Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Ga_ladriel    17/02/2019    2 recensioni
Il tempo della vecchia generazione è finito, la loro è solo una vecchia storia da raccontare ai bambini prima di addormentarsi, da studiare sui libri di scuola. Nuovi problemi affliggono la nuova generazione, ma questa volta non c'è nessun Signore Oscuro a minacciare il mondo magico - è la vita che bisogna affrontare.
Questa è la storia di un gruppo di ragazzi autentici, è la storia di Dominique, Rose, Jaimie, Fred, Albus, Scorpius. E' la storia di una giovinezza trascorsa tra le mura di Hogwarts.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Dominique Weasley, Fred Weasley, Fred Weasley Jr, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy, James Sirius/Dominique, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




CAPITOLO 1

 

Avete presente l’atmosfera che si crea subito dopo un tramonto? Dopo uno di quelli spettacolari, tutto rosso fuoco e arancione intenso. Quel momento in cui il cielo si tinge di profondo blu, un leggero venticello inizia ad alzarsi e le luci nelle case iniziano ad accendersi.
E’ esattamente in questo momento della giornata che io e la mia famiglia ci smaterializziamo in mezzo a un campo di grano a pochi metri dalla casa dei nonni Molly e Arthur, la “Tana”, per l’annuale cena di famiglia di fine estate. E’ un rituale che facciamo ogni anno la sera del 31 Agosto: la famiglia si riunisce alla Tana e resta qui fino al giorno successivo, in cui si va a King’s Cross tutti insieme. Chiaramente noi siamo sempre andati via la sera stessa, per poi dirigerci alla Gare Montparnasse di Parigi, ma per la prima volta quest'anno anche io andrò alla stazione con gli altri.
Louis inizia correre verso la casa chiamando a gran voce i nostri cugini Hugo e Lily, suoi coetanei e complici fidati - mamma e papà dicono che loro tre ricordano zio Harry, zia Hermione e zio Ron ai tempi della scuola, affiatati e inseparabili, o almeno, lo sono durante le vacanze estive - quando Louis è a Beauxbatons l’unico mondo in cui possono restare in contatto è tramite un fittissimo scambio di lettere.
I miei vanno avanti, io cammino lentamente, sfiorando con una mano le spighe di grano, il frinire dei grilli e delle cicale nelle orecchie. Alzo la testa: qui, in aperta campagna, il cielo sembra essere infinito, le poche nuvole lo attraversano veloci sospinte da invisibili correnti.
Abbasso gli occhi verso la Tana, le luci calde sono tutte accese, intravedo zia Hermione e zia Ginny attraverso le finestre della cucina mentre trafficano tra mille piatti e pentole. Vedo anche Roxanne e Rose correre per il terzo piano; intanto, inizio a sentire il profumo agrodolce dello stufato della nonna, che si fa più intenso mano a mano che mi avvicino alla casa.
Ho sempre adorato l’atmosfera che si crea qui quando ci riuniamo, ma ogni volta questa sensazione è accompagnata da una leggera nota di malinconia, dovuta alla consapevolezza che prima o poi tutti noi cresceremo, le cose cambieranno e non potremo tornare mai più a questi esatti momenti, così perfetti nella loro unicità. E’ come quando ripensi a una bella esperienza passata con nostalgia - non puoi non provare un po’ di tristezza.
Varco la porta di casa e sono subito investita dall’abbraccio di nonno Arthur -Ehi, bambina mia! Come stai? E non mentire, sappiamo tutti che tuo padre non è un granché con le smaterializzazioni.- Esordisce ridendo dando una pacca sulla spalla di papà che a sua volta lo abbraccia mettendosi a ridere.
-Louis! Dominique! Che bello vedervi! Ah, come siete cresciuti! Gli altri sono di sopra da qualche parte; cena fra mezz’ora, mi raccomando!- nonna Molly si affaccia dalla cucina, porta un grembiule color ocra a fiorellini, dietro di lei si fa avanti zia Ginny che a sua volta ci viene a salutare.
-Dove sono Charlie, George e gli altri?- chiede mio padre alla zia mentre io e Louis andiamo verso le scale.
-Nella rimessa credo,- sento rispondere zia Ginny, -Hermione invece è ancora bloccata al ministero, ma dovrebbe raggiungerci tra poco insieme ad Angelina. Percy quest’anno non ce la fa a venire. Ma comunque, caro Bill, perché piuttosto che isolarti con il resto degli uomini scansafatiche non ci dai una m…-
Troppo lontana, non riesco a sentire la fine della frase. Salgo piano le scale ripide. 

