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Autore: Uptrand    24/01/2019    6 recensioni
La guerra contro i grigi è terminata vittoriosamente. Andiamo a vedere come sono cambiati gli equilibri di potere e come trascorrono le loro giornate gli uomini e donne della Noveria Corps.
Queste storie hanno lo scopo di far conoscere meglio i vari personaggi.
In altre raccolte "Dopoguerra 2" e "Dopoguerra 3" parlerò dei personaggi delle altre fazioni.
Sono presenti descrizioni prese dal codex del gioco.
Genere: Azione, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Foto generica di un batarian che compare nel gioco, presa da internet.

Multan Neque si svegliò da una magnifica nottata di sonno, poche volte riusciva a svegliarsi con quel senso di riposo non solo fisico ma anche mentale. 
Senza fretta il batarian cominciò a prepararsi la colazione, occupava un appartamento nella prestigiosa cupola ambientale 1. 
Era il pilota personale di Dasha Weaver, quel centro abitato era il più vicino al complesso industriale di Caninea dove la Signora di Noveria aveva la residenza.
Per aver casa lì, bisogna contare e il suo lavoro gli garantiva proprio questo. Oltre a un appartamento di trecento metriquadrati  che non sapeva mai bene come impiegare. 
Era abituato alle cuccette delle astronavi, tutto quello spazio non capiva nemmeno in che modo avrebbe dovuto occuparlo. Non aveva idee al riguardo. 
Ripassò mentalmente le occupazioni della giornata, per due giorni non si sarebbe mosso dal pianeta.  Il terzo sarebbe salpato per portare Dasha su Tuchanka. 
Il progetto di terraformazione del pianeta krogan stava venendo bene o almeno così gli era stato detto. 
Avrebbe solo dovuto chiedere ai meccanici se avevano fatto la manutenzione prevista, ma era giusto un proforma. Avrebbero dovuto essere idioti per rimandare il lavoro sul Atlantic Codex. 
Decisi di vestirsi per andare gironzolare, godendosi alcuni dei piacerei della cupola 1. 
Quando aprì la porta... « Ciao Multan. » lo salutò Diana Weaver, era in abbigliamento sportivo e aveva la solita aria energica. 
La fissò interdetto con tutti i suoi quattro occhi, una vocina nel suo cervello gli diceva che era tutto sbagliato. Ma la coscienza non aveva ancora collegato l'idea con quello che vedeva. 
« Mmh...Diana perché qui? » chiese mettendo assieme la frase più complessa di cui era capace in quel momento. Da qualche parte nella mente gli sembro di udire il suono di un tubo di metallo che cadeva, decise che doveva essere un buon segno. Forse adesso il suo cervello si sarebbe sbloccato.
« Multan mi aiuti a prendere la patente di guida? » domandò la bionda diciassettenne.
“D'accordo, non sono un genio ma qui è meglio rifiutare a priori.” « No! » fu la secca risposta.
Lei assunse un'aria imbronciata « Non mi hai nemmeno chiesto perché la voglio? » 
Si portò una mano in viso per farsi forza « Perché vuoi la patente? »
« Per fare un lavoro fighissimo che ho scoperto ad un appuntamento con Henry, andando a un circuito di rally su Thessia »
« No, ti prego, non dirmelo. » tentò di bloccarla lui, non voleva sentire quelle fatidiche parole. 
« Voglio pilotare un auto da rally. » per il batarian fu come riceve una secchiata di acqua gelata.
Gli caddero le braccia a quelle parole « Non so come l'hai scoperto ma non piloto auto da rally da oltre un ventennio, sono fuori dal giro. Chiedi ad altri o cambia proprio idea. » 
« Scontroso, comunque lo scoperto per caso visitando quel posto al termine della gara. » 
« Devi aver visto il muro delle vecchie glorie. »
« Sono rimasta allibita quando ho visto la tua foto. Pensavo avessi sempre e solo pilotato noiose navi mercantili. »  
« Già, beh no...la mia risposta rimane no. » Inizialmente lui era stato un pilota militare della vecchia Egemonia Batarian, poi stufo delle regole e di quel soffocante regime si era congedato trovando poi occupazione come pilota professionista. Arrivando in prima categoria, appena al di sotto dei veri professionisti. Poi la guerra dei Razziatori aveva sconvolto ogni cosa e si era trovato a pilotare navi cargo, finché una certa donna non l'aveva assunto per faccende illegali. Lui aveva accettato sopratutto per il senso di pericolo e l'eccitazione. Ma quelli erano altri tempi, adesso fare tranquilli viaggi scarrozzando il grande capo da un pianeta all'altro non gli dispiaceva. 
« Posso pagarti! » affermò la ragazza. 
« Per i sacri pilastri, non è una questione di soldi e...» fissò un attimo Diana « Tua madre lo sa? Hai informato Dasha? » 
Da come abbassò gli occhi la risposta era sicuramente no « Non pensare neanche che agisca alle spalle di Dasha, ci tengo a rimanere vivo. » 
« Cosa potrebbe mai accadere? »
« La cosa più ovvia: ti fai male e lei chiede spiegazioni a me. » 
« Voglio la patente di guida! »
« Non ti serve, oggigiorno quasi nessuno la possiede. Fanno tutti i computer, serve solo per sbloccare la guida manuale. » 
« Che è quella che si usa nelle corse di rally. » 
« Parlane con Dasha! » ribadì nella speranza di togliersi di dosso quel fastidio. 
« Non posso, voglio che sia una sorpresa. » dichiarò furente.
« Senti, a tua madre non importa che tu abbia la patente o meno. » come disse quella frase si bloccò. Doveva aver detto qualcosa di troppo, perché Diana adesso sembrava prossima al pianto.
« Non è vero, a mamma importa di me... » disse terminando la frase con un singhiozzo. 
« Si, certo, Dasha ti vuole bene...non importa che tu abbia la patente o meno... » affermò cercando di disinnescare sul nascere quel problema. 
Una Diana incazzata forse la poteva gestire, una in lacrime no.
« Non sono da meno di Alexya e Trish, l'ho sentita dire che è contenta di quello che fanno... di me non ha parlato... »
Lui sbatte più volte le due paia d'occhi, non aveva ancora un'idea precisa di cosa fosse accaduto ma adesso cominciava a capirci qualcosa. 
Diana non aveva ancora deciso cosa fare nella vita, questo doveva star cominciando a pesare alla ragazza. Guardando alle sorelle che invece avevano un obiettivo, le doveva sembrare di essere rimasta indietro agli occhi della madre. 
“Bene, adesso che faccio? “ pensò tra se.

