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Autore: Mew_vale    20/12/2018    2 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 67
 
[Camilla Senior]
Nelle ultime settimane ho rivoluzionato la mia vita. Sono accadute così tante cose! Sono quasi arrivata al divorzio, ho scoperto che mio marito ha quasi messo in ginocchio la nostra azienda per cui abbiamo dato sangue e sudore, abbiamo venduto la nostra villa di Vienna per stabilirci a Bogotà. Mio marito cerca la mia mano mentre camminiamo per raggiungere il gate di arrivo all’aeroporto dal quale tra poco uscirà nostro figlio Class.
 
 
Interminabili minuti (oppure ore?) ho passato raggomitolata a piangere sul quel letto ormai freddo, così come la stanza che lo ospitava. Con la memoria ho ripercorso l’istante in cui mio marito mi ha accompagnata in braccio prima all’interno di quella villa e poi all’interno di quella che sarebbe stata la nostra stanza da letto matrimoniale. E’ stato un suono simile a un trillo a riportami alla realtà. Non era il mio cellulare! Solo dopo aver controllato mi sono alzata per dirigermi in corridoio: mio marito stava per imboccare le scale.
<< Non volevo spiarti, volevo chiederti se ti serviva una mano per finire di imballare i soprammobili della stanza da letto. >> Si è giustificato. Mi è sembrato che avesse la voce rotta dal pianto, o era una mia impressione?
<< Non ti preoccupare. Ti puoi voltare? >> Gli ho domandato. In quei giorni mi è sempre sembrato indifferente a quanto stava accadendo: le molteplici visite della coppia che avrebbe acquistato la villa, le trattative, il compromesso di vendita, l’incontro da notaio di quella mattina… tutto senza battere ciglio. Mi ha accontentata voltandosi piano. Sì, stava piangendo. Mi si è attorcigliato lo stomaco!
<< Speravo di riuscire a resistere. >> Ha commentato come per giustificarsi.
<< In che senso? >> Mi sono chiesta.
<< Nel senso che ti ho già fatto soffrire abbastanza. Non volevo piangere, per evitare di farti pena o magari di farti arrabbiare. >> Ha risposto.
<< Arrabbiare? >> Ho domandato perplessa.
<< Sì perché questo casino è scoppiato per colpa mia. Non ho alcun diritto di piangere, tu sì. >> Ha specificato.
<< Io pensavo che non ti importasse niente di dover vendere questa casa. >> Ho confessato. Ha scosso il capo prima di tirare su con il naso.
<< Non è così, credimi. Io sono molto dispiaciuto,Cami! Non troverò mai le parole adatte per chiederti scusa. Scusa perché per colpa mia sei costretta a lasciare questa villa, per andare a vivere da sola in un appartamento più modesto, considerando che una volta coperti i buchi resterà poco da dividere… >> Sproloquiò. Come poteva parlare di cifre e ripartizione dei beni in un momento del genere? Soprattutto, perché quel suo “da sola” mi ferì così tanto?
<< Potremmo non spartire nulla, e non è per forza necessario che io vada a vivere da sola. >> Mi è venuto spontaneo ribattere. Alla mia età ricominciare da capo, senza davvero essere sicura che il mio matrimonio sia spacciato… Non era quello che volevo. Ha sorriso debolmente.
<< Sarebbe bello. >> Ha commentato disilluso.
<< Non sto scherzando, Kris. >> Ho specificato.
<< Non prendermi in giro Cami. >> Mi ha pregata.
<< Non ti sto prendendo in giro, non lo farei mai. >> Gli ho risposto avanzando verso di lui, fino ad avvicinarmi tanto da vedere la mia immagine rispecchia nei suoi occhi.
<< Perché non compriamo casa a Bogotà? Perché non torniamo a casa? >> Ho proposto d’un fiato. Si è passato la mano sulla testa chiudendo gli occhi.
<< Mi sono scolato qualche bicchiere di sambuca, perciò non credo di aver ben capito quello che hai detto! >> Ha esclamato incredulo.
<< Ho detto che non me la sento di gettare tutto al vento senza averti, anzi averci, dato una seconda chance. >> Gli ho spiegato. Mi ha trafitto con il suo sguardo lucido.
<< Perché lo faresti? Io ho quasi mandato a puttane il nostro lavoro di una vita, per colpa mia devi abbandonare questa villa che tu adori! E ho cercato di pilotare la vita di nostra figlia per farla sposare con un ragazzo facoltoso. >> Mi ha elencato.
<< Perché voglio sperare che quel ragazzo sognatore e romantico che mi ha fatto innamorare tanti anni fa sia ancora dentro qui! > Ho esclamato accarezzandogli il petto all’altezza del cuore.
 
<< Eccolo che arriva. >> Mi riporta alla realtà mio marito.  Class agita la mano nella nostra direzione, noi due ricambiamo il saluto prima di scambiarci uno sguardo perplesso.
<< Ma quella tizia al suo fianco sta salutando noi? >> Si domanda mio marito, voltandosi per controllare che qualcuno dietro di noi non stia ricambiando il saluto di quella ragazza.
<< Pare di sì, visto che dietro di noi non c’è nessuno. >> Osservo, prima di abbracciare mio figlio che ci raggiunge.
<< Tesoro mio, ben tornato! >> Lo saluto.
<< Ciao figliolo. >> Lo saluta Kris.
<< Mamma, papà. Vi voglio presentare una persona! >> Esclama. Guardo mio marito e dalla sua espressione so che un brivido gli ha appena attraversato la schiena!
<< Mamma, papà, lei è Ella. Ella ti presento mio padre e mia madre. >> Ci presenta nostro figlio. Stringiamo la mano a questa stramba ragazza con i rasta e, diciamocelo, vestita come un clochard.
<< Piacere. >> Interviene la ragazza senza alcun interesse, mentre mastica una gomma.
<< Piacere. Camilla Mendoza e mio marito Kristoff Huber. >> Rispondo. Mio marito ed io restiamo in attesa di sentire la fatidica frase che darebbe il colpo di grazia a mio marito!
<< Ella è la mia fidanzata. Ed è il mio più uno alla serata di stasera. >> Annuncia mio figlio. Mio marito abbozza un sorrido di circostanza.
<< Fidanzata. Non ce ne avevi mai parlato al telefono. >> Digrigna mio marito fra i denti.
<< Volevo farvi una sorpresa. Andiamo, cosa dite? Ella ed io abbiamo a malapena il tempo di farci una doccia e cambiarci. >> Osserva mio figlio, il quale gira un braccio dietro le spalle della sua fidanzata per uscire dall’aeroporto.
<< Cambiarsi… cosa indosserà, un sacco di iuta? >> Scherza sotto voce mio marito. Spero per lei di no, sarebbe la fine se si presentasse al lancio vestita in modo così trasandato. Dovrei sorbirmi le lamentale di mio fratello e dei miei nipoti!
 
 
[Paola]
Ho la nausea! Non bastava mia madre con il suo piano, l’annuncio che devo dare ai miei genitori… dovevo per forza baciare Gonzalo? Ho la nausea al solo pensiero di ritrovarmelo di fronte, dopo ciò che ho fatto. Mi domando se anche lui si stia facendo tutte queste paranoie! Sicuramente no, che domande. Mi guardo allo specchio per un ultima volta prima di uscire dalla mia stanza da letto.
<< Kelly, io vado con la mia auto, davvero. Non mi va di fare da terzo in comodo. >> Insisto. Vorrei per lo meno risparmiarmi il tragitto nella stessa auto con lui.
<< Ma cosa dici? Gonzalo deve comunque passare da qui a prendermi, non ha senso fare due auto. E poi se pensi che ti lasceremo da sola durante questa serata, ti sbagli! Il tuo ragazzo sarà impegnato a lavorare e non penso tu voglia passare la serata con i Mendoza. >> Osserva la mia amica abbracciandomi da dietro. Fantastico! Sussulto quando sentiamo il citofono suonare.
<< E’ arrivato! >> Squittisce la mia amica. Evviva! Non mi sono mai mangiata le unghie in vita mia eppure ora mi sto tormentando l’unghia del pollice.
<< Capisco che tu sia nervosa, ma non è il caso di rovinarti la manicure. >> Mi fa notare la mia amica costringendomi a mettere giù la mano. Mi batte forte il cuore quando le porte dell’ascensore di aprono e lo vedo: è elegantissimo nel suo completo bordeaux con camicia bianca e cravatta a coste azzurre e bianche. Di sicuro non rischio di perderlo con lo sguardo tra la folla così vestito… Un blu o un nero, no? Istintivamente abbasso lo sguardo, evito accuratamente di guardarlo negli occhi.
<< Ciao tesoro, sei uno splendore! >> Esclama la mia amica saltandogli al collo. Lo bacia.
<< Ciao piccola, anche tu. Ciao Paola. >> Mi saluta.
<< Ciao. Andiamo? >>Propongo, continuando a tenere lo sguardo basso. Gonzalo apre la portiera alla sua ragazza dopo di che tenta di farlo anche con me.
<< Faccio da sola! >> Affermo perentoria. Lui non replica e occupa il posto di giuda.
<< Ero indecisa tra questo abito o uno verde. Per fortuna ho avuto l’idea di messaggiarti per chiederti di che colore ti saresti vestito. >> Inizia a raccontare la mia amica verso Gonzalo il quale risponde con un mugugnino. Trovo il coraggio di alzare la testa e mi accorgo che, invece di guardare la strada, mi osserva attraverso lo specchietto retrovisore. Distolgo subito lo sguardo.
 
