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Autore: clairemonchelepausini    11/01/2019    0 recensioni
Emma Williams aveva chiuso con l’amore, fino a quando la sua strada non incrocia quella di Niall Horan o forse sarebbe meglio dire non si scontra con quella di un affascinante, misterioso cantante. Due persone completamente diverse che la vita aveva fatto incontrare. Nessuno l’avrebbe mai detto, ma a distanza di anni hanno realizzato il loro sogno d’amore e Natale è proprio il momento per sognare: le luci scintillati, i mille addobbi che decorano Londra, l'atmosfera magica...nulla può essere più perfetto. Lo credevano anche loro, ma il Destino sembra riservare per loro qualcosa di speciale e chissà se anche Babbo Natale no ne approfitti per…
Sequel- Missing Moment della storia “Per una scommessa” ||Niall Horan ||
Una raccolta di 4 capitoli che racchiudono la magia del Natale, l’amore, la famiglia e il momento più bello dell’anno in cui bisogna essere felici. E Niall ed Emma lo saranno.
Un’avventura da vivere e sognare insieme.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NOTE
★ Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “(Natale a sorpresa)”
a cura di EFP famiglia: recensioni, consigli e discussioni
★ Pacchetto: numero: 3
★ Prompt/Traccia scelto: FOTO: 
https://imgur.com/a/nMaNyHP 
FRASE: Poi il Grinch pensò a qualcosa a cui non aveva mai pensato prima! E se il Natale, pensò, non provenisse da un negozio. E se il Natale… magari… significasse qualcosa di più! [IL GRINCH, Dr. Seuss]
CANZONE: La Bella e la Bestia - Un magico Natale - Finché c'è il Natale 
https://www.youtube.com/watch?v=O9iReRHgpuw 
















 
Marzo 2024
 
Mamma, papà,
Ho cercato di essere più costante possibile e non nascondo che ci ero quasi riuscita; sì, quasi perché alla fine i nostri impegni quotidiani mi hanno inghiottita e ancora una volta sono venuta meno alla promessa che vi ho fatto.
Si dice che quando la vita ti sorride si abbia ben poco da raccontare, invece io devo dirvi tanto, anche se probabilmente da lassù saprete già tutto.
Gli ultimi aggiornamenti risalgono a qualche mese fa; come saprete, il mio matrimonio va benissimo anche grazie al fatto che facciamo di tutto per venirci incontro; è vero, abbiamo litigato più volte di quanto vorrei ammettere, ma alla fine l'abbiamo sempre superato.
Ricordo la volta in cui voi non vi siete parlati per giorni ed io ero lì a guardarvi preoccupata mentre immaginavo di essere simile a Gabriella con i genitori separati, finchè, quando meno me lo aspettavo, vi siete riconciliati con un tenero bacio.
Io e Niall siamo orgogliosi e testardi e quindi potete immaginare cosa potrà venire di buono in certi momenti: niente. Eppure per strani misteri della vita ci ritroviamo sempre.
Lui dice che è perché mi ama ed io perché non posso stare senza di lui, ma la verità è che qualche screzio fa bene alla vita sentimentale e più che mai a quella sessuale.
Ops… forse non avrei dovuto dirlo? Sono grande, sono felicemente sposata e… oddio sto divagando molto.
Mi mancate come l’aria che respiro. 
Non ho mai avuto il coraggio di mostrare le pagine di questo diario a Niall, mi fa sentire più vicino a voi e voglio che rimanga una cosa solo nostra, anche se a volte penso che mi piacerebbe farvi conoscere attraverso le mie parole. Gli ho raccontato tutto di voi, ma in qualche modo mi sembra essere lontana con la voce e più vicina con le parole scritte.
È stato un 2023 pieno di emozioni per me quanto per mio marito, abbiamo raggiunto traguardi importanti e tutte le volte in cui credevo di non farcela mi bastava guardare il cielo per ritrovare la forza e il coraggio perso.
La cosa straordinaria dell'anno trascorso è che mi hanno invitato a diverse sfilate di moda dove ero io l’ospite d’onore; mi hanno permesso di far sfilare i miei abiti e non potete immaginare quanto io ne sia stata felice. Mancavate voi e quando Agatha è venuta da me, mi ha abbracciato e mi ha sussurrato all'orecchio che voi eravate fieri di me, ho capito che in realtà eravate già lì con me, nel mio cuore. In quanto a Niall… Beh, su di lui ho molte più cose da dire perché dopo il suo terzo album ha pensato di riunire il vecchio gruppo. Mamma, capisci cosa significa tornare a casa e trovare quattro ragazzoni, ormai ben più che cresciuti, in salotto con fogli e strumenti musicali sparsi per casa? Ti lascio immaginare, papà sarebbe andato d’accordo con loro perchè avevano tutti una bella birra tra le mani. E quando gli ho detto di non mischiare mai alcol e lavoro mi hanno risposto che questo distrae solo chi non è preparato e che a loro serviva come ricarica. E' mai possibile? Ho riso fino alle lacrime perché pensavo a quella volta in cui papà ha detto che un uomo vero si riconosce da come sa unire birra e lavoro in certe occasioni. Papà, saresti stato fiero di me e dell’uomo che amo. Mi sarebbe piaciuto sentirtelo dire e..
 
