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Autore: Mel_deluxe    16/01/2019    1 recensioni
Martin le fa un veloce sorriso, poi si prende qualche secondo per andare verso la macchinetta di fianco a lei e schiacciare il numero 08 per il suo caffé.
Decaffeinato, riconosce Wendy. Che schifo, poi ovvio che non sono amici.
«Senti, ho bisogno che tu mi faccia un favore questo weekend» dice lui all’improvviso, portandosi il bicchierino di plastica alla bocca non appena la macchinetta gli annuncia che è pronto.
Wendy alza lo sguardo, leggermente sorpresa. Si conoscono da quasi dieci anni ed è la prima volta che Martin viene da lei per un favore.
«Oh, okay, dimmi pure».
«Ho bisogno che tu venga a Brighton con me per tre giorni e faccia finta di essere la mia fidanzata davanti alla mia famiglia».
Wendy fissa il suo collega in silenzio.
Il suo caffé è pronto, glielo conferma il biiiip prolungato della macchinetta, ma non riesce a fare a meno di guardare Martin senza nemmeno sbattere le palpebre. Mantiene un’espressione apatica per quasi dieci secondi, prima di riprendersi dallo shock e riuscire a formulare una risposta sensata. Ma tutto quello che riesce a dire è un confuso:
«Ehm… no…?»
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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N.d.A.
Uff, non so ancora quando riuscirò a pubblicare il prossimo capitolo perché ho una caterva di roba da fare, ma mi impegnerò più che posso, ve lo prometto ;)
Volevo scrivere una commedia perché con le robe serie/drammatiche non sono mai stata tanto brava né molto in confidenza, quindi vi chiedo scusa se la parte di drama famigliare qui sembra un po' buttata a caso e scritta molto in stile telenovela, ma cercherò di nascondere il tutto con un sacco di comicità  la prossima volta muahahah.
Buona notizia: la mia idea iniziale era di scrivere solo 10 capitoli, ma dato che sto aggiungendo un sacco di roba mi sa che saranno un po' di più
Vabbé vi lascio al capitolo,
Mel.

 


Wendy cerca di sprecare il maggior tempo possibile all’interno dei negozi per poter tenere occupato Martin tutto il pomeriggio. La sua strategia di guardare ogni singolo capo, chiedere informazioni ai commessi, provare tutto e poi non comprare niente funziona per la maggior parte del tempo, finché Martin non inizia ad essere sospettoso e a stancarsi di tutto quanto.
«Non capisco se stai facendo sul serio o vuoi solo rovinarmi la giornata perché la cosa ti diverte» le dice, mentre Wendy è intenta a guardare alcune giacche che costeranno 700 sterline l’una.
Wendy gli lancia un sorriso divertito.
«Perché, il fatto che io possa interessarmi ai vestiti ti sembra così strano?»
«Non so». Martin si sposta annoiato verso una sezione di fianco a lei e inizia a scorrere i vari appendiabiti con fare disinteressato. «Ti vedo letteralmente tutti i giorni al lavoro e non ti ho mai vista così tanto presa da qualcosa. Nemmeno dai libri che editi, e dici sempre che sono la tua cosa preferita in assoluto».
«Uhm… perché, tu solitamente mi ascolti quando parlo?» ridacchia nervosamente Wendy, sperando di celare il fatto che le sue orecchie stiano arrossendo.
«Certo».
«Oh».
Wendy si rende conto che probabilmente è stata un’idea davvero idiota il ritenere che Martin non si sarebbe accorto di questo suo improvviso interesse per la moda.
Lo osserva in silenzio con occhi mezzi spalancati, pensando a quale scusa inventarsi per il momento, ma è difficile concentrarsi quando Martin ha quell’adorabile espressione imbronciata sul viso e il modo in cui sbuffa guardando le magliette è talmente carino e-
«Wendy?»
La ragazza si rende improvvisamente conto che Martin la sta guardando con occhi interrogativi.
«Mh?» dice Wendy, fingendosi disinteressata.
«Mi… mi stai guardando con fare sognante da tutto il giorno. Si può sapere che c’è?»
Wendy vorrebbe solo sparire in quel momento. È talmente una pessima attrice che, non solo non è in grado di inventare scuse, ma sa nemmeno celare i suoi pensieri.
«Niente solo…» Trova una scusa, trova una scusa! «Mi piacciono i tuoi occhiali. Ti stanno bene».