 
[Lorenzo]
Ho lo stomaco stretto in una morsa. Questa serata è fondamentale ed ho come il presentimento che andrà tutto a puttane. E, come se non mi bastasse, colei da cui mi aspetterei sostegno a stento di rivolge la parola.
<< Grazie. >> Mi rivolgo verso il parcheggiatore, lasciandogli una cospicua mancia. La mia ragazza incalza verso la sala del defilé così decido di trattenerla afferrandole un braccio.
<< Non mi parli da stamattina, a pranzo i tuoi genitori e tuo fratello si saranno di sicuro accorti che qualcosa non va. Puoi delucidarmi in materia? >> La prego. Cosa le succede? Mi rivolge uno sguardo glaciale.
<< Scusa se non voglio far parte dei tuoi piani per separare Silvia e Giulio. Ti prego solo di una cosa: quando avrai raggiunto il tuo scopo abbi la decenza di lasciarmi prima di portartela di nuovo a letto! Perché, a questo punto, non capisco fin dove arriva la tua paura che racconti tutto a Giulio e dove inizi invece la gelosia! >> Esplode. Ma che dice?
<< Ma che diavolo dici? >> Domando incredulo. Non può davvero pensare che io rivoglia Silvia!
<< Ho sentito cosa dicevi a mia cugina! Non posso credere che tu abbia addirittura fomentato il suo interesse verso Giulio! >> Esclama, prima di riprendere la sua marcia. La trattengo nuovamente.
<< Abbassa la voce, prima di tutto. Non posso credere che tu pensi che ti lascerei per lei o peggio che potrei tradirti! >> Esclamo indignato.
<< Sei comunque venuto meno ad una promessa. Hai detto che avresti lasciato perdere questa storia! >> Mi fa notare.  La nostra litigata viene interrotta dall’arrivo di tutta la famiglia al completo: i miei genitori, Diego, Camilla, David e Isabella.
<< Buona sera. Va tutto bene? >> Domanda mio padre.
<< A meraviglia! >> Risponde ironica la mia ragazza prima di incedere verso la festa. Cominciamo bene!
<< Lorenzo, cosa succede? >> Mi domanda Camilla.
<< NIENTE, OK? NON SUCCEDE NIENTE! >> Rispondo irritato. Non mi interessa Silvia, io amo solo Roberta! E’ solo il terrore che gli spifferi tutto a spingermi ad agire così, solo questo!
 
 
[Isabella]
<< Questa serata comincia proprio male. Non mi ricordo un cazzo del discorso che devo fare e Lorenzo che già è isterico di natura ha litigato con la sua ragazza… cominciamo proprio bene. >> Commenta sotto voce il mio amore appena entriamo alla festa. La prima cosa che fa è afferrare sue fluite di prosecco.
<< Non mi sembra il caso che inizi già a bere. >> Li consiglio, accarezzandogli il petto.
<< Devo rilassarmi. Sono una corda di violino, se salissi sul palco in queste condizioni sarei solo capace di impappinarmi. >> Si sminuisce. Il mio sguardo trova mio padre e i nostri sguardi s’incrociano. Sorrido debolmente, lui non corrisponde il saluto poiché è in compagnia di sua moglie. Sono molto nervosa per ciò che accadrà domani.
 
Il mio ragazzo stava ripassando il discorso quel pomeriggio quando hanno suonato alla porta.
<< Ma chi è che rompe?! >> Si è chiesto Diego.
<< E’ Daniele. >> Ho annunciato, vedendo la sua immagine dal display collegato al video citofono.
<< Tanto non riesco a combinare niente! >> Ha esclamato il mio ragazzo, scaraventando sul tavolino del soggiorno la pagina stampata dal computer contente il suo discorso.
<< Scusate l’intrusione ragazzi. >> Si è giustificato mio padre baciandomi una guancia. Solo nella mia testa per ora riesco ad apostrofarlo come tale, non riesco a dirlo ad alta voce parlando di lui, come se avessi paura che l’incantesimo si spezzasse.
<< Ciao Daniele. Accomodati. >> Lo abbiamo invitato il mio ragazzo ed io. Diego e mio padre si sono salutati con una stretta di mano.
<< Vi è piaciuto il mio regalo? >> Ha chiesto, indicando il giardino.
<< Certo, ma non dovevi spendere tanti soldi. Ti ho detto del gazebo solo per condividere i progetti che abbiamo sulla casa! >> L’ho redarguito.
<< Tu devi avere tutto quello che hanno e che hanno avuto gli altri miei figli. A tal proposito… >> E’ intervenuto estraendo uno astuccio di gioielleria dalla tasca.
<< Daniele… >> L’ho nominato sentendomi in imbarazzo.
<< Mi sono perso una fetta importante della tua vita, inizierò adesso a viziarti nel tentativo di recuperare. Sono sicuro che ti staranno benissimo sul vestito che hai scelto per stasera. >> Ha spiegato. Con le mani tremanti ho afferrato l’astuccio e l’ho aperto. Erano due orecchini a cerchio tempestati di brillanti celesti.
<< Sono di Tiffany. >> Mi ha fatto notare Diego visto che io non me ne intendo.
<< Daniele è troppo! >> Ho esclamato nel tentativo di rendergli quel dono fin troppo per me.
<< Niente è troppo! Comunque non sono venuto qui solo per questo. Vorrei organizzare domani un pranzo con mia moglie, gli altri figli e ovviamente tu, Diego. Voglio presentarti ufficialmente! >> Ha annunciato. Mi è mancata la terra sotto i piedi. Diego ha cercato la mia mano.
<< Non posso più condividere il tetto con mia moglie e tenerla allo scuro. Insomma, gli esami hanno accertato il legame, perciò è giunto il momento. Vorrei che per il 12 Marzo tu possa partecipare al rinnovo delle mie promesse matrimoniali come mia figlia per tanto ho anche intenzione di indire una conferenza stampa entro tale data, sempre che tua d’accordo ovviamente. >> Ha aggiunto. Tutte queste decisioni mi hanno travolta come un tzusami. Ho più paura di Patrizia o della stampa?
<< Daniele capisco le tue buone intenzioni ma ti ricordo che al 12 mancano 8 giorni,non ti sembra di correre un po’ troppo? >> E’ intervenuto Diego, vista la mia incapacità di parlare.
<< Non ho scelta. Io sono un personaggio pubblico se tardassi a rendere pubblica la notizia i miei avversari potrebbero scoprirlo e renderla nota prima di me e quel punto farebbero a pezzi me e Isabella. Si chiederebbero se io abbia taciuto la notizia per vergogna. Ed io non mi vergogno affatto! Voglio che tu sia una Valencia a tutti gli effetti. >> Ha spiegato.
<< Temo la reazione di tua moglie. >> Sono intervenuta.
<< Patrizia ed io in passato abbiamo sbagliato in egual misura. Inoltre io non ero al corrente di avere un’altra figlia fino a un mese fa, cosa potrebbe rimproverarmi? >> Ha osservato.
<< A che ora e dove si terrà il pranzo? >> Ha chiesto Diego per mio conto.
<< A mezzogiorno al Le Noir. Vedrai che andrà tutto bene. Patrizia inizialmente faticherà a digerire la notizia ma poi ti vorrà bene come te ne voglio io. >> Mi ha rassicurata, cercando la mia guancia con la sua. Ha girato sui tacchi per uscire. Dovrò abituarmi a questa suo modo di fare: quando prende una decisione non chiede il parere di nessuno.
<< Ci vediamo questa sera. Ah, un ultima cosa. Mi è giunta voce che tu e Giulia di recente avete stretto amicizia… >>
<< Non sa niente, se ti stai chiedendo questo. Abbiamo legato a prescindere. >> Ho specificato. Cosa accadrà quando saprà la verità? Mi vedrà come una rivale o sarà contenta di avermi come sorella?
<< Mi fa piacere. Ieri sera l’ho vista strana, anzi a dire la verità è qualche giorno che è strana. >> Ha osservato.
<< Magari è solo nervosa per la sfilata. >> Ho risposto. Non spetta a me annunciare a nostro padre l’arrivo di un nipote!
 