Emma sussultò quando sentì una mano fredda sfiorarle il collo scoperto, ma le labbra accennarono a un sorriso quando le stesse si poggiarono dietro l’orecchio.
«Eri così concentrata» affermò Niall sorridendo, stupendosi ancora, dopo tutti quegli anni, della bellezza della moglie.
Non vestiva in modo particolare o troppo eccessivo, era bellissima nella sua semplicità, la cosa che fra le tante amava di lei.
«Scusami, stavo solo…» e non la lasciò finire.
Fece scivolare le mani nelle sue senza staccarsi dal bacio e, dopo aver poggiato il diario sul tavolo, la fece girare e con una mano la strinse sulla vita mentre l’altra s’insinuò tra i suoi capelli. Emma ricambiò con fervore, si sporse verso di lui facendo combaciare i loro corpi.
«Era tutto il giorno che volevo farlo» sussurrò senza fiato l’irlandese, mentre Emma sogghignò divertita notando quanto il marito avesse sempre voglia di lei.
«Potevi farlo anche prima, sono stata tutto il giorno a casa» lo provocò lei.
«Bugiarda» esclamò lui iniziando a farle il solletico, una delle cose che detestava di più al mondo.
«Ti prego. Ti prego. Ti prego, basta» gridò senza fiato per quanto cercava di sciogliersi dal suo abbraccio.
«Ti arrendi?»
Ma Emma non rispose subito, sapeva cosa sarebbe arrivato dopo e la cosa la divertiva troppo per rinunciare facilmente.
«Mai» esordì con gli occhi lucidi e uno strano sorriso, lo stesso che comparve sul viso del moro; in pochi secondi l’atmosfera si riscaldò e finirono ciò che avevano iniziato.
 
Emma e Niall erano stressati perché nell’ultimo periodo avevano davvero passato ogni minuto a organizzare i rispettivi lavori ed era difficile far coincidere il tutto con la loro vita matrimoniale. Quel giorno lei se n’era andata sbattendo la porta e Niall era rimasto ad osservarla senza inseguirla.
Il loro rapporto non era mai stato tanto freddo, ma entrambi erano fiduciosi che sarebbero riusciti a sistemare tutto prima della serata, anche se ognuno teneva questo pensiero per se. Avrebbero dovuto partecipare ai BRIT Awards che si tenevano a Londra, proprio dove erano stati nominati gli One Direction dopo il loro ritorno.
Emma non riusciva a smettere di pensare alle parole che aveva detto e Niall rimuginava sulle risposte, ma ciò che ne stava risentendo di più erano i loro lavori. Era strano, perché di solito erano sempre stati in grado di dividere le due cose, ma stavolta era diverso. 
«Sono a casa» urlò Emma appena varcò la porta, ma non udì nessuna risposta così si tolse la giacca di pelle, la sistemò sull'attaccapanni e poco dopo fece scivolare la borsa e le chiavi sul mobiletto all'ingresso.
Girò per casa in cerca del marito, aprì anche la stanza della musica, il suo tempio sacro, ma di Niall nessuna traccia e lei iniziò a preoccuparsi. Le sue amiche – Rose e Shay – le avevano suggerito di tornare a casa per parlare, ma era impossibile se colui con cui voleva farlo non c’era.
Emma era ancora molto sottotono, ma quando entrò in bagno il suo viso si rasserenò e dalle sue labbra spuntò un sorriso. Niall le aveva preparato tutto l’occorrente per un bagno caldo, quello che di solito lei faceva dopo una lunga giornata di lavoro; non molto lontano dalla vasca trovò anche un bigliettino che cancellò ogni ombra: un ti amo scritto con caratteri maiuscoli, in bella grafia, firmato da Niall. Riempì la vasca, si spogliò e felice scivolò nell’acqua, sapeva che tutto si sarebbe sistemato.
 

