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Autore: clairemonchelepausini    29/01/2019    0 recensioni
Emma Williams aveva chiuso con l’amore, fino a quando la sua strada non incrocia quella di Niall Horan o forse sarebbe meglio dire non si scontra con quella di un affascinante, misterioso cantante. Due persone completamente diverse che la vita aveva fatto incontrare. Nessuno l’avrebbe mai detto, ma a distanza di anni hanno realizzato il loro sogno d’amore e Natale è proprio il momento per sognare: le luci scintillati, i mille addobbi che decorano Londra, l'atmosfera magica...nulla può essere più perfetto. Lo credevano anche loro, ma il Destino sembra riservare per loro qualcosa di speciale e chissà se anche Babbo Natale no ne approfitti per…
Sequel- Missing Moment della storia “Per una scommessa” ||Niall Horan ||
Una raccolta di 4 capitoli che racchiudono la magia del Natale, l’amore, la famiglia e il momento più bello dell’anno in cui bisogna essere felici. E Niall ed Emma lo saranno.
Un’avventura da vivere e sognare insieme.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NOTE
★ Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “(Natale a sorpresa)”
a cura di EFP famiglia: recensioni, consigli e discussioni
★ Pacchetto: numero: 24
★ Prompt/Traccia scelto: FOTO:  https://imgur.com/a/4e3Ysjh 





 
15 novembre 2028
 
Cara nonna,
so che è passato un anno da quando sei andata via, ma io non sono mai riuscita a scrivere e sfogliando le pagine di questo diario ho visto che l’ha fatto Niall e sono tanto orgogliosa di lui.
Forse penserai che sia debole, ma è stato come se ancora una volta la vita mi strappasse qualcuno d’importante.
Per me è difficile scriverti perché, come mi dicevi sempre tu, non si può più cancellare ciò che l’inchiostro imprime sulla carta.
Mi sono voluta cullare in questo senso di negazione, ma sapevo che prima o poi la bolla sarebbe scoppiata e fa ancora male, troppo per ammetterlo ad alta voce.
Ma nonna è così, tu sei morta.
Mi sono nascosta per troppo tempo, ho lasciato a Niall tutto il carico e lui c’è stato sempre per me e per la piccola Emilia, ma quando ad Ottobre ho scoperto di essere nuovamente incinta ho capito di dover reagire. La mia famiglia aveva bisogno di me.
Perdonami se non ho rispettato la nostra promessa, ma la tua morte mi ha distrutto e anche la parte che continuava a resistere dopo la morte di mamma e papà è andata in frantumi.
Ho iniziato a chiedermi cosa dovessi fare, cos’altro mi avrebbe riservato la vita; domande su domande senza risposte né certezze.
Mi manchi tantissimo.
Mi fa paura l’ignoto, ma a volte le cose belle arrivano quando meno te lo aspetti e… Beh, è stato così per Niall, poi per nostra figlia Emilia e infine per l’ultimo arrivato, il piccolo Cael.
Nonna, la mia vita è così piena che sorrido al solo pensiero e mi faccio forza ricordando le parole che mi dicevi sempre.
I tuoi insegnamenti mi hanno aiutato ad affrontare momenti nei quali non vedevo luce: la crisi che ha attraversato la mia boutique, il mio matrimonio dopo che il ginecologo ci ha detto del piccolo problema di Cael che poi, per fortuna, si è risolto con un intervento. Lo sai, mi conosci meglio di chiunque e purtroppo tutte le volte che la vita mi ha tirato una palla curva mi sono sempre chiusa a riccio.
La famiglia Horan ha attraversato e superato una tempesta, anche se non tanto per merito mio, in un 2028 difficile ma anche bellissimo.
Sei stata la mia linea guida, un ruolo che adesso è parte di Niall: è grazie a lui che ho rivisto la luce in fondo al tunnel. Nonna saresti stata fiera di me, avresti sorriso e alla fine avresti anche abbracciato Niall dicendogli che è l’uomo della mia vita, che non avrei potuto scegliere di meglio.
Sapevi che ero in buone mani, ancor prima che lo capissi io.
La tua morte mi ha causato un dolore profondo, ma la prima volta che ho abbracciato Cael ho rivisto in lui il tuo sorriso ed è stato un segno per me.
Significava che non ero da sola, che potevo farcela e che tu mi fossi vicina in qualche modo.
Io…
 
