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Autore: 283    03/03/2019    0 recensioni
preoccupato per lo sviluppò degli eventi lord voldemort escogita un nuovo piano per liberarsi del suo avversario. con un oscuro incantesimo richiama dall'oblio i nazgul gli spettri dell'anello e li incarica di dare la caccia ad harry potter. fino in capo al mondo se necessario. riuscirà l'ordine della fenice a proteggerlo da questa nuova minaccia?
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alastor Moody, Albus Silente, Harry Potter, Nimphadora Tonks
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
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il cielo era oscuro e nuvoloso mentre Harry Potter e la sua scorta si dirigevano verso il Quartier Generale.
 
“dobbiamo fare dietrofront per un pezzo, per controllare che non ci seguano!” gridò Malocchio Moody.
 
“TU SEI PAZZO MALOCCHIO!” strillò Tonks “siamo tutti gelati dalla testa alla scopa! Se continuiamo a deviare arriveremo la settimana prossima! E poi ormai ci siamo quasi!”
 
“è ora di cominciare la discesa!” disse Lupin “segui Tonks, Harry!”.
 
Mentre il gruppo si gettava in picchiata verso Londra un urlo squarciò il silenzio. I maghi rabbrividirono sentendo un terrore soprannaturale attanagliare i loro cuori. Ad un certo punto tre figure oscure si stagliarono contro le luci della città e vennero loro incontro. Senza preavviso Malocchio urlò “MAOVRE EVASIVE, ORA!”. I maghi si dispersero mentre una raffica di frecce fischiava nella loro direzione. Harry si tolse di mezzo appena in tempo mentre l’impennatura di una delle frecce gli sfiorava un orecchio. Malocchio urlò ancora “dividiamoci, qualunque cosa succeda difendete Harry!”. Lupin lo affiancò e disse “Harry seguimi”. I due virarono verso il Tamigi seguiti da Tonks mentre gli altri prendevano direzioni diverse. Con la coda dell’occhio Harry vide le tre figure separarsi per inseguirli. Una si mise alle calcagna di Harry e dei suoi compagni mentre le altre due scomparvero al seguito dei restanti maghi.
 
Il trio discese velocemente verso il fiume. Harry sentì il loro inseguitore lanciare un altro urlo agghiacciante e la sua vista si offuscò mentre uno strano torpore si impadroniva di lui. “HARRY!!” urlò Lupin, con un sobbalzo il giovane mago si riscosse. Alla sua destra Tonks sollevò la bacchetta e urlò “Stupeficium!!”, un raggio di luce rossa volò verso la figura che li inseguiva ma quest’ultima prese quota evitando l’incantesimo. Lupin si rivolse ad Harry “teniamoci bassi!”. I due accelerarono e cominciarono a zigzagare tra i battelli e le barche spaventando i Babbani al loro passaggio. Sopra di loro Tonks lanciava un incantesimo dopo l’altro ma il loro nemico continuava ad evitarli. Nella speranza di seminare il loro nemico i due si lanciarono a tutta velocità verso il cielo seguiti da Tonks che continuava a lanciare incantesimi dietro le sue spalle.
 
Alla fine guardandosi indietro videro che l’inseguitore era sparito e si fermarono, “dove è andato?!” chiese Tonks.
 
Con uno strillo l’inseguitore sbucò dalle nuvole sopra di loro, ed Harry riuscì a vederlo bene per la prima volta.
 
La prima cosa che notò era la sua cavalcatura.
 
 La creatura sembrava un cavallo scheletrico rivestito di un sottile strato di pelle nera, la sua testa era quella di un rettile e dal dorso si inarcavano due gigantesche ali di pipistrello. In sella portava una figura umana avvolta in un mantello nero come la notte.
 
Il Cavaliere Nero imbracciò un arco lungo e incoccò una freccia.
 
I tre maghi si riscossero dalla sorpresa e si lanciarono in picchiata evitando il colpo. Puntarono verso gli edifici illuminati sotto di loro, con l’intenzione di usarli come copertura. Sfruttarono il vantaggio della manovrabilità delle scope e si infilarono tra i vicoli, il cavallo-scheletro non riusciva ad entrare tra gli edifici costringendo il Cavaliere Nero a sorvolare i tetti.
 
Era quasi l’alba e una fitta nebbia aveva avvolto la città quando finalmente l’inseguimento giunse al termine.
 
Harry, Tonks e Lupin persero di vista il Cavaliere Nero e arrivarono al numero 12 di Grimmuald Place. Entrarono stanchi ed infreddoliti con i curi ricolmi di terrore al ricordo delle urla del Cavaliere.
 
Mentre saliva al piano di sopra per raccontare tutto a Ron ed Hermione. Harry sperava che i loro compagni si fossero salvati.
 
 
ORE PRIMA DA QUALCHE PARTE A LONDRA…….
 
 
Sturgis Podmore non ricordava di aver mai provato tanta paura in vita sua. Neanche durante la prima guerra dei maghi. I Cavalieri Neri non sembravano capaci di usare la magia ma in loro c’era qualcosa di spaventoso. Le loro urla ispiravano una paura indescrivibile. Poco prima aveva visto Elphias Doge abbattuto da una freccia precipitare verso la morte tra i tetti di Covent Garden e Emmeline Vance schiantarsi contro un magazzino di Whitechapel dopo aver perso il controllo della sua scopa. Ora si trovava solo in un vicolo sporco e buio. Era stato disarcionato dalle urla del Cavaliere Nero, gli avevano intorpidito la mente al punto da perdere la presa sulla scopa. Fortunatamente i sacchi della spazzatura avevano attutito l’impatto.
 
Si rialzò a fatica, ansimando e rabbrividendo al buio. Doveva tornare al Quartier Generale e riferire a Silente. Si mosse a tentoni nel buio e ritrovò la bacchetta “lumos” disse, illuminando il vicolo.
 
Fu un grosso errore.
 
A pochi metri da lui c’era il Cavaliere Nero. La sua figura sembrava riempire il vicolo. La sua aura di terrore costrinse Sturgis ad arretrare contro il muro, come un animale in trappola.
 
Il Cavaliere avanzò silenzioso e spettrale sollevando un pugnale avvolto da un pallido bagliore. Sturgis ansimò pesantemente, l’aria nel vicolo sembrava rarefarsi ad ogni passo della creatura, trafiggendogli i polmoni. Sollevò la bacchetta con la mano tremante “S-S-Stupeficium!!”. Un raggio di luce rossa si inarcò dalla punta e colpì la figura ammantata, ma questa sembrò non sentirlo nemmeno. “stupeficium!! Stupeficium!!” urlò il mago, ancora e ancora. Ma il Cavaliere nero continuo ad avanzare.
 
Si fu un lampo di acciaio e la bacchetta di Sturgis venne tagliata a metà mentre una gelida mano gli serrava la gola.
 
L’ultima cosa che sentì fu la lama Morgul che gli trapassava il cuore e la fredda risata dello spettro.     
 
   
 
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