando. Stava parlando con il principe, aveva un finto sorriso sul suo volto e occhi che gridavano aiuto. 
Quasi come un magnete, i suoi occhi si spostarono vero la figura di Thalia.
Quando i loro sguardi si incrociarono la lupa mostrò il suo bel sorriso e a stento la ragazza trattenne un sibilo. 
Si potevano intravedere infinite emozioni, stupore, felicità ma anche dolore. I suoi occhi divennero rossi e cominciarono a bruciarle. Lacrime iniziarono a rigarle il viso ricoperto da trucco.

"State bene signorina Skye?" chiese il ragazzo preoccupato.

"Sì." si affrettò a dire. "Sono solo un po' emozionata."

"Si anch'io, capisco cosa stiate provando. A stento sto trattenendo il mio entusiasmo. Sono felice di avere al mio fianco una giovine bella come lei."

Skye rispose con un sorriso, ormai suoi pensieri erano altrove.

"Mio principe..."

"Si?"

"Potrei uscire e prendere un po' d'aria fresca?"

"Ma certo andiamo."

"In realtà vorrei stare un po' da sola... Per pensare."

"Va bene, come preferite. Se avrete bisogno di me non esitate a chiamarmi."

"Certo, grazie mille per la vostra comprensione." 
Lanciò un'occhiata a Thalia che capendo annui sorridendo. 
Si allontanò dal ragazzo e si diresse verso il cortile del palazzo reale. 
Sentì improvvisamente una mano afferrarle violentemente il braccio.

"Dove stai andando?!"

"Io..."

"Io cosa Skye? Rispondi a tuo padre!"

"Volevo solo andare fuori al cortile, per respirare un po' di aria fresca..."

L'uomo anche se riluttante le lasciò andare il braccio e con sguardo feroce le disse, "Se non torni tra dieci minuti ti vengo a cercare io stesso, capito?"

"Si."

Più che camminare, sembrava stesse correndo via. I tacchi eccheggiavano nel lungo corridoio, servi e camerieri che facevano avanti e indietro ininterrottamente. Una volta uscirà respirò profondamente e per un secondo si sentì come se fosse nel bosco. Davanti a lei c'era una lunga strada che finiva con un cancello. Sui due lati due prati con delle panchine facevano da entrata ai due labirinti. 
Skye si sedette su una delle panchine di marmo coperta da un albero.

Se per un qualche motivo fossi costretta a passare la mia intera vita qui, questo prato, questi alberi e labirinti diventerebbero il mio personale posto segreto. Sarebbe bello avere una casa con lei, isolata da tutto e tutti ed immersa nel verde, magari con un ruscello o un lago.

La quiete fu interrotta da dei passi, quando si girò e la vide si alzò immediatamente. Senza pensare le corse in contro, le saltò addosso e strinse le sue braccia intorno al suo collo. La lupa la strinse a sé, il braccio sinistro per sostenerla e la mano destra amorevolmente sulla sua testa.

"A quanto pare ti sono mancata." disse lei felicemente.

Skye annui e iniziò a singhiozzare nella sua spalla. La lupa le accarezzò la testa, poté percepire il battito del suo cure aumentare sempre di più.

"Stà tranquilla..."

La ragazza lentamente si calmò e mormorò qualcosa nella sua spalla.

"Cosa?" chiese lei non avendo capito.

Skye si staccò dall'abbraccio ma teneva le mani ben serrate sui bracci della lupa. La guardo intensamente negli occhi e ci fu un momento di silenzio. Thalia allungò la mano per asciugarle una lacrima dal viso ma lei gliela afferrò e la spinse verso di se. Ormai a pochi centimetri di distanza, la ragazza si alzò con la punta dei piedi, raggiunse il suo viso e premette le sue labbra contro le sue. La lupa inizialmente stupita, ricambiò il bacio e la strinse di nuovo a se.

"Ho detto che... Ti amo." disse la ragazza interrompendo il bacio.

"Anch'io ti amo Skye Carter." 

   
 
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