Niall era appena rientrato, gettò di slancio tutta la sua roba sul sofà in soggiorno e seguì la musica, la sua per la precisione, raggiungendo così la sua adorata mogliettina nella stanza da letto.
Era stanchissimo, i suoi occhi avrebbero voluto riposarsi, ma si spalancarono quando una volta varcata la soglia, vide Emma in intimo di pizzo nero, lo stesso che lui le aveva regalato per scherzo durante il loro giro di shopping. Lei se ne stava davanti all'armadio per decidere cosa indossare, doveva fare una certa figura e non solo perché era la moglie di Niall Horan, ma anche perché lei era Emma Williams stilista e modella. Guardò il suo guardaroba e non c’era niente che la ispirasse, ogni cosa le sembrava troppo poco o tanto esagerato.
Il cantante rimase a osservarla, sorrise per le sue espressioni buffe, per quel suo ancheggiare e alla fine si schiarì la voce e parlò.
«Tesoro, scusami» e lei a quelle parole si voltò. Emma passò dallo stato di confusione a quello d’incertezza, sapeva che doveva provarci ma mai come quella volta aveva paura.
«Perdonami se ho gridato, se ti ho detto quelle cose che ovviamente non penso» si affrettò a dire Niall, ma vide nei suoi occhi uno strano bagliore, qualcosa che lo mise in crisi.
«Non avrei mai dovuto…»
«Non sei l’unico a doverti scusare, anche io ho esagerato e…» lo interruppe lei, solo per poi essere interrotta a sua volta.
«Avevi ragione tu…»
«Non voglio avere ragione, volevo solo che mi ascoltassi e capissi» sussurrò lei, mentre abbassò gli occhi osservando i suoi piedi scalzi.
«Ems… Ho sbagliato, ho esagerato quando ti ho detto che il tuo lavoro è più importante del nostro matrimonio» affermò serio Niall, sentendo il cuore sprofondare nel pronunciare di nuovo quelle parole.
«Babe, non sono stata da meno. Ti ho detto anch’io questo, ma… ero solo arrabbiata perché a volte mi manchi, perché anche quando stiamo insieme il lavoro si mette tra di noi, la nostra quotidianità non è più solo nostra e…»
«Mi manchi quando rientro da casa e non ci sei, mi manca vederti in pigiama sul divano, mi manca il noi che eravamo» concluse Niall con gli occhi tristi e feriti.
Sapevano entrambi che era la verità; talvolta dimenticavano di guardarsi semplicemente con gli occhi di due giovani che si amano piuttosto che con quelli di chi vede solo il famoso cantante e la conosciuta stilista e modella.
«Ti ho portato questo» affermò Niall dopo un lungo momento ricco di dolci baci e intensi abbracci per voler suggellare quel momento di pace ritrovata.
«Ni, sai che non devi regalarmi nulla, soprattutto non dopo un litigio» disse Emma seria, perché loro erano diversi dalle coppie che per fare pace si scambiavano regali.
«Ems, tesoro, non è di certo perché abbiamo litigato» rispose l’irlandese con gli occhi maliziosi.
Emma non stava più nella pelle, doveva vedere cosa conteneva quel pacchetto e quando lo aprì la sua bocca si spalancò e fece qualche passo indietro per lo stupore.
Niall rimase a osservarla divertito, amava sorprenderla, viziarla e vedere quell’espressione genuina sul suo volto; era la stessa che vide la prima volta in cui lui le fece un regalo costoso, qualcosa che non si aspettava perché pensava che fosse troppo per lei.
«Di solito quando un uomo regala dei gioielli alla sua donna, si aspetta qualcosa e…» Emma si riscosse dal suo stato di stupore e gli saltò addosso, letteralmente. Niall fece appena in tempo a togliere le mani dalla tasca e stringerla a sé, mentre lei si avvinghiava ai suoi fianchi.
«Sai… quando li ho visti in vetrina, ho pensato a te…», ma non fece in tempo a finire che lei lo picchiò scherzosamente.
«A chi altro avresti dovuto pensare?»
«Dicevo… mi è venuto in mente quel meraviglioso abito che ti ho regalato quando siamo ritornati in Italia… quello di…. Quello stilista italiano» farfugliò, ma Niall era un disastro con i nomi italiani.
«Ma chi… Lorenzo Serafini?» domandò dopo qualche secondo di riflessione e il suo sorriso si allargò illuminando la stanza.
«Sì, si proprio lui» ed Emma lo baciò velocemente sulle labbra e corse a prendere l’abito.
Niall aveva ragione, era un abito bellissimo, incredibile che Emma non lo avesse mai indossato; era l'abito perfetto per i BRIT Awards che quest' anno celebravano il grande ritorno degli One Direction nominati come miglior gruppo britannico, miglior album dell’anno, miglior singolo e video britannico dell’anno con la canzone "siamo noi".
L’abito era di un rosa antico, delicato, con una gonna ampia, un leggero strascico e dei particolari ricami sul vestito. Il corpetto si apriva a cuore con un leggero velo che copriva la pelle scoperta, formava sulle braccia delle mezze maniche e scendeva in vita con decorazioni.
«Tesoro mi aiuti?» domandò a Niall, ma se lui rimase senza fiato nel vederla, lei fece altrettanto.
Il suo bell’irlandese stava indossando uno smoking nero lucido firmato Gucci; si avvicinò lentamente a lei e, dopo averle scostato i capelli mossi su un lato, Niall si apprestò ad allacciare una serie di bottoncini sulla schiena di Emma che andavano a chiudere il suo abito.
«Sei…. Bellissima» alla fine ammise balbettando e cercando di prendere fiato.
Lei sembrava una divinità, così per completare il suo make up e hairstyle perfetto lui le porse la scatola con i gioielli appena regalati e la aiutò a indossarli.
Erano pronti per iniziare il loro Red Carpet, uno dei tanti che cavalcarono insieme immortalati in quei look meravigliosi e nella loro ormai storica posa: un casquè seguito da un bacio.
 
