Anime & Manga > Prince of Tennis
Ricorda la storia  |       
Autore: ImperialPair    23/02/2019    0 recensioni
Cosa ci faceva ancora a scuola? Kaidou era assolutamente certo che Takeshi fosse già tornato a casa, lo aveva visto con i propri occhi allontanarsi, ma con molta probabilità l’aveva spiato dopo aver visto che Misawa gli si era avvicinato.
Momoshiro x Kaidou
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kaoru Kaido, Nuovo Personaggio, Takeshi Momoshiro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: Compiere un gesto avventato certe volte porta buoni risultati
Fandom: Prince of tennis
Paring: Kaidou x Momoshiro
Pacchetto: Non ti scordar di me
Genere: Romantico, Sentimentale, Angst
Rating: Verde
Storia partecipante al contest ‘Di fiori, amori e passioni – 2° Edizione’ indetto da Emanuela.Emy sul forum di efp

Compiere un gesto avventato certe volte porta buoni risultati

Capitolo uno


Per diverse settimane Kaidou aveva percepito lo sguardo di qualcuno addosso, ma non gli era nemmeno sfiorato in mente che a osservarlo potesse essere una ragazza, almeno fin quando Momoshiro glielo aveva fatto notare qualche settimana prima.
«Una ragazza ti sta osservando».
«Sarà solo la tua immaginazione».
Gli parve impossibile che una ragazza lo avesse osservato durante gli allenamenti e per questo non diede così tanto peso alle affermazioni del compagno, e tornò a casa togliendosi presto dalla mente il breve scambio avuto.