Emma stava per aggiungere altro alla prima lettera scritta per la nonna quando sentì piangere Cael e quindi richiuse il diario, lo ripose nello scrigno di legno sul comò e raggiunse il figlio.
Forse si perse tra i ricordi mentre camminava perché c’era già chi era accorso; l’immagine che le si parò davanti la fece sorridere e ricordò perché amava suo marito e la sua famiglia.
Niall si trovava sulla sedia a dondolo che avevano disposto vicino la culla e teneva tra le braccia Cael e al suo fianco Emilia che da grande falco visionava il fratello.
Sogghignò per quel quadretto tenerissimo e quando il marito alzò gli occhi verso quelli di lei, sorrise e arrossì.
C’erano cose che non cambiavano mai, come l’amore che i due nutrivano per l’altro e quel rossore sulle guance quando venivano beccati a fare qualcosa di dolce.
«Mamma, papà sta cullando Cael perché piangeva» la informò la figlia con gli occhi azzurri e con voce soffice.
«Lo so tesoro, anch’io ero venuta per questo» le rispose abbassandosi alla sua altezza e accarezzandole la guancia la invitò ad andare a giocare.
«Posso andare a vedere la televisione?» invece, domandò lei cauta; sapeva che i genitori non volevano che lei stesse troppo tempo attaccata a quello schermo.
Emma e Niall si lanciarono uno sguardo: bastava quello per capirsi, era sempre stato così e questo suscitava l’invidia dei loro amici.
«Tesoro, per ora vai a giocare con i giocattoli perché…» affermò Niall che nel frattempo si alzò e delicatamente poggiò il piccolo nella culla per poi raggiungere Emma, abbassandosi alla stessa altezza della figlia.
«Stasera mamma e papà non ci sono, ma verrà Erin a farti compagnia e potrai vedere i cartoni con lei, va bene?» continuò l’uomo passando ad accarezzare la testa mora della piccola, parlando con tono di voce calmo e con frasi semplici.
«Emilia…» iniziò Emma quando vide nello sguardo della figlia una delusione che scomparve poco dopo; la piccola dopo aver abbracciato i genitori, corse a giocare.
Ancora basiti per il cambiamento repentino della piccola, i due si guardarono a vicenda e scoppiarono a ridere, ma dopo un breve istante si alzarono e controllarono di non aver svegliato Cael che per fortuna dormiva profondamente.
«Nostra figlia è bipolare come te, ma nostro figlio… lui è tutto suo padre» convenne l’irlandese, ma quando lei alzò un sopracciglio per sfidarlo a continuare si trovò con la bocca della donna poggiata sulla propria.
Un bacio dolce ma anche urgente e proprio quando pensò di averla scampata ecco che Emma gli lasciò un piccolo morso alle labbra, giusto per ricordare chi comandava.
«Io l’ho detto» sussurrò lui sottovoce massaggiandosi dove gli doleva, ma fu attento a non farsi sentire.
 