In realtà non sono mai riuscita a stringere grandi rapporti di amicizia con i miei cugini, voglio dire, ci vogliamo davvero tanto bene eccetera, come è normale che sia tra cugini e, come ho detto, adoro l’atmosfera che c’è qui, ma è come se non mi fossi mai sentita completamente inserita in tutto questo.
Il punto è che sono sempre stata un po’ schiva, lo sono per carattere, non come Louis che è completamente il mio opposto - lui è espansivo, sempre simpatico a tutti, sempre a suo agio con tutti. Quindi alla fine il mio carattere e il fatto che non ho frequentato Hogwarts con loro hanno fatto si che si creasse una specie di distanza fra me e tutti gli altri, o almeno, questo è quello che ho sempre percepito io.

Mi dirigo verso la camera in cui dormono Roxanne e Rose - sono di un anno più piccole di me ma ho sempre passato la maggior parte del mio tempo in famiglia con loro negli ultimi anni, anche se credo pensino che io sia solo una fredda stronzetta. Sono abituata a non piacere molto alle ragazze, mamma dice che è la mia parte Veela che a livello inconscio le fa sentire inferiori e che non devo preoccuparmi perché crescendo andrà meglio. Invece papà si è sempre limitato a tagliare i rapporti con le famiglie di chiunque abbia fatto star male me o Victoire - fino a quando non siamo partite per Beauxbatons e ha smesso di esercitare il totale controllo sulle nostre vite.

Sto per bussare alla porta scura ma prima che possa farlo sento una voce chiamarmi -Mini! Siete arrivati finalmente!- vedo mio cugino Fred affacciato alla balaustra del piano di sopra.
-Freddie! Come stai?-
-Tutto bene,- risponde ridendo -mio papà mi ha detto che quest’anno verrai ad Hogwarts… immagino che tu abbia finalmente capito qual è la scuola migliore.-
-Dovreste solo essere onorati di avere una cacciatrice come me nella vostra scuola.- rispondo ridendo a mia volta
-Beh cugina, questo dipende tutto dalla casa in cui ti smisteranno, devi essere una Grifondoro per tornarci utile!-
-Non illuderti, farò di tutto per evitarvi, anche solo per il gusto di batterti.-
-Pf, vedremo. Comunque personalmente penso che sia meglio parlare faccia a faccia piuttosto che a una rampa di scale di distanza, sali? Io e James stiamo andando sul tetto.-

Adoro Fred. Adoro James. Sono sempre stati i miei cugini preferiti e da piccoli eravamo inseparabili. Poi crescendo le cose sono cambiate, senza che avessi il tempo di capire perché, e ci siamo ritrovati ad essere dei semplici cugini.

Salgo le scale appoggiandomi al corrimano - è stata una giornata impegnativa.

