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Autore: Krestal    26/12/2018    3 recensioni
Ha diciannove anni, sa controllare il tempo, ha la miccia corta e poca voglia di impegnarsi. Quando Valerie Jenkins arriva alla Yuuei per uno scambio scolastico, riesce subito a fare amicizia con Aizawa Shota, complice una comune passione per i gatti. Valerie sa bene che la prima volta che combatterà davanti ai suoi compagni potrebbe stabilire se diventerà la sfigata del corso o qualcuno da ammirare. Sarebbe proprio un peccato se combattesse contro chi può annullarle il quirk, vero?
Storia ambientata durante il terzo anno di Eraserhead/Aizawa Shota e Present Mic/Hizashi Yamada
Eraserhead/Aizawa Shota x OC
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Present Mic, Shōta Aizawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11 - Alleanze e inimicizie

 

“Che cosa è successo?”

Valerie registrò mentalmente la presenza di Aizawa e Hizashi accanto a Nemuri, ma era troppo stanca ed euforica. Il dolore era diminuito a livelli accettabili e stava respirando di nuovo senza problemi. Stava bene, no?

“Ha usato il suo quirk su entrambe,” spiegò Nemuri, chinandosi accanto a lei. “Quando si sforza troppo, perde un po’ di sangue dal naso. Non ne ha mai perso così tanto.”

“Sto bene,” si giustificò Valerie. Come a dimostrarlo, si mise in piedi. Un capogiro e una fitta alle tempie le fecero perdere l’equilibrio, ma si sentì sostenere da qualcuno. “Grazie, Nem.” Aprì gli occhi combattendo le fitte, e si rese conto di essere tra le braccia di Aizawa, con la testa appoggiata alla sua spalla.

Valerie si sentì avvampare e si tirò indietro. Gli aveva anche sporcato l’uniforme di sangue.

“Attenta,” le disse Nemuri, sostenendola dall’altra parte. “È arrivata la barella. Dammi una mano, Aizawa.”

“Barella? Sto benissimo!” Urlò Valerie, mentre la accompagnavano verso la barella. Sentiva che se l’avessero lasciata sarebbe finita a terra, ma era normale, aveva corso, doveva solo riposarsi un po’. No?

“Visto che stai benissimo, ci metteremo poco e poi tornerai a fare la prossima prova,” le disse Nemuri, con il tono di chi parlava a un ubriaco.

Valerie si stese sulla barella, trasportata da due robot.

“Posso venire anche io?” Sentì dire a Nemuri, fuori dal suo campo visivo. “È la mia migliore amica.”

Valerie sorrise e si tirò su. “Ehi, Nem, sei la mia migliore amica anche tu. Ti voglio bene.” Aizawa era accanto a Nemuri. Valerie lo guardò. “Ne è valsa la pena di sputare sangue solo per superarti. Tu mi hai spezzato il cuor—“

La mano di Nemuri premuta sulla bocca le impedì di finire la frase. “Credo che sia proprio il caso di andare.”

 

Le parole di Valerie erano state sale su una ferita aperta. Per un breve istante, Shota si dimenticò della preoccupazione che gli stava stringendo lo stomaco, e sentì un altro tipo di dolore. Ma fu solo un attimo. “Posso venire con te, Nemuri?” Chiese alla ragazza, mentre stava seguendo la barella.

Nemuri lo guardò per qualche istante, quindi scosse la testa. “Mi dispiace, ma credo che sia meglio di no.” E si voltò prima che lui potesse risponderle a sua volta.

La prova era andata bene. Erano arrivati settimi, quindi si erano abbondantemente classificati, e sentiva di aver avuto un buon impatto, senza affidarsi solo e soltanto alle capacità di Hizashi. Era uno dei giorni più importanti della sua vita.

Eppure, aveva anche visto Valerie pallida e con la maglietta insanguinata, solo perché aveva voluto battere lui.

Shota avrebbe barattato quel settimo posto senza pensarci un singolo attimo, in cambio di ciò che per pochi giorni — che sembravano lontani un’eternità — aveva avuto con Valerie.

“Dove vai?” Hizashi gli mise una mano sul braccio, trattenendolo.

Shota non si era neppure accorto di aver iniziato a camminare. “Non posso stare con lei, ma posso almeno aspettare fuori e attendere il meno possibile per avere notizie.”

Hizashi fece un cenno verso Nezu, che stava continuando ad annunciare l’arrivo degli studenti nello stadio. “Hanno appena annunciato che tra poco si farà una pausa, ma prima annunceranno quelli che si sono classificati per la prova successiva. Non vuoi aspettare?”

“No,” rispose Shota, ricominciando a camminare.

Hizashi sbuffò. “Va bene. Vengo con te.”