Gli Horan al completo erano pronti, ovviamente chi per andare a letto e chi per la serata dei People Choice Awards, ma erano dettagli. Emma e Niall dopo aver fatto le ormai storiche raccomandazioni a Erin, salutarono i figli e si avviarono all’evento, pronti a incontrare il resto della ciurma degli One Direction.
«Ecco arrivare anche Emma e Niall Horan» si sentì dire ai presentatori che erano già pronti per iniziare la loro intervista non appena li videro varcare il Red carpet.
Si fermarono a saluti di circostanza, qualche foto con i fans e infine si diressero all’ingresso dove un consueto gruppo di giornalisti li aspettava.
«Beh, ovviamente non possiamo non chiedervi come stanno i piccoli Horan» domandò l’intervistatrice che subito passò il microfono a Emma.
«Stanno bene, crescono, fanno dispetti e…»
«Sono la cosa migliore che Dio ci avesse potuto regalare» continuò Niall orgoglioso e con gli occhi lucidi.
Ma non fece che alimentare ancora di più la curiosità della giornalista.
«Questo significa che presto appariranno a qualche evento o faranno parte di qualche photoshoot?»
Beh, era una domanda innocente, apparentemente, ma Emma e Niall avevano concordato che i piccoli sarebbero stati esposti a quel tipo di mondo solo lo stretto necessario.
«No, ci spiace molto per tutti coloro che lo chiedono e per chiunque vorrebbe conoscerli, ma io…» e l’irlandese guardò la moglie in segno di consenso e poi continuò.
«Noi pensiamo che siano ancora troppo piccoli perché appaiano, vogliamo solo che la loro privacy sia rispettata e questo non succederebbe se decidessimo contrariamente. Noi siamo in questo mondo da tempo, un mondo difficile per gli adulti figuriamoci per i bambini. Non siamo pronti a metterli davanti a delle telecamere e poi… mi conoscete. Io sono sempre stato riservato riguardo la mia vita privata e quindi perché non esserlo, a maggior ragione, con i nostri figli?».
«Quale parte della vostra vita rimane normale?» domandò un altro intervistatore, più giovane e sicuramente più interessato a Emma dato che si avvicinò a lei.
«La gente pensa che essere famosi significhi avere una vita diversa dal normale, ma non è così. È vero, non nascondo che ho degli aiuti a casa, ma faccio anche mille cose come tutti voi tra cui accudire i miei figli, cucinare, stirare e altre faccende domestiche. A casa, con mio marito e i miei figli, noi siamo solo Emma e Niall» rispose divertita, facendo sorridere anche il giovane che non le tolse gli occhi di dosso.
Le domande continuarono ancora in tanti altri argomenti; chiesero anche del tour e dell’album, domande a cui Niall rispose che avrebbe spiegato tutto insieme al resto degli One Direction.
«Un’ultima domanda, la prego» supplicò il giovane, mentre cercava di sgomitare tra gli altri suoi colleghi che erano pronti per fare lo stesso.
«Abbiamo visto i vostri abiti questa sera, non possiamo fare a meno di chiederci se sono sue creazioni o…» e s’interruppe allungando il microfono davanti a loro.
Il primo a parlare fu Niall, il quale affermò che era un semplice completo blu scuro di Paul Smith con un dettaglio originale - il colletto della giacca ricamato - disegnato per lui. Girò su se stesso e permise loro di scattare ancora qualche foto. In realtà, la vera star quella sera era Emma che per l’occasione aveva deciso di indossare un abito di Lorenzo Serafini della sua nuova collezione. Era un vestito lungo con un’ampia gonna nera che sfumava sul grigio; la particolarità oltre che nei colori stava nel corpetto di pizzo ricamato, il cui disegno scivolava e si stringeva in vita allargandosi di pochi centimetri sulla gonna. Emma era la regina indiscussa e con i capelli raccolti in un chignon basso e lento, con ai lati due spille a foglie color argento, era davvero impeccabile.
Posò da sola attirando gli sguardi di tutti coloro che continuavano a scattare foto, finchè non attirò vicino a sè il marito e insieme posarono sul Red carpet, anche se sarebbe meglio dire governarono.


