I DISCLAIMER DELLA LEGIONE


Dopo aver depositato il borsone con i miei effetti personali nel bagagliaio del pullman entrai, fortunatamente il mezzo era quasi vuoto, e riuscì subito a trovare un posto libero sul quale distendermi e provare ad alleggerire la tensione.

Il viaggio sarebbe durato 4 ore abbondanti, abbastanza tempo per riflettere su cosa fare appena arrivato e come stupire i selezionatori delle reclute, più ci pensavo e più l'ansia mi attenagliava come una morsa allo stomaco.

Viste le mie prospettive entrare nel reparto di Élite della Legione significava moltissimo per me, ho vissuto tutta la mia vita al di sotto della soglia della povertà, con mio padre che morì anni or'sono in un combattimento, e mia madre che a malapena è riuscita a crescermi con i suoi miseri guadagni, ma da oggi sarebbe cambiato tutto, tutti i sacrifici e  le ore di allenamento che ho fatto per potenziare il mio Quirk, sarebbero stati ripagati in pieno, ne ero certo che alla fine della giornata sarei finito dentro la caserma delle élite forces, dopotutto la mia convinzione mi diceva che fra le aspiranti reclute ero di gran lunga il più forte, e la mia convinzione non ha mai sbagliato fino a quella sera.


Nel mentre che l'autobus si avvicinava alla sede della Legione, ad ogni fermata fatta si riempiva sempre di più di giovani aspiranti reclute, durante il viaggio, incuriosito sbirciai parecchio verso gli ultimi posti, dove sedeva una ragazza dalle mani luminose, la cui luce si propagava in tutta la parte posteriore del mezzo, impossibile non notarla, un ragazzo dal colore grigio come la pioggia, ed un tipo molto nervoso con delle grosse zanne in bocca che passò tutto il viaggio a fumare nel bus, fregandosene dei divieti

In prossimità della base, l'autobus iniziò ad assomigliare più che ad un mezzo di trasporto ad una scatola di sardine per quanto era pieno, ebbene anche quest'anno la concorrenza per un posto in Legione sarebbe stata numerosissima.

Appena arrivati degli ufficiali ci fecero scendere e ci portarono a compilare dei moduli burocratici, che avrebbero discolpato la Legione per qualsiasi infortunio durante la fase di selezione, prometteva benissimo.
Una volta prese tutte le firme il sole se ne stava già andando facendo posto da dei grandi nuvoloni neri da temporale all'orizzonte temporale.
Diciamo che mi stavo pure rompendo un po'i coglioni in quel momento, quando dai trasmettitori vocali posti ad ogni angolo dell'area di ingresso iniziarono a parlare.


"Le Reclute, Tara Krupic, Petro Dakovic(IO) Drago Tasov, e Zivan Markovic devono raggiungere l'area addestramento K-5"

Questa cosa mi parse da subito stranissima, le selezioni fino all'anno passato si svolsero con una corsa ad ostacoli in cui partecipava l'intera base di reclute, perché chiamare ora solamente 4 persone?

Arrivato in fretta e furia all'ingresso della K-5 notai che a fianco a me c'erano: la ragazza luminosa, il tipo grigio e quel coglione che stava impestando l'autobus con le sue sigarette.

E davanti a noi imperioso come sempre la leggenda vivente dei Mercenari d'élite, il Generale Krandsic che senza preavviso ci colpì con una saetta partita dal suo braccio.

 Il brutto presentimento che aleggiava nella mia testa già dentro l'autobus si manifestò.

Sarà durissima.