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Autore: Shade Owl    20/01/2019    3 recensioni
La musica è un'arte, e chi la coltiva sa bene quanto sia complessa e gratificante. Un violino, poi, è tra gli strumenti più difficili di tutto il mondo della cultura sonora.
Questo lo sa bene Orlaith Alexander, che fin da bambina ha sviluppato un'autentica passione per il violino e la musica. Il giorno in cui Dave Valdéz, uno dei migliori produttori discografici di New York, scopre il suo talento, la sua vita cambia drasticamente, e da lì comincia il successo.
Tuttavia, il successo ha molte facce, proprio come le persone. E per scoprirle, Orlaith dovrà prima conoscere aspetti della sua musica che prima ignorava lei stessa...
Genere: Fantasy, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Epic Violin'
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Jayden Allwood stava affrontando Vaněk già da parecchio, in uno scontro che definire violento sarebbe stato minimizzare, eppure non sentiva minimamente la fatica: non molto tempo prima avrebbe ceduto nel giro di pochissimi minuti di fronte a una potenza come la sua ma, adesso, era di nuovo nel pieno dei suoi poteri, un titano contro un altro titano. Il loro livello era pari e, anzi, lui era forse un pelo al di sopra rispetto all'attempato avversario, essendo più giovane e avendo dovuto ingegnarsi e inventare nuovi modi per sopravvivere con le forze al minimo.
- Finalmente questa storia finirà, qui e oggi!- urlò, mentre un grande Cerchio Magico compariva davanti a lui.
Il rapace in cui si era tramutato Vaněk aprì il becco, soffiando un torrente di fuoco che intercettò il suo fulmine. Al contatto generarono una nuova esplosione che spazzò l'aria per molti metri intorno a loro, lasciando entrambi indenni, al contrario di Tresckow che, durante il combattimento, aveva subito numerosi danni collaterali.
Inevitabile. Pensò Jayden.
Dopotutto, era il prezzo da pagare per assistere a un combattimento tra stregoni di livello così alto. Le persone dovevano accettarlo.
Frugò nella propria memoria alla ricerca dell'incantesimo più adatto a uccidere Vaněk, mentre anche il suo avversario si apprestava a rispondergli con una nuova magia elementare; entrambi furono distratti quando udirono le note di una musica ignota giungere alle loro orecchie, un suono acuto e melodioso che Jayden riconobbe come quello di un violino; voltandosi, vide con grande orrore una figura minuta in piedi in cima al campanile.
Oh no...

Qui il brano

Orlaith non poteva cantare e suonare contemporaneamente, né aveva l'accompagnamento del pianoforte che necessitava per l'esecuzione perfetta, ma non le serviva: nella sua testa risuonava ogni minima nota, ogni parola, ogni passaggio, e l'unica cosa di cui aveva bisogno era stretta nelle sue mani, tra la spalla e il mento.
Nelle sue palpebre chiuse Vaněk e Jayden scomparvero, e una cortina nera calò su Tresckow, ricoprendo l'intera città in un manto ombroso che cancellò ogni colore, immergendo Tresckow in una notte senza luna né stelle.
La melodia e le parole si espansero lentamente, in un incipit malinconico e quasi timoroso.
La grinta giunse poi, prendendosi il suo tempo e acquisendo gradualmente forza fino a esplodere in ogni direzione, come un'ondata di furore che lasciò profonde crepe nel manto di tenebre che aveva intorno, da cui filtrarono piccole lingue smeraldine.
Danzando nel buio, sopra i tetti immersi nell'ombra, Orlaith scivolò da un lato all'altro della città silenziosa, prendendo velocità con il ritmo del violino e con le parole che riecheggiavano nello spazio vuoto. Quando si avvicinava il ritornello aumentava anche il ritmo dei suoi passi, cambiavano i suoi movimenti.
A un certo punto saltò indietro, inarcando la schiena come a voler compiere un salto mortale, ricadendo con lentezza verso il basso, roteando pigramente su se stessa in quell'oscurità infinita ma solcata dalle crepe piene di fiammelle verdi, senza mai smettere di suonare, avvolta in un sudario di note.
Si rigirò in aria e tornò in piedi, atterrando su un appoggio invisibile, ripiegando le ginocchia per assorbire l'impatto, che fu sorprendentemente morbido. Proseguì con l'esecuzione, mosse l'archetto sempre più veloce e giunse a una nuova, più potente esplosione, che frantumò completamente l'oscurità e la immerse nel fuoco verde che spazzò via ogni tenebra residua, restituendo i colori al mondo che la circondava.
Roteò ancora volta su se stessa, spostandosi di qualche passo, e separò archetto e violino in un ultimo accordo penetrante, che si perse nel silenzio.
Mentre tutto taceva, Orlaith sentì di perdere le forze e cadde nel fuoco senza un lamento, la mente che naufragava.

