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Autore: Uptrand    09/01/2019    8 recensioni
La guerra contro i grigi è terminata vittoriosamente. Andiamo a vedere come sono cambiati gli equilibri di potere e come trascorrono le loro giornate gli uomini e donne della Noveria Corps.
Queste storie hanno lo scopo di far conoscere meglio i vari personaggi.
In altre raccolte "Dopoguerra 2" e "Dopoguerra 3" parlerò dei personaggi delle altre fazioni.
Sono presenti descrizioni prese dal codex del gioco.
Genere: Azione, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sunt Quis si lasciò cadere sulla piccola poltrona che sembrava fatta per un bambino di dieci anni, ma perfetta per lui. 
I grassocci volus, nelle loro tute pressurizzate, incontravano spesso difficoltà legate alle proprie dimensioni sotto misura rispetto al resto della galassia. 
Oltre a quelle ambientali date dal fatto di essere originari di un pianeta ad alta pressione e con un atmosfera a base di ammoniaca. I pianeti abitati dalla maggior parte delle specie perché ricchi di ossigeno erano per loro velenosi, mentre quei pochi ricchi di ammoniaca avevano un’atmosfera troppo rarefatta che ne avrebbe sfaldato i corpi. 
Nessun altro mondo era stato scoperto che avesse le stesse caratteristiche di Irune, il loro pianeta d'origine, per questo i volus erano sempre stati visti con solo le loro tutte a pressione anche nelle colonie. 
« hhhh...Devo andare su Irune...hhh>> mormorò tra sè, iniziando e finendo la frase con il solito sospiro affannoso tipico dei volus. 
Dasha gli aveva dato un compito, scoprire qualcosa sul Amalgama Industries. 
Non aveva trovato niente, su extranet non c'era la minima notizia. Le poche cose che aveva appreso era che anche gli I.D.G. stavano indagando su di loro, in qualche modo sembrava stessero facendo affari con il Dominio Yagh. 
Ma il nome Amalgama saltava fuori in due episodi legati alla Noveria Corps: nel primo un impiegato era stato corrotto, Tenus si era occupato della sua eliminazione. Cercando di scoprire chi l'aveva pagato, aveva scovato un biglietto da visita con sopra tale nome. 
La cosa non aveva però destato nessun allarme, le informazioni sottratte erano i codici delle cupole ambientali. Assolutamente non fondamentali e cambiati abitualmente ogni mese. 
Ovviamente, data la situazione il cambio avvenne subito. Cosa che lo coinvolgeva in prima persona, essendo lui il creatore e il responsabile di tutto il reparto informatico della Multiplanetaria. Solo su Noveria aveva cinquecento tecnici informati alle sue dipendenze. 
Nel secondo episodio dei balordi si erano avvicinati ad Alexya Weaver, erano cacciatori di programmi di indottrinamento e facevano riferimento a un signore della droga in sud America. 
I programmi sviluppati da Cerberus rimanevano i migliori, quelli attuali e detti “Idea fissa” non erano nemmeno avvicinabili come qualità. 
Un programma phantom come quello nella mente della ragazza poteva valere veramente molto, anche solo per la possibilità di studiarlo e replicarlo. 
Dasha Weaver non prese l'accaduto e quando reparti dell'esercito privato della multiplanetaria, Divisione N, furono inviati trovarono solo morti. 
In quel caso, nelle tasche del signore della droga, fu trovato il medesimo biglietto. Fu allora che Dasha gli diede l'incarico di trovare notizie su questa Amalgama Industries.
Niente. 
Adesso però il caso sembrava avergli dato una mano. Su Rannoch una quarian aveva denunciato strani movimenti di soldi. Non erano stati fatti nomi ma sembravano coinvolti individui importanti dell'economia, ma soprattutto il denaro spariva entrando nei Sistemi Terminus. 
Era sicuro che quell'indagine non avrebbe portato a niente. Di cosa potevano accusarli, di aver spostato troppe volte e in modo insensato il PROPRIO denaro? Di aver fatto versamenti in banche dei Sistemi Terminus? Al massimo avrebbero potuto accusarli di evasione fiscale. 
Sapeva però due cose: se il denaro veniva speso era per ottenere qualcosa, da qualche parte esisteva un file su cui era scritta la motivazione, anche falsa, di quei movimenti. 
Dopotutto quel denaro apparentava a qualche multiplanetaria, per forza dovevano aver messo una causale dietro a quei movimenti per giustificarli. 
Anche se falsa la motivazione avrebbe potuto dare un indizio. Non aveva garanzie che ci fosse un qualche riferimento all'Amalgama Industries, ma trattandosi di due stranezze forse, a un certo punto, si incrociavano.
C'era solo un problema, il segreto bancario del Protettorato Volus. Nessun popolo era esperto di economia più del suo, l'attuale sistema bancario usato nell'economia galattica, la gestione dei crediti e il loro impiego erano state tutte cose introdotte dai Volus. 
Non erano una delle sei potenze maggiori, sul piano militare erano trascurabili e Irune non aveva risorse che lo mettessero in evidenza. 
Ma quando si trattava di commercio e maneggiare i soldi, specialmente altrui, i Volus non avevano rivali. Irune era la banca della galassia. 
Quei movimenti di denaro erano sicuramente passati di lì. 

