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Autore: queenjane    31/12/2018    1 recensioni
Riprendendo spunto da una mia vecchia storia, Beloved Immortal, ecco il ritorno di due amati personaggi, due sorelle, la loro storia, nella storia, sotto altre angolazioni. Le vicende sullo sfondo tormentato e sontuoso del regime zarista.. Dedicato alle assenze.. Dal prologo .." Il 15 novembre del 1895, la popolazione aspettava i 300 festosi scampanii previsti per la nascita dell’erede al trono, invece ve ne furono solo 101.. "
Era nata solo una bambina, ovvero te..
Chiamata Olga come una delle sorelle del poema di Puskin, Onegin ..
La prima figlia dello zar.
Io discendeva da un audace bastardo, il figlio illegittimo di un marchese, Felipe de Moguer, nato in Spagna, che alla corte di Caterina II acquistò titoli e fama, diventando principe Rostov e Raulov. Io come lui combattei contro la sorte, diventando baro e spia, una principessa rovesciata. Sono Catherine e questa è la mia storia." Catherine dalle iridi cangianti, le sue guerre, l'appassionata storia con Andres dei Fuentes, principe, baro e spia, picador senza timore, gli eroi di un mondo al crepuscolo" .... non avevamo idea,,, Il plotone di esecuzione...
Occhi di onice.
Occhi di zaffiro."
"Let those who remember me, know that I love them" Grand Duchess Olga Nikolaevna.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
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I am bleeding out, for You..
Ti ricordi, Alessio, di quando eri un piccoletto, e ti domandavo “Che navi hai visto?” eravamo in Crimea, tu eri sui quattro anni, credo.
“Nessuna”ironico, un gioco per distrarti, che ti sarebbe piaciuto muoverti sempre e ti stancavi in fretta, tenerti fermo richiedeva pazienza e fantasia.
Dopo .. e più oltre, le stelle rimanevano al loro posto, intanto che diventavi grande, io scorrazzavo a destra e manca tra i vari ingaggi, facevi amicizia con Andres e diventavamo sempre più affiatati.
 Da un appunto di Andres, scritto su un brogliaccio di fortuna, ogni tanto annotava i suoi pensieri su carta, poi li buttava, quello lo bruciò per sicurezza, ma anni dopo lo avrebbe saputo riscrivere a memoria, come in effetti fece, che Catherine andava rievocando quella storia, la loro storia”..il principe Raulov era tuo padre di nome e non nei fatti, che era omosessuale, pur celando bene quanto era, le prostitute che frequentava assicuravano che.. non concludeva, aveva gusti troppo particolari, fidati, la principessa Ella deve avere passato l’inferno in terra nel suo letto. Oltre che fuori, come te. E a Mogilev, lo capii eccome chi era tuo padre, nei fatti, mi bastava guardare, e ognuno vede quello che vuole vedere, Cat, tutti ciechi, ma io vedevo e tacevo. Ad Alessio eri legatissima e lo hai difeso con le unghie ed i denti, cercando di tenerlo al sicuro, come osservava lui.  I gesti, le inclinazioni del viso, il modo un poco sghembo di sorridere, come alzavate le spalle, il sole che accendeva di riflessi rossi i vostri capelli scuri, corti, tanto altro, suggeriva che eravate figli dello stesso padre, ovvero lo Zar… “
I figli che avevo avuto da Andres  erano ormai cresciuti, e rimanevano due terremoti perpetui.

Agili e snelli, i narcisi svettavano fieri sui prati, araldi della primavera e loro non erano da meno.
Sfiancavano Alexei, quando c’era, con infinite domande sui treni, le navi, addirittura si divertivano a fare i plastici, insieme, non avrei saputo enunciare chi dei tre fosse più entusiasta. Li rivedo buttati sul pavimento, a costruire binari e pensiline o, le mappe aperte, a tracciare le linee di navigazione. America, Australia, Inghilterra, Africa e altro ancora. I capelli spettinati, castani con ambrati riflessi, neri come ebano, occhi verdi e azzurri intenti, concentrati su questo o quello, che parlottavano in spagnolo o in  inglese..
La concentrazione con cui osservavano un filo d’erba, una lumaca,  passando alle margherite.