Il che è abbastanza la verità, ma Martin non sembra affatto convinto.
«Pf, stai mentendo di nuovo» le dice, abbassando il viso, ma Wendy è quasi del tutto certa di averlo appena visto sorridere.
«Come mai lo pensi?» Wendy si ritrova automaticamente a sorridere, totalmente ammaliata da quella reazione.
«Niente».
Martin di colpo si gira dalla parte opposta, dandole le spalle.
«Allora, compri qualcosa?»
«Tu che dici?»
Sente Martin sbuffare, e mentre Wendy sta ancora ridacchiando, si dirigono insieme verso l’ufficio.
Wendy riesce a tenere occupato Martin per un’altra mezzora, fino a che, poco dopo il tramonto, decide di averlo torturato abbastanza per la giornata, e decide che è arrivato il momento di tornare a casa una volta per tutte.
Siccome Wendy non voleva rendere l’intero pomeriggio inutile (e anche per sollevare per il momento ogni sospetto) finisce per comprare una spilla a forma di Big Ben da uno di quei negozi pessimi di souvenir, pagando in totale due sterline e mezzo.
«Mi hai portato in giro per negozi per quasi quattro ore solo per comprarti una spilla» l’ammonisce Martin mentre sono in macchina, ma Wendy riesce a vedere che si sta sforzando di non ridere.
Wendy osserva la sua nuova spilla alla luce del tramonto, raggiante e fiera di se.
«È carina, dai».
Una volta che sono arrivati davanti alla casa dei Forres e hanno parcheggiato, Wendy si sporge verso di lui e, fermandolo con una mano, attacca la spilla alla felpa di Martin. Lui abbassa lo sguardo verso di lei, con fare interrogativo.
«So che non è granché ma… volevo comunque farti un piccolo regalo. Buon compleanno, Martin».
Martin ritorna a guardare la spilla, questa volta sorridendo leggermente. Wendy lo osserva per un attimo mentre esamina la spilla con le sue dita, toccandola con delicatezza.
«Grazie» dice semplicemente e Wendy pensa che quasi quasi vorrebbe far durare all’infinito quel magico istante.
 
 
Quando lui e Wendy scendono dall’auto, Martin nota immediatamente che c’è qualcosa che non va.
«Come mai le luci sono tutte spente?» domanda, voltandosi verso Wendy.
Wendy finge di non trovarci nulla di strano e invece si dirige verso la porta in silenzio, facendo attenzione che Martin entri in casa prima di lei.
«Lo giuro, se sono andati a cena fuori li ammazzo» commenta Martin sussurrando, mentre apre la porta principale. «Avrebbero almeno potuto avvisarmi-»
«SORPRESA!»
Un urlo generale sovrasta la casa, insieme a mille luci che si accendono all’improvviso.
Wendy ride affascinata, richiudendosi la porta alle spalle perché Martin è improvvisamente diventato una statua di ghiaccio, con ancora le chiavi in mano e gli occhi spalancati dall’incredulità.
Davanti a loro una decina di persone sono appollaiate sotto un enorme cartello rosso con la scritta “Tanti auguri Martin! Ti vogliamo bene!”. I genitori di Martin sono davanti alla piccola folla, insieme alla maggior parte di persone. Molti devono essere gli amici di Brighton di Martin, più due amici dall’Australia, intorno a loro un enorme banchetto, grande quanto quello della serata di beneficenza è stato allestito.
Dei fratelli di Martin invece non si vede neanche l’ombra, ma forse è meglio così.
Martin è ancora immobile, che guarda la scena davanti a sé totalmente esterrefatto.
«I-io…»
«Buon compleanno, tesoro!» la signora Forres avanza improvvisamente, vedendo il figlio in totale stato di dispersione. «T-ti abbiamo organizzato una piccola festa a sorpresa, sempre che non ti dispiaccia».
Martin sembra ancora più disperso di prima. Si volta di scatto verso Wendy, lanciandole uno sguardo sbalordito.
«T-tu sapevi…»
Wendy annuisce con decisione, e Martin si rigira, guardandosi intorno e assaporando tutto l’amoe che aleggia intorno a lui in quel momento.
«Wow…»
«Spero… insomma, spero che ti piaccia». La signora Forres si fa avanti, posizionandosi davanti a suo figlio. «So che non è molto, ma ho comunque pensato di fare qualcosa di carino, per chiederti scusa per… tutto quanto. So che io e tuo padre non siamo stati molto presenti negli ultimi anni, ma… se per te va bene, Martin, ricominciamo da capo. Mi dispiace per tutto, e ti chiedo di perdonarmi. Da questo momento in poi voglio poter far parte della tua vita, in ogni suo aspetto».
