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Autore: MagiaOscura    18/12/2018    1 recensioni
Tutti conoscono Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy e Andromeda Tonks ma nessuno sa come crebbero le tre sorelle e che tipo di rapporti avevano tra di loro. In questa storia vorrei descrivere la mia visione sul legame che le legava.
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Black, Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa, Ted/Andromeda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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Villa Black era situata in una zona separata dal resto del mondo magico su decisione di Cygnus e Druella Black perché non ritenevano degno il resto della comunità magica di essere loro vicini. L’abitazione era circondata da un imponente bosco e fu lì che Narcissa e Lucius Malfoy si diressero.
“Seguiamo le tracce di sangue, sicuramente sono di Andromeda” disse Narcissa.
“Se la trov…”
“Nessun se, la troveremo. Dobbiamo trovarla”
“Scusa. Quando la troveremo  cosa ce ne faremo di lei? Io non posso ne voglio ospitarla a casa mia”
“Al Paiolo Magico e poi faremo una visita al sangue marcio, sai cosa intendo”
“Certo”
I due ragazzi seguirono le impronte di sangue lasciate da Andromeda e videro che la via intrapresa era dritta e immaginarono che la ragazza aveva barcollato. Camminarono per circa mezz’ora durante la quale Lucius si lamentò per la fatica, senza ottenere attenzione da Narcissa.
“Guarda! Eccola!” esclamò Narcissa, vedendo Andromeda distesa svenuta sotto un albero sul quale la ragazza notò con disgusto che era inciso: A e T per sempre insieme.
“Che schifo…cosa stai impalato? Prendila”
“Cosa!? Io? Ma è tua sorella e poi mi fa male la schiena” si lamentò Lucius portando un braccio all’indietro.
“Bhe…non posso mica prenderla e portarla in braccio io, è più grande e pesante di me. Dove hai lasciato i tuoi modi da nobiluomo?” rispose stizzita la ragazza.
Lucius si avvicinò dubbioso verso il corpo esanime di Andromeda e dopo aver gettato uno sguardo di supplica verso Narcissa, capendo la sua determinazione ubbidì e prese tra mille lamenti Andromeda.
“Cissy, mi fa male la schiena”
“E ti farà ancora più male dopo che l’avrai portata a piedi al Paiolo Magico”
“Che cosa???”
“Quello che hai sentito. Se non sbaglio non puoi ancora smaterializzarti quindi in marcia. Ha anche la febbre”
Lucius Malfoy guardò schifato Andromeda ma decise di non controbattere, sapendo quando potesse essere suscettibile Narcissa se non vedeva i suoi desideri soddisfatti. I due ragazzi si incamminarono con passo svelto verso il Paiolo Magico che era l’albergo più in voga tra i maghi anche se non vantava clienti del rango di Narcissa o Lucius. La camminata durò molto, circa 1 ora durante la quale il ragazzo non finiva di lamentarsi e a più riprese annunciava la sua imminente dipartita a causa dello sforzo a sue parole immane al quale era costretto dalla fidanzata.
“Manca poco, piantala. Quella scorticata dalla propria sorella e dai propri cognati è Andromeda non tu” disse stizzita Narcissa, stanca dalle continue lamentale del ragazzo.
“Bhe, dato che è svenuta qualcuno si deve lamentare per conto suo”
Narcissa sbuffò esausta per le lamentele di Lucius ma non fece nemmeno in tempo a rispondere dato che erano già arrivati. Lucius entrò disgustato nell’albergo.
“Signorino Malfoy e signorina Black, quale onore e lei…” disse Tom il proprietario del Paiolo Magico.
“Bando alle ciance. Offrici la stanza migliore, per lei” disse alla svelta Narcissa a Tom il proprietario, che senza perdere tempo offrì a Narcissa un mazzo di chiavi.