Le città dei volus erano quelle che risultavano maggiormente “strane” a qualsiasi razza, costruite per una popolazione che non superava i novanta cm di altezza e con un girovita di centoquaranta cm.
In duemila anni di comunità galattica si era però riusciti a costruire edifici su misura per tutti. Visitatori alieni potevano trovare alloggio in alberghi adatti a loro, dotati di atmosfere che potevano respirare. 
Questi edifici spiccavano nel profilo urbano della capitale Lenos per la loro maggior altezza, ma a dominare su tutti con la sua mole era la sede della Banca per l'Industria e il Commercio del Protettorato Volus e Galattico.
Un complesso di oltre una trentina di palazzi, ma quello che si vedeva era solo la punta. Sotto di esso vi erano depositi sotterranei che occupavano un'area dieci volte maggiore di quella in superficie. 
Rivestendo contemporaneamente il ruolo di sede del governo, della banca centrale di Irune e della suddetta banca. Quest'ultima era la diretta interessata nel gestire i capitali esteri e nell'investimento al di fuori del pianeta. 
La carica di presidente di questo ente era talmente importante da essere eletta dal capo del governo.
Nel corso della storia alcune volte le due cariche erano state associate al medesimo individuo o tale persona era riuscita a farsi eleggere al governo partendo da tale ruolo.

Sunt camminò fino al balcone della camera dell'albergo dove pernottava, a spese della Noveria Corps, fermandosi davanti alla ringhiera di pietra su cui poggiò la rosacea mano glabra a tre dita. 
Come tutti i suoi simili il suo volto appuntito, ma grassoccio ai lati, senza peli e sulla cui estremità due piccoli fori funzionavano da narici. 
I suoi piccoli occhietti grigi si fecero ancora più sottili, mentre osservava in lontananza il complesso di palazzi che presto avrebbe dovuto raggiungere. 
Irune, uno dei pochi pianeti dove la Noveria Corps non aveva interessi. 
Dasha aveva sempre preferito tenersi lontana dalla patria di volus. Poteva sfidare il Protettorato, come più volte aveva dimostrato, ma non aveva mai osato uno scontro aperto. Questo aveva spesso portato a rapporti altalenanti, ma che al momento erano più che positivi.
Dopotutto la stessa Noveria Corps si avvaleva dei servizi delle banche volus.
Il settore bancario era il meno proficuo della multiplanetaria, aveva delle partecipazioni ma niente di più. Dasha era sempre stata dell'idea che gestire il denaro altrui era il modo migliore per farsi odiare. Meglio affidarsi a terzi, a cui eventualmente poter dare tutta la colpa.
Sospirò inalando con piacere il sottile odore di ammoniaca, era talmente abituato a indossare una tuta ambientale che il contatto diretto con l'aria gli sembra strano, mostrando una bocca con pochi denti ma grossi. Questi erano disposti in due arcate ed erano disposti alternativamente fra loro. 
Da qualche parte, in quegli inaccessibili cavò, erano depositato l'eezo 19 prelevato dal nucleo del razziatore noto come il Leviatano di Dis. Dato come garanzia per un enorme prestito alla Noveria Corps. 
Ma c'era anche dell'altro, un accordo segreto e non scritto. Dasha aveva dato il permesso ai volus di studiare l'eezo 19 depositato.
Qualcosa di severamente vietato dal Consiglio della Cittadella, ma per il suo popolo era un'occasione troppo ghiotta. 
La realizzazione di un reattore a eezo19 puro avrebbe comportato una rivoluzione energetica.
Il patto era molto semplice, in cambio del denaro Dasha avrebbe fatto finta di non sapere cosa facevano. In caso di problemi i volus si sarebbero presi la colpa, oltre a perdere la faccia davanti a tutta la galassia per aver violato il loro stesso segreto bancario. 
Se però avessero avuto successo, i rapporti di potere sarebbero cambiati e tutti in favore del Protettorato. 
Ma lui ricordava ancora bene quel giorno, quando Dasha incontrò l'inviato da Irune a Caninea. 
Ne vedeva bene il volto dalle telecamere della sicurezza, dalla centrale operativa del reparto informatico.
Lavorava per lei da anni e questo faceva si che fosse sicuro della sua opinione, Dasha stava sorridendo sinceramente al suo interlocutore appena arrivato. 
Non era un sorriso di circostanza, la Signora di Noveria stava caldamente sorridendo all'ambasciatore mentre gli faceva cenno di proseguire verso un ufficio.
“Era il sorriso di chi sta scavando la fossa del proprio nemico.” pensò, ma erano passati anni senza che succedesse niente. Ormai credeva di essersi sbagliato, ma quel sorriso gli metteva ansia. 
“Nemmeno Dasha può minare la stabilità delle banche volus.” e scacciò quel pensiero borbottando fra se « Adesso al lavoro! »