-Mini?- è James, mi giro verso di lui, è molto cresciuto dall’ultima volta che l’ho visto: i suoi capelli castani sono più lunghi e più arruffati, è più alto e il suo viso nel complesso lo fa sembrare più adulto.
-Jamie. Passata una bella estate?-
-Non più del solito.- risponde James alzando le spalle; l’adolescenza ha avuto proprio un effetto del cazzo su di lui: è come se profondamente se ne fregasse di tutto e di tutti, troppo impegnato a gestire il suo ego da ragazzo d’oro. Dai racconti di Roxanne e Rose riguardo Hogwarts ho capito che lui e Fred fanno parte di un qualche gruppo di ragazzi a cui tutta la scuola guarda con cieca ammirazione e adorazione. Sono quelli “fighi”. Sono quello che eravamo io e i miei amici in Francia.
Non so esattamente cosa aspettarmi da Hogwarts, non conosco l’ambiente, non so come funziona. Certo, essere la nuova arrivata al settimo anno non aiuta - non credo che sarà come a Beauxbatons, ma va bene così, per una volta voglio essere invisibile e passare un anno tranquillo, senza problemi. L’anno scorso è stato come un anno non vissuto: non studiavo, non mangiavo, non dormivo. Gli anni prima invece li ho passati nella leggerezza più completa, e non in senso positivo: non sono stata una bella persona in quel periodo nei confronti di molte persone. Ma quest’anno deve essere diverso, deve essere l’anno in cui riprendo in mano la mia vita.
-Che fate sul tetto?- chiedo
-Ah, vedrai Mini, vedrai.- dice Freddie con quel suo tipico sorriso sghembo.


-E’ da un po’ che non ci si sente, che hai fatto durante quest’ultimo anno?- dice James guardandomi con un sorriso tirato mentre saliamo le scale.
Esito. Il mio ragazzo è morto, era una persona fantastica. La mia vita si è fermata insieme a quella dei miei amici. Ci siamo separati. Abbiamo convissuto con un profondo senso di colpa che ci ha logorati portando, chi più e chi meno, all’autodistruzione. I miei genitori fanno finta di niente ma in realtà credo che siano profondamente delusi. Vogliamo parlare delle pozioni anti-depressive che ho dovuto prendere per mesi? No. Che ho fatto quest’ultimo anno? -Nulla di che in realtà, mi sono concentrata nel capire che cosa fare dopo la scuola, sai, il futuro.-
-Ah si? Ed hai deciso?- mi chiede James
-In realtà sì, credo che terrò fede ai miei sogni di bambina e proverò a diventare un medico.- James annuisce -e voi?-
-Beh, mentre io voglio diventare un fantastico cercatore professionista, James vuole diventare un noiosissimo e tristissimo auror, come se non ce ne fossero abbastanza nella nostra famiglia.- James ride alle parole di Fred mentre apre la botola che dà sul tetto.

Esco fuori per prima.
E’ freddo qui. Mi stringo nelle spalle e mi siedo sulle tegole umide. James e Fred si siedono accanto a me. Tirano fuori delle sigarette babbane, me ne offrono una, tiro fuori le mie.
-Wow Mini, fai sul serio? Dov’è finita la ragazza “perfettissima” di sempre?- chiede James guardandomi negli occhi.
-Avevi ragione James, è da un po’ che non ci si sente.-

Guardiamo le stelle, come da bambini - mi raccontano di Hogwarts, dei professori, delle case, della coppa del Quidditch,... e per un momento è davvero come se fossimo ancora dei bambini. Chiacchieriamo a lungo, finché non sentiamo la voce di nonna Molly chiamarci dal piano terra.
-Forza, è ora di scendere.- dico alzandomi.
Fred, alzandosi a sua volta, fa evanescere i mozziconi rimasti in mano a me e James e ci dirigiamo insieme verso la botola.

Scendendo le scale incontro Roxanne, Rose e Hugo, li saluto. Anche loro sono cresciuti tanto, soprattutto le ragazze che in questo momento indossano delle magliette corte e pantaloncini minuscoli - che fine hanno fatto le cuginette che si divertivano a scovare Gnomi da Giardino e vedere chi riusciva a lanciarli più lontano?
La mia indole nostalgica mi porta a pensare malinconicamente che le cose stanno già cambiando e che i tempi “felici” alla Tana così come li ricordo io non ci sono più. L’anno prossimo anche io, Fred e James avremo finito la scuola, diventeremo “adulti”, indipendenti, così come hanno fatto Teddy e Victoire, che ora sono in giro per il mondo chissà dove. 