Vaněk fu il primo a riprendersi, ma anche il primo a reagire tra loro due, comprendendo cosa sarebbe successo di lì a poco.
Senza alcuna esitazione smise di considerarlo per concentrarsi sulla giovane violinista e si tuffò in picchiata verso il campanile, sfrecciando nell'aria fino a sfumare. Le ali si confusero con la coda e lui divenne un'unica, indistinta massa di fuoco, una meteora fiammeggiante diretta verso Orlaith.
La sua Orlaith.
Jayden si riscosse con un grido, gettandosi all'inseguimento.
La musica si stava facendo strada in lui, lo possedeva e gli trasmetteva angoscia. Non sapeva di che tipo, non aveva idea di quali fossero le intenzioni di Orlaith quando aveva scritto la nuova canzone. Non gliel'aveva mai chiesto, non si era preoccupato del fatto che, un giorno, potesse usarla contro di lui.
D'altra parte, in quel momento non gli interessava nemmeno.
Non fece in tempo ad arrivare, era partito troppo tardi, e Vaněk colpì il campanile con la forza di un proiettile, scatenando una potente fiammata che inghiottì Orlaith e la cima della torre, facendo schizzare schegge e frammenti in ogni direzione possibile.

- NO!- gridò Annie, cercando di correre indietro.
McGrath la afferrò al volo con un solo braccio, agguantò Connor Alexander con l'altro e sospinse indietro entrambi, scuotendo la testa.
- Non potete fare niente.- disse.
- Guardate! Guardate, sta bene!- esclamò David, passandosi le mani nei capelli pieni di gel.