 
********************
 
21 Luglio 2029
 
Mio piccolo orsacchiotto,
oggi è il tuo primo compleanno e anche se sei ancora piccolo per capirlo, noi abbiamo deciso comunque di festeggiarti.
Ti chiederai il perché di questa lettera...sono un’amante dei ricordi, l’ho fatto per Emilia e non potevo non farlo per te.
Penso che ci siano diversi modi per essere ricordati e voglio che - un giorno, spero lontano - quando non ci sarò più, tu possa ricordarmi attraverso le mie parole.
Sei stato un faro di luce per la vita mia e di tuo padre; maggiormente per lui che, dopo essere stato in casa con due donne, può finalmente condividere il potere con te.
Scherzo, non ha mai avuto preferenze ma non mi ha nascosto che l’arrivo di un maschietto l’ha reso particolarmente felice. Per quanto riguarda me, devo dire che il tuo arrivo nel momento più buio della mia vita mi ha permesso di tornare a respirare, il tuo bussare piano ha riportato la gioia e la felicità che avevo perso. Mi hai salvata ancora prima che io potessi cullarti; ci hai messo alla prova ancor prima di venire al mondo, ma quando ti ho tenuto in braccio per la prima volta ho capito che con te, tua sorella e tuo padre al mio fianco potrò affrontare qualsiasi sfida.
Ti amo figlio mio, più della mia vita; devi promettermi che proteggerai sempre Emilia che a quattro anni è già la regina indiscussa dei guai: aiutala quando ne avrà bisogno e ancora di più quando, testarda com’è, cercherà di allontanarti; ha un grande cuore e già ora veglia su di te come un falco.
Siete il nostro bene più prezioso e mi godo ogni attimo insieme a voi, aspettando il momento in cui sarete pronti per condividere con noi sogni e paure.
Penso che te lo ripeterò fino alla nausea: vivi, sogna e ama senza riserve perché ci sono così tante cose da vedere e da fare che non basterà una vita sola.
Sono sicura che sarai un uomo coraggioso, rispettabile e di buon cuore come tuo padre, ma da me spero che prenderai la voglia di sognare, di correre e di non fermarti mai, soprattutto quando la vita ti farà cadere.
Gli attimi che ho amato di più sono quelli in cui ho sentito le tue manine sul mio viso o quando non hai più pianto perchè io ti ho sorriso e cullato.
Ci saranno tantissimi di questi momenti e non vedo l’ora di viverli; già nel tuo primo anno ci hai regalato tantissime emozioni nei primi passi incerti, nelle prime paroline senza senso e nei sorrisi pieni di vita.
Il tuo nome, Cael, è un inno alle origini di tuo padre, l’Irlanda, così come Emilia lo è stato per le mie origini italiane. Potrà sembrare una cosa banale, ma io e tuo padre sin dall’inizio abbiamo deciso di unire i nostri mondi che seppure diversi e lontani fanno parte di noi, di chi siamo.
Mi raccomando: vivi la vita, ama alla follia e sogna fino all’infinito.
 Con amore,
la tua mamma



Dopo tre giorni finalmente Emma era riuscita a finire di scrivere la lettera per il primo compleanno del figlio. La loro vita stava procedendo come un missile: Niall in quel periodo era spesso fuori perché con Harry, Liam e Louis stavano organizzando e definendo tutti i dettagli per il loro prossimo tour; lei aveva iniziato due collezioni che con orgoglio voleva portare avanti.
Ovviamente prima del lavoro e degli affari veniva la loro famiglia ed era per questo che in quell’ultimo mese avevano lavorato tanto duramente e con orari impensabili.
Avrebbero passato quindici giorni a Parigi, la loro amata città. Emilia aveva avuto il suo battesimo quindi adesso toccava al piccolo Cael.
«Emilia» urlarono all’unisono i genitori che guardandosi negli occhi scoppiarono a ridere.
Era davvero una piccola peste ed aveva il vizio di non essere mai pronta; Emma allacciò Cael sul passeggino, tirò la manica di Niall e gli ordinò di stare attento mentre lei andava e vedere cosa stesse combinando la figlia.
La scena che vide le riscaldò il cuore: Emilia stava salutando pupazzi e bambole, spiegando loro che sarebbe mancata dei giorni e che non dovevano avere paura perché lei sarebbe tornata. Era così concentrata da non accorgersi che al suo fianco era arrivato il marito; quando si voltò vide una sguardo pieno di commozione.
«E’ proprio tua figlia» la battibeccò Niall ma Emma gli lanciò un’occhiataccia perché in realtà quello bravo con le parole era lui e i testi delle sue canzoni ne erano la prova.
«Mamma, papà possiamo andare» affermò sicura di sè, chiudendosi la porta della sua stanza alle spalle e avviandosi verso l’ingresso con la piccola valigia.