 
<< Ha accettato l’invito. >> Osserva mio suocero riferendosi alla sua ex consuocera. Osvaldo solleva il calice a mo di saluto vedendo da noi ricambiato.
<< Avevi dubbi? Dovremmo aggiornare la lista digitale dei nostri invitati alle sfilate. >> Commenta David.
<< Non possiamo invitare Osvaldo e non la sua legittima consorte e Paola, si tratta di un nostro fornitore. E non possiamo escludere personalità di livello come Marcus Torres. E’ uno degli uomini più ricchi e influenti dello stato. Per quanto tutto ciò non mi faccia impazzire. >> Osserva mia cognata Camilla.
<< Buona sera a tutti. >> Saluta Gonzalo Torres arrivandoci alle spalle, a braccetto di una ragazza e accompagnato da Paola. Da quando abbiamo letto quella lettera non abbiamo più avuto occasione di incontrarla.
<< Buona sera, Kelly Smith, la fidanzata di Gonzalo. >> Squittisce la tizia. Deve essere quella tipa con cui Russell ha tradito la zia di David, a detta sua.
<< Buona sera. Vado dai miei genitori, con permesso. >> Saluta Paola prima di dileguarsi. Diego e Lorenzo osservano Gonzalo con una certa sorpresa mentre Camilla trattiene  un risolino beccandosi un’occhiataccia dal suo ragazzo.
<< Non sapevamo nulla. Le nostre congratulazioni! >> Interviene Lorenzo in modo canzonatorio.
<< Grazie. >> Si limita a rispondere Gonzalo con un finto sorriso. Non sarei mai stata capace di presentarmi come la ragazza di Diego senza il suo consenso. Fanno il loro ingresso Silvia accompagnata da Giulio e Francesco il compagnia del suo amico e finto fidanzato Conrado. Mi sembra così sciocco il suo comportamento con Class!
<< Buona sera. >> Salutano coralmente.
<< Buona sera. >> Ricambiamo. Noto perfettamente che Francesco si guarda attorno alla ricerca di Class.
<< I miei zii e i miei cugini non sono ancora arrivati. >> Gli fa notare sotto voce Diego.
<< Cosa me ne può importare? >> Controbatte Francesco. Diego ed io ci scambiamo uno sguardo abbastanza eloquente.
<< Vorrei ringraziarvi per questo invito, considerando che non lavoro più per voi. >> Ringrazia Francesco.
<< Figurati, vedilo come un ringraziamento per la tua piccola collaborazione. >> Risponde mia suocera. I coniugi Mora accompagnati dal figlio Cèsar fanno il loro ingresso  e ricominciano i saluti di rito mentre Camilla e Roberta parlottano sotto voce. Lorenzo si avvicina a Diego e i due si appartano per pochi secondi. La festa si sta popolando di uomini importanti tutti impettiti accompagnate da donne super in tiro. Mi sento fuori posto!
<< Tutto bene cara? >> Mi domanda mia suocera. Annuisco.
<< Sono un po’ nervosa, non è che questo sia propriamente il mio mondo. >> Ammetto.
<< Non devi esserlo. Sei bellissima e perfetta! >> Cerca di consolarmi Betty.
<< Per te è facile, sembri nata in questo ambiente. >> Davanti al mio commento Betty e Armando sorridono.
<< Alla sua prima sfilata si era nascosta dietro le quinte e non voleva uscire sul palco per il discorso di apertura. >> Racconta Armando.
<< E’ andata proprio così. E’ stata una prova per me sentirmi a mio agio a questo genere di eventi e il cammino è stato lungo. Ma io non ero carina come lo sei tu. >> Arrossisco.
<< Non sono carina. >> Obbietto. Diego mi arriva alle spalle, mi abbraccia e posa un bacio sulla mia guancia.
<< E’ vero, non sei carina. Sei splendida! >> Esclama facendo sorridere i miei suoceri.
<< Cos’avete voi due da parlottare in privato? >> Domanda Camilla ai suoi fratelli.
<< E voi due? >> Risponde a tono Lorenzo riferendosi a sua sorella e alla sua ragazza. Alza gli occhi ai cielo quando vede entrare Leon, accompagnato dalla figlia minore di Michel Doinel.
<< Buona sera. >> Saluta formalmente. Saluta me e Silvia con un guancia a guancia e Diego, Giulio e Francesco con una stretta di mano.
<< Buona sera Leon. Mi sembra di aver già visto la tua ragazza! >> Osserva mio suocero. I due di scambiano uno sguardo e Grace sorride. Le labbra di Lorenzo si curvano in un ghigno di soddisfazione.
<< Non è la mia ragazza, signor Armando. E’ una mia amica. >> Precisa Leon. Poverina, poteva sorvolare. Il volto di Grace di rabbuia. Non serve il binocolo per capire che gli piace, lo abbiamo notato la settimana scorsa quando siamo usciti a giocare a bowling.
<< Sono Grace Doinel, ci siamo incontrati a casa di suo figlio alla cena di compleanno di Silvia. >> Rammenta la ragazza a mio suocero. Lancio uno sguardo a Francesco quando scorgiamo Camilla, Kristoff, Lena e Class entrare nella sala accompagnati da una tizia mai vista prima.
<< E quella chi è? >> Si chiede a voce alta mio suocero. Facciamo spallucce.
<< Buonasera a tutti. >> Saluta la famiglia della zia del mio ragazzo.
<< Ben tornato Class. >> Lo salutano i miei suoceri.
<< Grazie zii. >> Risponde Class. Il suo sguardo è rivolto nella mia direzione quindi verso Francesco.
<< Amore, vado a prendermi un altro calice di prosecco ne vuoi uno anche tu? >> Domanda Conrado a Francesco. Conrado deve proprio tenere alla loro amicizia per prestarsi a questa recita.
<< Certo, grazie amore. >> Acconsente Francesco. Osservo Class il cui sguardo diventa vacuo dinanzi a tale scena.
<< Caro non presenti la tua ragazza ai tuoi zii? >> Interviene Camilla, la sorella di Armando.
<< Ti sei fidanzato? >> Osserva gasata mia cognata Camilla.  Francesco incrocia le braccia, la sua mascella si contrae. Che casino hanno combinato!
<< Certo. Vi presento Ella Wagner. >> Presenta Class, il quale elenca nomi, cognomi e parentele di tutti i presenti. Ci raggiungo mio padre, sua moglie, Massimiliano, suo figlio Michael, Marcella, Mariabeatrice e Mario Calderon. Sua moglie mi guarda in modo strano. Non può aver capito tutto!
<< Buona sera. >> Saluta mio padre che viene ricambiato.
<< Scusate, noi adiamo alla toilette! >> Annuncia Marcella, portando via con sé Patrizia e Mariabeatrice.
<< Camilla, io e Lorenzo dobbiamo andare dietro le quinte per vedere come procede. >> Annuncia il mio ragazzo. Mi bacia in modo casto prima di allontanarsi con i suoi fratelli.
<< Avrei fatto la figura del citrullo venendo qui da solo, visto? >> Osserva Francesco ancora piuttosto scosso dalla notizia data da Class.
<< Fidanzata… Ma allora è bisex? >> Si domanda mio fratello Giulio.
<< Non lo so, evidentemente sì, un’altra cosa che ha omesso di raccontarmi! >> Esclama Francesco visibilmente scosso.
 
 
[Daniele]
Mi avvicino a lei la quale è di fronte al buffet degli antipasti, indecisa su quali tartine assaggiare.
<< Vedo che hai risolto i problemi con tuo marito, mi fa piacere. >> Intervengo a mo di saluto. Non ci vediamo da quella festa in Ecomoda da quando mi ha baciato. Se ha deciso di restare con suo marito tanto meglio, non mi dovrò preoccupare di un ritorno di fiamma da parte sua.
<< Ciao Daniele. >> Mi saluta dopo un sussulto per essere stata colta alla sprovvista. << Sì, abbiamo deciso di darci una seconda chance. >> Mi spiega.
<< E’ giusto. Dopo tutto hai fatto un giuramento.  A tal proposito, ne approfitto per annunciarti che Patrizia ed io il 12 rinnoveremo i voti nuziali. Ci piacerebbe spedire a te e tuo marito la partecipazione ufficiale, ora che sappiamo che state ancora insieme, se mi fornisci un indirizzo. >> Le domando. Tanto lei non si ricorda del bacio quindi la cosa non è imbarazzante per lei.
<< Congratulazioni. Certo, ti invio subito un SMS con il mio nuovo indirizzo. >> Acconsente. Dopo pochi secondi mi arriva il suo SMS e lo leggo subito.
<< Mi aspettavo alloggiassi in albergo. >> Ammetto.
<< No. Siamo tornati a vivere stabilmente a Bogotà. >> Mi annuncia. Quindi ci rivedremo più spesso di quanto vorrei, figurati Patrizia che la detesta quanto ne sarà contenta.
<< Allora ricambio le congratulazioni. >> Rispondo.
 
 
[Gonzalo]
Fidanzata… Ma come diavolo le è venuto in mente? Ora, quando la lascerò, diranno tutti di me sempre la stessa cosa: che sono uno stronzo! Ma io non le ho promesso un bel niente!
<< Non sapevo nemmeno che uscissi con qualcuno figuriamoci che fossi fidanzato. E’ una gran bella notizia. >> Chiosa mio padre. Anche se fosse vero, perché mai avrei dovuto confidarmi con lui?? Kelly mi abbraccia e sorride.
<< Siete una gran bella coppia. >> Commenta la madre di Paola. Ma che si facesse i cavoli suoi! Paola non partecipa alla conversazione ed evita accuratamente di guardarmi negli occhi!
<< Cara, dovrei salutare degli amici, vieni con me? >> Domanda il signor Ribeiro alla legittima consorte.
<< Credo che assaggerò i voulevant alla mousse di salmone! >> Lo liquida la moglie. Osvaldo la bacia castamente prima di allontanarsi.
<< E tu papà? Hai nessuna novità di cui rendermi partecipe? >> Lo provoco, sorseggiando un calice di Merlot. Paola mi rivolge uno sguardo di rimprovero per questo mio intervento. Per lo meno mi guarda! Lui risponde con diniego utilizzando una smorfia. Che bugiardo!
 
 
[Paola]
Sono una pessima fidanzata, oltre che una pessima amica. Sto infiggendo ad Alec quello che Diego ha inflitto a me! Deve trattarsi sono di un momento di defaillance, non c’è altra spiegazione. Non posso essermi infatuata dell’ultimo degli uomini! Ma che dico degli del genere maschine… L’ultimo degli esseri umani! Esce con la mia amica solo per procurasi piacere sessuale e solo questo dovrebbe dissuadermi dall’attrazione che provo per lui. Ha perfino accettato di essere usato come pass per venire a questa festa e tutto per poter continuare a portarsi a letto Kelly. Devo essere impazzita, non c’è altra spiegazione!
<< A cosa pensi con tanta intensità? >> Mi domanda mia madre sorseggiando un aperitivo.
<< Credo che tu lo sappia. >> Mento, alludendo al suo piano. E’ un messaggio di Alec a costringermi a tirare fuori il telefonino dalla pochette. Il messaggio recita “Tua madre non mi ha ancora consegnato il filmato, né tramite e-mail, né di persona. Chiedile chiarimenti. Un bacio.”
<< E’ un SMS di Alec. Chiede come mai non gli hai ancora fatto avere quello che sai! >> Esclamo.
<< Perché il piano è cambiato. >> Risponde. Sento un brivido percorrermi la schiena.
<< Perché? E quando pensavi di dirmelo? >> Domando indignata. Dopo tutto mi ha trascinata lei in questa recita.
<< Probabilmente per lo stesso motivo per cui tu non hai aggiornata sulla situazione con Giulia! L’hai affrontata e le hai rivelato di essere al corrente della sua scappatella con Diego. Perché? >> Mi domanda a tradimento. Distolgo lo sguardo.
<< E’ irrilevante. E comunque non le ho detto del filmato, ovviamente. Cosa ne farai di quel filmato? >> Domando con una certa preoccupazione.
<< Cosa ne ho già fatto, vorrai dire. Da stasera stessa l’Ecomoda popolerà i titoli di testa di tutti i tabloid e non per i modelli ricercati che sfileranno in passerella! Tu magari potrai aver cambiato idea sul nostro piano figlia ma mia, ma nessuno si prende gioco della figlia di MariaPaola Solari e la passa liscia! >> Esclama liquidandomi. Sono stordita: per colpa mia l’azienda di Diego verrà messa in ridicolo e tutto perché ho agito d’impulso spinta dalla rabbia!
<< Alec Suarez mi ha sarà riconoscente per avergli procurato questo ingaggio! >> Aggiunge.
 
 
 
[Alec]
Paola non mi ha ancora riposto al messaggio quindi sono un po’ nervoso, mentre ripasso la scaletta delle canzoni che ho scelto come colonna sonora alla serata. Aggiungo allascaletta la canzone che mi ha pregato di inserire Lorenzo Mendoza, e che dovrò inserire durante la sorpresa che vuole fare alla sua donna.
<< E’ una tragedia! >> Esclama Paola sorprendendomi alle spalle.
<< Piccola! Allora, tua madre cosa ti ha detto? >> Mi affretto a domandarle.
<< Non ha intenzione di diffondere il filmato a questa serata. Lo ha già venduto a chissà chi! Credo che lo diffonderanno questa sera stessa. Ho combinato un disastro! >> Si avvilisce, sedendosi sulla valigia che durante il trasposto contiene la consolle e gli altri miei aggeggi elettronici. Si prende la testa tra le mani mentre io mi passo una mano in testa.
<< Merda. Perché ha cambiato il suo piano? >> Le domando.
<< Ha scoperto che non le ho raccontato del mio vis a vis con Giulia. Eravamo d’accordo che mi sarei vendicata continuando ed essere amica, ricordi? Non avrebbe dovuto sospettare niente. Mia madre ha capito che ho cambiato idea su questa storia della vendetta. Ti rendi conto che sarà colpa mia se l’Ecomoda verrà sputtanata? E insieme all’azienda anche Diego e Giulia, la loro reputazione verrà messa in ridicolo. Sono stata io a consegnare quel filmino a mia madre! >> Si dispera Paola. Mi siedo accanto a lei e l’abbraccio.
<< Io ti sarò sempre accanto e ti terrò la mano durante la tempesta che si abbatterà su di te. Certo, se già tua madre è in collera con te per questo pensa a quando le dirai di noi due. Lo vedrà come un doppio tradimento. >> Osservo. Dubito che conquisterò i favori di mia suocera. Paola solleva la testa e mi guarda.
<< Non so se è il momento ideale per dirle di noi. >> Mi vomita addosso. Ero entusiasta all’idea di diventare ufficialmente il suo fidanzato. Mi alzo indignato.
<< Alec… Cerca di capire, mia madre non reagirebbe bene se lo sapesse stasera! >> Esclama.
<< Non reagirà bene neanche tra un anno perché io non sono un magnate dell’industria, e lo sai. Ora scusa ma devo tornare al lavoro! >> Adduco come scusa per interrompere questa conversazione.  Mi ha illuso quando mi ha proposto di annunciare la nostra relazione.
 