«Lo stesso vale anche per me». Anche il padre di Martin si è fatto avanti adesso. «Mi dispiace di aver sempre dato più luce ai tuoi fratelli ma ho capito che non meriti nulla di tutto questo… So di aver fatto un sacco di scelte sbagliate e che capisco che non riuscirai a perdonarmi facilmente, ma voglio solo che tu capisca che ti voglio un mondo di-»
«No, è tutto a posto, io…»
Improvvisamente Martin si gira dall’altra parte e si copre la faccia con entrambe le mani.
Wendy, che era rimasta per tutto il tempo in silenzio a osservare la scena con un sorriso ammaliato, subito si accorge della cosa e si avvicina a lui, preoccupato.
«Martin?» gli domanda, mettendogli una mano sul braccio e cercando di guardarlo in faccia. «Tutto okay?»
«Sì, sì, è tutto okay».
Martin sta ridendo, ma allo stesso momento Wendy riesce a capire dalla sua voce così flebile che sta anche piangendo.
Senza neanche pensarci due volte sorride e lo abbraccia, stringendosi come un koala al suo torso, lasciando che Martin le metta le braccia intorno alle spalle. Martin continua ad asciugarsi violentemente le lacrime via dagli occhi.
«Scusatemi, sono solo leggermente commosso» sospira Martin, calmandosi un attimo, e con questo si stringe ancora di più a Wendy, poggiando delicatamente il suo mento contro i capelli pervinca della ragazza. «Wow, sono… è davvero bellissimo… grazie, io non so nemmeno… wow».
Wendy si ritrova a ridacchiare felice, contro il tessuto della maglietta di Martin. È incredibile, pensa: non aveva mai visto Martin Forres triste in vita sua, e dopo sole quarantotto ore passate insieme a lui è già la seconda volta che lo vede scoppiare in lacrime davanti a lei.
Adorabile.
Ma il lato positivo è che questa volta si tratta di lacrime di gioia.
Subito un generale “aaaawww!” rompe il silenzio e i genitori di Martin, insieme a tutti gli invitati si raggruppano intorno a loro.
Subito si stringono tutti intorno a Martin, in un enorme abbraccio di gruppo che, Wendy percepisce, spruzza amore ed affetto da ogni suo poro.
E anche se si trovano in silenzio, salvo qualche risata e qualche commento affettuoso, Wendy riesce quasi a sentire la frase “Ti vogliamo bene, Martin” urlata all’infinito nella testa di tutti i presenti.  
 
 
Dal momento in cui la signora Forres le aveva chiesto il favore di tenere occupato Martin per tutto il pomeriggio, lei si era subito sentita elettrizzata all’idea di stare facendo qualcosa di carino per qualcuno. Anche se quel qualcuno era la sua acerrima nemesi ed eternamente insopportabile Martin Forres, Wendy non si pente di nulla.
Non ha ancora visto Martin parlare con i suoi genitori, ma è ovvio che le cose si rimetteranno a posto col tempo.
Ma è già un piccolo inizio, pensa tra sé e sé, con un piccolo sorriso sulle labbra.
Wendy si sente felice di aver dato una piccola mano da parte sua, e spera, con tutta se stessa, che Martin riuscirà a riconciliarsi con loro un giorno.
Per fortuna dopo essersi ripreso dallo shock della sorpresa, Martin sembra in realtà apprezzare parecchio la festa a sorpresa che sua madre ha organizzato per lui, come si evince dal fatto che sono due ore che non fa che ridere e ballare spensieratamente.
Dopo qualche ora la festa sta ancora procedendo perfettamente, con Martin che chiacchiera animatamente con tutti i suoi amici e Wendy non può che esserne contenta.
Wendy ha perfino iniziato a fare amicizia con alcuni degli invitati, in particolare i due amici dall’Australia, che si trovavano a Cardiff per lavoro e hanno preso un treno per Brighton solo per festeggiare il compleanno loro ex-coinquilino, Cole e Ryan, che oltre ad essere due bellezze assolute, sono anche due tipi piuttosto divertenti e interessanti.
