Nota dell'autrice
mAd wOrLd: diciamo che ho
qulache problema a postare i capitoli in fretta con il pc pacco che
ho...però sperò che con quelli che riuscirò a
postare ti piacerà :-)
chandelora: GRAZIE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Non puoi immaginare quanto mi ha fatto felice il tuo commento...grazie di cuore!
AdelinaBlaBla: grazie! Sono conttenta che ti piaccia il mio modo di scrivere, dicendomi così, mi date una carica infinita...grazie!
Silenzi non del tutto innocenti
Ginny era sul suo letto, tranquilla, quando le sembrò che il
suo braccio fosse entrato in una lavatrice. Aprì un occhio, solo uno, e notò
qualcosa di un giallo troppo chiaro davanti alla sua faccia; aprì l’altro
occhio e mise a fuoco il viso di Margaret. Richiuse gli occhi e tuffò la testa
sotto il cuscino
-Lasciami in pace- rantolò Ginny. Margaret la scosse di
nuovo
-Ginny, Vivian mi aveva detto di svegliarti, non è colpa
mia- mentre parlava continuava a scuoterla. Ginny sospirò e girò il viso,
guardando in faccia Margaret: i suoi capelli biondi quasi bianchi erano più
corti dell’anno prima, le arrivavano appena sotto la testa, ed erano più mossi
del solito; gli occhi grigi la squadravano da dietro le lenti di un paio di
occhiali quasi invisibili. Margaret si allontanò da lei
-Se non ti alzi salterai il primo giorno di scuola- osservò
Margaret infilandosi la gonna della divisa
-Pensi davvero che mi dispiaccia?- le chiese Ginny
guardandola. Margaret era decisamente troppo gentile, e non solo con lei, ma
con tutti, anche con chi non se lo meritava: Ginny in quel momento credeva di
non meritarselo. Aveva un vago ricordo della sera prima. Era uscita dal bagno.
Aveva visto prima buio, poi luci da discoteca, poi Ivein poco lontana da lei
che ballava…non ricordava di aver fatto nient’altro in particolare, a parte
qualche sguardo verso Malfoy, che la fissava con un faccia incuriosita, o
comunque qualcosa che ci assomigliasse visto il suo stato…ubriaco
-Ma che ore sono?- chiese Ginny alzandosi dal letto.
Margaret si girò verso di lei
-Le otto meno venti- Margaret prese la borsa. Ginny sbarrò
gli occhi
-Oh perfetto!- disse sarcastica. Si alzò di scatto, e nel
giro di dieci minuti fu pronta. Scese le scale, trafelata, e si ritrovò in una
Sala Comune quasi deserta, ad esclusione di qualche studente isolato. Stava per
uscire, quando un ragazzo seduto su una poltrona si girò verso di lei
-Ma tu…quanti anni hai?- aveva la faccia stralunata. Ginny
lo guardò strano
-Sedici…perche?- era vagamente spaventata. Lui la fissò con
più intensità
-Di che anno sei?- era decisamente troppo interessato
-Del sesto…ora, se non ti dispiace…- Ginny fece per
andarsene, ma il ragazzo la bloccò per un braccio
-Eppure io ti ho vista ieri sera…io ti ho vista- lui aveva
lo sguardo confuso. Lei sbarrò gli occhi per circa un secondo, poi cercò di
sviare
-Non so di cosa tu stia parlando- Ginny scosse il braccio e
il ragazzo la lasciò, lei uscì, raggiungendo
-Abbiamo un problema!- le disse mettendole entrambe le mani
sulle spalle. Vivian arrivò con più calma, e le porse un toast
-Sei esagerata Ivein. Abbiamo solo un paio di ragazze poco
più intelligenti del resto della massa,che ci hanno riconosciuto da ieri sera:
non mi sembra chissà quale problema- Vivian le guardava con una calma che a
Ivein parve assolutamente insopportabile
-In Sala Comune uno ha riconosciuto anche me- osservò Ginny.
