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Autore: this is magic_lovefirehp    19/01/2019    1 recensioni
"Ma perché lo ha sposato?” chiese Harry,desolato. “Lo odiava!”
“Ma no” replicò Sirius.
"Al settimo anno iniziarono ad uscire insieme" rispose Lupin “E no,non lo odiava”
~
Mi innamorai di James molto lentamente e poi…tutto di colpo.Chi diceva che lo odiavo mentiva ma non ne era consapevole. Non ne ero consapevole nemmeno io ~ Lily Evans Potter
---
"“Collaborerete per il bene della vostra Casa. Mangerete,studierete e se ce ne sarà il bisogno dormirete insieme. Da oggi voi tutti siete legati e non potrete sciogliervi fino alla fine dell’anno. I punti dati a uno verranno dati anche all’altro,così come i punti tolti. Sarete un tutt’uno e guai a chi verrà a chiedere di cambiare partner. Questo sistema ovviamente verrà utilizzato da tutte e quattro le Case ma la Coppa sarà nostra e se non sarà così per colpa di voi stupidi babbuini,giuro che crucerò tutti!”
Lily iniziò a sbattere la testa sul banco mentre James era diventato iperattivo e toccava compulsivamente il braccio a Sirius,leggermente scocciato. Marlene sorrideva incoraggiante a Remus,Alice era sul punto di piangere e in generale regnavano sentimenti contrastanti di euforia e sconforto.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alice Paciock, Emmeline Vance, I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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CAPITOLO 24 –YOU CAN CALL ME LILY

 

 

“Ehi, scusa il ritardo…stavo un attimo in giardino con Chris, mi doveva dire una ehm…cosa e si è fatto un po’ tardi. Ma adesso sono qui”

 

Marlene aveva raggiunto la Biblioteca con il fiatone, dopo che il suo amico e rivale Chris Lane l’aveva fermata, per parlare di un qualcosa conosciuto solo ad entrambi.

 

Si appuntò due ciuffi di capelli con le forcine, come faceva sempre, e sorrise al suo compagno di studi.

 

“Ah, ma uscite insieme ?” chiese Remus, sorridendo sorpreso.

 

Sorride ? Ah, sorride. Non mi pare affatto dispiaciuto. Neanche un tantino geloso ?

 

“CHE ?” urlò Marlene, strabuzzando gli occhi dorati “No, no, no assolutamente no !” si affrettò ad aggiungere, agitando le mani davanti a sè in maniera eccessiva.

 

“ E’ solo un amico e poi non è tanto il mio tipo…sai, biondino…Porco Salazar…iih, ho detto Porco Salazar ! ma che l’ho detto di nuovo ? No, non è che non mi piacciano i ragazzi con i capelli chiari…specialmente quelli con i capelli castano miele, nono, mi piacciono molto, semplicemente, non è il mio tipo”

 

A quel punto Lupin le posò una mano sulla spalla per calmarla, facendola avvampare, e disse divertito : “Va bene, ma tranquilla, puoi fare quello che ti pare ! Non sono mica James che si mette a fare il terzo grado a tutti quelli con cui esci !”

 

“No no, ma davvero, io non ci esco…non mi piace”

 

“Okay, andiamo a studiare ?” propose lui, facendole un cenno verso un tavolo.

 

“Sì, che è meglio…vado a prendere un volume lì in fondo”

 

E strappo le pagine e le ingoio, magari soffoco.

 

Marlene fissò lo scaffale davanti a sé, si appoggiò con una mano al legno e, dopo aver controllato che non ci fosse nessuno, iniziò a sbatterci sopra la testa, prima piano e poi più forte.

 

Cogliona, cogliona, cogliona, cogliona, cogliona”

 

“Signorina McKinnon, che sta facendo ?” chiese la Bibliotecaria, sollevando le sopracciglia grigie “ Così mi rovina lo scaffale !”