Entriamo in cucina.

 

***

 

Questa cena mi sembra infinita, tutti ridono e chiacchierano allegri. Zia Angelina sembra parecchio impegnata in una discussione con la nonna riguardo l’incantesimo migliore per sgrassare vecchio calderoni; la mamma e zia Hermione stanno distribuendo dei piatti puliti mentre papà, zio George e Hugo parlano dell’ultima stagione dei Cannoni di Chudley.
Sospiro. Fa davvero troppo caldo qui dentro.
Roxanne e Rose parlano a bassa voce di ragazzi, ridacchiando ogni tanto; Hugo, Lily e Louis sono in un angolo del tavolo completamente assorbiti da una partita agli Scacchi dei Maghi che vede - i due ragazzi contro Lily, che per ora è decisamente in vantaggio; Fred legge ad alta voce La Gazzetta del Profeta a nonno Arthur, che ormai non riesce più a leggere i fitti caratteri del giornale, mentre zia Hermione li ascolta pensierosa. Guardo James. È seduto poco distante da me e sta giocherellando con la sua forchetta. Per la seconda volta in questa serata mi soffermo a pensare al fatto che i suoi capelli sono davvero un po’ troppo arruffati, forse se m…
alza lo sguardo verso di me - si sarà accorto che lo stavo fissando senza motivo come una psicopatica? Possibile. Mi fa un cenno con la testa alzando lievemente un sopracciglio e sorridendo leggermente, poi ritorna a concentrarsi sulla sua forchetta. Strano che sia così pensieroso, generalmente lui e Fred fanno molto chiasso.
Anche i suoi occhi sono diversi ora che ci penso. Sono più intensi, più verdi, più….

-Dominique!- la voce squillante di Roxanne interrompe la voce dei miei pensieri. -Sei pronta al tuo primo/ultimo anno ad Hogwarts?-
-Non vedo l’ora, davvero.- rispondo con la voce più entusiasta che riesca a trovare.
-Ahh Mini, vedrai domani sull’Hogwarts Express, ogni volta è sempre magica come la prima.-
-Non scherza.- si intromette Rose -E poi il castello… i fantasmi, i queadri, le scale, i dormitori! Devi per forza essere smistata in Corvonero, è la casa migliore.- Eccola. Bomba detonata. C’è  silenzio per qualche attimo, poi, tutti iniziano a parlare contemporaneamente difendendo la propria casa con innumerevoli argomentazioni che dimostrino la sua supremazia su tutte le altre. Due terzi delle nostre cene di famiglia finiscono in questo modo. 

La discussione va avanti per parecchi minuti, continua a fare caldissimo. Ho bisogno di un po’ d’aria. Visto e considerato che non posso partecipare attivamente al dibattito, mi alzo e mi dirigo verso la porta, nessuno sembra notarlo.  

Appena varco l'uscita di casa prendo aria a pieni polmoni. Inspiro ed espiro tante volte, ferma, a pochi passi dalla soglia. E’ normale, spesso mi manca l’aria nei posti troppo affollati e troppo piccoli. 

-Molly! Dobbiamo togliere il tacchino dal forno?- sento chiedere zio Harry alla nonna.
-Per l’amor del cielo! Il tacchino! Avevo detto a quel furfante di Ron di toglierlo dal forno un quarto d’ora fa!- sento la nonna marciare a grandi falcate verso la cucina, quando passa davanti all’ingresso e mi vede esclama -Non restare troppo tempo là fuori, non vorrai ammalarti proprio all’inizio della scuola!- vedo fugacemente un espressione omicida stampata sul volto che neanche il Signore Oscuro avrebbe potuto incutere più paura a zio Ron.