Però, quel pomeriggio, quando ormai tutti i suoi compagni di scuola erano tornati a casa, si era ritrovato di fronte una studentessa del secondo anno.
Il suo nome era Misawa Yuuko.
Era considerata una delle più belle fanciulle che frequentavano la Seishun Gakuen e, grazie ai tratti dolcissimi del viso e agli occhi più espressivi che si fossero intravisti fra i corridoi della scuola, era amata dalla maggior parte dei ragazzi dell’istituto.
Molti di loro avevano dichiarato i loro sentimenti, ma la ragazza aveva finito con il rifiutarli tutti. Queste erano solo voci giunte alle orecchie di Kaidou, ma, anche se fossero state vere, ormai gli era chiaro perché lei avesse respinto tutti i pretendenti: era innamorata di lui.
«Kaidou-senpai, mi piaci tantissimo!».
Non è che non si sentisse lusingato che una kouhai così popolare potesse provare interesse nei suoi confronti, ma come poteva spiegarle che lui non avrebbe mai potuto provare nulla per lei?
Di certo non voleva illuderla dandole false speranze: e se si sarebbe fatta idee sbagliate? Fra di loro non ci sarebbe potuto essere nulla, perché lui non avrebbe potuto ricambiare in nessun modo l’interesse per quella ragazza, perché lei non era Momoshiro.
Le doveva spiegare come stessero le cose? No, dirle che gli piaceva un ragazzo forse sarebbe stato troppo per lei, meglio rivelarle che c’era qualcuno che gli piacesse senza andare nel dettaglio.
Kaoru era certo che l’avrebbe ferita, perché in qualsiasi modo l’avrebbe respinta, il suo cuore ne sarebbe uscito distrutto e lui sapeva a proprie spese cosa questo significasse.
Sapere che il proprio amore non sarebbe mai stato corrisposto, era un vero tormento che nessuno sarebbe mai stato in grado di sopportare. Sicuramente Misawa si sarebbe sentita disperata, avrebbe avvertito delle fitte strazianti desiderando sicuramente di staccarsi il cuore perché era certa che in questo modo la sofferenza sarebbe stata meno atroce.
Quelle erano le stesse sensazioni provate da egli stesso ogni volta che poggiava lo sguardo sul compagno di squadra o quando udiva la sua voce. Aveva dimenticato ormai anche le volte in cui avesse desiderato sparire nel nulla, magari in un luogo lontano dove nulla l’avrebbe raggiunto, nemmeno il ricordo di Momoshiro.
Nonostante nella sua mente, Kaidou, avesse cercato di lavorare un discorso cortese, giusto per dare meno sofferenza alla ragazza, invece, gli uscì una frase opposto a quello che avesse ideato: «Non sei il mio tipo!».
Aveva combinato un bel pasticcio, se ne rendeva conto perfettamente, ma Kaoru non era mai stato un tipo capace di esternare i propri sentimenti, mostrando sempre il lato peggiore di sé. Era stato davvero troppo brusco e la kouhai non meritava un simile comportamento. La cosa lo faceva sentire davvero in colpa, soprattutto dopo aver visto la reazione della ragazza che era finita con lo scappare via con il volto coperto dalle lacrime.
Quante probabilità c’erano che avrebbe raccontato l’accaduto alle sua amiche? Di certo l’avrebbe descritto come un ragazzo insensibile, burbero, capace di spaventare una ragazza. Era quella l’impressione che avrebbe dato anche a un passante, con molta probabilità.
Sinceramente Kaoru non riusciva a capire come avesse suscitato l’interesse di Misawa, magari aveva intravisto in lui qualcosa di migliore? Non lo sapeva, ma se davvero fosse stato così, avrebbe tanto desiderato che anche Momoshiro si accorgesse di quanto sensibile fosse in realtà.
Per lui sarò solo il compagno di squadra con il quale va meno d’accordo” disse fra sé e sé.
Nei paraggi non sembrava esserci nessuno, non che alla fine la cosa gli interessasse, aveva già una brutta reputazione alla Seigaku e di certo non bastava semplicemente quest’ultimo accaduto a catalogarlo come un tipo poco raccomandabile. La cosa che però più interessava al ragazzo era solo che Momoshiro non lo giudicasse per ciò che non fosse una volta saputo degli avvenimenti.
Non ci posso far nulla” pensò Kaidou mentre si dirigeva verso l’uscita dell’edificio.
Era impossibile per lui che qualcuno potesse scorgere il lato più sensibile del suo cuore, ma anche impegnandosi al massimo, non sarebbe mai riuscito a mostrarsi per quello che fosse.
Non potrò mai migliorare”pensò.
Proprio in quell’istante avvertì qualcuno afferrarlo per un braccio e non fu affatto difficile per lui capire di chi si trattasse, d'altronde come avrebbe fatto a non riconoscere le mani di Momoshiro? Ormai fra gli allenamenti e le partite, che dovevano disputare ripetutamente per decidere chi dovesse diventare il titolare della Seigaku, era stato costretto a toccarla così tante volte da aver imparato a riconoscerla.
Cosa ci faceva ancora a scuola? Kaidou era assolutamente certo che Takeshi fosse già tornato a casa, lo aveva visto con i propri occhi allontanarsi, ma con molta probabilità l’aveva spiato dopo aver visto che Misawa gli si era avvicinato.
«Cosa diamine vuoi da me?».
Si rendeva conto di quanto doloroso fosse per lui averlo così vicino? Perché non riusciva a capire quanto gli facesse male la sua presenza? Avrebbe voluto sbarazzarsi di quelle sensazioni, ma non avrebbe mai potuto gettarle via e, convivere con quell’amore a senso unico, diventava sempre più difficile.
Da quando l’aveva visto baciare quella ragazza, se ricordava bene era una studentessa che frequentava il terzo anno nella stessa classe di Momoshiro, tutto era finito. Era un dato di fatto ormai che lui fosse etero e da quel giorno il dolore non gli diede più tregua.
Per Kaidou era stato impossibile non provare un forte senso d’invidia e probabilmente era la prima volta che lo provava con una così forte intensità. Come altro poteva definirla? Aveva sempre desiderato assaggiare quelle labbra che gli erano sempre sembrate assai invitanti, ma Takeshi non avrebbe mai accettato di essere baciato da un ragazzo.
Kaoru voleva assolutamente scrollarsi dalle memorie quella scena perché non avrebbe mai e poi ma ricambiato il suo amore: un etero non avrebbe mai provato nulla per un gay!
«Perché hai fatto piangere Yuucchan?».
Yuucchan” si ripeté nella mente Kaidou.
Era così che gli “ammiratori” chiamavano Misawa e il modo cui Momoshiro le si fosse riferito, era segno che anche lui fosse tra i giovani studenti caduti ai piedi della ragazza.
«Non sono affari tuoi!».
«Ti sembra questo il modo di trattare una ragazza?».
Era per caso venuto lì, per rinfacciargli quanto fosse stato crudele?
«Misawa si è dichiarata e io l’ho respinta, tutto qui».
Il compagno di quadra allentò la presa dal suo braccio e, dopo essersi piazzato di fronte, incominciò a scrutarlo con severità come se volesse rimproverargli i modi bruschi avuti nei confronti della kouhai.
«“Non sei il mio tipo!” Le hai detto così, no? Non ti sembra di essere stato un tantino duro?».
Stava andando esattamente come Kaidou aveva immaginato, ma cosa poteva farci? Ormai era andata così e non avrebbe potuto farci nulla, in fondo le sue parole erano state esposte con pochissimo garbo e ormai non poteva di certo rimangiarsele.
Era più forte di lui, quel lato della sua personalità era incontrollabile. era come se il suo vero io fosse sepolto in quell’aggressività e faticasse a emergere.
Non voleva essere giudicato in quel modo da Momoshiro, ai suoi occhi sicuramente era apparso come un morso e avrebbe tanto voluto riuscire ad aprirsi facilmente, perché era una persona migliore di quanto apparisse a uno sguardo poco attento.
«Avresti dovuto essere meno sgarbato».
Credeva che per lui fosse facile? Quanto avrebbe voluto che Takeshi potesse entrare dentro la sua mente, perché quello era l’unico modo per fargli capire quello che in realtà provasse, ma era una cosa impossibile.
«E poi, dai come fa a non piacerti Yuucchan? Hai visto com’è carina? Posso provarci io con lei, cosa ne dici?»
«Mica tutti i ragazzi della Seigaku possono essere invaghiti di lei!»
Era infastidito dal comportamento di Momoshiro, gli stava rinfacciando di avere dei bruschi modi quanto lui non riusciva a capire quanto lo stesse ferendo: alla fine anche lui avrebbe dovuto moderare le sue parole!
«E per la cronaca io sono già innamorato!»
Sentiva che con quelle parole stava correndo un grosso rischio, ma ormai aveva completamente perso le staffe e per lui era praticamente impossibile controllarsi.