 
[Class]
Quindi è vero, c’era sul serio qualcuno. Credevo che fosse di nuovo una sua invenzione, un patetico tentativo di allontanarsi da me.
 
Le mie labbra si piegarono in un sorriso mentre piano piano aprivo gli occhi. Per la prima volta in vita mia avevo trovato un motivo per cui valesse la pena fermarsi in un posto: lui! Ho allungato la mano dall’altra parte del letto. Ho aperto gli occhi sorpreso quando ho sentito che non era come l’ho lasciato la sera prima: nudo! Mi sono stropicciato gli occhi.
<< Buongiorno! Come mai sei già vestito? Niente doccia mattutina oggi? >> Ho ammiccato, cercando le sue labbra. Lui si è scostato. Che gli era preso?
<< Dobbiamo parlare. >> Ha esordito serio. Questa non è mai una buona premessa.
<< Cosa succede? >> Gli ho chiesto mettendomi seduto.
<< Questa notte ho ricevuto una chiamata che non mi aspettavo di ricevere. >> Ha iniziato a spiegarmi.
<< Non ho sentito squillare nessun telefono. >> Ho obiettato.
<< Perché era in modalità silenziosa, siccome mi ero alzato per andare in bagno mi sono accorto della chiamata. >>
<< E chi ti ha chiamato? Perché questa chiamata ti ha turbato tanto? >> Gli ho domandato.
<< Era il mio ex. Siamo stati al telefono quasi un’ora e mezza. >> Ha risposto.
<< E, di grazia, cosa diavolo voleva? Perché non gli hai sbattuto il telefono in faccia? >> Gli ho domandato, al quanto alterato.
<< Perché avrei dovuto? Abbiamo avuto una bella storia durata tre anni, sono stato malissimo quando mi ha lasciato verso la fine dello scorso anno. >> Ha continuato. Ma dove voleva andare a parare? Perché tanta serietà nella sua voce?
<< Ecco appunto, ti ha lasciato. Gli hai detto che ogni lasciata è persa? >> Ho osservato. Perché non lo ha mandato a quel paese?
<< Io non so più se verso di lui provo solo indifferenza… Mi è piaciuto risentire la sua voce! >> Ha ammesso. Ho scostato lenzuolo e piumino per poi cercare i miei boxer sul pavimento per infilarmeli.
<< Non amo i giri di parole! Abbi le palle di dire ciò che vuoi dirmi! >> Ho tagliato corto. Ero fuori di me!
<< Dobbiamo smettere di vederci, credo di essere ancora innamorato di lui! >> Ha esclamato. Perché questo tira e molla? Non m’importa che sia vero oppure no questa storia dell’ex… Che faccia pace con se stesso!
<< Bhe, e le cose stanno così vi auguro il meglio! >> Ho esclamato mentre mi rivestivo.
<< Mi dispiace. >> E’ intervenuto. Se, come no!
<< Ne dubito. >> Ho ammesso, fuori dai denti. Prima scappa inventandosi una relazione, poi si concede, e poi sfodera di nuovo la balla della relazione. Ma che problemi ha?
<< Non mi sorprende che questo ex ti abbia piantato in asso! Dio solo sa perché gli sia passato per la testa di richiamarti… Non sa in che guaio si sta cacciando! >> Ho spuntato acido prima di dileguarmi. Per fortuna non mi ero ancora sbarazzato di quel biglietto per Berlino, fatto appena avevo messo piede a Bogotà.
 
<< Come vi siete conosciuti? >> Mi domanda mio zio, riferendosi a me e ad Ella. Chissà quanto il vedermi arrivare accompagnato da una donna avrà sconvolto Francesco.
<< E’ successo anni fa, la prima volta in cui sono stato a Berlino, avevo 20 anni. E’ una storia da film. Pioveva a dirotto e ho fermato un taxi. Ci siamo saliti insieme, io da una parte e lei dall’altra. Così abbiamo fatto insieme il tragitto. >> Narro. Sì, ho conosciuto Ella anni fa. In tutti questi anni abbiamo continuato a restare in contatto e quando sono partito per Berlino quasi un mese fa con me è stata così paziente… Ho parlato di Francesco per ore ed ore e lei ha ascoltato tutti i miei sfoghi. Non so come mai non mi sono tirato indietro quando mi ha baciato! Insomma, Francesco mi ha inflitto la più grande delusione mai provata, magari con una donna sarà diverso, come faccio a scartare questa possibilità senza provare?
<< Quando ci siamo rivisti a Berlino abbiamo capito che non ci legava solo una bella amicizia. >> Spiega Ella ai presenti. Meno male l’ho convinta a indossare un abito elegante per la serata.
<< Spero accetterai un nostro invito a cena per domani sera, visto che non hai accettato di alloggiare da noi. >> Interviene mia madre.
<< La ringrazio signora Huber, ma preferisco conservare i miei spazi. L’albergo scelto andrà benissimo. >> Risponde Ella. Butto uno sguardo in direzione di Francesco il quale sembra ascoltare il ping pong verbale ostentando un’indifferenza che non possiede. O magari è solo un mio desiderio: vorrei che la sua indifferenza fosse solo finzione.
<< Mi piacerebbe che partecipaste anche voi, Betty e Armando. >> Interviene mio padre estendendo l’invito anche ai miei zii. Bene, questa cena diverrà un esame in piena regola.
 
 
[Patrizia]
Il bicchiere di vetro quasi si piega vista la rabbia con cui lo stringo. Bevo un sorso di acqua.
<< QUELLA RAGAZZINA HA ADDOSSO GLI ORECCHINI DI TIFFANY, TI RENDI CONTO?! >> Tuono incredula. Potrebbe essere sua figlia!
<< Patrizia, sono solo degli orecchini, potrebbe averglieli regalati il suo ragazzo! >> Cerca di persuadermi mia cognata Marcella.
<< E guarda caso sono identici a quelli che Daniele ha comprato per una donna misteriosa? >> Interviene Bea.
<< Bea! Non sei d’aiuto! >> La redarguisce Marcella.
<< Ora vado lì e faccio un casino! >> Tuono uscendo dalla toilette. Individuo subito mio marito che guarda caso sta chiacchierando in un gruppetto dove c’è anche quella gatta morta! Insieme a loro ci sono i miei figli David e Giulio, la sua ragazza e l’altro ragazzo amico della gatta morta con il suo accompagnatore.
<< Patrizia non puoi fare una piazzata adesso e qui. E’ proprio il genere di cose che Daniele detesta! >> Interviene Marce.
<< INTENDI DIRE CHE ME LA SAREI CERCATA?! CHE DANIELE MI TRADISCE PERCHE’ SONO UNA PESCIVENDOLA?! >> Obbietto fuori di me.
<< Non dire sciocchezze. Fare una piazzata non è il modo adatto per affrontare la questione! >> Esclama Marce.
<< Ehm, ragazze… Se gli orecchini comprati da Daniele non sono gli stessi che indossa lei come mai la sta abbracciando? >> Domanda Bea. Ci voltiamo nella loro direzione. Improvvisamente mi manca la terra sotto i piedi. Quello stronzo bastardo, senza alcun pudore, le gira un braccio dietro al collo e le cinge una spalla. Perché sarebbe così in confidenza con lei se non è la sua amante? E davanti a miei figli… Gli stanno reggendo il gioco?
<< Ci sarà per forza una spiegazione. Non farebbe mai un gesto del genere di fronte ai ragazzi. >> Interviene Marcella. Approfitto della loro distrazione per svignarmela e raggiungere le quinte. Faccio irruzione negli spogliatoi dove  Ugo e Lorenzo Mendoza stanno seminando terrore. Diego Mendoza da vero leader cerca di incoraggiare tutti e Camilla apporta le ultime modifiche ai look.
<< Mia figlia? >> Chiedo senza salutare.
<< E’ chiusa in bagno da mezz’ora. Dille che si dia una mossa! >> Esclama Lorenzo isterico.
<< Non prendo ordini da te, ragazzino! >> Tuono di rimando prima di fare irruzione in bagno. Mia figlia si sta lavando il viso.
<< Mamma! Cosa succede? >> Mi domanda allarmata.
<< Tesoro, mi dispiace turbarti prima della sfilata, ma ti devo parlare! Sono fuori di me, giuro che me la paga cara! >> Tuono camminando su e giù per la stanza.
<< Chi mamma? >> Mi chiede Giulia.
<< Tuo padre. Ha comprato degli orecchini di Tiffany che io non ho mai ricevuto! Questa notizia l’ho avuta da Flor in persona la quale mi ha chiesto se mi fossero piaciuti. Quella ragazza gli indossa e proprio a questa serata! >> Le racconto infuriata.
<< Che ragazza mamma? >> Mi domanda.
<< Quella piccola gatta morta… prima ha rubato il fidanzato a Paola ed ora vuole rubarmi il marito? Si sbaglia di grosso quella piccola intrigante! Patrizia Fernandez Valencia non si fa fregare il marito dalla prima arrivata! >> Esclamo carica come una molla.
<< Mamma… non ti capisco… Di chi stai parlando? >> Mi domanda nuovamente mia figlia.
<< Della segretaria di Roberta! In questo momento non mi ricordo come diavolo si chiama, sono troppo arrabbiata! >> Preciso. Mia figlia mi guarda basita.
<< Isabella? Mamma… dev’esserci un errore! >> Esclama.
<< E allora come mai poco fa l’abbracciava e dinanzi a tutti?! Tuo padre ha completamente perso la testa! >> Mi sfogo. Mia figlia si volta e rimette nel lavabo.
<< Amore, ma stai male? Cosa ti succede? >> Le domando avvicinandomi a lei. Ero così presa dal mio dramma che non mi sono chiesta come mai fosse chiusa nel bagno.
<< No, sto bene! Mi stanno aspettando per le prove. >> Risponde lavandosi il viso.
<< Devo ancora truccarmi e sistemarmi i capelli. >> Insiste.
<< No, tu non stai bene. Sei pallida come un cencio e hai gli occhi lucidi! Amore mio cosa succede? >> Le domando. Veniamo interrotte quando bussano alla porta.
<< Giulia come stai? >> Esclama Diego.
<< Vieni, entra. >> Lo invita mia figlia. Quel povero cornuto di Diego entra e richiude la porta alle sue spalle.
<< Non ce la faccio a sfilare, aveva ragione Massimiliano. Mi dispiace! >> Annuncia mia figlia.
<< Ne sei sicura? >> Domanda Diego dopo aver sospirato. Giulia annuisce. Il mio sguardo si sposta da uno all’altra. Sono confusa!
<< Perché non dovresti sfilare? >> Domando a mia figlia. I suoi occhi azzurri e umidi si posano su di me.
<< Mamma… sono incinta! >> Annuncia mia figlia. Mi manca il respiro e sono costretta a sedermi.
<< Patrizia, tutto bene? >> Si premura di sapere Diego. Di colpo i miei problemi mi sembrano microscopici.
<< Incinta… >> Balbetto incredula.
<< Torno subito. Chiudetevi a chiave. >> Annuncia Diego. Giulia ubbidisce e chiude a chiave la porta, accostandovi sopra l’orecchio anche se non serve. Riusciamo a sentire quello che dicono proprio davanti alla porta.
<< Allora, arriva o deve fare sempre la diva?! >> Strilla Ugo.
<< Senti. Giulia non sfilerà! >> Annuncia a bruciapelo Diego. Conoscendolo sarà preso un infarto al povero Ugo!
<< COME SAREBBE?! DILLE CHE ESCA SUBITO DA Lì! >> Urla Ugo.
<< Non si sente bene. Ma non temere,ho un piano B! >> Esclama Diego. In cosa consisterà questo piano di riserva? Non sentiamo più la voce di Diego, in compenso negli spogliatoi di scatena l’inferno.
<< CALMATI UGO, DANNAZIONE! SE DIEGO DICE CHE HA TUTTO SOTTO CONTROLLO SARA’ COSì! >> Strilla Lorenzo.
<< Mamma, mi rifiuto di credere che Isabella sia l’amante di papà. >> Interviene mia figlia. Cosa ne sa? E’ sempre stata la prima a sparlare di quella tizia.
<< Quanto mi avresti detto di aspettare un bambino? E’ di Massimiliano? >> Domando con una certa preoccupazione. Dopo tutto due mesi fa è stata con Diego.
<< Sì, mamma. Sono di sei settimane, lo abbiamo concepito durante il nostro primo rapporto. >> Mi racconta.
<< Quella sera nello studio di tuo padre. >> Ricordo. Daniele andrà su tutte le furie quando lo saprà.
 
