Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Ms Mary Santiago    23/03/2019    10 recensioni
[STORIA INTERATTIVA – ISCRIZIONI CHIUSE]
[Liberamente ispirata dalla serie tv “The Umbrella Academy”]
Venticinque anni fa un gruppo di maghi e streghe sono nati in luoghi sparsi della Gran Bretagna, tutti lo stesso giorno e alla medesima ora. Fin dal principio è stato evidente che ognuno di loro avesse doti incredibili e rare oltre ogni dire; per arginare e controllare i loro doni il Ministero della Magia ha deciso di assegnarli tutti a un unico tutore legale finchè non avessero compiuto la maggiore età: Joshua Patterson. Quello stesso tutore che è stato rinvenuto misteriosamente morto a pochi giorni dal compimento del loro venticinquesimo compleanno e che, dopo anni passati separati gli uni dagli altri, li ha spinti a incontrarsi nuovamente.
Genere: Dark, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 2

 

 

 

 

 

Heathrow

 

 

Daniel afferrò la sua valigia dal nastro traportatore, lanciando un’occhiata attorno a sé nel tentativo di scorgere qualche volto familiare in mezzo alla folla di persone accalcate in attesa dei rispettivi bagagli. Non aveva la minima idea di che fine avessero fatto i suoi fratelli, in quale parte del mondo fossero e se tutti sarebbero tornati a Londra per il funerale oppure qualcuno avrebbe disertato. Così era ragionevole supporre che oltre a lui anche qualcun altro avesse scelto le Hawaii e lui non l’avesse mai scoperto. Tuttavia dopo una rapida ispezione constatò che a quanto sembrava era l’unico a essersi stabilito definitivamente lì.

Fece per dirigersi verso le porte scorrevoli dell’uscita quando una voce attirò la sua attenzione.

- Dan? Daniel Lawson? –

Si girò di scatto, trovandosi davanti il volto dai tratti leggermente infantili e le lentiggini di Amos. Erano passati anni dall’ultima volta che l’aveva visto, ma lo riconobbe all’istante e non potè fare a meno di sorridergli di rimando.

Si scambiarono un abbraccio rapido e virile.

- Amos. Da che parte del mondo sei arrivato? –

- Houston, mi sono stabilito lì con Aiden. –

Se l’era aspettato, del resto Austin e suo fratello biologico avevano sempre mantenuto i rapporti, anche ai tempi della scuola, e quando aveva compiuto la maggiore età e aveva terminato la scuola contattarlo per stabilirmi insieme altrove doveva essere stata la prima cosa che aveva fatto.

- Sono contento per te, so quanto sei legato a tuo fratello … le cose ti vanno bene? –

- Molto … e a te, dove ti sei cacciato in questi anni? –

- Ho fatto un po’ il girovago, adattandomi a tutto e tutti purchè non avessero la minima idea di chi fossi e di cosa fossi in grado di fare. Diciamo che ho vissuto nell’anonimato totale ed è stato particolarmente rilassante, negli ultimi tre anni mi sono fermato a Honolulu e ho aperto un bar. –

Amos annuì come se comprendesse perfettamente cosa intendeva; il bello di condividere quella stramba parte della loro vita era proprio quello: tutti e quattordici capivano alla perfezione ciò che provavano gli altri rispetto alla loro natura.

- Sei rimasto in contatto con qualcuno? –

- Di tanto in tanto mi scrivo con Bart -, ammise Daniel, - e prima della morte di Joshua mi aveva accennato alla sua voglia di passare un po’ di tempo nelle assolate Hawaii. –

Amos arricciò il naso al sentir nominare il più problematico dei suoi fratelli putativi. Loro due non si erano mai piaciuti particolarmente. Bart era quello sicuro di sé, sfrontato e carismatico, il genere di persona che sembrava letteralmente calamitare ragazze e popolarità … per lungo tempo si era sentito inadeguato paragonandosi a lui.

