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Autore: Daistiny    24/03/2019    0 recensioni
Lei figlia di nessuno, figlia del deserto di Dalmasca, figlia delle sabbie e del vento... Il suo carattere e la sua bellezza superba degna del deserto la facevano subito distinguere per il suo nobile lignaggio.
Non si considerava nessuno, soltanto se stessa.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Al-Cid, Altro Personaggio, Ashe, Basch
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Oltre il vento e la sabbia..'
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TUTTI SI ERANO RIUNITI PER UN MOTIVO 36


Finalmente per tutto il palazzo si poteva respirare un' aria di tranquillità, anzi, anche la stessa regina sembrava di buon umore fino rispetto ai giorni precedenti.
 In fondo Ashe manteneva sempre una certa preoccupazione per i preparativi e i suoi doveri.
Molto più spesso e volentieri la si vedeva  in compagnia del giudice Gabranth, che in qualche modo si occupava di fare il vice di Larsa, visto che quest'ultimo aveva  molteplici impegni con l'impero di Archades.
Le due figure parlavano spesso anche di molte cose, da lontano Sebastian li osservava passare, attento ad ascoltare ogni parola dei due. Quando il landisiano aveva visto per la prima volta la principessa Ashe non era rimasto chissà quanto colpito, anzi si sorprendeva di quanto la principessa fosse bassa in confronto ad Amaya.
Sebastian aveva sempre immaginato chissà quale principessa di impareggiabile bellezza fosse Ashe, visto l'aspetto che aveva Amaya si aspettava qualcosa di simile. Invece l'aveva trovata piuttosto insignificante e scialba, non solo come donna ma anche come personalità.
Hai suoi occhi mancava di qualsiasi grazia che potesse renderla diversa o farla spiccare in qualche modo. Quella era la Regina Dinasta, il cavaliere stentava a credere ciò.
A parer di Sebastian una contadina con indosso gli abiti come quelli di Ashe, avrebbe fatto di gran più figura della stessa. La guardia si sentiva deluso, riguardo le sue aspettative sulla sorella di Amaya.
Il landisiano dopo due giorni di permanenza a palazzo, varie ricerche e giri lungo tutto quel edificio, era riuscito non solo a mettersi in contratto con Hilda che aveva riconosciuto fra il continuo via vai di gente che c'era a palazzo, ma era anche riuscito a sapere dove alloggiava Al-Cid.
Per fortuna per Sebastian fu molto semplice raggiungere le stanze private del principe, nessuno faceva caso al suo travestimento.
Poteva liberamente girare il palazzo facendo attenzione però ad evitare i superiori delle guardie e i soldati del marchese Ondore. Evitato ciò per tutto il resto stava procedendo senza alcun problema.
Al-Cid quasi si prese un colpo dopo nel vedere comparire sulla soglia della sua camera una delle guardie personali di Amaya. 
Il principe si era dimenticato del messaggio che Amaya gli aveva mandato attraverso Hilda, ma pensava che la principessa non avesse fatto sul serio, cosa che contrariamente alle sue aspettative avvenne.
Il nobile rozariano fece entrare il cavaliere, è una volta che Sebastian fu dentro con Al-Cid si accomodò su una sedia che stava vicino al letto.
-Non pensavo che vi fareste fatti vivi...- ammise Al-Cid osservando la guardia.
-Eppure da quello che vi ha riferito, Amaya, dovevate aspettarvelo una nostra visita.- disse Sebastian buttando un occhiata all'immensa camera del principe rozariano.
-Ero convinto che sareste venuti in due... e non in uno.- aggiunse il principe sollevandoun sopracciglio osservando la figura del huma.
-Io e Noel abbiamo convenuto con Amaya che mandare uno solo di noi era più che sufficiente. Amaya poi aveva bisogno di compagnia....-rispose la guardia del corpo prima di poggiare il suo sguardo sulla figura del principe.
-Allora come è stato far visita al palazzo?- domandò Al-Cid ironicamente.
-Mi ha sorpreso, è immenso e le persone che lo abitano sono così varie. La dimora di Ondore a confronto è troppo piccola...- ammise Sebastian.
-Amaya come sta?- chiese l'uomo.
-Bene... ha saputo da Hilda della "brillante" copertura avuta da Ashelia per i principi. Se per brillante io definirei stupida! Davvero quella "nana" è la regina?- domandò sarcasticamente Sebastian  definendo la regina dalmasca una "nana", Al-Cid non gradì affatto quel commento.
-Sapete come la penso, riguardo a chi manca di rispetto ad una donna. -lo avvisò il principe, ma  Sebastian non era minimamente spaventato o toccato da ciò, convinto di come era di quell'affermazione riguardo alla regina.
