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Autore: Evola Who    01/02/2019    1 recensioni
Sul Binario 9¾, diretti alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, molti vecchi e futuri studenti stavano salutando i loro genitori e parenti prima di salire sul treno e intraprendere il lungo viaggio fino a destinazione.
Ma non tutti sembravano felici di questa giornata…
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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La cartella


Stava osservando Eleanor con quella sua aria inespressiva che avrebbe saputo mettere timore a chiunque. In effetti, fu sufficiente quello sguardo a spaventare Alice e Jamie; soprattutto, il giovane Grifondoro sperò che non avesse sentito nulla delle parole che aveva appena detto riguardo alla sua materia.

Ma Eleanor non lo era affatto. Anzi, sollevò su di lui uno sguardo calmissimo, pronta a sentire che cosa volesse. E, come se non avesse notato l’aria severa dell'insegnante, rispose: “Sì, professor Piton?”

Severus, già stupito dall'atteggiamento della studentessa durante la lezione, iniziò a sconcertarsi per quella calma ieratica. Era quasi come se, dentro di sé, stesse nascondendo qualcosa che neppure lui avrebbe saputo spiegare.

“Credo che lei abbia dimenticato questa nella mia aula.”
Mostrò alla giovane Tassorosso la sua cartella nera che, fino a quel momento, aveva tenuto nascosta dietro la schiena.

Eleanor ne fu molto sorpresa, perché non si era proprio resa conto di averla lasciata in aula, prendendo solo i libri di testo dal banco e tenendoli in mano. Trasse un sospiro di sollievo, sentendosi però anche un po' stupida per aver dimenticato la cartella e che un insegnante, in maniera non proprio entusiasta, fosse stato costretto a riconsegnarliela.

La ragazza la riprese, mettendoci dentro i libri e ringraziando il professore per il suo gesto, oltre che scusandosi per la sua distrazione.

“E non ha dimenticato solo la sua cartella” continuò Severus, con il suo tono fermo e deciso.

Eleanor e gli altri rimasero perplessi da quelle parole, ma il professore spiegò che la sua cartella era appoggiata per terra, aperta, e ne era fuoriuscito parte del contenuto. E con tono tagliente sottolineò: “Un contenuto non necessario alle lezioni.”

E, con l'altra mano, che fino a quel momento aveva tenuto dietro la schiena, mostrò loro delle riviste colorate.
Eleanor le riconobbe e quasi gliele strappò dalle mani, strillando: “I miei fumetti!”

Severus rimase veramente sconvolto da quel gesto, decisamente insolito ed insolente per una ragazzina di Tassorosso del primo anno.

E, mentre lui stava fermo con aria fredda, Alice riconobbe i disegni sulla copertina dei fumetti che Eleanor teneva in mano.

“Ehi!" esclamò, stupita. "Questi sono i personaggi dei tuoi pupazzetti! Star… Trek!”

“Sì, sono loro" ammise Eleanor. Poi, però, la corresse: "Primo, però, non si dice pupazzetti, bensì action figure. E secondo, soprattutto, non si chiama Star Trek, ma Star Wars.”

Jaime osservò incuriosito la copertina colorata del fumetto di Star Wars, che era la trasposizione dell’ultimo film, intitolato Il ritorno dello Jedi.

Eleanor, scordandosi immediatamente della presenza di Piton, cominciò a raccontare con entusiasmo, e per l'ennesima volta, tutta la saga di Star Wars: l'eterna lotta tra Lato Chiaro e Lato Oscuro, la lunga guerra civile tra l’Impero e la Ribellione, la storia di Luke, Han e Leia, il colpo di scena di Darth Vader ed il sacrificio di quest’ultimo per salvare suo figlio dalle torture dell'Imperatore, morendo e rinascendo al Lato Chiaro della Forza per sempre.

Jamie ne fu affascinato, come Alice. Poi, il ragazzo notò la copertina di un altro fumetto: vi era raffigurata una donna bionda, che indossava una maschera ed uno strano costume rosso. Stava volando con il pugno alzato, sovrastata dal titolo Ms. Marvel.

Eleanor, con ancora maggiore impeto di prima, spiegò che lei era una supereroina cosmica, la più potente di sempre, con la capacità di volare, manipolare le molecole ed assorbire l’energia cosmica dallo spazio.
Gli amici rimasero davvero colpiti da queste storie. E, ancora di più, lo furono quando Eleanor prese il fumetto di Doctor Who con il Dottore di Tom Baker e raccontò tutta la storia del Signore del Tempo e del suo Tardis.

Alice e Jamie cominciarono subito una discussione insieme all'amica, cercando di convincerla che il Dottore doveva essere un mago e non un alieno.

Ormai, conquistati da quelle storie, si erano del tutto scordati della presenza del professore di Pozioni – che, invece, era ancora davanti a loro - così, per attirare la loro attenzione, disse gelido: “Mi sorprende molto la sua vasta conoscenza di quelle riviste babbane.”

