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Autore: GeoFra    21/02/2019    1 recensioni
“Prima di fare colazione penso a sei cose impossibili...”
Se Charlotte dovesse stilare una lista scriverebbe:
1. Arrivare in ritardo il primo giorno;
2. Sbattere contro un tipo rovesciandogli il caffè addosso;
3. Essere invitata fuori da un gnocco pazzesco dopo una figura di merda;
4. Finire in “punizione” per sbaglio;
5. Rivelare un segreto alla persona sbagliata;
6. Trovarsi nella situazione di non saper scegliere;
***
Quando Charlotte si scontra con Aaron Lewis macchiandogli la camicia, come nei più classici film d'amore, non sa ancora che quel ragazzo renderà la sua vita all'Università di Los Angeles molto più movimentata e che lei fra gli oroscopi della sua migliore amica e le battute dei due gemelli dovrà cercare di arrivare a fine anno con i nervi intatti.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Capitolo 4 - “Risvegli”

 

 

“Cominciamo con il sorriso

un’altra bella giornata di merda”


[Aaron]

 

Mi svegliai senza ricordarmi come fossi arrivato al mio letto, la testa mi stava scoppiando e un saporaccio invadeva la mia bocca. Puzzavo di birra da far schifo così mi buttai sotto il getto caldo della doccia, una volta vestito afferrai il cellulare che segnava le 08:00.

Perfetto! Ho giusto il tempo per fare una corsetta e poi fare colazione.

Mi misi le cuffiette ed uscii dalla stanza, mi era sempre piaciuto andare a correre e oggi che ricominciavano gli allenamenti ne avevo proprio bisogno.

 

Mi concentrai sulla musica e continuai a correre senza badare ai ricordi che facevano capolino nella mia testa sempre più insistenti.

Perchè avevo bevuto così tanto?

E poi che fine aveva fatto Kevin stamattina, andavamo sempre a correre insieme prima degli allenamenti…

Possibile si fosse fermato da qualcuna ieri sera dopo la festa… Era sempre il solito.

 

Svoltai l’angolo che conduceva ad uno dei caffè del campus con l’intenzione di riempirmi lo stomaco ma la scena che mi si presentò davanti mi lasciò di stucco.

Seduti ad un tavolino c’erano Kevin e Charlotte, impegnati a ridere di chissà cosa: lei teneva fra le mani un bicchiere di spremuta e lui gesticolava con entusiasmo.

 

Ma che adorabili piccioncini…

 

Non era da me agire in modo così impulsivo, ma quando mi ritrovavo quella rossa intorno il mio autocontrollo andava a farsi fottere.

E i ricordi della serata non erano più accantonabili, mi danzavano davanti agli occhi prepotenti e vividi.

 

Charlotte. Libro. Birra. Kevin.

 

Mi armai del mio migliore sorriso arrogante e mi avvicinai al tavolino.

«Buongiorno Kevin, grazie di avermi svegliato stamattina» esclamai sarcastico, facendogli morire il sorriso sulle labbra.

 

«Dormivi come un angioletto» borbottò lui in risposta.

Mi voltai verso Charlotte la quale mi stava già squadrando con astio.

«Buongiorno anche a te, niente caffè oggi?» allungai la mano prendendo il suo bicchiere di spremuta e finendolo con un sorso.

 

Lei inarcò un sopracciglio, ma non rispose, osserva le sue labbra fremere di rabbia.

Si alzò prendendo la borsa e raccogliendo le sue cose.

Mi ignorava di nuovo?

 

«Grazie per la colazione Kev» la sentii dire, mentre sulle sue labbra si dipingeva un sorriso genuino rivolto esclusivamente a lui.

 

A me non avrebbe mai sorriso in quel modo.

Mi riscossi dai miei pensieri, dandomi del coglione mentre la guardavo allontanarsi a grandi falcate.

 

«Allora Kev, nuova conquista?» lo punzecchiai mentre vedevo il suo sguardo indurirsi dopo averla vista andare via.

«Se tu non ti fossi intromesso probabilmente a quest’ora avrei anche un secondo appuntamento»

«Ma che peccato...» commentai con un ghigno.

Poi me ne andai soddisfatto, dirigendomi verso il dormitorio e lasciandolo lì impalato come un idiota.





 

***

 

[Charlotte]

 

Mentre raggiungevo l’aula di Linguistica cercai di controllare il tremore delle mie mani.

 

Oltre ad essere sbucato dal nulla rovinando la nostra colazione, Aaron Lewis aveva poggiato le labbra esattamente dove le avevo messe io, finendomi la spremuta!

Ma dove era cresciuto? Nella giungla?

 

Feci per entrare in classe quando in fondo al corridoio intravidi la figura claudicante di Nucci.

Dovevo per forza dirgli del libro.