 

-

 

“BENE SIGNORI ! “ James spalancò la porta del Dormitorio con un calcio e si mise subito ad urlare “Trovatemi tutto quello che potete su questo Dean Ward ! Vi ricordo che siamo dei professionisti ! Votacci e cattiva condotta non ci interessano ! Voglio scandali, impicci,voglio sapere quante ragazze si è portato a letto, voglio ogni dettaglio della sua vita, chiaro ?”

 

“Sì, Signor Capitano !” esclamarono all’unisono Frank e gli altri Malandrini, seduti sul pavimento con fogli di pergamena, penne e piume.

 

“James…non credo che sia il caso di fare lo stalker…ancora” intervenne fiocamente Remus.

 

“Aaah stai zitto Remus !” lo rimbeccò Sirius, con una matita dietro l’orecchio e una tra i denti.

 

Lunastorta roteò gli occhi e poi rise :” Scherzavo, ovviamente ho già cercato tutto, mi ha anche aiutato Marlene. Il ragazzo è pulito” disse, con la serietà di un poliziotto degli aeroporti canadesi.

 

James scosse la testa con energia “Ci deve essere qualcosa”

 

“Ragazzi…credo di avere quello che fa al caso vostro”

 

La figurina di Alice Prewett era appoggiata allo stipite della porta e osservava la scenetta con aria divertita.

 

“Cosa ?”

 

“Non ve lo posso dire” scosse la testa.

 

“Non scherzare Prewett, qui si lavora”

 

“Anche io lavoro…devo faticare molto per estorcere informazioni alla gente, sai ? Proprio per questo esigo una ricompensa”

 

“Che ricompensa ?”

 

“Voglio che ammetti che ti piace Lily” disse Alice, increspando le labbra in un sorrisetto di sfida.

 

“Esci da questa stanza, ora”

 

James puntò la porta, intimandole di uscire con fare autoritario.

 

La Prewett sollevò le spalle e si voltò :” Va bene, vorrà dire che questo scoop lo terrò per me”

 

Al che James roteò gli occhi e la trascinò dentro :” Daiii Ali, dimmelo, per favore”

 

“Certo che te lo dico” sorrise lei, andando a sedersi sul letto di Frank, mentre James la guardava speranzoso.

 

“Però tu prima devi ammettere che ti piace Lily”

 

“Ho detto di no”

 

“Scusami James, ma se hai messo su una squadra di ricerche che neanche Scotland Yard, solo per scoprire qualcosa sul ragazzo con cui esce Lily, come puoi dire che non ti piace ? Cioè, lo fai per divertimento, non ho capito ?” chiese Frank, sostenendo la tesi della fidanzata, la quale per ricompensa gli diede un bacino sulla guancia.

 

James scosse ancora la testa, mentre Sirius dietro di lui, alzava gli occhi al cielo e si picchiettava la tempia, come a dire :” Questo è matto”.

 

“AMMETTILO” esclamò Alice, in un tono che non ammetteva repliche.

 

“Mai”

 

“Dai James, ormai lo sappiamo tutti, non le parli da due giorni solo perché esce con questo qua ! Basta che dici che ti piace e Alice è contenta” si lamentò Frank, costretto a sorbirsi Alice ventiquattro ore su ventiquattro.

 

“No”

 

“Merlino…sei un coglione” borbottò Sirius, scuotendo il capo.

 

“Okay, a dopo ragazzi” esclamò Alice, trotterellando allegramente verso la porta.

 

“Va bene, va bene lo dico !” sbottò James.

 

Le teste di tutti i presenti scattarono nella sua direzione, era un evento a dir poco imperdibile.

 

“Mi piace Lily Evans” sussurrò lui – così fiocamente che non lo sentì neanche la mosca sulla sua spalla –guardandosi i piedi.

 

“Scusa, non ho capito” disse Alice – avvicinandosi di più all’amico – in una maniera così stronza che a James venne voglia di spaccarle il manuale di Storia Della Magia in testa. Se non fosse che poi Frank avrebbe spaccato lui, quindi forse non era proprio il caso.

