Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: PrimbloodyBlack    24/02/2019    0 recensioni
(la pubblicazione continuerà su Wattpad) Skye faceva parte di una della famiglie più importanti del regno. Suo padre, braccio destro del re, l'aveva educata ad una vita di sfarzo e lusso. Tutto ciò che voleva era suo, le bastava solo chiedere. Ma l'unica cosa che lei voleva era l'unica che non gli era concessa. Essere libera.
Dopo la morte della madre Margaret, il padre sprofondato nella depressione, aveva riposto tutto il suo amore morboso verso la figlia. La teneva chiusa nell' enorme dimora impedendole di uscire e quindi di cercare marito. Aveva ormai raggiunto i diciassette anni ed ogni donna della sua società aspirava ad uno sfarzoso matrimonio. Ma a lei fu negato anche di amare. Tentò più volte di fuggire ma sempre in vano.
Solo una volta si era avvicinata alla libertà ma un incontro alquanto magico aveva cambiato tutto.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

My innocence
How it always seem to get lost
In violence
We always seem to get caught
It's no coincidence
That we're running from the past
Forgiveness wasn't something 
that we have

(Limitless - Adventure Club)

Teneva con una ferrea stretta il pugnale. Il viso arrossato e gli occhi lucidi non davano credibilità a quello che era convinta a fare. Mentre il ragazzo lentamente si alzava e riacquisiva una postura eretta. La guardava con un sorriso, come se avesse appena visto un bambino nascere.

"Mia cara." sussurrò. "Noi non vogliamo farvi del male."

La ragazza, con la schiena appoggiata alla gelida porta in acciaio, sussultò. 
"Noi?" ripeté.

"Erano anni che vegliavamo su di voi, pronti a ricevere la vostra chiamata."

"Che cosa stai dicendo?" disse con voce tremante.

"Quella notte, ci avete risvegliati, tutti noi. I vostri poteri ci hanno permesso di venire al vostro cospetto."

"V-voi chi? Di che cosa stai parlando?! Non capisco!"

"È normale che non capiate, ma presto, tutto sarà più chiaro." Il principe nuovamente le porse la mano, ma la ragazza desistette.

"Perché dovete rendere tutto così difficile?" disse sospirando. 
"A ME!" Gridò allungando la mano come se la stesse afferrando.

Skye sentì una stretta al collo, il corpo lievitò e con uno scatto si ritrovò ad un centimetro dal suo viso. Il respiro iniziò a mancarle, il pugnale le cadde dalle mani, mentre la coscienza la lasciava lentamente . "Dobbiamo sbrigarci, prima che arrivi la vostra protettrice!"

Sentiva il corpo pesante, non sapeva quanto tempo era passato né che cosa stava accadendo intorno a lei. C'erano dei rumore confusi, qualcuno che ansimava, qualcosa che strusciava atterra. Aprì lentamente gli occhi mentre un forte odore le riempì le narici. Cercò di alzare la testa ma tutto intorno a lei era sfocato e distorto. Vide una figura avvicinarsi a lei. Lui. Quando il suo sguardo folle si avvicinò sempre di più, cercò di muoversi ma era bloccata. Si accorse che le sue braccia erano legate a delle catene, così come le gambe.

"Come state appesa lì?" disse ridendo.

"Bastardo." disse debolmente.

"E io che pensavo foste una signorina di altra società." Poi si avvicinò al suo orecchio e sussurrando disse "Guardate tutto ciò che ho fatto per voi." Si spostò di lato mostrandole un'orrenda visione.

"C-cosa..." mormorò sbigottita.

Carcasse di corpi informi erano ammassati l'uno sull'altro. La pelle, vecchia e rancida, sembrava quasi staccarsi da sola da quei gusci ormai vuoti. Sangue che colava da ogni parte del corpo, naso, bocca, orecchie e anche occhi rendevano il pavimento un lago rosso. Skye sbiancò alla vista di tale atrocità, voleva coprirsi gli occhi, voleva che tutto quello fosse soltanto un'incubo. Nonostante i volti lacerati, riconobbe alcuni servi della casa, ma niente la turbò di più nel vedere la povera serva che poco tempo prima l'aveva accompagnata. Anche lei, gettata atterra, come se non fosse nulla. Le orbite degli occhi, ormai bianche, rendevano il suo aspetto ancora più terrificante. Il rumore delle mosche rintuonava nelle sue orecchie e quell'odore la fece quasi svenire.

"Vedete Skye? Guardate il giochetto di prima cosa ha comportato!" esclamò indicando la serva. "Tutto ha un prezzo. Se uso energia, in qualche modo devo riprendermela, giusto?"

"Ti prego, lasciami andare!" Disse tra le lacrime.