Avendo una propria flotta commerciale, la Noveria Corps aveva anche strutture e mezzi per far allenare i propri piloti. Essendo praticamente di casa in quel posto, Multan ne prenotò uno per l'intera giornata. Dovette solo cambiare la simulazione da nave spaziale a mezzo terrestre. 
« Devo fare un videogioco in pratica? » commentò sarcastica lei.
« Molto più realistico di qualsiasi cosa tu abbia provato. Per renderti le cose più semplici ho messo le marce automatiche, ti dico da subito che non puoi vincere anche se ho messo livello di difficoltà semplice. » 
Diana rimise il broncio « Pensi che perderò? » 
« Ovviamente. Ci puoi rimanere fino a quando non ti stanchi. Torna da me quando vincerai, anche se non succederà » quindi se ne andò lasciando che la ragazza prendesse posto. Era pur sempre il suo giorno di riposo.  
Se la ritrovò in casa due ore dopo « Ti sei stufata? » chiese speranzoso.
« Di vincere... a volte mi capita. » dichiarò lei.
« I test sono registrati, non puoi mentire. » 
« Ho vinto! » dichiarò perentoria, tanto da convincere il batarian a tornare indietro. 
Su diciassette gare le ultime cinque erano tutte state vinte dalla ragazza, nelle precedenti sei aveva perso piazzandosi al secondo o terzo posto. Sono in quelle iniziali era arrivata ultima. 
« Come ci sei riuscita? » chiese allibito.
« Non era così difficile, dopo le prime simulazioni ho memorizzato il percorso e i rumori dei motori delle altre auto. Sapevo sempre dov'erano. » 
Lui era d'accordo, l'udito era fondamentale per intuire le condizioni della propria auto e un valido aiuto per capire quanto distavano le auto più vicine alla propria. 
Fecero alcune prove, selezionando gli altri modelli di auto e avviando la riproduzione audio dei loro motori. 
« Questa è l'auto arancione. » affermò la ragazza.
Il batarian dovette pensarci un attimo prima di capire la risposta, la carrozzeria dell'auto era di quel colore. Si accorse che Diana non doveva conoscere nessuno di quei modelli di autovettura.
« Esatto. » 
Riuscì a indovinarle tutte. Sapeva che le ragazze Weaver aveva sensi sviluppati al limite della loro razza, ma vederle all'opera era comunque una sorpresa. Incuriosito prese posto lui sul simulatore. 
« Ok, una breve lezione, adesso guardarmi perché dopo dovrai imitarmi e ascolta bene le mie spiegazioni. » mentre lo diceva non riuscì a evitare di pensare “Spero di ricordarmi come si fa, sai che figura se perdo”.
Tirò un sospiro di sollievo quando scese, aveva vinto ma faticando molto di più di quanto ricordasse. Aveva le spalle distrutte dalla tensione, inoltre aveva sentito su di se lo sguardo di Diana per tutto il tempo. Era quello che gli aveva chiesto, ma lei e sorelle riuscivano a fare certi sguardi da metterti profondamente a disagio.
“Non che Dasha si da meno in questo. “
Diana prese il suo posto dentro al simulatore, ma la fermò a metà simulazione.
« Ho sbagliato qualcosa? » chiese lei sorpresa.
« No anzi... mi stavi imitando alla perfezione. Come? »
« È stato semplice: lettura del corpo. Osservo, memorizzo e riproduco in modo più fedele possibile ogni tuo movimento. Rispetto a quando lo faccio con tecniche di scherma o biotiche quella da guida sono molto più semplici. Nessun movimento del busto, quelli di gambe e braccia sono ridotti al minimo. »
« Ma capisci anche quando farli? » 
« Ho visto quello che facevi quando il motore faceva certi rumori, mi sono basata su questo. »
Lui la guardò dubbiosa « Quei rumori, sai cosa indicano? A cosa sono dovuti? » 
Lei fece spallucce « Ehi guarda che si tratta semplicemente di imitare qualcuno, non mi rende onnisciente. »
“Peccato che di semplice non abbia un bel niente come abilità, ma lasciamo perdere. “ e tornando a rivolgersi a lei « Credo che non avrai problemi con il test pratico, per quello teorico come sei messa? » 
La smorfia sul viso di lei fu la più eloquente delle risposte. 