-Volete prendervela solo perchè ho detto la verità? Siete un po' troppo permaloso... comunque... a differenza di voi, da quando sono qui ho scoperto molte più cose di quello che voi riportate. Ad esempio o scoperto dove si trovano i principi... so anche che sono guardati a vista da alcune guardie. Scommetto anche che voi non sapete che c'è stato un mancato incontro tra il giudice Gabranth e Rasler... - riferì il cavaliere  confare alquanto serioso, il principe Al-Cid ascoltando quelle notizie non la prese affatto bene, pensava a come avrebbe reagito Amaya.
-Se Amaya sapesse una cosa del genere...- disse Al-Cid agitandosi nell'immaginare le conseguenze, ma Sebastian lo interruppe prima che il rozariano potesse dire altro.
-Per adesso non saprà nulla... Ho solo intenzione di  riferire le notizie su Rasler e Noah, e sulla principessa e il giudice deciderò inseguito. Mi limiterò a riferire le informazioni riguardanti gli accordi con Archades....così Amaya dovrebbe essere tranquilla.- disse Sebastian mantenendo un certo distacco.
-Perche volete parlarle  degli accodi di pace ad Amaya, queste cose non le interessano. -gli fece notare Al-Cid.
-Non è vero! Voi lo sapete bene che questi accordi riguardano anche Amaya... specialmente  quando non è vista di buon occhio una presunta relazione tra un membro della famiglia reale dalmasca e un certo giudice di nostra conoscenza. Amaya si trova esattamente in questa situazione, mi pare di notare  che non  è l'unica ... qualcuno qui ha omesso di dirci altro.- Sebastian pronuciò queste parole con una certa durezza che Al-Cid doveva ammettere di trovarsi in difficoltà con quell'huma.
Amaya aveva scelto bene le persone di cui fidarsi e Sebastian non era uno sprovveduto, la sapeva molto lunga.
-Vi consiglio di dirmi tutto quello sapete su questa situazione, riguardo gli accordi che la regina Ashelia ha preso con l'impero e tutto ciò che riguarda Amaya.-
-Eccome?Amaya ha ribadito più volte che non ne vuole sapere niente di queste cose. Sebastian, io non ho omesso nulla, ma e la stessa Amaya che ha preso le distanze da queste cose. Non sai quante volte gli e lo abbia fatto presente... ma lei non vole prendere nessuna posizione al riguardo.- disse Al-Cid mostrandosi irritato.
-Noel potrebbe aiutarci, a lui, Amaya da ascolto.. - gli fece notare Sabastian.
-Non credo, l'unico a cui darebbe ascolto è Basch.- aggiunse Al-Cid emettendo un lungo spiro- Peccato che sia anche la persona che più di tutti Amaya vuole evitare... lei non vuole che lui sappia dei principi.-
-Questo lo so anche io... ma allora perchè non provare?- rispose Sebastian seccato.
-Il punto è questo. Finche Amaya non risolverà con Basch... ogni tentativo di farla ragionare, sarà vano.- ammise il rozariano -Ti cosiglio vivamente di non accennare a nessuna cosa riguardante Ashe e il giudice insieme...Amaya reagirebbe male.- Gli disse Al-Cid in ultimo.
-Non ne avrebbe motivo per prendersela.- esclamò Sebastian pensando a quanta diffrenza c'era tra Amaya ed  Ashe.
-Sicuro...? Ho avuto modo, io stesso di constatare questa cosa... e credimi se lo dico. Ma le cose stanno così.- disse il rozariano incrociando le braccia.
-Cosa spingerebbe Amaya ad essere gelosa di Lady Ashe? Loro due sono quanto più di diverso possa esistere...-  sottolineò Sebastian facendo presente la diversità tra le due donne.
-Sbagliate se paragonate quelle due. Ma voglio essere generoso e farti capire perchè Amaya è gelosa... La causa di tutto è della devozione di Basch nei riguardi di  Ashe. Ecco cosa rende Amaya gelosa... Questa è una delle ragione che la spinge a non voler affrontare la cosa.- disse il rozariano sottolineando il problema di Amaya, a quel punto Sebastian capì ogni cosa.
-Quindi non è solo per via di Noah, del suo passato con la famiglia reale e del suo segreto?- domandò Sebastian.
-Esatto.- disse il principe rozariano guardando Sebastian, il landisiano aveva un espressione abbastanza meravigliata, non sapeva cosa dire.
I due huma si guardarono per pochi secondi quando la loro discussione venne interrotta da qualcuno che busso alla porta, Al-Cid per precauzione si precipitò vicino alla porta, aprendola appena quel tanto che bastava da far vedere il suo volto.
Al-Cidapri appena per vedere chi lo stesse cercando, e vide che si trattava di una giovane ancella, la stessa che al cui giorni prima l'aveva portato sulla Terrazza Azzurra. Il principe la riconobbe al volo, era Camelia.