 

“Ho detto, MI PIACE LILY EVANS ! Sì, MI PIACE E PURE TANTO ! VA BENE COSì ?!” urlò Potter, spazientito, mentre Remus, Sirius, Frank e Peter facevano partire un applauso.

 

“Il bambino è cresciuto !” gridò Remus, tirando uno scappellotto dietro la nuca a James.

 

“Ma vi siete rincoglioniti tutti ?! I vostri discorsi si sentono dalla Sala Comune, ho dovuto tirare un pugno ad uno del Secondo Anno per distrarre Lily ! Adesso ci ha levato anche quindici punti e quel poverino ha un occhio nero”

 

La testa di Mary era sbucata sulla soglia della porta, trafelata per la corsa e con la solita espressione da “ Ma perché la gente non è encefalodotata ?” stampata sulla faccia.

 

“Chiudete la porta !” sussurrò, con enfasi “ E comunque James, ci fa piacere che tu te ne sia accorto”

 

“Perché l’hai dovuto picchiare ?! Sei sempre violenta ! Non potevi semplicemente gridare ?” strepitò Alice.

 

“In quello sei più brava tu Miss- Oca – Prewett 77”

 

Mary sorrise altrettanto stronzamente e tornò giù in Sala Comune, dove Lily – di ritorno dall’Infermeria – le stava per fare l’ennesima ramanzina sul fatto che la violenza non fosse la soluzione ai suoi problemi e che era meglio che si cercasse un ragazzo con cui andare a letto per sfogarsi, piuttosto che picchiare gente a caso.

 

“Adesso Ali, mi dici questa cosa che hai scoperto ?” chiese James, speranzoso.

 

“Ah giusto, no, non ho scoperto niente, era solo un modo per farti confessare”

 

La Prewett sorrise a trentadue denti e scomparve alla velocità della luce, mentre James, in preda ad una crisi da matto lanciava i suoi quaderni in faccia a Frank, non potendo lanciarli addosso alla ragazza.

 

“La tua ragazza è psicopatica Paciock !”

 

“Lo so bene, credimi, ma io non c’entro niente !” esclamò l’altro, parandosi il viso con le braccia. Per fortuna era un bravo portiere.

 

“Mamma mia se non era la tua ragazza e non era una donna la ammazzavo !”

 

“Eo ! La violenza non è mai la soluzione !” ridacchiò Sirius, accendendosi una sigaretta “Adesso, cerchiamo un modo per fare innamorare la Evans di te” fece l’occhiolino a James e spalancò la finestra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lily aprì con cautela la porta dello spogliatoio deserto.

 

Era giunto il momento di chiarire. Quel bambino, idiota, decerebrato di James Potter le aveva messo una sorta di broncio. A lei ! La regina dei bronci !

Ipotizzò che però – anche se non ne conosceva bene il motivo – James ci fosse rimasto un po’ male, o che per orgoglio maschile fosse stizzito dal fatto che lei avesse scelto di uscire con Dean piuttosto che con lui.

 

Tossicchiò un paio di volte, per farsi sentire, poi, quando non ottenne risposta avanzò verso le docce. Non sentendo il rumore dell’acqua suppose che non si sarebbe trovata davanti nessun ragazzo nudo e quindi fece qualche altro passo, con la mano sulla faccia. Fare pace con Potter okay, ma non era neanche il caso di vedere subito le sue intimità sventolate all’aria.

Cioè, non che le dovesse vedere in futuro eh, specifichiamo.

 

Lo trovò intento a sistemarsi dei ciuffi di capelli davanti allo specchio, sembrava frustrato.

 

“Ehi, scusa, posso parlarti un attimo ?” chiese, senza un minimo di preavviso, facendo voltare James di scatto, tra l’impaurito e l’imbarazzato.

 

Aveva solo un asciugamano bianco allacciato in vita, e la pelle umida brillava di goccioline d’acqua. Lily deglutì, sentendo come se una squadra di atleti olimpici si fosse riunita nel suo stomaco e stesse facendo le capriole, dei tuffi carpiati o delle piroette.