 
 
 [Diego]
Con i miei collaboratori ostento una sicurezza che non ho. Sono tesissimo! Per fortuna ero preparato all’evenienza che Giulia non avrebbe sfilato, ed è grazie a Massimiliano se abbiamo potuto creare un piano di riserva dato che ci ha esposto le sue preoccupazioni riguardo lo stato di Giulia. Mi avvicino al gruppetto composto dalla mia ragazza, Giulio, Silvia, Francesco, David, Daniele e Conrado.
<< Scusate, dovrei parlare in privato con Silvia! >> M’intrometto.
<< Io vado in cerca di mia moglie. Buona serata! >> Si congeda Daniele. Aspetto che si allontani per poter parlare.
<< Silvia, Giulia non sfilerà, non se la sente. >> Annuncio.
<< Vale a dire che tocca a me? >> Domanda incredula e nervosa.
<< Sì. Dopo tutto ci eravamo preparati a tale evenienza, per questo hai studiato la coreografia. >> Intervengo.
<< Scusate, perché Giulia non sfila? >> Si domanda David. Noi tutti ci guardiamo. Si avvicina a noi Massimiliano.
<< La mamma di Giulia mi ha detto che si sente poco bene. Io la raggiungo, sua madre mi ha detto che è uscita a prendere una boccata d’aria! >> Esclama il ragazzo di Giulia.
<< Certo, andate da lei. Silvia tu vieni insieme a me. Non abbiamo un attimo da perdere! >> Esclamo, accompagnandola verso le quinte. Trovo Ugo steso che viene sventolato da una delle modelle con una rivista.
<< Ugo, non ti agitare. Silvia conosce perfettamente la coreografia e sarà lei a sostituire Giulia. >> Annuncio. Valentina smette di sventolare Ugo, incrocia le braccia e mi guarda accigliata.
<< Lei? E’ solo una modella di serie B! >> Chiosa contrariata.
<< Qualcuno ti ha detto di smettere di sventolarmi?! >> La redarguisce Ugo.
<< Bhe, ci scusiamo, non sapevo che ti avessero eletta presidentessa dell’Ecomoda! Siamo noi i dirigenti e noi decidiamo! >> Mi da man forte mio fratello.
<< Mi auguro che sappiate quello che fate. Senza nulla a togliere a Silvia, ma Giulia è una modella professionista. >> Commenta mia sorella. Fa capolino nello spogliatoio Roberta. Mio fratello le va vicino per baciarla ma lei si scosta. Speriamo che il gesto che ha in programma risolva le cose tra di loro. Mio fratello ha combinato un guaio!
<< So la coreografia a memoria. >> Ribadisce Silvia.
<< L’hai solo osservata dalla platea! >> Commenta acida Valentina.
<< No, Silvia l’ha studiata in privato per imparare il mestiere! >> Mento.
<< In questo caso vieni, dobbiamo prepararti. >> Acconsente Ugo.
<< Ho notato un po’ di agitazione, cosa succede? >> Domanda Roberta.
<< Giulia non sfilerà. Si sente poco bene. Effettivamente la cosa va avanti da un po’, c’è qualcosa che non sappiamo? >> Chiosa mia sorella.
<< Cosa ne dite di farvi gli affari vostri? Al lavoro. >> Ordino loro.
<< Camilla ha ragione. Questi malesseri vanno avanti da po’… anche ieri sera al cocktail, stamattina alle prove… non sarà mica incinta? >> Domanda mio fratello sotto voce a mo di scherzo. Il mio sguardo è abbastanza eloquente e per poco non gli prende un infarto.
<< O porca di quella… >> Impreca.
<< Non ti agitare. E’ Massimiliano il padre. >> Mi affretto a precisare.
 
 
[Grace]
A questa festa non conosco quasi nessuno e con le poche persone che conosco non ho questa grande confidenza. Ma quando mi ha proposto di accompagnarlo mi sono sentita così felice che non ci ho pensato su due volte! Anche se, a quanto pare, sono solo un’amica. Non mi noterà mai!
<< Ti fa male venderli insieme? >> Gli domando, dopo attimi di silenzio, mentre aspettiamo pazientemente che il ragazzo in divisa dietro al buffet ci riempia il bicchiere.
<< Non quanto mi aspettavo il che è un sollievo. Grazie per avermi accompagnato! >> Mi ringrazia. Mannaggia a me, sono venuta a questo party con lui per farmi torturare mentre mi tratta da amica.
<< Te la posso confidare una cosa? >> Chiedo permesso. Annuisce.
<< Mi sorprende che non avessi una bella collega o un’amica del tuo giro a cui chiedere questo favore. >> Confesso. Non ci credo che non abbia nessuna che gli gira intorno, a parte me. Intendo dire nessuna della sua età. Ridacchia.
<< Non sono mica Rodolfo Valentino! E poi non ti sfiora l’idea che volessi venirci con te? >> Avvampo davanti a questo suo commento.
<< E perché? >> Balbetto.
<< Perché mi piace la tua compagnia. >> Risponde dedicandomi il più bello dei sorrisi. Si accorgerà mai di me?
 
 
 
[Mario]
<< Contento di diventare nonno? >> Mi domanda il mio amico mentre afferriamo i nostri drink. Io scelgo un vino rosso mentre il mio amico un ginger.
<< Preoccupato, direi. Tu hai fatto il padre e sei allenato mentre io non so niente di pappe e pannolini. Per te sarà facile quando diventerai nonno! >> Esclama. Quasi si strozza con la sua bevanda.
<< Sai qualcosa che io ignoro? >> Mi domanda.
<< No tigre, dicevo in senso ipotetico! >> Preciso.
<< Quindi ne deduco che le cose con tuo figlio vadano bene. >> Osserva a mo di domanda.
<< Procedono. Nonostante le intrusioni dell’altro nonno! >> Esclamo. Si avvicina a noi Nicola.
<< Quando mai mi sarei intromesso? >> Domanda leggermente alterato. Ma lui non era il grande matematico? Nonostante l’età matura e l’intelligenza che possiede mi sembra ancora un po’ tonto.
<< Non parlo di te, ma del marito di Marcella. >>
 
Certo che vista da fuori sembrava proprio bella! Una casa sulla spiaggia, un bel posto in cui vivere, anche se a Giugno si sarebbero trasferiti a Bogotà. Non ho fatto neanche in tempo ad avvicinarmi per suonare il campanello poiché sono usciti sul patio per accogliermi.
<< Buongiorno ragazzi. Vi ho portato un piccolo regalo! >> Ho fatto notare loro. Alex mi è venuto incontro per aiutarmi a trasportare il Ficus Benjamin.
<< Ciao Mario. Ti do una mano. >> Si è offerto mio figlio.
<< Ciao Mario. Non ti dovevi disturbare. >> E’ intervenuta mia nuora incinta di quasi due mesi. L’ho salutata con un guancia a guancia.
<< Accomodati. >> Mi hanno invitato coralmente. Ho chiesto permesso mentre accedevo in ampio open space composto da sala da pranzo, cucina e salotto.
<< E’ molto luminosa, complimenti per la scelta! >> Ho osservato. Mia nuora si avvicina alla cucina dove inizia a preparare il caffè quando suonano alla porta.
<< Non aspettavamo nessuno! Chissà chi sarà. >> Si domandò mio figlio. Quando aprì la porta si palesò il suo padre adottivo.
<< Buongiorno figliolo,spero di non disturbare. >> Esordì quello.
<< Buongiorno Russell. >> Lo salutò mia nuora che nel rapporto tra i due ricopre il ruolo da paciere. Certo che proprio durante la mia visita doveva presentarsi?
<< Ciao. Certo, una telefonata sarebbe stata gradita. Abbiamo ospiti! >> Lo redarguì mio figlio. Il volto di quello si rabbuiò quando mi vide.
<< Ah, non sapevo ci fosse lui. >> Commentò contrariato.
<< Lo abbiamo invitato per vedere la casa. >> Non ha perso tempo a specificare Alex per ferirlo.
<< E a me neanche una telefonata? >> Commentò quello.
<< Non devo ricordarti i motivi che mi spingono lontano da te… a partire da quello che hai fatto a mamma, passando per la scenata in ospedale! >> Rammentò mio genero.
 