“Signorina, non è granchè ma è il meglio che io posso offrire”
“Dammele, veloce”
Disse Narcissa alla svelta, ordinando a Lucius di seguirla, lasciando indietro Tom che guardava incuriosito verso il gruppo con particolare curiosità verso Andromeda svenuta. I due entrarono alla svelta nella stanza e mentre Lucius posò Andromeda a pancia in giù sull’unico letto presente nella stanza, Narcissa chiuse a doppia mandata la porta. La stanza era meno peggio di quanto immaginavano. Aveva due armadi, un comodino e un letto matrimoniale, molto meglio delle altre stanze nelle quali i letti di solito erano mezzi rotti.
“Dovrò pagare un bel po’...ma se ciò ti fa stare bene pazienza”
“Sciocca che altro non sei, ma ti costava così tanto aspettare un altro anno? Se proprio non ti passava ti avrei aiutata a nasconderti” parlava Narcissa con le lacrime che le rigavano il volto, accarezzandola sui capelli castani.
“Ho un’idea…reggila” disse all’improvviso Lucius Malfoy dopo aver osservato la fidanzata parlare alla sorella.
“Che cosa vuoi fare???”
“Lacrime di fenice…io e i miei per ogni evenienza abbiamo una fiala ciascuno. Cura dalle ferite più mortali, figuriamoci da questi graffi”
“Graffi??? Ma non vedi che tagli profondi che sono???”
“Vuoi fare come ti ho detto io oppure continuerai a piangere ed aspettare che le ferite le guariscano da sole? Già non mi fa piacere farlo poi se neanche ti va bene…”
Narcissa senza protestare ulteriormente prese Andromeda per le braccia mentre Lucius la reggeva per le caviglie. Il ragazzo quindi cominciò a versare il contenuto della fiala sulle ferite della ragazza e Narcissa notò con enorme stupore che si stavano rimarginando per davvero: lì dove c’erano ferite così profonde che quasi si potevano vedere le costole adesso c’erano cicatrici. Andromeda cominciò a muovere debolmente le palpebre e Narcissa guardò scioccata verso Lucius che invece aveva un’espressione di puro disgusto dipinta sul volto.
“Cis…Cissy”
“Stupida, idiota, cretina e non so come altro chiamarti. TE L’HO DETTO O NO CHE QUELLI SONO MATTI DA LEGARE?” strillò Narcissa tanto sollevata nel vedere la sorella riprendere i sensi quanto feroce.
“Sc…scusa ma non…potevo più…farcela”
“STUPIDA!”
Andromeda provò a sedersi ma notò arrossita che aveva il vestito totalmente strappato.
“Aspetta tu” disse Lucius infastidito.
“Lu…”
“Reparo”
Il vestito di Andromeda era come se si fosse ricucito da solo senza fili.
“Ma ti rendi conto che ora sarai espulso???”
“Narcissa, mio padre ha fatto cadere Leanch. Figurati se mi lascerà espellere per un banale incantesimo di riparazione” rise Lucius Malfoy.
Andromeda dopo essersi finalmente seduta notò con enorme stupore che oltre Narcissa c’era proprio Lucius Malfoy che tanto disprezzava i nati babbani e che non era contrario alla visione purista della famiglia Black.
“Lui ti ha portata dal bosco fino a qui. Io non potevo mica portarti per tutta questa strada”
“Finalmente te ne sei ricordata Narcissa” disse stizzito Lucius.
“Grazie” disse dubbiosa Andromeda verso il ragazzo.
“Bene, lasciatevi alle smancerie. Io vado a convincere Tom a tacere e a fare finta che in questa casa non c’è e non ci sarà mai nessuno.”
Lucius Malfoy uscì alla svelta dalla stanza lasciando le due sorelle da sole che si guardarono negli occhi per qualche secondo, indecise su cosa dirsi.
“Io…non credevo di vederti…di vedervi qui”
“Ma certo che non te lo aspettavi…io sono quella cattiva no? Sirius è quello buono, ti aspettavi lui?” disse Narcissa alzandosi di nuovo innervosita.