Jayden era stato respinto dall'esplosione, ritrovandosi a scivolare indietro di diversi metri. Si protesse dalle schegge con una barriera, fissando inorridito il fuoco davanti a lui, che si levava verso l'alto e si trasformava in una colonna di fiamme.
Eppure, continuava a sentire una melodia sotto il crepitare delle fiamme; presto quelle si aprirono, rivelando Orlaith che, in piedi su pezzi di muro galleggianti, continuava imperterrita a suonare e a danzare, mentre le macerie si sollevavano e seguivano i suoi passi per non farla cadere.
Non era del tutto indenne: sui suoi vestiti si erano aperti degli strappi, e un minuscolo taglietto superficiale era apparso sul suo zigomo, facendo scivolare lungo la guancia una minuscola goccia di sangue. Orlaith era forte, ma non totalmente immune agli assalti di Vaněk.
La scia di fiamme in cui lo stregone si era trasformato, intanto, stava abbandonando la torre e, disegnando un ampio arco, stava tornando indietro, pronto per un nuovo assalto.
- NO!-
Si lanciò davanti a lei, erigendo un gigantesco Cerchio Magico contro cui cozzarono le fiamme, spandendosi a macchia d'olio sulla superficie della protezione senza riuscire a superarla. Il volto di Vaněk affiorò nel fuoco, fissandolo con occhi furenti.
- NO!- gridò di nuovo Jayden - NON LA PRENDERAI! LEI È MIA! È MIA! MI...-
Si interruppe con un verso strozzato, sentendo un forte dolore al costato: abbassando lo sguardo vide un lungo frammento di metallo infilato nella sua carne.
Incredulo, alzò appena gli occhi, trovandosi di fronte a uno straccio sfilacciato su cui era stato disegnato un Cerchio Magico. Riconobbe chiaramente il pezzo di stoffa come uno di quelli che aveva infilato la sera prima nel borsone che Orlaith gli aveva rubato.
Dal Cerchio stavano uscendo raffiche di schegge appuntite, di pietra e metallo, e molte si conficcarono nel suo corpo in profondità, causandogli dolore e facendolo sanguinare.
Anche Vaněk venne colpito nonostante fosse fatto di fuoco, e per proteggersi fu costretto a cambiare forma, assumendo di nuovo le sembianze di un gargoyle. A quell'atto il fuoco che avvolgeva Orlaith iniziò a vorticare e a cambiare, tramutandosi in un turbine di sabbia.
La musica tuttavia lo catturò, manipolandolo in un'unica, enorme scia polverosa che venne costretta a seguire Orlaith. Senza smettere di danzare, la violinista ci salì sopra, gli occhi ancora chiusi, persa completamente nella propria esecuzione, muovendo le gambe per puro istinto. Forse nemmeno sapeva di essere sospesa a venticinque metri da terra.
Quando i suoi piedi la toccavano, intere porzioni della scia di sabbia diventavano frammenti di vetro irregolare e scheggiato che la sostenevano e si muovevano con lei. Quando li abbandonava quelli si animavano all'improvviso e, ruotando in aria, schizzavano contro entrambi loro, infrangendosi senza causare danni sulla pelle rocciosa di Vaněk.
Allwood, non essendo così protetto, si scansò rapidamente dalla traiettoria, ignorando il sangue che scorreva e fissando il suo avversario che, invece, ruggì e si scagliò contro Orlaith, adesso privo di qualsiasi ostacolo.
Le fu sopra quasi subito, vibrando un colpo con un braccio che si allungò e si affusolò, tramutandosi in una lunga spada d'acciaio. Jayden reagì con un istante di ritardo, come trattenuto da qualcosa. Forse dalla musica.
Neanche quella volta Vaněk riuscì a ferire Orlaith, la quale si lasciò cadere all'indietro e precipitò a testa in giù senza mutare espressione, rapita dal suono del suo stesso violino.
Lo stregone si lanciò al suo inseguimento mentre la ragazza si raddrizzava a mezz'aria, atterrando in ginocchio su nuovi appoggi di vetro. Accanto a lei volteggiarono due quaderni e tre drappi di stoffa, dispiegandosi davanti a Vaněk come se fossero dotati di una volontà tutta loro e, in una sola volta volta, si attivarono tutti.
Lo stregone si bloccò con un ruggito furente, mutando ancora e diventando una creatura di fumo e di vapore che fuggì davanti a un'offensiva contro la quale avrebbe probabilmente ceduto, guizzando tra fiammate, lame d'aria, radici e frammenti di ghiaccio, perdendosi tra le nuvole sopra di loro. Quelle lanciarono nuovi lampi, iniziarono a vorticare e il vento si alzò all'improvviso, soffiando con forza sempre maggiore.
Un ruggito immenso scosse l'aria, mentre un gigantesco mostro scheletrico, una creatura dalle ossa di ghiaccio e cristalli di neve, emergeva dalla coltre grigio piombo, scagliando dalla gola folate gelide.
Un feroce blizzard cominciò a infuriare intorno a loro, avvolgendo Tresckow e coprendo le strade e le case con un manto bianco al suo passaggio, sollevando violentemente le macerie più leggere.
Il freddo era così intenso che Jayden cominciò a tremare quasi subito, mentre raffiche di quasi cinquanta chilometri orari minacciavano di spazzarlo via.
Eppure, Orlaith continuava imperterrita con il suo brano, ignorando il brutale vento che la circondava, catturando anch'esso nella sua musica e tramutandolo in un flusso univoco che mutò per poi tornare verso il suo padrone sotto forma di una grande vampata.
Vaněk lo evitò trasformandosi ancora, tornando ad assumere le sembianze di un torrente di fuoco e scagliandosi per l'ennesima volta su di lei, aprendo tre Cerchi Magici alle sue spalle.
Ma era tempo di finirla.
- BASTA!- urlò furiso Jayden.
Si tramutò in un flusso di saette e gli corse davanti, intercettandolo, e generò un Cerchio su entrambe le mani. Aste luminose si allungarono dai suoi palmi non appena allungò le braccia, conficcandosi nel fuoco davanti a lui, passandolo da una parte all'altra.
Vaněk si bloccò a mezz'aria, urtando contro le sue dita, e un corpo emerse dal rogo volante mentre due occhi sgranati per la sorpresa e il dolore si fissavano nei suoi.
Jayden gli rispose con un'espressione di odio intenso.
- LEI... È... MIA!- ripeté.
Non si accorse che tutti i Cerchi Magici che aveva disegnato a casa erano adesso intorno a loro e che si stavano attivando contemporaneamente, circondandoli con intensi aloni luminosi.
Strali lucenti, saette, fiamme, frammenti di metallo e di pietra, schegge di ghiaccio, dardi di vetro e praticamente ogni cosa fosse possibile generare con gli incantesimi delle Cinque Arti cominciarono a martoriarli, tramutandosi in un'unica tempesta di magie, di musica e di caos, in una reazione magica che generò un'esplosione di fuoco color smeraldo e frammenti lucenti...
Fu a quel punto che svanirono alla vista.

Esordisco questa volta con una notizia: il sequel è già pronto, e si intitola "Epic Violin-Trascendant". L'ho terminato giorni fa, e sto riprendendo in mano (finalmente) la storia "Caos-Il Verbo Oscuro", che ho dovuto sospendere subito per tutta una serie di motivi. Quindi non resterete a secco a lungo, mi sa.
Ringrazio ohn Spangler, Old Fashioned, Fan of The Doors, _Alexei_, Kira16, Fiore di Girasole, Sahara_2, Queen FalseHeart, Marz97, Aelfgifu, Roiben e Beauty Queen, i lettori che finora hanno seguito questa storia. Ormai rimane un solo capitolo, che pubblicherò assieme all'epilogo. A presto!

 

   
 
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