<< E così la prima visita alla loro nuova casa si è trasformata in una catastrofe. Quel tipo non sopporta che io cerchi di costruire un rapporto con mio figlio. >> Osservo. Che male faccio?
<< In parte lo ha cresciuto lui, è normale che non si dia pace per questo allontanamento di Alex. >> Lo giustifica Nicola. Bhe, se l’è cercata!
<< Che sia solo perché ti veda come rivale nel rapporto con il figlio? O c’è qualcosa che non ci dici? >> Domanda Armando. Ma che è pazzo?
<< Tigre, hai battuto la testa? Certo che no! >> Esclamo perentorio, prima di osservarla mentre chiacchiera con la sorella. Certo che è ancora uno schianto! Si accorge che la sto guardando e  mi rivolge uno sguardo accompagnato da un sorriso.
 
 
 
[Giulia]
Mi rigiro tra le mani la busta contente il buono shopping che mi ha consegnato questa mattina. Fa tanto la santarellina e poi si lascia sedurre da mio padre. Mi ha abbracciata amichevolmente e ha finto di essere commossa per la mia gravidanza e nel frattempo apriva le gambe a mio padre! Ma che persona è? Ripongo la busta nella mia borsa quando sento dei passi avvicinarsi. Arrivano i miei fratelli, Francesco, Conrado (non lo conosco neanche cosa vuole?), il mio ragazzo e c’è anche lei. La fulmino con lo sguardo mentre il mio ragazzo mi bacia.
<< Come ti senti? >> Mi domanda.
<< Ho mangiato dei salatini. Mi sento un po’ meglio da quando ho lasciato lo spogliatoio… con tutti quegli odori di eau de toilette e prodotti per i capelli non ho retto. >> Spiego.
<< Ma cos’hai? >> Mi domanda David.
<< Eravamo preoccupati. >> Interviene Isabella accarezzandomi i capelli. Mi libero dal suo tocco e lei mi guarda perplessa.
<< Tu faresti meglio a non toccarmi, come ti permetti?! >> Tuono. Non posso far finta di niente. Isabella mi guarda basita.
<< Giulia, ma sei impazzita? >> Mi riprende Giulio.
<< Chi te li ha regalati quegli orecchini? >> Le domando a bruciapelo. Lei fa scena muta.
<< Cosa importa? Glieli avrà regalati il suo ragazzo. >> Interviene Giulio.
<< No, non è stato lui! Non è vero? >> Affermo perentoria. Lei scuote il capo mentre gli occhi le si inumidiscono.
<< Risparmiati le tue lacrime di coccodrillo e vergognati! Io non sono stata esente dagli sbagli in vita mia ma quello che stai facendo tu è riprovevole nei confronti di tutti specialmente di Diego e della sua famiglia! Sei una gatta morta! >> Le tuono contro spintonandole una spalla. Massi mi trattiene.
<< Giulia ma ti ha dato di volta il cervello?! >> Interviene David.
<< DILLO CHI TE LI HA REGALATI QUELLI ORECCHINI, GATTA MORTA! >> Mi altero iniziando a piangere.
<< E’ stato Daniele! Contenta?! >> Ammette. Mi sento venir meno e mi aggrappo al mio fidanzato, incredulo quanto me.
<< Isa, ma di cosa state parlando? Perché mio suocero avrebbe dovuto regalarti un gioiello? >> Domanda Massimiliano alla sua ex ragazza.
<< Perché Paola aveva ragione… è una piccola intrigante! MA IO NON TI PERMETTERO’ DI DIVIDERE I MIEI GENITORI! E pensare che iniziavi anche a starmi simpatica, che cogliona sono stata! >> Tuono contro di lei.
<< Calmati amore, non ti fa bene agitarti nel tuo stato. >> Interviene Massi.
<< Quale stato? >> Domanda David, che corre a prendere quella gatta morta tra le sue braccia.
<< Giulia non sai quello che dici. >> Interviene serafico Giulio. Come fa non agitarsi in tale situazione?
<< HAI IRRETITO ANCHE I MIEI FRATELLI?! >> Tuono. La tizia piange a dirotto tra le braccia di David senza difendersi.
<< ISABELLA E’ NOSTRA SORELLA, MALEZIONE! >> Tuona Giulio. Lo guardo basita davanti a tale affermazione.
<< Mi dispiace ma non potevamo certo permettere che continuasse con le sue illazioni, pensa se fossero arrivate alle orecchie di mamma. >> Si giustifica Giulio verso David ed Isabella.
<< Che… Come… >> Balbetto.
<< Come hai potuto pensare che stesse irretendo non solo papà, ma addirittura me, Giulio e anche Diego? Come ti è potuto venire in mente che papà potesse corteggiarla? >> Mi domanda David.
<< Mamma… Flor ha detto che papà ha comprato degli orecchini come quelli che indossa Isabella. Mamma glieli ha visti alle orecchie e ha tirato le somme. >> Spiego ancora in trance. << Sorella? >> Aggiungo.
<< Sì, è nostra sorella. Gli esami del DNA lo confermano: nostro padre è anche suo padre. >> Mi illustra David.
<< Mia madre era… è Ingrid, la vostra vecchia domestica. >> Aggiunge Isabella. Questa notizia inattesa mi arriva tra capo e collo.
<< Papà ha avuto con lei una laison. >> Penso a voce alta, ancora allibita.
<< Da quella relazione nacqui io. Mia madre non l’ho rese mai noto, Daniele non ha saputo della mia esistenza fino a poco tempo fa. >> Mi racconta.
<< Quindi sei venuta a cercare lavoro da noi per trovare mio… tuo… >> Non so come esprimermi! Mi sembra tutto assurdo! Lei scuote il capo.
<< No, è accaduto tutto dopo. Si è trattato di una coincidenza che io stata assunta da voi. >> Risponde.
<< Quando si dice che il mondo è piccolo. >> Chiosa il mio ragazzo.
<< Giulia a cosa si riferiva Massimiliano dicendo “il tuo stato”? >> Mi domanda David. Scambio uno sguardo con il mio ragazzo.
<< Sono incinta. >> Annuncio. David si avvicina a me per poi abbracciarmi dolcemente.
<< Perché non ce lo hai detto prima? >> Mi domanda.
<< Temevo mi avreste impedito di sfilare. E’ stata una faticata convincere Giulio, Massimiliano e Diego a permettermi di sfilare, anche se le cose sono andate come sono andate. >> Spiego.
<< Quindi tu lo sapevi già. >> Constata rivolto a Giulio. << Di quanto sei? >> Domanda.
<< Di sei settimane. Dalla eco e risultato tutto in ordine! >> Mi affretto a specificare. Mio fratello mi abbraccia di nuovo.
 
 
Se avessi annunciato la gravidanza a mia madre probabilmente mi avrebbe preparata circa la dinamica di una ecografia. Ma quanto è freddo quel gel? Ho sussultato quando il dottor Estrada lo ha spruzzato sul mio ventre. Massimiliano ha stretto più forte la mia mano e ci siamo sorrisi a vicenda.
<< Dottore… lei non dirà niente alla mia famiglia vero? >> Gli ho chiesto per la milionesima volta.
<< Giulia, come ho già detto, no. Puoi stare tranquilla. Sono tenuto al segreto professionale paziente-dottore. >> Ha ribadito gentile. Ho tirato un sospiro di sollievo prima di sentire il mio cuore battere al ritmo del suo. Sulla gota mi è caduta una lacrima del mio fidanzato.
<< Lo sentite? E’ il suo cuore. Tutto procede nel migliore dei modi, stai entrando nella sesta settimana. >> Mi spiega il dottore.
<< Lo so, non posso scordarmi la data del suo concepimento. Saranno sei settimane domani. >> Ho risposto commossa. Non scorderò mai la data della prima volta che abbiamo fatto l’amore. Massimiliano mi ha baciato la fronte.
 
 
Vengo riportata alla realtà dal ricordo dell’ecografia di ieri dal ritmo prodotto dal coro di applausi. La sfilata sta iniziando.
<< Papà deve sapere che la mamma sospetta che Isabella è la sua amante! >> Esclama Giulio.
<< Dovremmo attendere la fine della sfilata. >> Commenta David mentre procediamo verso la sala del defilé. Nostro padre ci viene incontro.
<< Giulia, ma tu cosa ci fai qui? >> Mi domanda.
<< Non mi sento bene, papà. Silvia Duarte prenderà il mio posto. >> Minimizzo.
<< E’ da un po’ di tempo che hai questi problemi di salute. Lunedì prenoto un check-up alla clinica Reinassanse! Ero venuto a cercarvi, la sfilata iniziando. >> Ci spiega l’ovvio girando sui tacchi.
<< Papà, aspetta. C’è una cosa che devi sapere prima. >>Lo interrompe David. Papà si volta, i miei fratelli si scambiano uno sguardo.
<< Quindi? >> Li incinta papà.
<< Io so tutto. So che Isabella è mia sorella. >> Intervengo lasciandolo spiazzato. Prende la parola Giulio.
<< Gliel’ho detto io, sono stato costretto. Flor, la commessa pettegola della gioielleria, ha detto alla mamma degli orecchini di Tiffany e la mamma gli ha visti alle orecchie di Isabella. Ha sfogato i suoi dubbi su Giulia. Mamma pensa che tu hai un relazione di Isabella. >> Spiega Giulio. Papà si passa una mano in testa.
<< Merda. Ecco come mai mi evita ed ha fatto a cambio di posto con Bea. >> Riflette a voce alta papà.
<< Sarebbe opportuno parlarle prima che commetta qualche follia tipo fare una scenata con tutti questi repoter. >> Consiglia David.
<< Avrei voluto organizzare un pranzo per domani. >> Ci spiega papà.
<< Temo che potrebbe essere troppo tardi. >> Commenta la mia nuova sorella.
 