 

“Eh ? Merlino…sì, sì. Aspetta che mi vesto un attimo. Certo tu potevi bussare eh, pensa se ero nudo, ci mancava che rimanevi traumatizzata”

 

Lily roteò gli occhi e, sorridendo, si appoggiò al muro, aspettando a braccia conserte che il ragazzo si rimettesse i vestiti addosso.

 

Certo, che spreco però. Certi corpi sono fatti per essere guardati. Tipo questo. Questo corpo sembra quello di un dio greco… Guarda che spalle…perfette. Il petto…perfettamente scolpito. Voglio toccarlo. Voglio… LILY ! Per Morgana, riprenditi !

 

James la raggiunse mentre si infilava la maglietta, in un modo, anche quello terribilmente sexy.

 

“Allora, dimmi, veloce però che devo fare delle cose” disse lui, in tono sbrigativo.

 

“Sì, sì tranquillo, non ti rubo tanto tempo, volevo un attimo chiarire la questione dell’altro giorno” iniziò lei, staccandosi dalla parete.

 

“Che questione ?” domandò lui, ostentando un comportamento noncurante.

 

Ti spacco la faccia se continui a fare l’indifferente Potter.

 

“Eh, quella di Hogsmeade, del fatto che tu ti sia innervosito non so bene perché…volevo risolvere la nostra questione in generale”

 

“Mh, dimmi” rispose lui, con falso disinteresse, incrociando le braccia al petto.

 

Lily prese un gran respiro, si sentiva lo stomaco in subbuglio. Andò a sedersi su una panca e dopo essersi strofinata più volte le mani sulle cosce, in ansia, decise che era l’ora di chiarire.

 

Ce la puoi fare Lily. L’hai già provato mille volte questo discorso. Certo, lo specchio del bagno non è la proprio la faccia di James Potter ma magari, se guardo il muro mi viene più facile. No ?

 

“Vedi, in questi due – tre mesi in cui siamo stati praticamente costretti a vederci e parlarci tutti i giorni, a quasi tutte le ore, non è stato poi così male. Certo, il più delle volte avrei voluto volentieri spaccarti in testa la prima cosa che mi trovavo in mano, ma questa è una questione secondaria.

Ci sono stati momenti in cui trascorrere del tempo con te si è rivelato…piacevole, oserei dire. Adesso, non so perché ogni tanto ti prendano gli scatti da matto e fai delle scenate come quella in Biblioteca, però, se mi prometti di non farlo più, io ti prometto che mi impegnerò a mantenere la nostra nemi – amicizia.

Potremmo fare una specie di patto…tregua. Comportarci come due persone normali…Hogwarts non ce la fa più a sentirci litigare, sono quasi sette anni, Merlino ! Forse è giunto il momento di smetterla e non so, stare come stiamo con gli altri del gruppo.

Ora, so che tutto discorso potrà sembrare folle, anzi, probabilmente starai pensando che stamattina al posto dello zucchero a velo sul mio cornetto c’era cocaina ma posso assicurarti – almeno credo – che non è così.

Se proviamo…ad andare d’accordo o almeno a non arrabbiarci così tanto per le stupidaggini dell’altro, magari ci riusciamo.

Ovviamente da un giorno all’altro tu per me non diventerai un santo come so che io per te non diventerò una ragazza anonima che non torturerai con stupide battutine, ma possiamo provare a passarci sopra. Che dici ?” disse, tutto d’un fiato.

 

Allora. La Evans ancora non aveva capito il motivo della mia arrabbiatura, anche se un po’ esagerata. James riconsiderò seriamente il suo Q.I. ma poi passò alla questione importante.

Lei usciva con un altro, va bene. Lui si era incazzato perché non lo degnava di uno sguardo, va bene. Però, quando la tua cotta - e non una cotta qualunque, la tua cotta storica, la ragazza per cui sfideresti qualcuno a duello all’alba, ovvero Lily Evans – ti chiede di mettere fine alle vostre ostilità e provare a diventare amici, tu non puoi rifiutare.