 
                                                                                               ****************
 
 
Aprile 2024
 
E impossibile, non ci credo mamma!
Ho appena fatto il test ed è risultato positivo, sei la prima persona cui lo dico o meglio scrivo, vorrei averti qui al mio fianco per dissipare ogni mia paura, e papà… vorrei che fossi tu a insegnare al piccolo o piccola ad andare in bici, a giocare sull'altalena e a farlo volare in aria per toccare le nuvole come hai fatto con me.
Oddio, non so nemmeno perché ma scrivo piangendo, saranno gli ormoni? So solo che sono felice.
Stavamo provando ad avere un bambino da mesi, ma non eravamo mai stati così fortunati e Niall non ha smesso mai di sostenermi e incoraggiarmi, ma vedevo che anche lui stava iniziando a perdere le speranze.
È stato come una luce che ha illuminato le nostre vite, anche se lui questo ancora non lo sa.
Siamo stati così presi dalla nostra quotidianità che quando è successo non ci abbiamo creduto, ma poi è accaduto il peggio e ora..
Ho paura, adesso più che mai.
E se non sarò una buona madre? Se non riuscirò a comprendere i suoi bisogni? Se quel dolore che mi sono portata mi avesse impedito di… Ho così tanto caos che mi sembra di non riuscire più a pensare.
Stavolta la vostra assenza si sente troppo. Mamma, avevi tanto da insegnarmi, non so se riuscirò a essere una buona madre come te, se mia figlia potrà dire un giorno che io sono il centro del suo mondo proprio come lo eri tu per me.
Molte persone mi staranno accanto, primo fra tutti Niall, ma anche i miei suoceri e tutte le persone che mi vogliono bene, ma io mi sono sentita sempre diversa e da sola a lottare contro il mondo intero, anche quando non lo ero. Ora che è tutto reale e porto questo fagottino dentro di me, ho ancora più paura di sbagliare.
E se dovessi perderla? Se non fossi forte abbastanza?
 
Emma scrisse quelle righe con gli occhi pieni di lacrime, con una paura già vissuta e con il panico che lentamente s’impossessava di lei.
Tutto ciò che sentiva la stava portando in crisi, più di quanto lo era stata in vita sua. Amava già quella vita che cresceva dentro di lei, ma i dubbi, le paure e le insicurezze erano tante.
Chiuse quelle pagine dove erano impressi i suoi pensieri, sfiorò con il dito i contorni del diario, alzò gli occhi al cielo e chiese di essere protetta. Ora più che mai.
Si asciugò le lacrime e iniziò a pensare ad un modo carino e originale per dire a Niall che presto sarebbero stati in tre, che lui sarebbe diventato papà.
Tutto sarebbe andato bene.
Piena di speranza pensò che stavolta sarebbe stato diverso.
 