"Cara Skye, ve l'ho già detto, noi non vogliamo farvi male, a meno che voi non ci obblighiate." 
Allungò la mano sporca di sangue e le accarezzò il viso. Disgustata si ritrasse provocando nel ragazzo una smorfia.

"Passiamo al punto." disse iniziando a camminare nella stanza. "Quello che noi vogliamo da voi, è la libertà. Ciò che intendo dire è se voi restate in vita, o meglio, la vostra parte non umana, noi non potremmo riacquistare la nostra forma fisica."

"Ma che cosa siete?" disse con un filo di voce.

"Meglio se ve lo mostro." disse con un sorriso beffardo. Si mise in ginocchio, il pantalone al contatto con il terreno si tinse di rosso, poi chiuse gli occhi e iniziò a concentrarsi. Il viso iniziò a diventare bordò e a tremare. Cadde in avanti come se spinto da qualcuno, si contorse con la schiena, il respiro iniziò a diventargli affannoso e iniziò a gemere per il dolore. Un qualcosa di nero iniziò a formarsi sulla sua schiena. Da semplice fumo iniziò a crearsi una forma, prima il busto, poi le braccia e la testa. Due occhi bianchi e lucenti, privi di pupille fissavano Skye, che spaventa tentò di chiudere gli occhi.

"Questa è la correte forma che abbiamo assunto dopo la vostra nascita." disse con un tono di voce molto profondo. "Quando vostra madre vi ha partorito, ha creato un essere mai visto prima, un ibrido metà umano e metà demoniaco. Nostra signora ha donato tutta la sua forza energetica per permettere ad un essere innaturale come voi di nascere. Una vita per un'altra. Di conseguenza la nostra esistenza fu relegata alla vostra. Ma a causa della vostra natura anche noi ci siamo frammentati e abbiamo perso la nostra natura fisica. Come vi ho già detto, quando avete attivato i vostri poteri ci avete risvegliati ma siamo obbligati a vivere dentro degli ospiti e per sopravvivere, nutrendoci della loro energia vitale."

La ragazza era sul punto di crollare emotivamente. Non riusciva a pensare ne a muovere un muscolo.

"Sapevamo che sarebbe rimasta sconvolta. Nostra signora ha modificato i vostri ricordi e quelli di vostro padre per una ragione."

"Perché?!" gridò. "Mia madre si chiamava Margaret ed era umana, è morta pochi anni dopo la mia nascita a causa di una malattia. Tutto ciò che stai dicendo non ha senso!" Disse tra le lacrime che le avevano offuscato la vista. "Aspetta un secondo... Thalia... Lei aveva accennato ad una cosa simile, pensava fossi una Si'lha."

"Ah!" esclamò l'essere. "Il licantropo, ha svolto bene il suo compito, nostra signora sarebbe stata fiera di lei. Ma comunque no, voi siete qualcosa di ancora più potente. Ci dispiace molto che non potrete approfondire le vostre capacità, sarebbe stato interessante vedere fino a dove sareste potuta arrivare. " 
Skye tra confusione e sofferenza chiese "Cosa c'entra Thalia in tutto ciò? "

"Niente è lasciato al caso Skye. Ma adesso basta parlare, il tempo è prezioso e spero che voi abbiate vissuto al meglio questi giorni. Adesso mostraci la tua altra forma, prometto che non farà male."

"I-io..." disse scuotendo la testa. "Non so lo." L'essere inclinò la testa di lato in segno interrogativo. "Non so come è successo quella notte, è solo... Capitato."

"Allora dovremmo passare alla maniere forti." La figura cominciò a dissolversi mentre il ragazzo cominciò a tossire. Tirò indietro la testa con uno scatto e fece un respiro profondo. "Così va meglio!" Disse alzandosi. "Non volevo usare metodi bruschi, del resto voi siete sempre parte di nostra signora, ma... Non abbiamo scelta."

"Ti prego, deve esserci un'altro modo!"

"No." disse avvicinandosi al tavolo accanto a lei. Non l'aveva notato ma c'era ogni tipo di arma da taglio tra cui il suo pugnale.

"No! Ti prego!" gridò.

L'essere afferrò l'arma a lei famigliare. Con il dito tastò la punta della lama e con espressione soddisfatta esclamò "Questa basterà." Si avvicinò a Skye e si posizionò difronte a lei. "Essere torturati dalla propria lama... Deve essere difficile per voi. Ma giuro che farò del mio meglio per far sì che sia..."

"No!"

"... Veloce!"

Questo è il capitolo in cui scopriamo un po' di più sul passato di Skye. Vi ricordo che Thalia non le ha ancora parlato dell'imprintig, ve lo dico perché la questione comparirà più avanti, non mi sono dimenticata è solo un po' più complicato di quanto sembra. Fatemi sapere che ne pensate!!!

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: PrimbloodyBlack