 
 [Gonzalo]
Tartine al salmone o vitel tonnè? E’ difficile scegliere con cosa accompagnare quest’ottimo prosecco che sto bevendo. Sono riuscito a sganciarmi da lei con la scusa di fare rifornimento al buffet. Ma cos’ho fatto di male nelle mie vite precedenti per meritare questo? Sì è addirittura auto invitata a questa festa come la mia fidanzata… E’ davvero troppo per me. Soprattutto perché quando faccio l’amore con lei sogno di essere con un’altra!
<< Speriamo che Patrizia non commetta qualche follia. Ma dove si è cacciata? >> Commenta la tizia stramba che se non erro è una delle sorelle Valencia. E’ accanto a me al buffet insieme alla sorella e mi rivolgono le spalle.
<< Marcella, smetti di guardare Kelly come se volessi ucciderla. Oltretutto ora si è fidanzata con quel tocco di ragazzo! Se solo avessi trent’anni di meno so io cosa gli farei! >> Esclama la tizia stramba. Ma manco da morto!
<< Kelly Smith è stata l’amante di mio marito. Anche se dovesse sposarsi con il tocco e sfornare due mila bambini continuerei ad odiarla! >> Esclama Marcella Valencia. Tossisco! Quasi mi strozzo con la tartina che ho addentato e mi allontano immediatamente. Esco in terrazza all’aria aperta e la vedo subito: mi rivolge le spalle e sembra che stia piangendo! Mi avvicino a lei al parapetto, sperando non mi ammazzi.
<< Va tutto bene? >> Le domando. Trasale mentre si volta verso di me. Con un fazzolettino raccoglie le lacrime.
<< Se fossi così starei piangendo, razza di idiota? >> Mi insulta. Ignoro l’insulto e sorrido, adoro quando mi insulta!
<< Non dovresti essere con la tua ragazza? >> Mi domanda nel tentativo di liberarsi di me, probabilmente. Per lo meno di parla.
<< La tua amica mi ha sfruttato per venire a questo party per fare un torto a Marcella Valencia, la moglie del suo ex amante? >> Le domando esternando i miei dubbi.
<< Proprio tu parli di sfruttamento? >> Domanda ironica, riferendosi ovviamente al sesso. Alzo gli occhi al cielo.
<< Rispondi? >> La prego.
<< Te lo ha detto lei che è stata l’amante di Russell McNamara? >> Mi domanda.
<< No, la stessa Marcella. Mi è capitato di origliare una sua conversazione con la sorella, erano accanto a me al buffet. Non si devono essere accorte della mia presenza. >> Racconto.
<< Non ti ha sfruttato per venire qui e fare un torto a Marcella. Lei voleva semplicemente partecipare a questa festa perché ti vede come il suo ragazzo. Russell è un discorso chiuso per lei. Ti posso assicurare che parla in continuazione di te, è nauseante! >> Esclama. Le mie labbra si piegano in un sorriso.
<< Sei gelosa? >> La provoco.
<< Tu sei pazzo. >> Adduce come scusa per sfuggire alla domanda. Tenta anche di scappare da me ma le afferro dolcemente i polsi bloccandola. I nostri occhi sono incatenati.
<< Perché quel bacio? >> Le domando senza tanti preamboli. Lei mi fissa negli occhi senza rispondere alla mia domanda.
<< Tuo figlio è ancora in collera con te? >> Sentiamo dire. A parlare è la madre di Paola! Si trova esattamente dietro l’angolo. Giro Paola, la stringo a me e le metto una mano sulla bocca.
<< Shh, silenzio. >> Le sussurro nell’orecchio.
<< Sì, lo hai visto anche tu. Non mi rivolge la parola! >> Esclama una voce maschile che riconoscerei tra mille. Ma cosa ci fanno insieme? Paola si libera della mia presa e si volta. Ci guardiamo a vicenda basiti e tratteniamo il respiro.
<< Mia moglie oggi mi ha tempestato di telefonate. >> Interviene mio padre.
<< E cosa voleva? >> Domanda indispettita la madre di Paola. Non può essere lei l’altra donna! E’ assurdo!
<< Credo voglia parlarmi del divorzio. Oppure vorrà chiedermi ancora chi sia la mia nuova donna. >> Risponde mio padre.
<< Non puoi dirglielo! Non prima che io abbia lasciato mio marito! >> Esclama la madre di Paola. I suoi occhi si velano di lacrime mentre si porta una mano alla bocca, incredula. L’attiro a me e nasconde la testa sul mio petto.
<< E questo quando avverrà? Da quando ci siamo casualmente incontrati quel giorno al ristorante ed eravamo entrambi soli, io ero scosso perché mia moglie mi aveva appena comunicato di voler divorziare e tu ti sei seduta… >> Inizia a raccontare lui.
<<… E parlando ci siamo resi conto che la passione di un tempo non si era mai assopita… >> Prosegue lei. Passione di un tempo? Quindi erano già stati amanti?
<< … Da quel giorno non desidero altro che vivere questa relazione alla luce del sole. Mi hai ridato la gioia di vivere, credevo che dopo la fine delle mie nozze con Helena sarei rimasto da solo. >> Termina lui. Lurido bastardo, non dovrebbe neanche nominare mia madre!
<< I rapporti con mia figlia Paola sono già tesi a causa di quello che sai. E mia figlia Maria prenderà molto male la notizia. >> Pensa a voce alta quella impellicciata rovina famiglie di MariaPaola.
<< Come ha preso tua figlia il cambiamento del tuo piano? >> Domanda mio padre alla sua amante di turno. Visto che, a quanto pare, per lui è un vezzo. Ma di quale piano parlerà?
<< Si è indignata perché non l’ho resa partecipe. Ti rendi conto? Lei per prima non si è confidata con me su Giulia. >> Risponde la tipa.
<< Spero che tu sappia quello che fai e che tua figlia non aprirà bocca quando tutti si chiederanno chi ha diffuso quel filmato. >> Risponde mio padre. Che filmato? Non capisco niente!
<< Anche se lo facesse nessuno sa di noi, non sarai coinvolto. Quando usciremo allo scoperto basterà dire che non mi frequentavi quando è esploso lo scandalo del filmato! Ti amo, lo sai? Non credevo che mi saresti rimasto accanto quando ti ho narrato ciò che avevo in mente. >> Sento dire alla tizia.
<< Ti amo anch’io. Farei anche io pazzie per i miei figli! >> Esclama mio padre. Vorrei andare la e ucciderlo! Sentiamo degli applausi provenire dalla sala.
<< Rientriamo ma non insieme. La sfilata sta per cominciare. >> Osserva mio padre.
<< Tu rientra da qui, io faccio tutto il giro della terrazza e rientro dalla parte opposta della sala! >> Risponde la madre di Paola. Probabilmente i due si scambiano un bacio e prendono direzioni opposte. Solo quando siamo sicuri che ne siano andati ci separiamo e Paola scoppia a piangere.
<< Come può aver fatto questo a mio padre dopo essersi eletta paladina della fedeltà quando ha scoperto i tradimenti inflittimi da Diego? >> Singhiozza tra le lacrime.
<< Paola, di cosa parlava tua madre? Piano, filmato… Che significa? >> Le domando ancora scosso. L’amante misteriosa di mio padre è la madre di Paola. Lei piange più forte quando le pongo tale domanda.
<< Ho combinato un casino… Ero arrabbiata e ho agito d’impulso… Quando me ne sono pentita era troppo tardi! >> Esclama tra le lacrime.
<< Cos’hai combinato? >> Le chiedo allarmato.
<< Qualche settimana fa ho trovato accidentalmente nel PC di Giulia un filmato che la ritraeva in atteggiamenti compromettenti con Diego… Io, decisa a vendicarmi, l’ho consegnato a mia madre. >> Quasi mi crolla la terra sotto i piedi quando me lo dice!
<< E tua madre intende diffonderlo? >> Le domando, intuendo il finale della storia. Lei annuisce.
<< Stasera. Lo ha già venduto a non so qualche tabloid. >> Aggiunge. Sento Diego iniziare il suo discorso, ignaro dello tzunami di merda che lo investirà da qui a poco. Rivolgo le spalle a Paola indignato. Sento le sue mani afferrarmi gli avambracci.
<< Io ero così arrabbiata, quando me ne sono pentita era troppo tardi! >> Esclama cercando di discolparsi. Quando vorrei piangere! Mi piace da morire e sento che vorrei aiutarla ma non posso ignorare che ha messo nella merda i miei amici. Mi libero della sua presa e mi volto.
<< I MIEI AMICI STANNO PER ESSERE SMERDATI, TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE HAI FATTO? >> Le urlo contro. Lei annuisce tra le lacrime.
<< Mi dispiace! >> Singhiozza. Mi passo le mani in testa.
<< Se solo sapessimo il nome del tabloid potrei provare a fare qualche magia. >> Rifletto a voce alta.
<< Mia madre non me lo ha detto. Ha cambiato il suo piano all’ultimo minuto escludendomi! Ha intuito che stavo per fare un passo indietro. >> Mi spiega.
<< Lo dovevi fare tempo fa. >> La rimprovero, rivolgendole le spalle. Non riesco a guardarla negli occhi. E’ nuovamente la sua presa sul mio avambraccio a convincermi a voltarmi.
<< Ti prego, almeno tu perdonami, se puoi! >> Mi supplica. Mi sento preda di questi suoi occhioni verdi . Mi si attorciglia lo stomaco nel vederli inondati di lacrime, con tutto il trucco sbavato.
<< Perché ti importa del mio perdono? >> Le domando. Il mio istinto mi suggerisce di prenderla tra le braccia e baciarla, qui, adesso. Ma come reagirebbe? Mi limito ad avvicinarmi a lei e ad afferrarle dolcemente il volto: accarezzo col pollice la sua gota bagnata.
<< Mi mancherai mentre sarò via. >> Le annuncio. Non ho ancora detto a nessuno del viaggio organizzato oggi stesso con mia madre, dietro suo consiglio.
<< Perché, dove vai? >> Mi domanda. Sembra scossa dalla notizia ma dev’essere solo una mia impressione!
<< Ho seguito il tuo consiglio e porterò mia madre a fare un viaggio, staremo via due mesi. Partiremo da New-York. >> Le racconto.
<< Wow. Due mesi di pacchia, che bello… >> Commenta semplicemente.
<< Non passerò giorno senza pensare a te. >> Le prometto. Sì, so che sarà così! Sono gli applausi provenienti dalla sala a riportarci alla realtà interrompendo il gioco di sguardi tra di noi.
<< La sfilata è iniziata. Io mi rifaccio il trucco prima di tornare in sala. >> Decide, liberandosi del mio tocco. Metto un colpetto di tosse: se non ci avessero interrotto quegli applausi l’avrei baciata io stavolta!
<< Certo. Io vado a prendere posto. >> Rispondo.
<< Grazie. >> Mi dice, prima di prendere direzioni differenti.
<< Non potrò impedire allo tzusami in arrivo di investirti,  ma cercherò di proteggerti. Anche se da lontano. >> Le prometto. Mi dedica un debole sorriso prima di allontanarsi verso i bagni.
 