 
 
Dicembre 2024


 
 
Erano passati alcuni mesi e in casa Horan c’era gran fermento, tra l’imminente nascita e il Natale che quell'anno sarebbe stato ricco di sorprese, si respirava un'atmosfera di grande festa.
Il dottore aveva sconsigliato a Emma di viaggiare, tanto che quell’anno non avevano potuto festeggiare nella loro ormai tradizionale Parigi.
Niall aveva così organizzato un pranzo di Natale all’italiana, invitando tutti nella propria casa mentre Emma sarebbe stata comoda sul divano a occupare quel posto che ostinatamente doveva, ma che raramente si godeva.
«Tesoro dove…» ma non fece in tempo a finire la frase che l’irlandese si avvicinò alla moglie, ormai all’ottavo mese di gravidanza, e le porse la sua tazza di te con i biscotti al cocco.
«Sei sempre… immancabile» esordì Emma, facendolo arrossire per tutte le premure che lui gli rivolgeva.
«Stasera cosa ci vediamo?» domandò lui, cercando di riportare Emma da lui, ma lei sembrava persa nel suo mondo, sicuramente tra pizzi, merletti, stoffe e ricami vari.
«Mi sa che la tua mamma sta pensando a un nuovo vestitino da farti» affermò Niall abbassandosi sulla pancia e sussurrando quelle dolci parole alla sua piccolina non ancora nata.
Prese ad accarezzare il ventre formando piccoli cerchi e massaggiando in quei punti dove sentiva i piedini spingere verso la sua voce.
«Speriamo che la mamma non si arrabbi per il film che sceglierò, ma non è Natale se non si è visto il Grinch» continuò lui e, solo quando la bimba calciò più forte Emma si destò dai suoi pensieri e ritornò alla realtà.
Guardò il marito con il telecomando in mano, la lista di film e il tasto play schiacciato su quello che aveva scelto. Avrebbe potuto dire qualcosa, ma… persino lei amava quel film.
Stava per iniziare, ma Niall mise in pausa, andò in cucina, prese dei cioccolati rigorosamente al cocco, passò nella loro stanza a prendere due cuscini per Emma e per sicurezza portò con sé anche le morbide calze natalizie e un plaid.
«Ti sposerei se non lo avessi già fatto» sogghignò quando lo vide tornare con tutto l’occorrente.
Lui le sorrise in modo così dolce e genuino che persino lei arrossì, anche dopo tutti quegli anni amava vedere il suo sguardo riflesso in quello del marito e leggere lo stesso amore incondizionato.
«Ed io sposerei te ancora e ancora fino all’infinito» replicò lui poggiando un dolce bacio sulle sue labbra.
Era in momenti come quello in cui Emma riconosceva di non poter essere più felice, sapeva di essere stata fortunata così come Niall ricordava che doveva a lei, alla sua incredibile moglie, la sua felicità.
La sua stella polare, ecco come l’aveva descritta in una delle sue canzoni, la stessa che era stata nominata ai MTV Awards.
Il film non fu mai interrotto, entrambi se ne stavano abbracciati comodamente sdraiati sul divano e si godevano quell’atmosfera che insieme avevano creato con l’albero di Natale, le luci, il presepe, gli addobbi e il film prettamente natalizio.
«Poi il Grinch pensò a qualcosa cui non aveva mai pensato prima! E se il Natale, pensò, non provenisse da un negozio. E se il Natale… magari… significasse qualcosa di più!» ripeté Emma, mentre lo stesso veniva detto nel film.
Niall la guardo e lei sogghignò divertita, sapeva quanto lui detestasse quando ripeteva i dialoghi che – come chiaramente era evidente- sapeva a memoria.
«Era ovvio che sapessi anche questo film a memoria» sbuffando ammise lui, mentre fece scivolare il braccio per circondarle la vita e attirarla ancora di più verso di sé.
«Forse non te lo avevo mai detto, ma…»
«Era il film che vedevi ogni Natale con i tuoi genitori» completò lui la frase.
«Te lo sei ricordato!» esclamò alquanto sorpresa, ma non avrebbe dovuto perché Niall in tutti quegli anni era stato sempre perfetto, escludendo il grande litigio avuto all’inizio della loro storia d’amore, senza il quale, ripensandoci, loro non si sarebbero nemmeno conosciuti.
«Ricordo tutto di te, mia stella polare» affermò accorciando le distanze e sfiorando appena le sue labbra.
«Non è stato un caso che io abbia scelto questo film e non è nemmeno un caso che io…», ma non riuscì a finire che lei attorcigliò le braccia dietro al collo e iniziò a baciarlo con fervore.
Beh, questo era di certo un altro aspetto della gravidanza che Niall aveva apprezzato, come quello di vedere le forme della moglie pian piano crescere, sentire il cuore della bambina e percepire il suo calcetto sotto la propria mano.
Era il loro primo Natale in tre.
Non c’era niente di più meraviglioso per entrambi che amarsi quella notte, specialmente quella notte.
Il loro piccolo miracolo stava per arrivare.
 