« Non hai neanche aperto i file di testo. » fu il suo commento a quella vista.
« Già. » fu la sincera risposta della ragazza. 
Lui non era neanche stupito, sapevano tutti che mettere Diana su un libro era un'impresa. 
« Adesso ascoltami, per la patente da rally è indispensabile avere quella base. Puoi ottenerla da un qualsiasi governo facente parte del Consiglio della Cittadella. Una volta fatto puoi accedere alle gare dopo aver realizzato almeno un centinaio di ore di prova su pista nei circuiti di prova. I piloti sono classificati in sei categorie di cui la più alta è quella dei professionisti, le altre sono indicate con i numeri dal uno al cinque. Nel caso che tu riesca a iniziare a fare gare partirai dalla quinta categoria, la più bassa. »
Diana annuì, facendo capire che aveva seguito ogni parola.
« In ogni caso scordati di mantenerlo segreto. »
« Perché? »
« Potrei darti un'infinità di ragione, tra le prime la necessità che tua madre dovrà mettere la propria firma. Non so come funziona tra gli umani, ma so che secondo i vostri usi non sei ancora adulta. Poi c'è la questione della sicurezza, credi davvero di poter fare tutto questo senza che nessuno della sicurezza avvisi tua madre? » 
La ragazza si fece mogia « Volevo farle una sorpresa. » 
« Non funzionerà. » 
« Credi possa farcela? » 
Lui meditò un attimo su quella risposta: perfetta coordinazione mente corpo, udito fino, riflessi pronti e coraggio che sconfinava nella spacconeria.
« Se otterrai il permesso di tua madre, supererai i test orali e otterrai un auto direi di si. »
La ragazza saltellò raggiante, felice anche lui di poter forse tornale alla solita routine anche se aveva trovato quel salto nel passato interessante. 
Quella sera stessa le sue aspettative furono disilluse, Dasha Weaver gli si era presentata in casa.
Inchiodandolo su una poltrona con lo sguardo. 
« Io... »
« Zitto! » dichiarò perentoria alzando un dito « Pilota di rally, seriamente? »
Lui allargò le braccia, facendosi scappare un profondo respiro come a dire “Ma che centro io?” 
« Alla fine ho dovuto cedere, quello che non riesce a fare nessun governo ci riesce mia figlia. Ma dovrà fare tutto lei, ho messo in chiaro che non ho intenzione di pagarle nessun auto da rally o cose simili. Se vuole prendere la patente va bene, ma per tutte le spese dovrà fare da sola. Adesso rispondimi, potrebbe davvero riuscirci? » chiese la Weaver.
Multan si massaggiò la testa « Sicuramente ha le capacità necessarie, sul riuscirci...c'è qualcosa nell'universo che può bloccare Diana, se non ci riesce la Signora di Noveria? » 
Le sopracciglia della donna vibrarono per un attimo a quella frase.
« Ok, non è il momento di battute di spirito. Ma almeno adesso ha un obiettivo preciso.» commentò Multan, cercando di alleggerire l'atmosfera.
« Voglio che mi porti per domani un rapporto su tutto quello che concerne il mondo del rally, se hai ancora contatti attivi in questo settore e su tutto il resto. » fu il tassativo ordine di lei.
« Cosa? No! »
Lo sguardo di Dasha fu un'autentica fucilata che lo zittì. « Tu hai messo mia figlia su questa strada , tu te ne fai carico. » e prima che potesse aggiungere qualsiasi cosa lei uscì con la stessa furia di com'era entrata. 
« Pilastri della forza...aiutatemi. » mormorò sconsolato.
 
*****

Qualche giorno dopo, Diana era ritornata su Thessia. Il locale in cui si trovava era male illuminato, pieno di gente per niente raccomandabile e tra tutti i maleodoranti odori che si percepivano quello del sangue era facilmente percepibile. 
Era uno dei tanti posti dove si svolgevano incontri biotici clandestini.
Diana si fermò davanti a uno sportello col vetro blindato, dietro al quale un'asari con lo sguardo annoiato le chiese « Che vuoi? »
« Piazzare una scommessa. »
« Su cosa vuoi scommettere e quanto? » 
« Dieci crediti, sulla mia vittoria. »
   
 
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