 
[Silvia]
<< Fai un bel respiro profondo! Andrà tutto bene! >> Cerca di infondermi coraggio il mio fidanzato. Sbircio in platea: tutti gli ospiti stanno prendendo posto. Ci saranno mille persone e mille telecamere… Non ce la farò mai!
<< E se dovessi inciampare e cadere sugli invitati? >> Ipotizzo agitata. Diego passeggia su e giù mentre muove le labbra senza emettere suoni: o sta ripassando il discorso oppure si è ammattito!
<< Ti sei allenata su tacchi anche più alti di quelli che indossi ora. Andrà bene! >> Mi ricorda.
<< Certo, potrai anche esserti allenata a sfilare sui tacchi, la lo charme di una vera modella si acquista con anni di sfilate, studio e fatica, non piove dal cielo bellina! Farai fare a tutti una figura barbina. Mi sembra assurdo che abbiano chiesto a te di sfilare! >> Esclama quella vipera invidiosa di Valentina.
<< Mi sta stancando questo tuo starnazzare! E’ solo per rispetto dei parrucchieri che hanno faticato tanto per l’acconciatura se non uso quei quattro peli che hai in testa per strozzarti! >> Si altera il mio ragazzo. Diventa ancora più bello quando prende le mie difese!
<< Tua madre come ha preso la notizia di Giulia? >> Gli domando.
<< Non saprei, non ci ho ancora parlato. Ma è successo un altro casino! Papà è stato così sciocco da regalare a Isabella degli orecchini comprati nella gioielleria dove fanno abitualmente shopping. Mamma gli ha visti alle orecchie di Isabella e si è sfogata con Giulia, pensa che Isa sia l’amante di papà, ti rendi conto? Giulia ha dato peso alle affermazioni di mamma e ha accusato Isabella di aver irretito papà, e pure Diego. Sono stato costretto a rivelarle la verità. >> Mi narra. Che disastro!
<< Tua madre è una mina vagante, deve sapere la verità quanto prima. >> Osservo.
<< E’ ora di cominciare! >> Annuncia Camilla. Oddio!
<< Io mi accomodo in platea. Ricordati che ti sei impegnata profondamente… Hai scavato un solco nel nostro soggiorno a forza di fare su e giù con i tacchi. Per non parlare della passerella dello showroom! >> Esclama. Sorrido.
<< Grazie per essere rimasto con me in azienda fino a tardi per provare in queste sere! Ti amo tantissimo! >> Gli ricordo.
<< Ti sei fatta perdonare con il dopo serata! >> Ammicca sollevando un sopracciglio. Ha gli occhi più belli che io abbia mai visto e con questo completo è stupendo!
<< Ti amo anch’io! >> Aggiunge.
 
 
[Betty]
Ho i palmi delle mani che sudano. Sono agitata come lo ero il giorno della mia prima sfilata come presidente.
<< Amore non lo devi tenere tu il discorso! >> Esclama mio marito.
<< Lo so, ma sono così agitata. Non siamo riusciti a parlare con Diego prima del discorso. >> Osservo, mentre prendiamo posto in prima fila. Ci raggiungono Lorenzo e Roberta.
<< Si può sapere cosa succede? Ho visto Diego fare su e giù e andare via con Silvia. >> Domanda mio marito sotto voce.
<< Silvia sfilerà al posto di Giulia. Lei si sente male a causa della gravidanza! >> Esclama Lorenzo.
<< Come?! >> Affermiamo più o meno coralmente io, mio marito, Nicola, Leonora e Cèsar.
<< E Daniele lo sa? >> Si chiede mio marito.
<< No. Credo lo sappia solo Patrizia perché prima era in bagno insieme a lei. >> Spiega Lorenzo. Per fortuna i Valencia sono sì in prima fila ma dalla parte opposta della passerella quindi non ci possono sentire.
<< Tu proprio non riesci a farti gli affari tuoi. >> Lo redarguisce Roberta, arrabbiata con lui per qualche motivo misterioso.
<< Sì può sapere cos’hai fatto a mia figlia per farla infuriare così?! >> Domanda Nicola a Lorenzo il quale non risponde. Si abbassano le luci, Diego esce sul palco e si elevano gli applausi. Entrano in sala Daniele, David, Giulio, Giulia, Isabella, Francesco e Conrado i quali raggiungono i loro posti. Isabella siede accanto a me vicino al posto vuoto riservato a Diego.
<< Cosa succede? Che facevi con i Valencia? >> Le domanda mio marito.
<< Niente di importante. >> Taglia corto Isabella, iniziando ad applaudire. Ci guardiamo a sorridiamo nervose. Sorride e le brillano gli occhi mentre guarda Diego sul palco.
<< Chissà cosa facevano insieme. Sta accadendo qualcosa. >> Ipotizza mio marito. Che tensione!
 
 
 
 
 
[Diego]
Cazzo, è troppo stretto il nodo di questa cravatta! Diego, stai calmo! Andrai tutto bene! Per poco non mi sento venir meno quando salgo sul palco trovandomi addosso gli sguardi di tutti, per non parlare dei flash delle macchine fotografiche e gli obiettivi delle telecamere. Come hanno fatto mio padre e mia madre in questi anni?
<< Buona sera a tutti, e grazie per aver accettato il nostro invito a questa serata speciale. >> Esordisco teso come una corda di violino. La mia fragolina mi sorride mentre mi applaude. Lei e mia madre si scambiano sorrisi e applausi. Mio padre mi sorride e alza le mani sopra la testa mentre applaude, mio fratello mi fa l’occhiolino in segno di incoraggiamento. Giulio e Silvia mimano con le labbra “vai e spaccali tutti”. David, Michael, Cèsar, Roberta e i loro genitori, tutti a modo loro mi infondono coraggio.
<< Non vi nascondo di essere teso come una corda di violino. Ho sempre ammirato mia madre durante i suoi discorsi: osservandola dalla platea mi è sempre sembrata così disinvolta ma essere su questo palco e portare il peso della presentazione è tutt’altra cosa! >> Proseguo. Il mio discorso sembrerà banale e scontato!
<< Poco dopo l’infarto di mio padre, quando ho iniziato il mio mandato come presidente dell’azienda, mi sono riunito a cena casa di mia sorella, la stilista Camilla, con mio fratello, il mio vice Lorenzo, e ho chiesto loro “quale potrebbe essere il tema di questa collezione?”. La risposta di mia sorella è stata “Io al momento riesco solo a pensare che papà poteva morire!”… >> Vedo mio padre commuoversi e mia madre accarezzargli il ginocchio. Non piangere Diego! Di quella cena, oltre al ricordo del discorso avvenuto riguardo alla sfilata, mi rimane il ricordo delle 5 dita della mi ex suocera stampate sul mio volto.
<< Al che mio fratello ha risposto “L’importante è che sia andato tutto bene, papà avrà una seconda possibilità!”. In quel punto ci siamo guardati negli occhi e sono intervenuto dicendo “e se fosse questo il tema della collezione? Le seconde chance?”. Quando il giorno seguente abbiamo esposto l’idea alla stella del firmamento della moda, Ugo Lombardi, ci ha risposto: “Non so voi ma io la vedo così, tesori miei: se io rischiassi la vita, al mio risveglio vorrei viverla al massimo, osare, fare tutto quello che non ho avuto il coraggio di fare prima. Voglio colori, voglio luce, voglio pailette!”. Perciò è questo che vedrete stasera! Abbiamo voluto rischiare, osando abbinamenti e colori mai azzardati prima! >> Esclamo. Tiro un respiro di sollievo quando, al termine del mio discorso, si elevano gli applausi. Ora devo mantenere la promessa fatta a mio fratello durante l’aperitivo.
<< Ma prima di lasciarvi abbagliare, anche mio fratello non che vice presidente vorrebbe dire due parole! >> Annuncio. Lorenzo si alza, si abbottona la giacca e sale sul palco. Viene anch’esso accolto dagli applausi della platea.
<< Buona sera a tutti. Vorrei come prima cosa ringraziare mio fratello per le sue belle parole. Abbiamo rischiato per creare questa collezione… >> Inizia il suo discorso, osservandomi. Stanno per sfilare modelle che indossano vestiti di alta moda, che venderemo a cifre da capogiro, creati con stoffe pagate due soldi: dire che abbiamo rischiato mi sembra riduttivo!
 
 
[Lorenzo]
Mio fratello alza un sopracciglio quando lo guardo. Questa è la collezione dell’azzardo, non ci piove!
<< … ma sono certo che gli abiti vi piaceranno talmente tanto che diventeranno immediatamente l’oggetto del vostro desiderio! >> Termino il mio discorso introduttivo. Sarà meglio che mi muova prima di spazientire gli ospiti.
<< Ho voluto prendere la parola perché devo fare una cosa o non sarò in pace con me stesso per tutta la sera: devo fare ammenda! Ho ferito una persona molto importante per me. La mia migliore amica, la mia anima gemella, la dolce fanciulla che da un mese e sette giorni ho l’onore di avere come fidanzata! Roberta Mora! >> Annuncio leggermente nervoso. Spero non mi sbrani! Avevo bisogno di un gesto plateale per dimostrarle che non desidero che lei! La mia ragazza mi guarda sbigottita mentre suo fratello la incinta a salire sul palco. Lei si alza e iniziano gli applausi. Mi avvicino ai gradini e le tendo la mano per aiutarla a salire dopo di che le stampo un casto bacio sulle labbra.
<< Sei impazzito? >> Mi domanda sorridendo, sotto voce.
<< Di te sono pazzo… solo di te! Devono sapere tutti che amo e desidero solo te, spero così facendo di convincere la persona più importante! >> Esclamo. Il DJ scelto per la serata, sotto mia richiesta, inserisce come colonna sonora Fix You dei ColdPlay. So che lei li adora! La mia Roberta, commossa, mi ringrazia con un bacio degno della parola “amore”!
 
 
FINE CAPITOLO 67.
 
Eccomi qui, consegno prima del previsto. La bomba vera e propria non è ancora esplosa, ma diciamo che la prima parte della serata non è stata priva di eventi. Nel prossimo capitolo Daniele affronterà sua moglie, durante il resto della serata? Alla prossima!
 
 
 
 
 
 
   
 
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