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Autore: Fuuma    17/03/2019    1 recensioni
«Cos’è che avresti visto?»
Carol aveva riso. Naturalmente.
Victor volse lo sguardo al cielo con una smorfia seccata. Non sapeva perché gliel’avesse detto, non gli aveva creduto quando le aveva detto di aver visto uno scorpione nella vasca da bagno nel loro viaggio in Messico (ed era stato punto da quel bastardo), come poteva pensare gli avrebbe dato retta per una sirena.

Piccoli scorci di una storia d'amore tra un uomo e una sirena.
[ Scritta per l'iniziativa Corsa delle 36 ore @Torre di carta ]
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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#04

«Cosa… cosa ti aspetti che faccia?» Carol urlò, frastornata e spaventata.

Tutto quello che desiderava era stato una vacanza, un po’ di tempo per sé, lontano dall’ufficio e dalle telefonate di sua madre che le chiedeva se avesse finalmente parlato con Victor. No, mamma, non abbiamo parlato. Non parliamo più da anni e forse a malapena mi guarderebbe una volta consegnatogli le carte per il divorzio.

 

«Non sei tu quella che ha un piano per tutto?» Ma Victor non la guardava nemmeno ora, con quella cosa annaspante tra le braccia e la macchia di petrolio che avanzava dal ventre squarciato della petroliera.

Victor pensava a salvare quel mezzo pesce, mentre Carol voleva solo tornare a quello che erano stati prima.

[ 120w ]

49. i luoghi più caldi dell’inferno sono riservati a coloro che in tempi di grande crisi morale si mantengono neutrali

(Inferno - Dan Brown)

 

#05

Eden schiacciò le dita alle orecchie, premendosi contro lo sportello del rimorchio.

Victor le circondò le spalle e la tirò a sé. Le fece poggiare la testa al proprio petto, offrendole la copertura del giaccone, come riparo temporaneo dai rumori della città.

Sorrise, posandole un bacio tra capelli rosa corallo e azzurro elettrico.

«Non c’è traffico dove stavi tu, vero?»

Eden lo guardò, gli occhi grandi e azzurri e acquosi. Le branchie sul collo si muovevano scoordinate, come tasti di un pianoforte scordato, senza sapere cosa farne dell’ossigeno sporco di fumi e benzina che le arrivava.

«Voglio tornare a casa» Mormorò.

Victor abbassò lo sguardo. «Lo so, Eden… lo so…»

[ 110w ]

36. sarà difficile chiederti scusa / per un mondo che è quel che è

io nel mio piccolo tento qualcosa / ma cambiarlo è difficile

(A modo tuo - Ligabue)

#06

La trovò rannicchiata nella vasca da bagno. Brividi sulla pelle nuda, braccia strette intorno al busto sottile e occhi socchiusi che cercavano il mare, trovando invece piastrelle a scacchi bianco-azzurro.
«Hey, piccola, da quanto sei lì dentro?» la voce rimbombò nella stanza da bagno.
Eden non rispose.

Le onde dei capelli avevano perso colore. Il tipico rosa corallo – coi riflessi verde e azzurro elettrico – si era spento in un arancione smorto e le ciocche le ricadevano stancamente sulle spalle.

Non gli era mai sembrata così piccola e così distante come in quella vasca da bagno.
Le mancava l'oceano e il suo canto. Ma non c’era nulla che Victor potesse fare, se non guardarla appassire lontano dal suo mondo.

[ 120w ]

32. life in the city can make you crazy / for sounds of the sand and the sea

life in a high-rise can make you hungry / for things that you can't even see

fly away, fly away, fly away

(Fly away - John Denver)


   
 
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