 
 
25 dicembre 2024
 
 
 
Niall era alle prese con gli ultimi ritocchi, anche se gran parte del merito lo doveva ai suoi genitori e alla sua nonna acquisita – nonna Anne- la donna che lui adorava senza mezze misure.
Lentamente la casa Horan iniziò a riempirsi di gente: arrivarono tutti i membri degli One Direction con annessi figli, mogli e fidanzate; più tardi arrivarono anche i parenti italiani di Emma, il fratello con la cognata e il nipote di Niall seguiti da Rose e Shay.
Sì, c’erano proprio tutti.
Emma se ne stava per lo più sul divano perché si stancava subito, ma il bello era che riceveva sempre più attenzioni di quanto ne richiedeva. Il marito quel giorno aveva in serbo per lei ben più dei due inaspettati regali, anche se quello più prezioso era in arrivo e si trovava dentro la sua pancia.
Niall dopo aver controllato che la situazione fosse impeccabile si assentò per darsi una rinfrescata e sistemarsi, ma distrattamente urtò il comò e fece cadere una scatola di legno che era già in bilico.
Si abbassò a raccoglierla e notò che il diario – vecchio e consumato- della moglie era rimasto aperto su delle pagine che attirarono la sua attenzione.
 
“Cari signori Williams,
So che è scorretto farlo, perché le buone maniere ma anche il galateo di mia madre impongono di non invadere la privacy di qualcuno, ma ammetto che mi è caduto tra le mani, più o meno, e non penso che Emma si arrabbierà. Ehnm... forse non troppo, ma visto l’occasione voglio aggiungere anch’io qualcosa.”
 
E così dopo aver letto le pagine scritte mesi prima dalla moglie, Niall si apprestò a lasciare il suo pensiero. Non avrebbe dovuto farlo, lo sapeva, ma era quello che sentiva in quel momento. 
 
“Mi spiace non avervi mai conosciuto, ma in qualche modo vi ho sentito parte di questa famiglia attraverso le parole di Emma e… sono sicuro che anche lei vi abbia parlato di me, spero cose belle. So che può sembrare banale o scontato ma scrivervi è qualcosa che oggi sento di dover fare. Amo vostra figlia più della mia stessa vita e qualsiasi altra cosa possa aggiungere non sarà mai abbastanza e in tutto questo devo ringraziare voi per la donna che avete cresciuto, per il grande impatto che avete avuto su di lei; quindi… Grazie.”
 
Continuò aggiungendo complimenti, ricordi e ogni cosa che gli passasse per la mente. Niall si stupì quanto la mano scorreva velocemente sul foglio ingiallito, mentre lui si prestava a raccontare del loro piccolo miracolo illuminando i suoi occhi già pieni di gioia ed emozioni infinite.
Rilesse quelle parole e notò che c’erano tantissime cose che nemmeno pensava di dire a voce alta.
 
“Ho letto che aveva paura e… ce l’ho anch’io, ancora oggi, pur se sono passati otto mesi quel senso di vuoto mi attanaglia tutti i giorni. Non sempre le dicevo di avere la sua stessa paura, dovevo essere forte per lei; la vita mi ha sorriso in tantissimi modi possibili, ma è stata anche in grado di distruggermi.
E ora? Ho il terrore che questa felicità mi venga portata via, di nuovo. Ho amato questa piccola principessa da sempre, anche quando non era altro che un piccolo fagiolino. Emma ha paura ma è più preparata di quanto posso mai esserlo io. Ha letto, si è informata su dettagli e su cose che potrebbero non andare bene , si è presa cura di se stessa e della nostra piccola calciatrice, come l’ho soprannominata io. Ha fatto più di quanto il dottore le avesse prescritto, anzi sono io che mi sono sentito inadeguato ed io…”
 