“Per te”,  porgendomi una corolla che infilavo sopra l’orecchio. “Grazie”
“MAMMA”
“MAMMA”
In quei momenti li adoravo.
In altri li avrei appresi per le orecchie alla porta, che erano e rimanevano due terremoti perpetui.
Come quando ebbero la brillante trovata di tagliare le trapunte dei loro letti per farne delle vele. O le rane che saltavano fuori dai cassetti o.. più ed ancora non stavano mai fermi, cadevano in continuazione.. una volta Felipe volò da un albero, si ruppe il braccio. Aveva sei anni. Pensai di morire..
Leon, invece, montò sul mio baio, senza sella o staffe, usando solo le mani, coadiuvato da quel demente di suo fratello..
Picchiarli mai, questo no, ho perso il conto delle  cene che hanno saltato, dei giochi che non hanno avuto “Pensateci, prima di combinarne qualcuna” tuonavo, serissima, ed in effetti ci pensavano fino alla birichinata successiva, che variava.
E rimanevano due pesti, perpetui, ciclici nel combinare marachelle o impuntarsi in qualche capriccio o litigio.
I due fratelli passavano molto tempo con i loro genitori, durante il giorno, Catherine e Andres erano e rimanevano una coppia affiatata, ognuno dei due compiva i propri doveri, erano el prince y la princesa Fuentes, eppure tate o nurses non regnavano nella vita dei loro figli. I due bambini avevano i loro giocattoli e libri da guardare, mentre i loro genitori si occupavano dei lavori alle scrivania, a volte erano da uno, a volte dalla madre. Attenti e curiosi, litigavano di rado. E quando c’era Xavier stare con lui era sempre una delizia.
Andres era imponente come i Pirenei, alto e muscoloso, possente come un picador o un gladiatore, Catherine era splendida e briosa.. E forse il principe padre aveva molta più pazienza di lei, ogni tanto la loro madre si murava nei silenzi o spariva a cavallo, era assorta, una mezza luna oscurata dalle nuvole.
Avevano il dono della memoria e la propensione alle lingue, sentivano qualcosa una volta e se la ricordavano..  Le giornate erano piene, passeggiate a piedi o a cavallo, visite nelle stalle, le storie di Catherine e quanto altro.
La princesa Fuentes che giocava a palla con Felipe e Leon per i prati, correndo a destra e manca, infilandosi tra i cespugli per recuperarla riempiva di meraviglie, ancora ti riusciva a ridere di te stessa, Cat, a non prenderti troppo sul serio. E moderna, nessun precettore privato, i tuoi figli andavano nella scuola di Ahumada, insieme agli altri bambini.. loro che erano i figli di un principe e di una granduchessa imperiale, la figlia segreta dell’ultimo zar. L’importanza dell’apprendere, erogavi borse di studio, ti dedicavi all’orfanotrofio, eri una potenza della natura..
Per me rimanevi sempre la principessa guerriera della guerra, addolcita dagli anni e dalle maternità, che mi vegliava..
Spero che i miei figli abbiano avuto un’infanzia felice, serena, come quella che spartii con Olga e le nostre sorelle, un  tempo dorato ormai diventato leggenda.
Profumo di rose e caprifoglio, il muoversi dell’edera ed il rombo del mare, una sigaretta fumata.. risate perdute.. mi piace ricordarle come una stella danzante, finalmente in pace.
A glass masquerade …I  love you, you remain strong despite the harsh realities of life that you  faced during your way.  Most of all, for your bravery and courage.
Go my beloved sisters.
E .. “Mamma!!”
“Che succede Felipe?”
“Mamma..” si mise quasi a vomitare per lo sforzo, dopo la corsa, il petto che ansimava come un mantice “Felipe.. tuo fratello? Xavier..? respira, calmati, dimmi cosa è successo” caddi vicino a lui, lo presi in braccio, mi si attaccò al collo, spaventato, e non me lo avrebbe concesso se non fosse stato terrorizzato “Xavier.. capanno.. sta male.. sangue non si ferma”
“Mamma .. “
“Vado .. di corsa, sei stato bravissimo”
“Mamma ..non mi lasciare.. Xavier ti chiama”
Erano anni che non correvo in quel modo, spinta da un istinto che tornava a battere, prepotente, immaginai di tutto ..
I am bleeding out, for You..
   
 
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