- Io ho sentito Leda, è persino venuta a trovarmi un paio di volte. –

- Tu e Leonel siete sempre stati i suoi preferiti, voi due e … -

- Gideon. –

- Già, proprio lui, anche se a quanto mi hanno detto … -

- No, non hai capito, quello laggiù è Gideon. –

Seguì lo sguardo di Amos per individuare il ragazzo alto e dal fisico asciutto e muscoloso che si trascinava dietro una valigia e si guardava attorno con un’espressione tesa dipinta sul volto.

- Sembra che anche per lui il rientro a casa sia traumatico. –

- Puoi biasimarlo? È scomparso quattro anni fa senza dire ad anima viva dove stesse andando e non ha mantenuto i rapporti con nessuno, nemmeno con Leda. –

Questo attirò la curiosità di Daniel.

- Nemmeno lei sapeva dove fosse? –

- No, il che è strano visto che Gideon si confidava praticamente solo con lei. –

Annuì pensieroso.

Era strano davvero, ma forse potevano risolvere almeno il mistero della sua residenza abituale.

Alzò una mano chiamandolo a gran voce finchè Gideon, ormai rassegnato, non potè continuare a fingere di non averli visti e si unì suo malgrado a loro.

- Ragazzi, siete appena atterrati anche voi? –

- Già -, Daniel sorrise curioso, - io dalle Hawaii e Amos dal Texas. Tu invece in che angolo di mondo eri finito? –

- Dakar, in Senegal, ma ho girato un po’ per tutta l’Africa … mi sono dato da fare dedicandomi al lavoro nelle missioni umanitarie. –

- Affascinante, hai seguito la tua strada insomma. –

Gideon tentennò appena prima di rispondere.

- Per così dire. –

- E ora siamo tutti qui dopo anni -, intervenne Amos con un sospiro, - tornare a casa è bello ma anche strano. –

- Puoi giurarci –, mormorò Gideon a voce talmente bassa che per un attimo i due si domandarono se non se lo fossero solo immaginato, - ma ormai tanto vale raggiungere la villa e mettere qualcosa sotto i denti. Immagino che gli altri siano tutti lì. –

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

- Sono arrivati tutti? –

L’uomo che le stava seduto di fronte annuì prima di porgerle i quattordici fascicoli che aveva accuratamente compilato e impilato su una scrivania poco distante.

- Gli ultimi tre sono atterrati mezz’ora fa, credo siano tutti diretti alla villa in cui vivevano con Patterson. –

Stirò le labbra tinte di rosso in un sorriso compiaciuto facendo ticchettare le unghie lunghe, smaltate nel medesimo colore del rossetto, contro la superficie in cristallo della sua scrivania.

- Fantastico. Per il momento tenete sotto controllo i loro movimenti senza fare altro, ma sinceratevi di fare in modo di fornire loro delle valide motivazioni al rimanere a Londra per un po’. –

- Sarà fatto, non si preoccupi. –

Le rivolse un ossequioso cenno del capo e poi uscì dal suo studio chiudendosi la porta alle spalle.

Rimasta da sola, si adagiò contro l’alto schienale della sedia e si concesse una breve risata compiaciuta.

E pensare che quello stupido testardo di Joshua Patterson si era così a lungo rifiutato di aiutarla … alla fine in un modo o nell’altro era riuscita a farli tornare tutti all’ovile. Ora non rimaneva che aspettare che cominciassero a incastrare i pezzi e reagissero di conseguenza, dopotutto erano sempre stati dei ragazzi molto intelligenti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Salve!

Questo secondo capitolo è piuttosto breve, ma volevo sfruttarlo un po’ come transizione per presentarvi gli ultimi tre OC e la villain della storia. Spero che sia stato di vostro gradimento e ci sentiamo al prossimo per il quale vi chiederei di votare un nome tra quelli che troverete qui sotto poiché dal prossimo capitolo inserirò dei flashback che avranno come protagonisti gli OC che selezionerete voi (mandatemi il voto tramite mp … ah, ovviamente non potete votare per il vostro OC):

Ashley;

Andrew;

Leonel;

Elizabeth.

 

Per ora è tutto.

A presto e buon weekend a tutti.

Stay tuned.

XO XO,

Mary

   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ms Mary Santiago