 

Via il dente, via il dolore.

 

«Professor Nucci!» lo chiamai, obbligandolo a fermarsi.

Stava fumando una sigaretta, osservando il cortile pieno di studenti affacendati.

«Io devo dirle una cosa» mi avvicinai con il cuore in gola.

«Mi dica, signorina… » rispose lui, con voce distratta.

«Evergreen, Charlotte Evergreen… Frequento il suo corso di Letteratura Italiana» mi presentai, lui annuì pensieroso.

«Io beh… Ho preso in prestito uno dei suoi libri dalla biblioteca… Ed ecco ha preso fuoco...» la mia voce si affievolì e lo guardai imbarazzata.

 

Lui si voltò a guardarmi interdetto, poi scoppiò a ridere.

 

Stavo assistendo a un evento più unico che raro.

 

«Avrei voluto farlo anche io tante volte… Com’è successo?» domandò, aggrottando le sopracciglia. Il suo volto era una maschera di rughe.

«Beh… è stato un incidente» nonostante tutto non me la sentii di nominare Aaron, ero una persona onesta io «Ho fatto l’errore di portarlo con me».

«Come diceva Henry Ford “Un errore ci dona semplicemente l’opportunità di iniziare a diventare più intelligenti” » citò lui a voce alta.

Lo guardai in silenzio, confusa.

«Riceverai presto comunicazione su come rimediare al suo errore… Signorina Evergreen» si congedò Nucci, mentre un sorriso malevolo si allargava sul suo volto rugoso.

 

E io che pensavo di cavarmela!

 

[Aaron]

 

Ah, ci mancava solo questa...

 

Alexa era di fronte al dormitorio maschile con il suo iphone in mano e con l’aria di aspettare qualcuno.

 

Fa che non aspetti me, fa che non aspetti me…

 

Alexa si voltò sentendomi arrivare e si illuminò, era indubbiamente bella, si era raccolta i capelli biondi in una coda alta e aveva indossato una maglietta con un pallone da basket disegnato sopra.

 

« Oh, Aaron… Aspettavo giusto te! Ho visto passare J&J e mi hanno detto che eri uscito» disse lei sorridendomi.

Alzai gli occhi al cielo ma lei sembrò non accorgersene.

«Sì, beh sono andato a correre» borbottai, scrutandola.

«Ti sei ripreso? Ieri sera eri ridotto piuttosto male» lei si avvicinò giocherellando con i suoi capelli.

Era incredibile come una volta quel gesto mi facesse impazzire e in quel momento non provassi più nulla sotto il suo sguardo attento.

 

«Ti ho accompagnato io al dormitorio dopo la festa, mi hai quasi slogato una spalla» lei ridacchiò, ma intravidi un luccichio speranzoso nei suoi occhi.

 

Questa mi è nuova…

 

«Beh ti ringrazio, considerando che quando stavamo insieme non te ne fregava nulla delle mie condizioni questo è un bel miglioramento» dissi, alludendo al nostro passato insieme.

Lei abbassò lo sguardo.

«Volevo parlarti appunto di questo… Io vorrei una seconda possibilità con te».

 

La guardai allibito, mentre cercavo di scegliere con cura le parole per mandarla a cagare senza urtare i suoi sentimenti.

«Ascolta…» lei mi impedì di aprire bocca, avvicinandosi e sfiorandomi il petto «Lo so di non essere perfetta, di non averti trattato come meritavi, ma mi sono resa conto troppo tardi di quello che davvero provo per te».

 

Mi afferrò il volto fra le mani e mi guardò intensamente negli occhi.

«Voglio un'altra possibilità e l'avrò » sussurrò prima di poggiare le sue labbra carnose sulle mie.

La lasciai fare, impassibile.

 

Quando si staccò da me io mi sfilai dalla sua presa, con delicatezza.

«Non credo sia una buona idea» scandii guardandola negli occhi.

Lei schiuse le labbra e aggrottando le sopracciglia domandò: «C'è un'altra? ».

 

Per un brevissimo istante il volto candido della rossa mi danzò davanti agli occhi, ma lo rimossi subito, dandomi nuovamente del coglione.

Che diavolo mi prendeva in quel periodo?

«No».

 

«Bene, perché io non intendo rinunciare» Alexa mi sorpassò scostandomi e io mi voltai ad osservarle i fianchi sinuosi muoversi sotto la gonna a vita alta.

__________

Salve ragazzuoli, abbiamo aggiornato la storia. Sul nostro profilo efp trovate l'intestazione con il volto dei personaggi. 
Fateci sapere se li immaginavate così! 
Vi ricordiamo di aggiungere la storia fra le seguite e preferite e di lasciarci qualche commento se vi fa piacere! 
Un bacio, 
Geo&Fra.  

   
 
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