 

“Non è niente di grave,” spiegò Recovery Girl, con in mano un plico di fogli.

Nemuri parve sollevata. Valerie, invece, non aveva avuto alcun dubbio.

“La trasfusione che ti ho fatto dovrebbe risolvere i tuoi problemi, le analisi sono a posto. Non farlo di nuovo, intesi?”

Valerie sapeva benissimo che, se fosse stato necessario, lo avrebbe rifatto. “Intesi,” rispose. “Quindi posso partecipare alla seconda prova?”

“Certo che puoi. Ho rimandato fuori gente messa molto peggio di te.” La donna le tolse i tubicini dal braccio, mettendole un cerotto dove c’era stato l’ago. “Premi qui,” le disse. “Puoi andare.”

Valerie sorrise e saltò giù dal lettino. “Grazie mille per l’aiuto. Sto già molto meglio.”

“Sei sicura di voler partecipare?” Le chiese Nemuri, guardandola come se fosse stata sul punto di svenire da un momento all’altro.

“Certo. Hanno già annunciato la seconda prova?”

“No, lo faranno dopo la pausa.”

Valerie uscì dall’infermeria, trovando Aizawa e Hizashi seduti davanti alla porta. Lei li guardò, e loro la guardarono.

“Come stai?” Le chiese Aizawa. Aveva pronunciato quelle parole con un fil di voce, il suo volto era segnato dalla preoccupazione. Valerie si sentì un pochino meglio vedendo che lui aveva avuto paura per lei. Sulla maglia di Aizawa c’era ancora una macchia rossa, in quel momento Valerie realizzò di essergli praticamente caduta addosso, prima, e si sentì avvampare di imbarazzo.

“Sto bene,” rispose, secca, evitando il suo sguardo. “Nemuri, mi accompagni negli spogliatoi? Devo cambiarmi la maglia.”

“Sta bene davvero?” Domandò Aizawa, stavolta guardando Nemuri.

“Sì,” rispose l’amica. “Non ti preoccupare.” Nemuri raggiunse Valerie, che se ne era già andata, e le disse, sottovoce: “Avresti dovuto vederlo, quando ti sei sentita male. Beh, tecnicamente l’hai visto, ma ho l’impressione che non fossi esattamente lucida. Ma era spaventatissimo. Quel ragazzo tiene ancora un sacco a te.”

Valerie si voltò, guardandola con un sopracciglio alzato. “Ho seri dubbi.”

Nemuri alzò gli occhi al cielo. “Ha commesso un errore, ma dovresti almeno dargli la possibilità di par—“

Valerie la interruppe: “Basta, ti prego. Voglio solo concentrarmi sul festival.”

 

“Rieccoci per la seconda prova del festival sportivo con i quaranta studenti che hanno superato la prima fase! Fate un bell’applauso! E… fatene uno anche per quelli che non l’hanno superata, poverini!” Kobayashi era sempre più sull’orlo delle lacrime.

“Sai che ti dico?” Mic mise un braccio intorno alle spalle di Shota. “Mi piacerebbe un sacco ritrovarmi al posto di Kobayashi, un giorno.”

“Ti piacerebbe essere un professore?” Domandò Shota, senza capire.

“No, in realtà mi riferivo al voler fare il cronista del festival sportivo, ma…” Mic si portò una mano al mento con aria concentrata. “Sai che ti dico? Anche fare il professore non sarebbe male! Potremmo diventare colleghi!”

Shota sbuffò. Mic si era messo in testa da mesi che Shota sarebbe stato perfetto come professore alla Yuuei. Era una follia.

“Immagina, io e te lì davanti a quel microfono a commentare le nuove giovani promesse della scuola, non sarebbe fantastico?”

No, non lo era. Shota non faticava a immaginare una situazione del genere, con Mic che urlava e si agitava come un pazzo. “Certo, sarebbe proprio…”

“Grazie, professor Kobayashi. Passo subito a spiegare la seconda prova.”

Shota si interruppe, concentrandosi solo sulla spiegazione.

“La seconda prova si chiama Rubamedaglie. Gli studenti verranno portati in una palazzina di due piani preposta per l’occasione. A ogni studente verrà consegnata una maglietta con un simbolo su sfondo colorato.” Sul megaschermo alle spalle di Nezu comparvero stelle, cuori e altri simboli di vari colori, anche il colore dello sfondo variava. “Gli studenti dovranno appuntarsi sulla maglietta una medaglia con lo stesso simbolo e lo stesso sfondo, e cercare di ottenere più medaglie possibili sottraendole agli altri. Ogni medaglia vale un punto, ma ogni studente dovrà cercarne una in particolare. Per esempio, lo studente A potrebbe dover trovare il cuore rosa su sfondo verde, che appartiene allo studente B. Quella medaglia vale cinque punti, positivi per chi la prende, negativi per chi se li vedrà sottrarre.”