Superare le difese informatiche del sistema bancario volus sarebbe stata un'impresa difficoltosa anche per lui, quando era ancora un ricercato era tra i migliori cinque hacker della galassia.
Ma era arrivato preparato, la prima cosa che aveva fatto era stata entrare nella sicurezza I.D.G. e recuperare tutte le informazioni che la quarian aveva denunciato. 
Gli servivano i numeri di movimentazioni di quelle transazioni, da lì fu un lavoro a ritroso fino a trovare lo spostamento dal sistema bancario volus a uno esterno. 
Ora aveva i codici con cui quelle operazioni erano registrate su Irune. 

Salì su un astroauto, in una decina di minuti e, qualche insulto per l'assenza di parcheggi, dopo entrava nell'imponente edificio bancario. 
Numerosi volus erano in coda a una cinquantina di sportelli, ma lui si diresse verso una zona molto più tranquilla. 
Dietro al bancone una femmina volus, della stessa altezza dei maschi ma più larga, lo accolse con un sorriso volgendo verso di lui il suo viso a punta. 
« Salve, sono Sunt Quis, lavoro per la Noveria Corps, mi serve un terminale privato. Queste sono le mie credenziali. » mentre disse l'ultima frase porgendole un ID. 
« Mi segua, per favore. » e si ritrovò in una stanzetta privata con giusta l'essenziale. Una sedia comoda, un tavolo e un computer. Da quel terminale le operazioni che si potevano fare erano limitate, era solo possibile consultare i dati più accessibili ma niente di più. Anche l'accesso a extranet era bloccato. 
Dopo qualche istante di ricerca gli apparve l'elenco numerico, aggiornato in tempo reale, delle operazioni che venivano svolte. 
File non consultabili da esterni ma che davano lo stesso qualche indizio utile, nella funzione di ricerca mise i codici che aveva recuperato e in brave i suddetti file gli apparvero sullo schermo. 
Non poteva conoscerne il contenuto, ma dicevano quando erano stati effettuati, da che sportello e chi se ne era occupato. 
La data non gli diceva niente, ma era segnata secondo il calendario volus. Avrebbe dovuto fare un confronto con quella galattica con cui aveva maggior abitudine, forse in quel giorno e da qualche parte nella galassia era successo qualcosa che poteva interessargli.

