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Autore: Monkey D Akiko    14/02/2019    1 recensioni
Lui è un ribelle in stile metal, lei la prima della classe con un’attitudine al cinismo. Loro, tanto diversi da essere uguali, capiranno che non potranno più vivere senza tormentare l’altro.
Tra problemi di scuola, compagni scalmanati e ricatti vari, un amore tutto particolare leverà l’ancora nei loro cuori.
*DALL’ULTIMO CAPITOLO*
“E che cosa servirebbe per conquistarti?” chiese Kidd fingendosi disinteressato.
“Se te lo dicessi non sarebbe più divertente” rispose sogghignando mentre faceva no con il dito indice.
Il ragazzo sbuffò di nuovo tentando di non darlo a vedere, poi si propose di riaccompagnare la mora a casa e la aiutò a risalire verso la strada.
Arrivati davanti all’abitazione di Law, la ragazza fece per salutarlo ma lui la fermò.
“Aspetta, c’è ancora una cosa da fare ma dobbiamo entrare in casa” disse facendo il misterioso.
“Che vorresti fare in casa mia, Eustass-ya?” chiese squadrandolo e incrociando le braccia al petto.
“Che c’è Trafalgar? Non dirmi che hai paura …” la canzonò con un sorrisetto provocatorio.

[Nuova copertina. Pubblicazione in corso su Wattpad. Nuova numerazione dei capitoli]
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eustass Kidd, Pirati di Kidd, Pirati Heart, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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Sabato pomeriggio, ore 14.30, il fatidico giorno dell’appuntamento era arrivato e Law stava finendo di prepararsi. Non che la cosa le importasse poi molto ma Kidd aveva insistito tutta la settimana perché si facesse carina per lui, come se di solito non lo fosse …
La voleva carina? Lo avrebbe accontentato, anzi nessun ragazzo sarebbe riuscito a toglierle gli occhi di dosso.
In poche parole si trattava di un altro dei loro duelli.
Finì di mettersi il mascara e restò a fissarsi allo specchio: il risultato era fantastico.
Indossava una canottiera bianca, jeans chiari strappati, una camicia rossa a quadri legata in vita, scarpe da ginnastica bianche e uno zainetto nero in cui teneva una felpa nera leggera in caso avesse iniziato a fare freddo, va bene essere alla moda ma è sempre meglio vestirsi a strati per ogni evenienza e lei era una persona previdente.  
I capelli li aveva lasciati sciolti e aveva messo solo un filo di trucco, a lei non serviva e ne era pienamente consapevole.
Mentre si complimentava da sola con ghigno soddisfatto, il campanello suonò così andò ad aprire al rosso, pronta a bearsi della sua faccia stupita. Aperta la porta, fu lei a restare senza parole.
Kidd indossava un giubbotto di pelle nero, una t-short grigia attillata che metteva in bella mostra i muscoli del ragazzo, pantaloni in tuta grigio scuro sfumati con il cavallo basso e scarpe da ginnastica bianche e nere.
“Però, davvero niente male Trafalgar” si complimentò Kidd guardandola con un sorrisetto sfrontato.
“Ti ringrazio, anche tu non sei male Eustass-ya” gli rispose con lo stesso tono, Law non avrebbe mai ammesso che il ragazzo fosse bellissimo e sapeva anche che nemmeno lui avrebbe ammesso la stessa cosa per lei.
“Allora andiamo?” propose lui impaziente.
In quel momento perse tutte le certezze che aveva. Fino ad allora aveva sempre pensato che sarebbe stata una cosuccia da niente che avrebbe dovuto sopportare per poco, un po’ come strapparsi un cerotto, ma dopo averlo visto si era sentita strana.
Fortunatamente aveva la capacità di sembrare calma in qualsiasi momento e Kidd non si accorse di niente.
“Certo andiamo” gli rispose con finta calma, a dire la verità non sapeva nemmeno dove dovevano andare.
Si diede mentalmente della stupida per non essersi interessata di più al loro appuntamento, anche se non era un vero appuntamento.
Si incamminarono verso il centro della città in silenzio, Eustass aveva un’aria sicura che la infastidiva visto che lei era all’oscuro di tutto.
“Quali sono i progetti per oggi?” si decise a chiedere.
“Dunque, per il nostro appuntamento ho pensato che sarebbe stato meglio limitarci a un giro in città e decidere poi cosa fare” rispose marcando le parole nostro appuntamento.
“Wow, tutto qui quello che sai fare Eustass-ya? Non invidio la prossima ragazza che verrà dopo di me fufufu” lo schernì con tono saccente.
Kidd la guardò di sfuggita per un secondo per poi ghignare.
“Potrebbe anche non esserci una prossima” rispose enigmatico ma con convinzione.
A che stava pensando quella testa rossa? Forse si aspettava di poter uscire altre volte con lei, o forse intendeva dire che avrebbe sperimentato un prossimo?
Law non ebbe il tempo di ribattere che Kidd parlò di nuovo per invitarla a entrare in un piccolo bar a bere qualcosa. Si sedettero ad un tavolo appartato dove potevano starsene tranquilli e lontani dai soliti ragazzi scalmanati che non facevano altro che infastidirli. Ordinarono entrambi una coca e tanto per mangiare qualcosa condivisero una porzione di patatine fritte.