Mamushi è innamorato?”
Takeshi non riusciva quasi a credere alle proprie orecchie, forse perché mai aveva pensato che un tipo burbero come Kaidou potesse essere interessato a una ragazza ed era curioso sapere chi potesse piacere al compagno.
«Chi è?»
Quante probabilità c’erano che potesse reagire male? No, quello era una cosa concreta. Aveva imparato a conoscere troppo bene Mamushi in quei tre anni alla Seigaku. Le sue reazioni brusche fin dagli inizi avevano complicato il loro rapporto, anche se egli ultimi mesi le continue liti erano finite con l’attenuarsi.
«Chi è? Dai Mamushi dimmelo!». La curiosità in quel momento era più forte che mai e decise di correre qualsiasi rischio. «Frequenta questa scuola? La conosco? Quale anno? È Sakuno? Tomoka? Frequenta un’altra scuola? Non dirmi che si tratta di An?»
«Chiudi il becco!»
In quell’istante Momoshiro si rese conto di quanto fosse ferito quello sguardo, era lo stesso che poco prima aveva visto negli occhi di Yuucchan, anche i sentimenti del compagno non dovevano essere corrisposti.
«Mamushi io…».
Kaidou scappò via allontanandosi verso l’interno dell’edificio scolastico, come se volesse nascondersi da lui.
Devo aver esagerato in qualche modo?” si domandò Takeshi fra sé e sé.
«Mamushi, aspetta!»
Voleva scusarsi con il compagno, era stato così invadente da non capire quanto profonda fosse la sua ferita, evidentemente una ragazza doveva avergli spezzato il cuore.
Non fu difficile raggiungerlo, ma quegli occhi sofferenti incominciarono a scrutarlo da capo a piedi, come se avesse voluto rinfacciargli che fosse colpa sua di tutta la sua angoscia.
Mica mi avrà visto baciarmi con Ayumi?”
Come poteva spiegarli che fra loro non c’era niente? Quel bacio era stato lei a darglielo e non aveva alcun significato.
Dev’essere innamorato di lei?”
«Vorrei scusarmi con te, Mamushi. Non pensavo che per te fosse così doloroso parlarne. Se posso fare qualcosa per te sappi che con me puoi parlarne».
«Non ho bisogno della tua compassione!»