Dopo alcuni giorni in giro per Parigi e dintorni, la famiglia Horan si stava godendo un’ottima colazione al ristorante dell’hotel prima di salire in camera e cambiarsi.
Anche se ormai il compleanno del piccolo Cael era passato, Emma e Niall avevano deciso di regalare ai loro piccoli un’avventura magica. La direzione sarebbe stata niente di meno che Disneyland Paris, appresa con molto entusiasmo da parte di Emilia che in quei giorni non smetteva di saltellare.
«Mamma posso mettere il vestito che mi ha regalato papà?» domandò la piccola mentre correva nella stanza dei genitori con l’abito in mano, sperando con i suoi occhietti teneri in una risposta affermativa.
«Certo tesoro ma fatti aiutare da…» e non ebbe il tempo di finire la frase che la piccola sparì a cercare il padre al quale chiese di essere vestita.
«E anche tu piccolino non vedi l’ora di andare a Disneyland?» domandò a Cael che sul letto dimenava le gambe e le braccia in aria con tanto di sorrisi.
«Oggi sarà la prima tua magica avventura» continuò a parlargli facendo facce buffe; quando iniziò a fargli il solletico sul pancino lui si mise a ridere, tanto da portare allegria in tutta la stanza e raccogliendo l’intera famiglia intorno a lui.
Emilia aveva indossato il suo vestitino rosso a maniche corte con la stampa di Minnie sul davanti e le scarpette rosse; il piccolo Cael invece per l’occasione aveva la tutina di topolino con la maglia nera a maniche corte, i pantaloncini rossi e il cappellino.
Persino Emma e Niall avevano i cerchietti dei rispettivi coniugi della Disney: erano davvero tutti pronti per quell'avventura in un parco che avrebbe regalato magia e divertimento.


 
**************
 

 
 
25 dicembre 2030



Mio piccolo lupacchiotto,
oggi la casa sarà piena di amici e familiari, ma per me il regalo più bello rimarrete sempre voi: tu, la tua sorellina e tuo padre. Siete le persone più importanti della mia vita.
Sentirti pronunciare la parola “mamma”, la tua prima parola, mi ha riempito il cuore di gioia ed emozione; mi hai anche stupito, ero quasi sicura che avresti detto “papà” dopo i tanti mezzi tentativi.
Hai già due anni e hai iniziato a scoprire il mondo; adoro vederti gironzolare per casa, amo come giochi con Stella – la tua amica a quattro zampe- e amo come mi guardi, con quegli occhi rapiti, nei momenti in cui io lavoro.
Quegli occhi verdi come i miei, sempre attenti ad ogni cosa che ti circonda, alle novità che tu accogli di buon grado.
Tuo padre dice che ti vizio, ma non dargli ascolto e poi non è forse vero che anche lui ti vizia proprio come fa con Emilia? Siamo due genitori che amano i figli incondizionatamente e forse, dico forse, talvolta ci lasciamo trascinare da qualche regalo in più, ma sempre nel rispetto dei valori che i nostri genitori ci hanno trasmesso.
Questi anni sono stati ricchi attimi felici e spero che tu abbia sentito sempre la nostra presenza; mi spiace che a volte hai pianto cercando il tuo papà o cercando me.
I nostri lavori ci hanno tenuto spesso lontano da casa, ma siamo sempre tornati e abbiamo fatto di tutto per esserci perché tu ed Emilia non sentiste molto la nostra mancanza. Ci siamo stati per i baci della buonanotte, per i risvegli come una vera famiglia e per moltre altre occasioni in cui potevo regalarvi ancora un pò di amore.
Sicuramente nel corso degli anni sbaglieremo, ci saranno le volte che ci urlerai contro, quelle in cui ci detesterai, ma spero che saprai sempre dove correre per sentirti al sicuro e su quale spalla piangere quando la vita ti ferirà.
Vorrei poterti dire che “mamma non permetterà che ti accada mai niente di male”.
Giuro, lo vorrei con tutto il cuore. Se oggi potessi esprimere un solo desiderio sarebbe questo, ma non posso perché la bellezza della vita è anche l’imprevedibilità, la sua capacità di regalare sia momenti unici, bellissimi e indimenticabili, sia periodi difficili, pieni di ostacoli e a volte anche di dolore.
Posso comunque prometterti che qualunque cosa dovrai affrontare io e tuo padre saremo sempre qui per te, non sarai mai solo, anche quando crederai di esserlo.
Questo Natale sarà uno dei tanti che passerai con noi, in cui riderai e ti sentirai parte di qualcosa di più grande.
Siamo una famiglia e nessuno mai ci potrà togliere questo.
Con tanto amore,
la tua mamma