Vedendo la ragazza, il rozariano  intuì che molto probabilmente Lady Ashe l'avesse mandata per fargli recapitare un suo messaggio, per tanto il principe si vide costretto ad uscire dalla stanza stando attento a mantenere un atteggiamento rilassato per non dare sospetti.
Nel frattempo Al-Cid chiuse dietro di se la porta della sua camera in maniera tale da prendere la giovane dama e portarla altrove, così da dare a Sebastian il tempo necessario di uscire dai suoi alloggi e andare ad informare Amaya.
Con Camelia , Al-Cid dovette dare sfoggio delle sue arti seduttive per fare in modo che avesse la piena attenzione della fanciulla. Non ci volle molto a finche Camelia rimanesse colpita dalla sensualità e dal fascino del principe, che le offriva i suoi più maliziosi sorrisi e la giovane  non poteva che sentirsi lusingata nel ricevere le attenzioni di un principe.
-Vostra Maestà quale onore ricevere la vostra attenzione... mi fate sentire così...- balbettò la fanciulla mentre imbarazzata fissava gli occhi verdi del rozariano.
-Non siate così timida madame, la vostra presenza allieta questo momento,e per me un immenso piacere ricevere la vostra visita... mia cara Camelia.- le sussurrò il nobile rozariano, mentre con la mano sistemava una ciocca di capelli della ragazza che arrossì.
-Vostra Eccellenza avrei da riferivi.. ecco un messaggio abbastanza urgete da Lady Ashe.-disse la giovane dalmasca imbarazzata, Al-Cid la guardò cogliendone ogni piccolo dettaglio sul volto di lei ai gesti del suo corpo.
-Un messaggio? Cosa vorrà da me la nostra preziosa regina?- chiese lentamente il principe sorridendo alla ragazza, che nonostante l'imbarazzo cercò di spiegare meglio che poté.
-So che è urgente, ha richiesto la presenza insieme ad altri,  è molto importante... non ha aggiunto altro. Vi aspetta tra dieci minuti nel suo studio. -disse la ragazza quasi dispiaciuta nel comunicare quel genere di messaggio.
Al-Cid si preoccupò non poco, anzi qualcosa dentro di lui l'allarmò e la sua ansia crebbe di pari passo. Il principe aveva solo un pensiero e sperava dentro di se che ciò non si verificasse.
Salutata Camelia, Al-Cid si affrettò a controllare la sua stanza per vedere se Sebastian fosse o no ancora lì, ma il cavaliere  se ne era già andato. L'uomo trasse un sospiro di sollievo ora però doveva raccogliere tutte le sue energie per l'incontro con Ashe.
 Sperando che non vi fosse nulla di brutto.
Ma le speranze del nobile rozariano vennero presto infrante, quando entrò nello studio della regina. Lì vide tutto il gruppo di amici di Ashe, e Al-Cid capì che i suoi peggiori timori si erano realizzati.
Ashe indossava un delicato abito rosa, mentre sedeva all'enorme scrivania del suo studio, alla sua destra si trovava Larsa con il giudice Gabranth, mentre sulla sinistra vi erano il gruppo dei due aviopirati con le rispettive patner. Al-Cid si domandò come mai tutta quella messa in scena, una volta che fu fatto accomodare  anche lui la giovane regina prese parola.
La regina dalmasca aveva un espressione seria ed un atteggiamento determinato e deciso, guardava diritto negli occhi i suoi amici, ad un certo punto chiuse gli occhi, trasse un respiro e li riaprì ed inziando a parlare.
-Vi starete chiedendo perchè vi ho fatto venire tutti qui... e perchè vorrei dirvi qualcosa che riguarda tutti noi, chi più chi meno. A convincermi parlarvi di ciò è stata una certa persona, al riguardo io ero molto indecisa.- disse la ragazza buttando un occhiata ai presenti.
-Penso che sia giusto che sappiate...- continuò la regina senza essere interrotta. -So che molti di voi si saranno chiesti del perchè del mio cattivo umore nei giorni scorsi, tutto ciò è dovuto ad alcune notizie che riguardano Ondine. È venuta fuori una notizia riguardante lei e il giudice Gabranth qui presente... su "presunta" relazione. Pochi giorni fa sono venuta a conoscenza che da questa relazione Ondine ha avuto due bambini... Rasler e Noah. - terminò la regina con voce tremante nel più assoluto silenzio generale buttando una rapida occhiata a Larsa e il suo giudice.
Ashelia riprese fiato e ricominciò a parlare, aveva l'attenzione di tutti i presenti.
-All'inizio di questa vicenda ho pensato che forse uno scherzo, ma mio zio me li ha fatti vedere  ho realizzato, quanto tutto ciò fosse vero. Ho chiesto a Lord Larsa di verificare alcune cose,  lui ha confermato le mie ipotesi. -disse Ashe con voce tremante mentre mostrava tutta la sua angoscia, voltandosi verso Larsa che a quel punto decise di proseguire il discorso della ragazza.