“Narcissa, vieni qui per favore” disse Andromeda alla sorella che dopo qualche secondo di indecisione accontentò la sorella. In tutta risposta abbracciò Narcissa che non reagì, stupita dalla reazione.
“Non ci siamo mai abbandonate a smancerie noi due ? Non dimenticherò mai quello che hai fatto per me”
“Non mi servono abbracci e gratitudine. Mi importa solo che tu stia bene”
“Lo sai cosa mi serve per stare b…”
“Lucius andrà da Tonks e te lo porterà qui. Spero che lui adesso non fugga dalle sue responsabilità”
“Oh no…neanche lui tornerà a Hogwarts per…”
“Dove volete vivere?”
“Dai suoi genitori”
“Prendi” borbottò Narcissa buttando un sacchetto piuttosto pesante e quando Andromeda lo aprì rovesciò per sbaglio il contenuto sul letto, notando che erano galeoni d’oro, tanti galeoni d’oro.
“Ma quanti sono e dove li hai presi?”
“Li ho chiesti ai signori Malfoy. Con questi dovresti trovarti una casa decente”
“Mha…Cissy. Io con questi ci vivo per tutta la vita. Non…non so come ringraziarti”
“Fallo cercando di sparire dalla circolazione. Se Bellatrix ti incontra soprattutto con lui finirà ciò che aveva cominciato e potrei non esserci io”
“Ci rivedremo o è un addio?”
“Ci rivedremo. Ma per un periodo sarà meglio evitare ogni contatto. Quella nevrotica sospetta anche su di me”
Andromeda restò interdetta dalle parole della sorella minore. Anche se spesso litigavano provava per lei un sentimento di protezione e la considerava fin da quando nacque come una fragile ma preziosa bambola di porcellana. Aveva paura di lasciarla sola.
“Mi…mi mancherai”
“Non è un addio” rispose Narcissa.
“Tratta bene Sirius, lui non è cattivo”
Narcissa appena sentì nominare il nome del cugino si morse le labbra fino a sanguinare ma preferì evitare discussioni soprattutto in quel momento di saluti e non rispose.
Quando arrivò Lucius le due sorelle si diedero un ultimo abbraccio e si salutarono. Andromeda provò ad addormentarsi col cuore afflitto per tutto quello che aveva vissuto mentre Narcissa e il fidanzato decisero di recarsi nella Londra babbana da Ted Tonks.
“Ne hai ancora per molto a farmi girare per tutto il giorno tra babbani e sangue marcio Narcissa?” chiese nervoso Lucius.
“No…pazienta un altro poco e basta”
I due ragazzi uscirono dal Paiolo Magico e grazie alla bussola magica di Lucius furono condotti direttamente a Casa Tonks che appariva identica a tante altre case babbane inglesi con un prato molto curato.
“Babbani fissati con i prati…che schifo” borbottò Lucius con disprezzo, calpestando alcune aiuole.
“Come si entra?” chiese curiosa Narcissa, non sapendo che bastasse suonare al campanello così come si faceva nel mondo magico.
“Aspetta…TONKS! TONKS!”
Qualcuno arrivò mentre Lucius urlava con tutto il fiato che aveva nei polmoni e aprì la porta. Era una donna sulla quarantina che indossava un grembiule da cucina.
“Ma che modi sono !? Esiste il campanello, proprio strani gli amici di Ted”
Lucius e Narcissa entrarono nell’abitazione senza aspettare il permesso di colei che era la signora Tonks, madre di Ted. Il signor Tonks invece si trovava in soggiorno che guardava il televisore, apparecchio che Lucius e Narcissa non videro mai in vita loro.
“Dove si trova???” chiese impaziente Narcissa alla donna visibilmente alterata dal comportamento degli ospiti.