Emma aveva appena messo giù la penna quando una lacrima bagnò il suo viso.
Nascose quel momento di debolezza, chiuse tutto e ripose la lettera nel suo ormai consueto scrigno di legno; si voltò verso il letto e notò che suo marito ancora dormiva. Prima di iniziare la lunga giornata che li attendeva, decise di dedicarsi alla sua famiglia, così lentamente si avvicinò a Niall e lasciò una scia di baci sulla sua guancia.
Era davvero da troppo tempo che l’uomo non si alzava in quel modo e quando le labbra della donna raggiunsero le proprie non poté fare a meno di ricambiare il bacio.
Aprì velocemente gli occhi, regalandole lo stesso azzurro luminoso che andò a rispecchiarsi in quello verde di lei e ancor prima che si tirasse indietro Niall la strinse tra le sue braccia e approfondì il bacio.
Erano due corpi che combaciavano alla perfezione, due lingue che si rincorrevano, che si cercavano per ritrovarsi sempre, un amore che con il tempo si era consolidato sempre di più.
Erano consapevoli che tra pochi minuti i bambini si sarebbero svegliati, ma vollero godersi quel momento d’intimità ancora per qualche attimo.
Emma rotolò dall’altra parte del letto appoggiando la testa sul petto di Niall mentre lui compiva piccoli cerchi sulla sua spalla.
Sentirono uno strano trambusto nella camera accanto e stavano per alzarsi quando videro due testoline davanti la porta, una biondo miele e l’altra mora.
«Possiamo salire sul letto con voi?» domandò Emilia con gli occhi da cucciolo che a cinque anni sapeva come conquistare tutti; così dopo aver aiutato il fratello di due anni che gattonò verso i genitori, anche lei lo seguì.
«Fame. Fame» iniziò a ripetere Cael, mentre guardava la madre con lo sguardo di chi chiedeva un grande miracolo.
«La voce della verità ha parlato» affermò Niall sogghignando mentre prendeva in braccio Emilia.
La moglie alzò gli occhi al cielo e anche lei strinse tra le braccia il figlio che si nascose tra i suoi lunghi capelli.
«Non so chi dei due, tra te e tuo figlio sia quello più affamato» domandò scherzosamente.
«Ti amo» gli sussurrò all’orecchio una volta in cucina, prima di lasciarle un soffice bacio sulle labbra ed iniziare ad apparecchiare la tavola.
Il pranzo di Natale arrivò più veloce della luce e quel mattino che era iniziato con molta calma trasformò Niall ed Emma in missili; di lì a poco familiari e amici li avrebbero raggiunti.
Ci sarebbe stato un altro Natale in casa Horan ed era difficile superare le aspettative, ma in qualche modo i due padroni di casa ci riuscivano sempre.
«Ehi bro» si salutarono con un abbraccio Niall, Liam, Louis e Harry che stranamente arrivarono nello stesso momento.
«Voi tre insieme?» domandò guardandoli con occhi attenti, ma loro furono inespressivi e dopo essersi tolti i cappotti, passarono a salutare il resto della ciurma.
«Non mi avevate detto che…», ma l’irlandese s’interruppe quando vide i loro abbigliamenti.
Gli ormai consueti One Direction in casa con lo stesso tema: il Natale. Tutti e quattro indossavano una camicia a collo alto con fantasie natalizie, babbi natale, neve e altri simboli.
«Forse dovremmo smetterla di farci della stessa sostanza» disse in sua difesa Louis, ricevendo in cambio un’occhiataccia da Niall e Liam che buttarono un’occhiata ai figli sperando che non lo avessero sentito.
«Penso che tu dovresti cambiare spacciatore» ribadì Harry a voce bassa, che come il suo solito era quello con la camicia e le fantasie più stravaganti.
«Invece penso che… dobbiamo smetterla di dare ascolto a tua moglie» dissero all’unisono loro, mentre Niall non riusciva a smettere di ridere.
Impossibile. Emma sarebbe sempre riuscita a convincere quei tre a fare qualcosa di stupido, come per il compleanno di Emma quando li fece vestire da principesse Disney o per il primo compleanno di Cael in cui li aveva convinti a vestirsi da Super Mario.
«Non capisco perché dobbiamo farlo. Tu ottieni una notte di fuoco, anzi sicuramente più di una, ma noi cosa ne ricaviamo?» chiese Louis sogghignando, mentre gli altri stavano silenziosi con i volti divertiti.
«Sapete che non riuscireste a dirmi di no e comunque sarebbe inutile provarci» rispose lei dietro le sue spalle, tanto che Louis saltò su di sé e tutti lo presero in giro.
Avevano capito una cosa quei quattro: nessuno sapeva dire di no a Emma Williams e… quel momento ne era una prova.
Non lontano da lì, notò che Maura e Bob avevano fatto entrare Shay e Rose e così per evitare di iniziare una battaglia lunga quanto la Divina Commedia, li abbandonò e corse ad abbracciare le amiche.
«Io lo dico che il sesso mattutino ti rende felice» ammiccò Shay guardando Rose che alzò gli occhi al cielo spazientita.
«Passano gli anni, ma tu non cambi mai» la ribeccò Emma che la strinse ancora di più a sé tanto ne aveva sentito la mancanza.
«E allora perché tanta felicità?» domandò la mora, mentre i loro occhi si erano già illuminati.
«No, non c’è nessun piccolo Horan in arrivo, è che…»
«Sei solo felice di vederci tutti qui e sapere che nonostante gli impegni sappiamo ancora come festeggiare il Natale in famiglia » concluse Rose, facendo sbuffare l’amica mentre Emma sorrise e l’abbracciò con affetto e stima.
«Sempre a fare la maestra della situazione» la ribeccò Shay, ma alla fine le tre amiche si strinsero in un abbraccio di gruppo.
Erano passati quei tempi in cui si ritrovavano a casa di una delle tre per maratone di serie tv accompagnate da cibo spazzatura. Ora le tre donne erano cresciute: Emma aveva la sua famiglia e la boutique, Rose era diventata maestra e si era appena sposata e Shay, avvocato che saltava da un uomo all’altro, aveva incontrato Julian ed era felicemente fidanzata.
Ne erano cambiate di cose in quegli anni, più di quanto loro avrebbero mai ammesso.