Lasciò che ciò che sentiva nel profondo venisse fuori attraverso l'inchiostro, persino sentimenti che aveva nascosto per essere l’uomo forte di cui sua moglie aveva bisogno.
Sorrise e poco dopo aver aggiunto ringraziamenti e auguri socchiuse gli occhi, alzò la testa in aria, lentamente sussurrò un piccolo aiuto dall’alto e infine sistemò il diario al suo posto.
Emma in quell’ultimo periodo passava il tempo a casa con vestiti pre-maman, ma per quella giornata aveva deciso di sfoggiare un look del tutto incredibile e mozzafiato.
Indossava un bellissimo vestito rosso con maniche a trequarti, lungo fin sotto il ginocchio, con un’ampia scollatura a v che lasciava intravedere leggermente il seno, ma che faceva ben notare il suo stato perché si stringeva in vita mostrando le rotondità della sua pancia. Lasciò liberi i capelli che legò in un secondo momento, ma appuntando solo qualche ciocca mentre il resto cadeva sulle spalle soffice come seta.
«Sei bellissima» farfugliò Niall raggiungendo la moglie e ricoprendo le sue labbra con le proprie.
Emma era luminosa, irradiava la stanza intera.
Avrebbero dovuto aprire i regali, ma per le esigenze di Emma e Denise, la moglie di suo cognato anche lei incinta, iniziarono prima il pranzo.
«Non siamo noi a richiederlo, sono loro» all’unisono dissero le due donne, portando il dito verso il pancione per evidenziare l’ovvio.
«Ecco perché di marmocchi bastavano i loro» affermò Shay sogghignando e indicando Liam e Louis, che presto si misero a ridere.
Dopo un pranzo che sembrò durare troppo per tutti - perché ancora una volta Emma e Niall avevano deciso di unire le tradizioni italiane con quelle irlandesi e viceversa-  si alzarono e andarono a sistemarsi a cerchio sul divano che era stato sistemato in precedenza.
Il primo regalo di Niall ebbe la collaborazione di tutti gli One Direction che con grande difficoltà e molto lavoro intonarono le note della canzone “Un magico Natale – finché c’è il Natale” del film La bella e la bestia.
 



 
In questo giorno, così speciale, 
non ci sarà soltanto 
agrifoglio e neve. 
C'è qualcosa in più, che viene dal cuore 
è il più grande dono della vita, 
della nostra vita...
 
 



Il primo a iniziare fu proprio Niall che, con la musica di sottofondo e facendo piccoli passi, si avvicinò a Emma e accarezzò la pancia mentre cantava l’ultima strofa.
L’irlandese sapeva che era il cartone preferito della moglie e per l’occasione volle regalarle un Natale che non avrebbe dimenticato; un giorno magari lo avrebbero raccontato ai figli.
L’atmosfera si riscaldò, gioia e felicità inondarono la stanza.
 


 
Finchè c'è il Natale, in noi ci sarà, 
un po' di speranza e di serenità
 
 
 


 
Poco dopo anche Louis attaccò con un italiano ancora più stentato, ma sorrise a suo figlio che lo guardava divertito e molto imbarazzato per poi voltarsi verso la sua compagna che arrossì visibilmente. Amici, parenti e familiari si unirono cantando le parole che ricordavano - tra un misto confuso di italiano e inglese - rendendo la canzone ancora più magica.
 
 

 
Finchè c'è il Natale, la stella verra, 
e il nostro cammino sempre illuminerà.
 
 