I tre alzarono di scatto lo sguardo verso l'insegnante che, se possibile, aveva lo sguardo ancora più irritato di prima.
Alice e Jamie distolsero subito il loro, intimoriti, mentre Eleanor lo guardò dritto negli occhi con un po’ di spavento, ma senza darlo a vedere.

Piton si chinò verso di lei, dicendo con tono glaciale: “E spero tanto che metterà la stessa passione per queste riviste anche nella mia materia. E che non farà più entrare nulla del genere della mia aula.”

La fissò negli occhi, per provare a indurla in soggezione. Ma non ottenne il risultato sperato. Eleanor non provò alcun tipo di paura, di fronte a quello sguardo che aveva messo in riga schiere di studenti, prima di lei; più che altro, si sentì dispiaciuta per aver commesso un gesto così infantile davanti ad un insegnante.

Strinse i fumetti al petto, abbassò lo sguardo e mormorò: “Mi dispiace tanto, professor Piton. Ma ho comprato la cartella e i libri scolastici insieme ai fumetti, prima di partire per Hogwarts. E sono stati gli ultimi acquisti che ho fatto insieme ai i miei genitori prima di partire…” e si rattristò ancora di più per quel ricordo.

Se fosse stato per lei, avrebbe portato tutta la sua cameretta intera ad Hogwarts per avere un ricordo di casa. Ma, sapendo che non fosse possibile, aveva deciso di prendere solo due pupazzi e i fumetti che amava di più, per poter avere almeno un ricordo della sua vita a Londra. E poi, naturalmente, suo padre aveva aggiunto di nascosto la scatola con tutte le action figure.

Alice le mise una mano sulla spalla, in segno di conforto; e lo stesso fece anche Jamie.

Eleanor guardò gli amici, sopresa da quel gesto e ricambiando i loro sorrisi, sentendosi, per la prima volta, consolata e apprezzata da qualcuno che non fossero i suoi genitori. E, finalmente, seppe di potersi fidare di loro.

In quanto a Severus, si raddrizzò ed alzò per un momento gli occhi al cielo, leggermente disgustato da quella scena.
Quando stava per dire qualcosa, Eleanor si scusò ancora, spiegando che aveva messo i fumetti nella cartella prima di partire per il binario 9 ¾ e di essersi dimenticata di toglierli quando era arrivata a scuola, quindi non si era accorta di averli ancora dentro durante le lezioni.

“Mi dispiace ancora, professore. Ma le assicuro che non capiterà mai più.” E lo guardò quasi a volerlo supplicare.

Piton era pronto a toglierle punti ed a risponderle per le rime, e magari anche a sequestrarle quei fumetti.

Ma vedendo l’aria davvero dispiaciuta della ragazzina e sentendo quelle scuse, che avrebbero potuto sembrare vuote a chiunque, ma che non lo furono affatto per le sue orecchie, si rese conto che Eleanor, forse, non era come tutti gli altri studenti. Inoltre, era colpito da come avesse sorretto senza timore per tutto il tempo il suo sguardo, una cosa che non gli era mai capitata prima.
Al quel punto, Severus fece un lungo sospiro silenzioso, rispondendo: “Va bene.”

Eleanor si sentì sollevata da quelle parole, perché aveva avuto paura che le avrebbe potuto portar via i fumetti e non farglieli vedere più fino alla fine dell’anno, o magari anche peggio.

Jamie e Alice si scambiarono rapide occhiate sconvolte. Avevano sentito commenti spaventosi, da parte dei ragazzi più grandi, sulla severità e sull'intrasigenza del professore di Pozioni, che non faceva sconti per nessuno – con le dovute eccezioni, ovviamente, per gli studenti della sua Casa - ed ora, invece, lo stavano vedendo lasciar andare via Eleanor senza punizioni o senza togliere punti a Tassorosso.

“Per questa volta, chiuderò un occhio" disse. "Ma solo per questa" sottolineò subito dopo. "La prossima volta che vedrò qualcosa che non riguarda la scuola, non sarò così ‘gentile’, soprattutto non con i suoi preziosi fumetti. Chiaro, signorina Wonder?”

“Sì, professore.”

“Bene.”

Fece segno di volersene andare, poi si fermò, lanciò un'occhiata di gioia maligna a Jamie e disse: “Signor Avaglian, cinque punti in meno a Grifondoro.”

“Cosa?! Ma perché?!" sbottò il ragazzo, perplesso.

“Per aver sparlato delle mie lezioni ed aver sottovalutato la mia materia” rispose secco, prima di allontanarsi a passo rapidissimo.

Jamie grugnì qualcosa con aria irritata, mente le amiche lo presero un poco in giro per essere stato scoperto da Piton.
“Mi dispiace, Jamie. Ma questo si chiama Karma” disse Eleanor con tono ironico, dandogli una pacca sulla spalla e sfoderando un sorriso ironico.

Jamie la guardò per un momento, poi anche lui si unì al loro coro di risate.

Eleanor rimise a posto i fumetti nella sua cartella e notò una cosa, dicendo: “Allora, l’avevo portato!”

“Che cosa?” domandò l’amica, incuriosita.

 “Il fantasma dell’opera!”

 
   
 
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