«Mamma, mamma ora possiamo aprire i regali?» domandò Emilia entusiasta mentre con il suo vestitino a fantasia tartan scozzese, con maniche corte e gonna a palloncino, non faceva altro che saltellare.
E dopo di lei chiesero lo stesso tutti i piccoli di casa; così aver dato uno sguardo a Niall e al resto degli amici, si decise di aprire i regali. La loro felicità fu pari a quella degli adulti, perché si sa… a Natale si torna tutti bambini.
Gli Horan ricevettero giocattoli e vestiti da tutti i presenti, cosa che avvenne anche per gli altri bambini; i Lego per il piccolo Cael e set da cucito e mini chitarra per Emilia furono i regali da parte dei genitori .
In seguito anche i grandi si scambiarono i loro pensieri: alcuni divertenti, altri più seri, ma ciò che stupì tutti fu che dopo più di otto anni di matrimonio Niall ed Emma riuscivano ancora a sorprendersi.
Lui le aveva regalato un anello con doppio infinito e quattro pietre incastonate,  vicino ad esse erano incisi i loro nomi e quello dei figli; Emma aveva regalato al marito dei plettri personalizzati, alcuni con titoli delle canzoni, altri con i posti più importanti della loro storia e altri ancora con le loro iniziali e quelle dei figli.
«Sai ancora come sorprendermi» le sussurrò Niall all’orecchio, baciando il collo per poi raggiungere le sue labbra.
Era troppo ammaliato dal regalo e dal loro significato per ricordarsi dei presenti, genitori compresi.
«E tu sai come conquistarmi» continuò lei ed entrambi sapevano che quella era una frase a doppio senso.
Erano bastate quelle parole per riportare a galla vecchi ricordi, di passione e tanto amore, di giorni in cui non uscivano dalle coperte, nudi e abbracciati.
«Bei tempi» farfugliò Niall afflosciando un po’ le spalle, ma quando Emma lo guardò accese in lui il desiderio e capirono che quella sera avrebbero festeggiato.
Trovava la moglie ancora sexy, anche dopo i due figli, tanto che quando era uscita dal suo guardaroba con il vestito a fantasia natalizia con gonna svasata, senza maniche e una cintura nera in vita, l’aveva guardata e le aveva fatto capire che non sarebbe finita lì; i doveri da padroni di casa non avevano permesso nulla, ma quella notte, quella notte sarebbe stata solo loro.
Guardando i volti felici dei loro amici e dei familiari, Emma e Niall sorrisero, avevano regalato loro un altro ricordo, qualcosa da custodire gelosamente.
Il passato li aveva messi alla prova, ma loro ne erano usciti più forti.
Il futuro incerto, irrequieto e a dir poco spaventoso si era trasformato in un faro di speranza, in obiettivi da conquistare e sogni da realizzare.
Dopotutto erano sempre Niall ed Emma e non avevano ancora finito di vivere la loro storia d’amore, né tanto meno di raccontarla.
 




