Tra gli studenti si levò qualche esclamazione di stupore.

“Alla fine dei venti minuti di prova, gli otto studenti con più punti accederanno alle finali. Tuttavia, non finisce qui.” Sullo schermo alle spalle del professore comparvero le quaranta facce dei quaranta studenti classificati. “Gli studenti potranno formare alleanze temporanee o meno. Per spingerli a scelte difficili, però, il loro compagno della prima prova sarà in automatico il cacciatore o la preda.”

“Quindi, o ti devo fregare la medaglietta da cinque punti, o tu la devi fregare a me, giusto?” Disse Mic. “Non mi importa, preferisco comunque allearmi con te.”

Shota non gli rispose, era troppo concentrato a guardare lo schermo.

“Inoltre, il sistema ha abbinato persone vicine tra loro in classifica, in modo che i più forti siano costretti a scontrarsi tra loro. Chi è arrivato in prima posizione verrà abbinato a qualcuno nelle prime dieci, per esempio.”

Aveva senso, pensò Shota. In questo modo la sfida sarebbe stata più interessante.

“Ora mostrerò la lista degli studenti comprensiva di prede e cacciatori, in modo che ognuno di loro possa memorizzare i propri.” Fece un cenno verso lo schermo, e quello si riempì di scritte.

Aizawa Shota - Cacciatore: Hizashi Yamada, preda: Jenkins Valerie.

 

“Sei davvero sicura sicura?”

Valerie sospirò. “Per l’ennesima volta, sì.” Non le importava se Nemuri dava cinque volte tanto i punti di chiunque altro. Era sua amica, e potevano farcela comunque, quindi aveva senso allearsi. “Una volta che la prova sarà iniziata, cerchiamoci.”

Nemuri non parve convinta. “Mi dispiace un sacco, però. Se dovessi ritrovarti con pochi punti, ti do la medaglia.”

Valerie alzò gli occhi al cielo. “Non succederà. A dopo.”

Nemuri parve rassegnarsi. “A dopo.”

Nella palazzina c’erano quattro entrate, due su ogni piano, e li avevano divisi in modo che nessuno avesse il cacciatore o la preda nel proprio gruppo. Una volta dentro, avrebbero avuto sessanta secondi per muoversi prima dell’inizio del conflitto, e nei primi cinque minuti non avrebbero potuto prendere le medaglie dei nove studenti che erano entrati con loro. Era un modo per evitare che gli studenti si bloccassero a combattere contro quelli che erano passati dalla stessa entrata.

Valerie era sicura che lì dentro ci sarebbero stati un sacco di oggetti e ostacoli, altrimenti li avrebbero messi su un solo piano.

Valerie seguì il gruppo nell’ascensore. Non le piaceva per niente l’idea di avere Aizawa come cacciatore, era come se il mondo intero stesse alimentando quel conflitto.

“Jenkins?”

Valerie trasalì, girandosi e vedendo Iida Tensei. Era pur sempre un suo compagno di classe, quindi lo conosceva, ma non avevano mai avuto occasione di parlare molto. “Sì?”

“Mi è piaciuto quello che hai fatto nella prima prova, e credo che i nostri quirk potrebbero creare delle sinergie interessanti. Ti va di allearci?”

Valerie ci pensò su. Iida le sembrava una persona molto capace e affidabile. Se fosse riuscita a usare il proprio quirk su entrambi, sarebbero stati imprendibili. “Perché no?” Gli rispose, porgendogli la mano.

Iida le sorrise e le strinse la mano. Il countdown sullo schermo in ascensore stava per scadere.

“La seconda prova è iniziata.”

 

________________

L’angolo dell’autrice

Buon Natale a tutti! *lancia dolcetti e roba natalizia*

Eccomi qui per il consueto aggiornamento settimanale, tra un festeggiamento e l’altro. Come vedete, è saltato fuori il personaggio a cui avevo accennato: il fratello maggiore di Tenya!

Io comunque devo dirlo: trovo assurdissimo che l’autore abbia inserito così tanti personaggi coetanei. Aizawa, Mic, Midnight, Iida… E ce ne sono ancora tantissimi! Altri due compariranno più tardi, tra qualche capitolo. Io sto sperando con tutta me stessa che fosse tutto pianificato, e che prima o poi vedremo uno spin off ufficiale sulla vita in accademia dei professori. Ci sarebbero così tanti personaggi da sfruttare! **

Deliri a parte… Spero che questo capitolo un po’ di transizione vi sia piaciuto, il prossimo sarà più ciccioso!

Grazie come sempre per le recensioni, e un grazie speciale al mio ragazzo che mi ha dato l’idea per la seconda prova <3

Alla prossima!

Krestal

   
 
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