Sono entrambi ricercatori marini, come le hanno raccontato, che hanno vissuto per quattro anni insieme a Martin a Darwin, durante il suo periodo australiano. Wendy si perde così tanto ad ascoltare storie della barriera corallina che quasi si dimentica completamente di essere ancora lì, nell’umida a Brighton alla festa di compleanno di Martin Forres. Ma non se ne dispiace in fondo. Davanti a tutte queste persone lei e Martin potranno anche sembrare due fidanzati, ma non è abituata a passare così tanto tempo insieme a lui: hanno entrambi bisogno di un po’ di spazio dopotutto, soprattutto dopo che hanno passato un’intera giornata insieme a spaccarsi le gambe vagando per negozi di vestiti. Così Wendy si limita a guardarlo da lontano, mentre balla e si diverte, mentre lei è alle prese con questi due dèi australiani davanti a lei.
In particolare il più giovane dei due, Cole, che ha una bellissima pelle abbronzata, due profondi occhi verdi e una risata così  soave, riesce particolarmente a cogliere la sua attenzione.
(Non che sia in cerca di una storia sera al momento, ma crede che, se riuscirà a mettere da parte un bel po’ di coraggio prima della fine della festa, non le dispiacerebbe chiedergli di ballare insieme a lei, e magari dopo quello chiedergli anche il numero).
«Dunque sei tu Wendy?» le domanda Cole, non appena si presentano, guardandola con fare quasi ammaliato.
«Mh, mh» risponde lei, che ha la bocca impegnata a sorseggiare del vino.
«Oooh!» fa improvvisamente Ryan, volgendo uno sguardo d’intesa verso il suo amico. «Capito, Cole. È quella Wendy…»
«Wendy, intendi come la Wendy dai capelli verdi del liceo?» domanda stupito Cole.
«Ehm… sì?» Wendy li guarda confusa, non capendo il perché di quell’assurda reazione.
«Oh, capisco…»
«Perché, che succede?» chiede Wendy, sorridendo ai due. «Che vi ha detto esattamente Martin di così imbarazzante su di me?»
«Ci ha detto solo cose belle, stai tranquilla». Cole le fa un occhiolino e Wendy sposta lo sguardo, sforzandosi di non arrossire.
Dopo che Wendy ha passato sufficientemente tempo a parlare con loro e sta giusto tirando fuori il coraggio per chiedere a Cole se gli andrebbe di ballare con lei, qualcos’altro coglie la sua attenzione: il suo sguardo ricade casualmente sulla piccola pista da ballo allestita in mezzo al salotto, dove nota Martin insieme ad una delle invitate. La ragazza è molto bassa, anche più di lei (finalmente qualcuno più basso di lei in quella città, diamine), è molto minuta, ma ha dei begli occhi azzurri e un adorabile baschetto biondo, che continua a scuotere a ritmo di musica.
Lei e Martin stanno ballando insieme, sorridendosi e ridacchiando allegramente. E dal modo in cui sono così stretti l’uno all’altra è evidente che sono parecchio in confidenza.
Uno strano sentimento fa di colpo capolino nel cuore di Wendy, qualcosa che non sa identificare al momento con certezza, ma che di sicuro non è qualcosa di positivo.
«Chi… ehm…» prova a domandare Wendy ai due ragazzi australiani, cercando di risultare il più possibile a suo agio. «Chi è quella ragazza con Martin?»
Ryan sposta lo sguardo verso la pista da ballo e subito il suo sguardo si illumina.
«Oh, quella deve essere Cindy Beey» dice, con ovvietà. «è un’amica di infanzia di Martin, ci ha parlato anche di lei ogni tanto. Abitava qui anni fa e i due conoscono da tutta la vita praticamente».
«Oh».
Quello strano sentimento non l’abbandona purtroppo, anzi non fa che peggiorare sempre di più, quando vede Martin sorridere e ridere a qualcosa che gli ha detto Cindy Beey, e Cindy Beey toccare il braccio a Martin e dargli una pacca sulla spalla e oh mio dio era un abbraccio quello?
Wendy cerca di distrarsi, continuando a parlare con Cole e Ryan, ma nulla sembra riuscire più a farle staccare l’attenzione da Martin e Cindy, felici come una coppietta alle prese con il loro ballo in mezzo al salotto. E quando parte un lento e i due amici si avvicinano per ballare guancia a guancia, Wendy si ritrova a stringere il suo bicchiere sempre di più.