“Potreste almeno presentarvi…salite sopra e un poco di educazione non guasta. Ve lo dico per il vostro futuro” disse stizzita la signora Tonks a Lucius e Narcissa che non dissero neanche una parola alla donna e salirono alla svelta verso la stanza di Ted e entrarono senza neanche bussare. Il ragazzo non sentì arrivare nessuno perché era impegnato a studiare. Narcissa sbattè la porta con tutta la forza e spaventò il ragazzo che fece uno scatto. Notando l’espressione tutt’altro che amichevole di Lucius e Narcissa cominciò a preoccuparsi.
“Siete…siete…venuti per…farmi del…male?”
“Farti del male? Oh…non ora” disse tranquillamente Lucius guardando dritto negli occhi Ted che non sembrava per nulla tranquillo.
“Andromeda…cosa…come sta? Le è successo qualcosa???”
“Le è successo quello che sarebbe dovuto succedere a te, maledetto” sbottò con disprezzo Narcissa contro il ragazzo che stava cominciando a piangere.
“L’avete…lei mi ha detto che siete tutti matti…l’avete…uccisa???”
Narcissa spalancò gli occhi per la rabbia mentre Lucius Malfoy diede un pugno sul naso di Ted rompendolo.
“Osi dare della matta a Narcissa???” sibilò il ragazzo furioso ed era determinato a proseguire con calci ma fu fermato dalla fidanza.
“Mantieni la calma Lucius…non siamo venuti per quello”
“Per…cosa allora???” disse debolmente Ted tenendo il naso con entrambe le mani.
“Per metterti al corrente delle conseguenze del tuo comportamento  e di assicurarci che ti assumerai le tue responsabilità”
Narcissa raccontò dettagliatamente a Ted cosa successe a Casa Black riguardo alle torture subite da Andromeda e su dove si trovasse.
“Voglio…voglio vede…”
“Andromeda per ora è al sicuro ma adesso dovrai assumerti la responsabilità delle tue azioni. Quello che ha subito è anche colpa tua. Sei pronto a comportarti da uomo?” disse seriamente Narcisa avvicinando direttamente al viso di Ted, guardandolo negli occhi.
“Io? Qualsiasi cosa. Non tornerò a Hogwarts per prendermi cura di lei, qualsiasi cosa per renderla felice”
“Sarebbe più felice se fossi sparito prima ma il danno ormai è fatto. Adesso dovrai fare l’uomo”
Ted giurò sulla sua vita che si sarebbe occupato di Andromeda e ascoltò senza interrompere il piano di Narcissa per non venire scoperti da Bellatrix. Promise di andare a vivere insieme ai suoi genitori e Andromeda fuori da Londra  per evitare vendette da parte di Bellatrix e che sarebbero rimasti il più possibile nell’anonimato per attirare attenzioni da parte della famiglia Black e Lestrange.
“Quindi…dovremo vivere come dei criminali?”
“Esatto, non sei stupido come sembri”
“Lo farai?” intervenne anche Lucius estraendo la bacchetta  puntandola contro il petto di Ted.
“Si, tutto quello che mi avete detto”
I due ragazzi uscirono alla svelta dalla stanza di Ted, che si lasciò cadere sul letto, confuso tra la felicità e l’eccitazione di poter vivere il suo amore per Andromeda e di essere un vero uomo nonostante i 16 anni  serenamente e la paura e la rabbia per dover temere la reazione di Bellatrix e della famiglia Black ma si disse da solo che un vero uomo non ha paura di proteggere la propria donna da nessuno, neanche da una sorella piuttosto ‘vivace’.
Ma la resa dei conti interna alla famiglia Black non sarebbe finita lì dato che anche a Grimmauld Place stava per scoppiare la fine del mondo. Sirius non immaginava lontanamente ciò che era accaduto e proprio verso cena sarebbero andati  a Grimmauld Place Druella e Cygnus Black, Bellatrix e Narcissa per la prima volta senza Andromeda.
 

 
   
 
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