Mi dirigo verso il limitare del giardino, dove iniziano i campi di grano, mi siedo per terra. Immergo le dita nella fredda terra, respiro. Guardo il cielo, le voci provenienti dalla tana sono troppo lontane  ora per poterle distinguere chiaramente. Respiro.
Sto qui per qualche minuto, nella stessa posizione, ho svuotato completamente la mente.
Poco dopo sento dei passi avvicinarsi. Papà si siede accanto a me.

Non parla subito, e restiamo in silenzio per un po’.

-Sai che cosa mi manca di più di Hogwarts?- mi chiede ad un certo punto.
Ci penso. -Gli amici? Il cibo? Il Quidditch?-
-No!- risponde ridendo -in realtà la cosa che manca di più in assoluto è camminare per i corridoi della scuola.-
-Eh? Camminare per i corridoi?-
-Si, proprio quello.- annuisce convinto. -Camminare per i corridoi e sentirti parte di qualcosa di grande e bello, di una famiglia. Camminare per i corridoi e sapere che accanto a te ci sono quelli che sono come fratelli e sorelle, delle persone che ti capiscono più di chiunque altro, mentre pensi alla prossima volta che vi sveglierete di notte per fare incursione dagli elfi in cucina o che farete il bagno nel lago nero sperando che Gazza non vi trovi. E’ questo che mi manca di più, ed è per questo che sono felice del fatto che anche la mia bambina possa finalmente conoscere questa magia.-
-Papà ma io resterò lì solo un anno.-
-Lo so tesoro, ma vedrai che poche settimane saranno sufficienti perché anche tu senta questa magia.-
Resto in silenzio.
-Ma io non sono come te papà. Non sono neanche com Louis, Roxie, Rose, Fred e tutti gli altri. Io non so come si fa a piacere subito alle persone.-
Mio padre fa un lungo sospiro e con tono serio risponde -Ne abbiamo già parlato Mini, devi solo essere te stessa ed essere gentile: vedrai che le cose non potranno che andare bene.- fa una pausa.

Me stessa, eh? La frivola ragazza popolare di Beauxbatons, la tranquilla e studiosissima ragazza di casa o quella cupa e taciturna degli ultimi mesi? C'è una vasta gamma tra cui scegliere.

Mio padre continua con finta espressione truce -La cosa più importante però è che tu stia attenta. Soprattutto ai ragazzi. Non fidarti di nessuno di loro, okay? Tu non sai cosa frulla nella testa dei ragazzi inglesi a questa età. Loro sono il male. Il male. Stai con Rose e Roxie o con Fred e James, chiaro?-
-Papà!- esclamo ridendo dandogli una spinta con la spalla -Mi dici le stesse cose ogni anno. Ho capito.-
-Mi sembrava giusto ripeterlo ancora una volta.- ride anche lui.
Aspettiamo lì ancora qualche momento. Mentre ritorniamo dagli altri, poco prima di lasciare il giardino, papà mi chiede -Ma sbaglio o ci sono due persone che ci osservano dal tetto?-
Guardo verso l'alto, -No papà, è solo un gioco di ombre.- mento.



Angolino dell'autrice
Buonasera a tutti!
Innanzitutto ringrazio Malandrina24 per essere stata la primissima persona ad aver recensito questa storia (grazie mille💫).
Ringrazio poi tutte quelle persone che hanno aggiunto la storia tra le preferite e tra le seguite (significa davvero molto per me e la mia neonata autostima creativa) e anche gli anonimi gli lettori che hanno deciso di passare di qui💕

Per quanto riguarda questo capitolo... che dire... mi sembrava giusto fare un tributo alla famiglia Potter-Weasley raccontando di un momento famigliare, e per fare ciò, quale cosa migliore se non una cena di famiglia alla Tana?
Dal prossimo capitolo però lasceremo la zona "casa" e ci sposteremo alla vita dei ragazzi ad Hogwarts - il grande inizio scolastico di Mini insomma.

Se vi va, lasciate una recensione e fatemi sapere cosa ne pensate,
Al prossimo capitolo!


 

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ga_ladriel