Cole continua a provare a intrattenere una conversazione con Wendy, ma lei continua ad ignorarlo, finché i due ragazzi non si stancano e decidono di smettere di provarci e di parlare esclusivamente tra di loro, ma poco le importa. Ormai non le importa più di nulla. Non le importa di nulla tranne della visione di Martin che balla insieme alla sua bellissima e adorabile amica, così felici e innamorati da sembrare appena usciti da una scena de Il tempo delle mele.
Al diavolo Cole, al diavolo il suo numero, l’Australia e i suoi delfini albini, come fa anche solo a pensare in positivo quando vede tutto quello accadere proprio davanti a lei?
Proprio mentre sente che il suo bicchiere sta per rompersi per via della sua eccessiva stretta, la madre di Martin viene in suo soccorso. La donna viene verso di lei, sorridente e del tutto ignara dell’irritazione che, probabilmente, è stampata sulla faccia di Wendy e le domanda se potrebbe gentilmente andare in cucina e andare a riempire alcune ciotole di patatine.
Wendy accetta all’istante. Tutto, pur di allontanarsi da quell’atroce visione.
Così si dirige in cucina, al silenzio e lontano da tutti, ma la sua testa è costantemente piena di pensieri.
Come diavolo fa ad abbracciarlo e a stringersi a lui così naturalmente voglio dire io non ho mai abbracciato Martin e certo lo so che è un situazione un tantino diversa e che non siamo esattamente abbastanza in buoni rapporti per poterlo fare ma comunque non ritengo appropriato che una persona abbracci un'altra così dal nulla, voglio dire, la decenza è ancora in vigore in questi paesi-
Mentre sta aprendo alcuni sacchetti di patatine, Wendy sente che in salotto la musica da lento è (per fortuna) finita e che ora è rimpiazzata da un allegro swing.
Neanche dieci secondi dopo e sente dei passi allegri e affrettati entrare in cucina. Wendy non ha bisogno di alzare lo sguardo per capire di chi si tratta.
«Hey!» la saluta allegro Martin, avvicinandosi a lei.
«Hey». La risposta di Wendy esce particolarmente secca.
«Ugh! Sono distrutto!» sente esclamare Martin, che si piega in due per poter prendere fiato. «Comunque grazie davvero, Wendy! Non mi divertivo così da… beh, da sempre».
«Sì, figurati…»
L’atmosfera è diventata improvvisamente fredda.
Cade il silenzio, Wendy continua a ignorarlo e a pensare a versare le patatine nelle ciotole. Sente Martin avvicinarsi a lei, ma non ha il coraggio di girarsi per guardarlo.
«Hey, ehm… serve una mano?»
Martin si posiziona al di fianco di Wendy e la ragazza riesce a vedere con la coda dell’occhio le sue mani sbracciate appoggiarsi al bancone della cucina, e  - oddio - è quasi sul punto di perdonarlo perché ha davvero delle braccia meravigliose, ma poi si ricorda che quelle braccia fino a poco prima erano strette intorno alla vita di Cindy Beey e così ritorna a stringere il sacchetto di patatine e a sbrigarsi velocemente, versandole sgraziatamente nella ciotola.
«Ho visto che stavi ballando con quella tua amica prima» se ne esce Wendy poco dopo, con tono involontariamente seccato.
Wendy non sa che cosa le sia preso in questo momento, ma tutte le volte che ripensa a quella Cindy, al suo sorriso così bello e così solare… chissà perché, ma tutta la sua gioia scompare all’improvviso, e ha solo voglia di prendere Martin e scappare via con lui il più lontano possibile.
Martin la guarda senza capire il perché di tutta quella freddezza.
«Cindy? Ehm… sì e allora?» domanda, cercando di ridere leggermente, per rendere l’atmosfera un po’ meno tesa di così.
Wendy prende le due ciotole ormai piene e fa per andarsene, ma prima di uscire dalla porta si blocca davanti a Martin e gli dice:
«Nulla. Ho solo pensato che siete davvero carini insieme».
Martin rimane a guardarla immobile, ancora senza capire, finché Wendy non se ne va con fare offeso, senza nemmeno voltarsi per guardarlo. Martin sospira deluso, e anche leggermente preso alla sprovvista da quella reazione così strana, ma in fondo, è il suo compleanno e non dovrebbe essere triste per via di uno stupido scambio di battute.
“Peccato”, pensa tra se e se.
E pensare che era venuto a cercarla solo per chiederle di ballare con lui la prossima canzone.
  
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