Spazio d'autrice:
Ebbene sì, anche questa raccolta di storie è giunta alla fine, seppure con mio grande dispiace vi annuncio che è l'ultimo capitolo, ma state tranquilli che ci saranno altre storie di Emma e Niall, senza contare la storia originale (fan fiction) a più capitoli che pubblicherò appena ne avrò abbozzate un pò.
Che dire? Mi rende triste pensare che è finita, che non vivrò ancora di questi momenti, ma poi penso anche che loro ci saranno e avrò ancora tanto da dire e raccontare e quindi... cotninuate a seguirmi sul mio profilo.
Stavolta vediamo che sono passati degli anni, vediamo dei salti temporali che ho cercato di strutturare al meglio, e ciò che possiamo notare e che la famiglia Horan si ingrandisce ancora di più.
Credetemi che questa è stata la parte più bella ma anche più difficile perchè... è stato un lungo viaggio e calcoltando che ogni capitolo è di 5000 parole lo è per davvero.
Ovviamente i piccoli dettagli su cui ho lavorato, giusto per darvi un'idea di quanto detto: 
Look Niall per i PCA: https://imgur.com/620fiNH
Look Emma per i PCA:  https://imgur.com/1fFiUTa
Look Emilia per Disneyland Paris: https://imgur.com/KNfDYYG
Look Cael per Disneyland Paris: https://imgur.com/6rr5gNx
Look Emma e Niall per Disneyland Paris: https://imgur.com/coeNkKM
Look famiglia Horan Natale:  https://imgur.com/vlq0MSs
Look Emma per Natale: https://imgur.com/u0AyhdP
Look Niall Natale: https://imgur.com/EnJix91
Look Emilia per Natale: https://imgur.com/rLPCP1J
Regali: https://imgur.com/FtO5elA

Dopo questo elenco sono pronta a salutarvi..... Mi troverete presto... o davvero tantissime sorprese per voi...

Alla prossima,
Claire
   
 
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