Ivein fece una faccia compiaciuta
-Visto??- Vivian sospirò
-Non succederà nulla. Sicuramente non era la prima volta che
qualcuno più piccolo si infiltrava. Tranquillizzatevi- Ginny era d’accordo con
Vivian, ma Ivein sembrava ancora vagamente spaventata
-Mi fido, ma…- Ivein non continuò la frase. Forse non sapeva
come continuarla. Questo perché, proprio in quel momento Draco Malfoy, Blaise
Zabini e Theodor Nott, passarono davanti
a loro, seguiti a poca distanza da Tiger, Goyle e Pansy Parkinson, che non
sembrava particolarmente entusiasta della sua compagnia. Ivein guardò fisso
Malfoy. Malfoy guardò Ginny come se gli ricordasse qualcosa di lontano. Ginny
girò il viso verso Vivian, comprendo il viso con i capelli. Vivian fece un
sorrisetto malizioso. Le tre ragazze si diressero verso i sotterranei, per la
lezione di pozioni. Ginny passò la mattinata a pensare allo sguardo di Malfoy e
a sperare con tutta se stessa che lui non ricordasse nulla… i Serpeverde le
avrebbero rovinato la reputazione in caso contrario. Anche se ormai, visto che
il fratello non c’era più, e neanche Harry…si scoprì a pensare il suo nome
senza problemi: che l’avesse dimenticato davvero? I suoi pensieri furono
fermati dalla campanella che annunciava il pranzo. Le tre ragazze andarono
verso
-Non capisci Draco! Adesso la questione non è più avere
chissà quale stupida punizione…non possiamo smettere adesso!- Un’altra voce
rispose e Ginny riconobbe, con un tuffo al cuore (che neanche lei riuscì a
spiegare) la voce di Draco Malfoy
-Non ho detto di smettere Blaise- Draco sembrava molto più
tranquillo di Zabini
-Dico solo che rivelarci adesso che…lui…non è ancora preside
e…loro…non sono ancora qui…è semplicemente rischioso-
-Da quant’è che ti preoccupi del rischio di una tua azione?
E in ogni i nomi puoi anche dirli, non c’è nessuno in giro, sono tutti a
pranzo-
-Non è comunque prudente. Nessuno sa che Piton diventerà
preside tra poco- Ginny sbarrò gli occhi. Non si sentiva parlare di Piton da
quando era fuggito dopo aver ucciso Silente…e chi erano “loro”?
-E poi Blaise, se proprio ci tieni, rivelati tu: non ho
intenzione però di aiutarti quando quella stupida Mcgrannit ti sbatterà ad
Azkaban- Ci furono pochi minuti di silenzio. A Ginny sembrarono un’eternità
-Non capisco poi tutta questa voglia che hai di dire che
siamo mangiamorte: non…- Ginny si mosse appena di un millimetro, nonostante le
ultime parole le avevano fatto sbarrare al massimo gli occhi marroni. Il rumore
dei suoi piedi sul pavimento di pietra fu però decisamente troppo sonoro per
una ragazza che non doveva assolutamente farsi scoprire. Sentì le voci
bloccarsi allìimprovviso, ed un istante dopo una mano scura di Blaise Zabini le
tappò la bocca e con l’altra le teneva il braccio dietro la schiena
-Non m’importa cosa tu abbia sentito- disse con la voce dura
tornata perfettamente normale
-Ma se osi anche
solo accenarlo a qualcuno io ti ammazzo- Draco uscì dallo stanzino con calma
guardandola negli occhi
-Non sta scherzando Weasley, anche se- e lì Draco rise
–verrai uccisa comunque entro quest’anno- Blaise guardò
Draco come per dirgli “Hai intenzione di darle altre informazioni??”
-Ormai ha sentito Blaise, non fare quella faccia- Draco si
avvicinò a Ginny pericolosamente troppo
-Tanto vale che sia preparata a quello che le…- Draco si
fermò di colpo quando furono a un palmo dal naso: la guardò negli occhi come se
fosse una parte del suo passato che non ricordava (e, in effetti, lo era) e
strinse gli occhi in due fessure, come se stesse cercando di ricordare… Ginny
abbassò lo sguardo e guardò per terra ostinatamente
-Lasciala Blaise- Ginny sentì la stretta allentarsi
-Non farne parola con nessuno!- esclamò Zabini
-Ti conviene ascoltarlo- Ginny si azzardò ad alzare lo
sguardo verso Malfoy, che scosse la testa e si allontanò, seguendo Zabini.
Ginny fece un respiro profondo. Non ebbe neanche il tempo di entrare in sala
comune che la campanella delle lezioni pomeridiane suonò. Si diresse verso
l’aula di trasfigurazione, pensando a ciò che aveva sentito: Malfoy e
Zabini…Mangiamorte? Aveva sempre saputo che nessuno dei Serpeverde avrebbe
potuto essere “buono” ma che, appena diciassettenni, quei due fossero diventati
Mangiamorte…e chissà quanti altri ce ne erano in quella casata. E poi chi erano
“loro”? Altri mangiamorte? Immersa nei suoi pensieri si rese conto solo
all’ultimo minuto di essere arrivata davanti all’aula dove trovò Ivein e Vivian
che chiacchieravano e non le chiesero nulla: per un attimo fu tentata da
raccontare tutto…ma poi pensò che Ivein se lo sarebbe lasciato scappare in
pochissimo tempo, a maggior ragione perché la cosa riguardava il suo
“Dracuccio” e che Vivian le avrebbe detto che ne voleva sapere di più, e
sicuramente si sarebbero cacciate in un guaio. Forse era meglio seguire il
consiglio di Malfoy e non dirlo a nessuno.