Niall cantò un’altra strofa prendendo la mano di Emma e insieme guardarono il cielo stellato, dove due stelle vicine brillavano più delle altre e poi… le ultime tre strofe furono cantate da Harry, Liam e Louis con un Niall molto più padrone della lingua.
Era stata una performance memorabile e dopo quel magico momento fu l’ora dei regali.
«Io ti uccido Shay» affermò a denti stretti Emma, dopo aver aperto il regalo dell’amica che, come al solito, decideva di regalare outfit sempre con meno stoffa.
Lei ridacchiò e ricambiò l’occhiataccia, lanciando uno sguardo al suo alleato di fiducia. Poco dopo fu il turno del regalo di Emma per Niall.
«Ma come hai fatto a…» domandò lui sorpreso, senza riuscire a finire la frase mentre stringeva tra le mani la chitarra che settimane prima aveva visto, ma che si era imposto di non comprare.
«Perché tesoro… so bene che ti fermi sempre in quel negozio di musica ogni volta che ti trovi nei dintorni del quartiere di Covent Garden e beh… Ho detto al negoziante di tenerti d’occhio» affermò Emma sogghignando e osservando lo sguardo del marito.
Poco dopo fu il suo turno e quando aprì il regalo di Niall e si trovò tra le mani un nuovo diario, sorrise e sottovoce sussurrò quel grazie lasciando che i suoi occhi s’incastrassero con quelli di lui che rispecchiavano lo stesso amore.
Nessuno capì quello scambio di sguardi, ma per loro fu importante.
«La verità è che… il tuo vero regalo ti aspetta fuori» annunciò ad alta voce richiamando l’attenzione su di sé.
Emma corse, se così si può dire, a prendere il cappotto e poi circondò con le proprie braccia la vita del marito mentre si avviavano verso la porta.
«Non puoi vederlo» gli disse, fermandola appena in tempo, prima di varcare la soglia di casa; lei mise il broncio come i bambini, ma lasciò comunque che Niall le coprisse gli occhi con le proprie mani.
«Ancora?» sbuffando domandò, ma lui la intimò di stare ferma, di non aprire gli occhi e aspettare ancora un po’.
Niall sistemò il suo regalo, si mise dietro di esso e poi le disse di guardare.
Emma dapprima senza parole passò subito dopo ad avere la bocca spalancata.
«Oh… Mio… Dio» esclamò urlando più volte quando riprese il controllo di se stessa, saltellando appena mentre le guance e il naso si coloravano di rosso per il freddo.
Davanti a sé Emma aveva un cesto in vimini con un grosso nastro rosso e, al suo interno, vi era un cucciolo di labrador color miele con gli occhi coloro cioccolato, anch’esso con un fiocco rosso intorno al collo che guardava intimidito tutti quegli spettatori rivolti verso di lui.
«E’ bellissimo» disse con un tono più alto di quanto lei se ne rendesse conto.
«Ti amo» farfugliò attirandolo e iniziando a baciarlo per ringraziarlo.
Ognuno rientrò e lasciò la coppietta felice alle prese di quel momento magico; erano talmente concentrati che non si accorsero che il cucciolo cercava di richiamare la loro attenzione tra le loro gambe.
Non appena Niall lo prese in braccio e lo portò tra di loro il cucciolo gli leccò la faccia e pochi secondi dopo Emma sentì la bambina scalciare.
Così nonostante la loro tradizione fosse stata interrotta, la magia del Natale li aveva raggiunti attraverso un sorriso, uno sguardo, un abbraccio, ancora una volta.
 
 









Spazio d'autrice:
Buon pomeriggio a tutti =)
Eccomi qui, anche se con un enorme ritardo ad aggiornare questa raccolta ma a mia discolpa devo dire che ci sono state le feste, lo studio, il lavoro e i genitori che questo riassume tutto.
Avrò anche peccato di ritardo, ma presto questa raccolta sarà completa perchè ho già scritto anche gli altri due capitoli sucecssivi.
Parlando del capitolo... Ho amato scriverlo, talvolta mi sono bloccata e poi sono ritornata più carica di prima.
Qualche delucidazione... Lorenzo Serafini è un nome di uno stilista che ho cercato è scelto, ovviamente l' abito in questione, questo: 
http://i68.tinypic.com/9k1ndj.jpg 
Non è realmente suo, ma è solo una foto che ho trovato e di un abito che mi sono innamorata.
Altro particolare che volevo inserire era l'abito che ho pensato avesse indossato Emma per Natale, ero alla ricerca di qualcosa che mi colpisse quando è arrivato lui.
Questo è quello che mi sono immaginata per lei : 
http://i68.tinypic.com/2zpqmj6.jpg
Ovviamente ognuno può usare la sua fantasia, ma io era così che la vedevo, proprio come la foto del cucciolo ( che era quella del contest) ho voluto mantenere uguale.
La canzone  e la citazione mi hanno messo un pò in crisi, lo ammetto perchè non sapevo come inserirle finchè non mi è venuta l'idea. Certo la frase è stata inserita un pò a clichè, ma per il resto sono soddisfatta di quanto la storia in sè sia originale, a mio avviso ovviamente. 
Spero che questo capitolo infonda dolcezza, tenerezza, felicità e tanta gioia così come è successo a me mentre la scrivevo.
Sarò scontata, ma il Natale è la mia festa preferita e quindi... Sì, ho amato scrivere questa storia, mi sono sentita travolta in pieno, anche se forse ci sono stati pochi dettagli natalizi e i vari prompt assegnati non hanno svolto un ruolo grande e immenso.
Fatemi sapere i vostri pareri, ditemi che ne pensate ma comunque il mio grazie a tutti, chi legge e commenta e chi legge da spettatore silenzioso.

Alla prossima,
Claire

 
 
   
 
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