“Non sembri una ragazza da cibo fritto, ti ci vedo più in un ristorantino francese con quella tua aria da prima donna” la prese in giro Eustass.
“Beh tu mi hai portato qui, e poi preferisco qualcosa di comodo e veloce al posto di una cosa impegnativa come un ristorante” confessò prima di addentare una patatina.
“Ecco una cosa che abbiamo in comune ahahah – rise Kidd mettendosi comodo sulla sedia e portando un braccio sullo schienale – chissà, magari ne abbiamo molte altre”
Trafalgar scosse il capo con sconsolata derisione.
“Non posso crederci, Eustass-ya che cerca di approcciarmi con una scusa banale come avere cose in comune ….”
“Che c’è di male? Infondo non so quasi niente di te, cercavo un modo simpatico per scoprire qualcosa – a quelle parole la ragazza si irrigidì e il rosso se ne accorse – tranquilla, non mi interessano i tuoi segreti più oscuri, non ora per lo meno” la rassicurò.
Kidd aveva capito che Law aveva un passato nascosto che sembrava volesse tenere tale e, anche se la cosa lo incuriosiva, avrebbe aspettato che saltasse fuori da solo o che fosse lei a parlargliene.
Trafalgar si rilassò, accavallò le gambe e si sporse sul tavolino sostenendo il mento con il dorso delle mani mentre i gomiti poggiavano sul piano in legno.
“Allora che cosa vuoi sapere di me, Eustass-ya?” domandò con un sorrisetto malizioso.
Il ragazzo ci pensò un po’ su prima di esporre soddisfatto la sua idea.
“Giochiamo al gioco delle 20 domande. Qual è il tuo colore preferito?”
“Stai scherzando? Cosa siamo, delle ragazzine di 14 anni? – rispose sbuffando, ma il suo compagno insistette e così le toccò cedere al gioco infantile – E va bene, se proprio ci tieni … il blu, il tuo?”
“Rosso. Cibo preferito? Quello che odi lo conosco già” sghignazzò ricordando l’episodio del pane.
“Pesce grigliato – Law era completamente disinteressata, poi le venne un’idea per movimentare un po’ le cose – Qual è stata l’esperienza più imbarazzante della tua vita?” chiese divertita mentre il sorriso scomparve dal volto del ragazzo.
“Ritrovarmi truccato e ricattato con le foto – ringhiò in risposta, poi anche lui decise di giocare pesante – sei vergine?”
“No, sono della bilancia. Quante ragazze ti hanno rifiutato?”
“Nessuna, sono loro che mi pregano di uscire con loro. Hai mai avuto un appuntamento disastroso?”
“Sì, questo con te. Hai mai …”
I due ormai avevano iniziato una battaglia per mettere in ridicolo l’altro e nessuno dei due sembrava dar segni di resa. Sebbene entrambi si spinsero ad ammettere cose imbarazzanti, come essere stato picchiato da una femmina per Kidd e aver baciato accidentalmente una rana morta per Law, i due scoprirono di avere davvero delle cose in comune. Erano più che altro cose che li accomunavano a dei sadici pirati ma, finché non erano armati o terribilmente arrabbiati, non c’era di che preoccuparsi.
Iniziarono allora a chiacchierare come due amici di lunga data, anche se le punzecchiate non mancavano mai. Parlarono della scuola, dei loro amici e del tempo che si erano ritrovati a trascorrere insieme per via delle ripetizioni.
Incredibilmente quello che per Trafalgar era iniziato come una tortura si era rivelato un appuntamento piacevole. Si sentiva a suo agio con il rosso, non aveva bisogno di fingere come le era capitato con altri ragazzi perché l’uscita si rivelava un fallimento.  Pensandoci bene lei si sentiva sempre così con lui. Kidd poteva essere testardo, arrogante, irascibile e irruento ma aveva anche un lato premuroso che emergeva solo quando erano soli e lei ne aveva bisogno. Di esempi ce n’erano tanti, primo fra tutti quando le aveva messo un nastro tra i capelli per tirarle su il morale quando lei stessa si era definita una ragazza di ghiaccio, oppure quando l’aveva protetta da quei tre teppisti, per non parlare di quando si era preso cura di lei ammalata.
Perché solo ricordare quei momenti le faceva battere il cuore? Che cosa provava lei per Kidd?
A richiamarla dai suoi pensieri fu proprio quella testa fiammeggiante.
“Trafalgar vuoi venire con me?” le chiese semplicemente.
“E dove?” domandò di rimando lei inclinando leggermente il capo.
“In un posto speciale”

NOTE DELL'AUTORE
Salveeeee a tutti! <3 E buon San Valentino! <3
Eccomi di nuovo qui *schiva raffica di pietre* beh dai... questa volta non è passato tantissimo tempo... ^^" Comunque ho deciso di rimettermi seriamente a scrivere la storia, quasi tutto è stato progettato e sono già pronti altri 3 capitoli che però non pubblicherò subito.
Passando al capitolo, finalmente è arrivato il tanto atteso appuntamento che si concluderà nel prossimo capitolo, quale sarà il posto speciale in cui Kidd vuole portare Law? O.o
Spero vi sia piaciuto, come sempre ringrazio tutti coloro che leggono la storia, chi l'ha messa tra le preferite, seguite e ricordate, e chi con pazienza (taaaaanta pazienza) torna a bazzicare su questi lidi sperduti, grazie a tutti! <3
A presto!
Monkey D Akiko <3
   
 
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