 

“Va bene Evans. Tutto quello che vuoi tu, purchè questa situazione finisca. Tenerti il broncio è così sfiancante” il viso di James si era rilassato e due adorabili fossette gli erano comparse sulle guance, mentre immaginava il tremendo sforzo che doveva aver fatto Lily.

 

“E perché mai dovresti tenermi il broncio stupido ?” scherzò lei, tirandogli uno schiaffetto sulla spalla “Comunque pensa a me, che sono perennemente incazzata con te. Pensa solo a quante rughe mi farai venire !”

 

“Allora…pace ?” domandò lei, tendendogli la mano.

 

“Pace” gliela afferrò, in una stretta salda ma allo stesso tempo delicata, così confortevole.

 

Vabbè Lily, ti sei bevuta il cervello. C’hai fatto proprio un bel cocktail. Cervello e ormoni.

 

“Evans, ti devo chiedere una sola cosa però”

 

“Dimmi” annuì lei, mentre tornavano al Castello.

 

“Se davvero riusciamo a scherzare in tranquillità, a parlare con gli altri senza che siano interrotti dalle nostre liti…se la nostra nemi – amicizia va a buon fine e ci ritrovassimo a parlare di cose più personali... “

 

“Sì”

 

“E se tu davvero uscirai con quel Dean…per favore evita di parlarne animatamente in mia presenza…se non vuoi che mi prenda lo scatto da matto come lo chiami tu” continuò lui, estremamente serio.

 

Lily lo guardò confusa, c’era qualcosa che non andava…e se a lui piacessi davvero ? Nel senso, se piacessi davvero a James Potter ? Ci deve essere qualche motivo per cui non può tollerare che io esca con qualcun altro, non può essere semplice orgoglio.

 

“Va…va bene”

 

“Ah, però, ovviamente, se lui fa qualcosa di sbagliato, ti fa un torto, ti tocca in modo inappropriato quando non dovrebbe o quando tu non vorresti...chiamaci. Capito ? Chiamaci e gli spezziamo le gambe.

Se diventi mia nemi – amica chiudiamo il cerchio, Ev. Vuol dire che io, te, Peter, Sirius, Frank, Alice, Mary, Marlene ed Emmeline siamo tutti amici. Tutti disposti a coprirci le spalle e ad aiutarci, un po’ come una famiglia. Quindi semmai dovesse succederti qualcosa, puoi chiamare anche me e stai sicuro che ci sarò” replicò lui, con ovvietà.

 

Oddio… e se io gli piacessi davvero ? Aiuto…no dai non è possibile…se gli piaccio e io l’ho sempre trattato così male…nonono. Perché dovrei piacergli proprio io poi ? Schiocchezze. Però questo discorso è stato molto carino, certo, sorvolando sulla questione dello spezzare le gambe.

 

Lily si sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e guardò a terra, interessatissima al colore delle sue scarpe. Poi, come se si fosse riscossa improvvisamente da qualche strano pensiero sollevò la testa e guardò James.

 

Il sole alle loro spalle stava tramontando dolcemente, abbandonandosi all’orizzonte e salutando il giorno, tingendo il cielo e le nuvole di rosso e rosa.

 

“Ah, un’ultima cosa” disse Lily, sorridendo mite.

 

“Sì ?” chiese distrattamente James, raccogliendo un guantone abbandonato dal campo di Quidditch.

 

“Puoi chiamarmi Lily, ora”

 

-

 

“Ehi chicca, è tutto apposto ?”

 

Emmeline entrò nel suo dormitorio, dove trovò Marlene molto nervosa, senza il suo classico sorriso.

 

“Ti devo parlare” disse la McKinnon, seria.

 

“Okay…dimmi, mi sembri un po’ sconvolta” le chiese Emmeline, avvicinandosi preoccupata.

 

La McKinnon si mordicchiò un’unghia, continuando a battere nervosamente il piede a terra, poi sospirò e guardò l’amica negli occhi :”Va bene, ma tu non devi dirlo a nessuno”

 

Vorrei ringraziare le due persone che hanno recensito il precedente capitolo, siete stati una gioia !
  
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