-Ciò che mi ha chiesto Ashe era di indagare,  ho sempre visto il rapporto tra sua Altezza Ondine e Gabranth in maniere professionale... ma ho voluto guardare a fondo per capire.- disse il piccolo fanciullo mentre parlava lentamente.
Balthier non si era minimamente scomposto nel sentire quella notizia, ormai non si stupiva di Amaya, per lui quella ragazza era in grado di fare qualsiasi cosa. E nel sapere che Amaya fosse andata a letto oltre che con lui, anche con il defunto Gabranth rendeva quella situazione surreale e in qualche modo lo divertiva, Basch a quel giro non era stato tanto fortunato.
Avvolte la presenza del capitano un po troppo "vicina" ad Ashe ciò innervosiva leggermente Balthier anche se con molta disinvoltura nascondeva bene il suo fastidio. Lo divertiva non poco vedere, come Basch non riuscisse  a decifrare i suoi pensieri, diversamente da Al-Cid che mal tollerava lui e i suoi modi fin troppo "aperti".
Ad un certo punto si sentì chiamare il nome del giudice Zargabaath da parte del giovane imperatore, tutti si domandarono come mai di tale gesto, Larsa spiegò il motivo della sua presenza.
-Giude Zargabaath potete entrare!. -disse il giovane imperatore, mentre il giudice fece il suo ingresso nello studio.
A quel punto il giudice avanzò con passo fiero mentre il suo sguardo si posava su tutti i presenti, specialmente sulla figura di Gabranth.
-Vostra Eccellenza!- Disse il giudice facendo un inchino al giovane imperatore.
-Giudice Zargabaath ho chiesto la vostra presenza qui, perche confermiate ciò che vi ho chiesto riguardo alla principessa Ondine. - disse Larsa rivolgendosi al giudice.
-Vostra Eccellenza potete chiederlo voi stesso allo stesso Gabranth, egli è qui presente come me.- disse il giudice guardando di rimando il suo collega, ma il suo commento fu ripreso da Ashe che facendo valere la sua autorità di regina gli rispose a tono.
-Giudice Magister Zargabaath stiamo chiedendo a voi notizie riguardo  Ondine, e non al Giudie Gabranth a cui chiederò inseguito. Non siete di certo l'unico a cui sto chiedendo riguardo mia sorella, tutte le persone che vedete qui riunite sono state chiamate, perchè in un modo o nell'altro hanno avuto contatti con la principessa e come voi, chiederò loro quello che sanno in merito. Ma per adesso a me interessa sapere la vostra versione e sarei più che felice di ascoltarla!
-Come desiderate! Altezza.- disse il giudice con una certa irritazione, fu costretto nuovamente a ripetere quello che giorni prima aveva riferito a Larsa.
-Da quel poco che ho potuto conoscere  riguardo vostra sorella, quando era sotto l'identià di Amaya, ho notato in lei e nel giudice Gabranth,qui presente... un certo affiatamento. Gabranth ha avuto per vostra sorella sempre un certo riguardo ed interesse che per nessun altro aveva mai mostrato.- disse il giudice guardando fisso Gabranth.
-Se Vostra Grazia è più che soddisfatta, io andrei...- terminò il giudice.
-Fate pure.-Rispose Ashe dando il congedo al giudice che usci dalla sala, mentre lanciò un ultima occhiataccia a Gabranth.
Rimasti soli, tutti guardarono Ashe, tra questi anche Al-Cid abbastanza irritato da una simile messa in scena, che trovava poco credibile visto la presenza di Gabranth. Ashe certe situazioni ancora non le sapeva gestire.
La reazione quasi nervosa del rozariano non sfuggì a Larsa, che già da tempo sapeva del segreto di Amaya, pertanto decise di indagare su di lui. Per quanto il principe Al-Cid desiderasse intervenire in quella situazione, sapeva bene che non poteva, aveva entrambe le mani legate. Avrebbe voluto prendere le difese di Amaya, ma il non poter intervenire  lo infastidiva tanto.
L'unica cosa che il nobile poteva fare era chiedere alla principessa cosa voleva fare con sua sorella, così da informare  Amaya in un secondo momento.
-Lady Ashe sono meravigliato e al tempo stesso preoccupato nel ricevere questa notizia, non vorrei che influisse su gli accordi di pace.Vorrei chiedervi al riguardo quali sono le vostre intenzioni?-domandò il nobile rozariano fingendosi preoccupato avvicinandosi ad Ashe.
-Per adesso ancora nulla Al-Cid..  premeva di più condividere questa notizia con tutti voi... e ricevere un vostro suggerimento.-
-Comprendo vostra maestà... -disse Al-Cid fingendosi preoccupato.


   
 
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