Sera nella città di Lenos. 
Qualcuno suonò al campanello della porta, il proprietario di casa corse ad aprire e nel mentre le luci si spensero. Nemmeno vide la spranga di metallo che lo lasciò tramortito a terra.
Con un sospiro di soddisfazione Sunt abbassò il manganello, questo scatto richiudendosi su sè stesso e lo infilò comodamente in tasca. 
Scavalcò il volus svenuto, avendo cura di chiudere la porta dietro di sè e mettendosi al computer di quest'ultimo. Era stato quanto mai facile rintracciare l'abitazione dell'operatore che aveva eseguito quelle transazioni ed aveva quindi manomesso l'impianto elettrico perché saltasse al suo comando. 
Come l'aveva tolta fece ritornare l'energia elettrica, davanti a lui il terminale si avviò.
L'era informatica aveva fatto nascere nei banchieri una bruttissima abitudine, quella di svolgere il lavoro a casa. Questo lo sapeva bene, all'inizio lo era stato anche lui. 
Non poteva hackerare un terminale della banca, ma poteva farlo con quello privato di uno dei suoi operatori, recuperare i suoi codici di accesso e spacciarsi per lui. 
Un appunto appeso al computer attirò la sua attenzione, vi era scritto:
Lavoro: Doustroug Hillmace
Mise il primo come ID e il secondo come password, era dentro. 
Lui si voltò verso il suo simile svenuto a terra con uno sguardo di disappunto « Fossi il tuo capo ti licenzierei. » disse seccato. 
La facilità con cui era entrato lo aveva irritato. Non quel corpo di fortuna in sè, ma da professionista odiava gli idioti sul lavoro. 
Entrò, aveva accesso a tutti i file su cui il volus svenuto aveva lavorato. 
“ Eccoli qua... Aenima Armony, Theonray, Norgrum, Gemic Dyneral, C.D.W, Orion Fabrications, Alfa Centauri Supplies...multiplanetarie di primo piano e dirette rivali della Noveria Corps. Qualsiasi cosa stiano facendo, è preoccupante non sapere cosa, hanno versato ingenti somme sullo stesso conto e una volta fatto il denaro è stato trasferito nei Sistemi Terminus. Questo è stato fatto più volte. A tentare di seguirne gli spostamenti, il problema è che ogni banca in quella parte dello spazio usa un proprio sistema di registro. Bisognerebbe ispezionarle una alla volta. In ogni caso Dasha va avvertita, la Noveria Corps rimane più grande di tutte loro messe assieme ma possono senz'altro dare problemi se si sono alleate. Che vogliano iniziare una guerra con noi? Mi sembra assurdo. Dove non arriva la legge e soprattutto l'opinione pubblica, sono solite assoldare mercenari per danneggiare i rivali e rubare risorse ma, più volte, Divisione N ha dimostrato di poterli fare a pezzi. Ormai anche i maggiori gruppi mercenari evitano di crearci problemi, anche perché sanno che siamo quelli con più soldi. Certo, rimane qualche pirata ma quelli sono ancora meno affidabili dei mercenari. Niente di più facile che prendano i soldi e scappino. Sono tutti versamenti registrati come spese di sviluppo. Sviluppo di cosa? Puoi acquisire i diritti minerari di un pianeta per simili cifre, non ci sono investimenti simili in corso da nessuna parte. I campanelli d'allarme della Borsa Galattica non smetterebbero di suonare, sempre...se il denaro non fosse stato solo depositato. Ma affidare simili cifre a una banca nei Sistemi Terminus sarebbe sconsiderato, un imprevisto colpo di stato e si fa presto a perdere tutto. I Quarian? Sono in quella parte dello spazio, ma usano il sistema del Consiglio facendone parte. Se il denaro fosse lì, a quest'ora sarebbe già stato trovato. Chi rimane di abbastanza organizzato? Gli yagh? Assurdo, non si sa nemmeno che moneta usino e in ogni caso non è riconosciuta dal sistema bancario. Se convertissi cento crediti in qualsiasi cosa utilizzino, mi sarebbe impossibile riottenere la stessa cifra in crediti prima di tutto. 
Se poi venisse fissato un valore di scambio dopo il versamento correrei il rischio che sia troppo basso, ottenendo magari cinquanta crediti invece dei cento dati. Dovunque sia il denaro non può essere su Parnack, davvero non avrebbe senso. Non ho trovato niente su questa Amalgama Industries, ma ho lo stesso ottenuto qualcosa d'interessante.

Quindi si alzò, avendo cura di cancellare tutte le possibili tracce che poteva aver lasciato. 
Come prima scavalcò il corpo svenuto del padrone di casa e uscì.

Dasha si dimostrò davvero molto interessata quando la rivide e informò di quanto appreso.
« hhhh...Cosa pensi di fare?...hhhh » chiese Sunt con il classico sibilo che contraddistingueva la sua specie, a inizio e fine di ogni frase, quando fuori da Irune respiravano tramite le tute ambientali.
Nuovamente lo rivide, più inquietante che mai, quel sorriso che a lui dava più pensieri che vedere a Signora di Noveria furiosa. 
Fu solo per un attimo, quasi fosse stata una distrazione e la Weaver tornò a mostrare la solita espressione serena ma non soddisfatta. Un sorriso anonimo, comune. Quello di chi era soddisfatto del proprio lavoro, ma aveva sempre un qualche problema da risolvere.
« Per adesso non farò niente, non bisogna far capire che siamo a conoscenza di queste informazioni. Aspettiamo e vediamo. Davvero un ottimo lavoro, anche se non è quello che cercavo. Su questa Amalgama Industries proprio niente? »
« hhh...Niente...hhh. » 
« Mmh...D'accordo, torna al lavoro normale ma tieni un occhio aperto nel caso dovesse comparire qualcosa. » 
« Sarà fatto. » disse accomiatandosi, diretto al suo posto di capo informatico della Noveria Corps. Ben felice di tornare a fare un lavoro da tavolino. 
Mentalmente si annottò di mandare una nota scritta a tutti gli addetti informatici della multiplanetaria, meglio essere previdenti. 
Vietato tenere biglietti con scritto i dati di accesso, soprattutto in luoghi facilmente accessibili e sotto agli occhi di tutti. Se lo scopro vi licenzio seduta stante. 
- S. Quis -
   
 
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