Perché le parole di Momoshiro erano così amichevoli? Per quale motivo non riusciva a comprendere quanto gli facesse male il fatto che fra loro due ci potesse essere solo amicizia? Per lui era così difficile accettare quella situazione.
Un tempo forse, prima che di rendersi conto di quanto fosse innamorato del compagno, lo aveva sempre considerato uno dei suoi più cari amici, nonostante all’epoca non facessero altro che litigare, ma tutto era mutato quando aveva visto quel bacio. Il dolore aveva preso il sopravvento e il rapporto che aveva con Takeshi non sarebbe mai tornato quello di un tempo.
Kaidou si voltò verso il compagno di squadra incrociando i suoi occhi con l’altro.
«Sparisci!» urlò sperando di fargli capire quanto la sua vicinanza gli facesse male, ma Momoshiro sembrò non comprenderlo, perché le sue braccia lo cinsero.
«Un amico c’è sempre nel momento del bisogno e sfogarti con me ti farà sentire meglio».
Sfogarsi l’avrebbe fatto sentire peggio, altro che meglio! Quanto avrebbe voluto spingerlo via e liberarsi da quelle braccia, ma in qualche modo non riusciva a prendere l’iniziativa perché in fondo aveva sempre desiderato la vicinanza dell’altro.
«Mi dispiace che tu stia così male, scusami».
Fu in quell’istante che trovò finalmente la forza di sciogliersi da quell’abbraccio e, osservando con ostilità il viso di Momoshiro, non poté controllare la propria voce.
«Le tue scuse non mi servono!». Sapeva che probabilmente rischiava di rovinare tutto, ma ormai non riusciva più a pensare con lucidità visto la rabbia che gli ribolliva dentro di sé. «Sai quello che provo ogni volta che ti vedo? Quanto forte sia la mia sofferenza? Ogni volta che ti sto vicino, sto così male che vorrei poter gettare il mio cuore sperando che tutto il mio dolore possa svanire. Sei tu la causa di tutto!»
«Non sapevo che a te piacesse Ayumi».
«Ayumi?»
L’altro lo squadrava come se non riuscisse a capire quello che avesse appena detto, possibile che non avesse compreso il senso delle sue parole. Era meglio così in fondo.
«Ci hai visto baciarci, giusto?»
Avvertì quasi il calore divampare sulla sua pelle, e l’imbarazzo era così forte da non poterlo mascherare in nessun modo e distolse lo sguardo dal compagno.
Non era in grado di guardare Momoshiro negli occhi. Era completamente imbarazzato dal fatto che sapesse che li aveva visti, ma allo stesso tempo il cuore gli doleva del fatto che avesse confermato quel bacio.
«È stata le a baciare me, non due non stiamo insieme. Se a te piace Ayumi, sei liberissimo di provarci con lei».
Non sapeva cosa stesse facendo, il suo corpo in quel momento sembrava muoversi da solo e si ritrovò senza sapere come a strattonare l’altro per il bavero della divisa scolastica.
«Possibile che tu non capisca nulla?!»
Kaoru attiro verso di sé il compagno e, in preda al delirio del momento, non potette resistere alla tentazione di baciare quelle labbra.
Era stato un gesto terribilmente avventato e questo Kaidou lo sapeva, ma quella situazione gli era completamente sfuggita di mano e nulla avrebbe potuto cancellare gli avvenimenti di quella sera.

Note
Era da anni che avevo scritto la bozza di questo capitolo di questa mini long, ma non ho mai avuto lo stimolo giusto per riscriverlo, ma la voglia di terminarla mi è tornata dopo aver visto i prompt del pacchetto perché tutti mi sembrano adattissimi alla fanfiction
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Prince of Tennis / Vai alla pagina dell'autore: ImperialPair