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Autore: SuperCorpKL    28/03/2019    2 recensioni
La vita riserva ad ognuno di noi un bagaglio, a volte noi lo colmiamo di cose belle, d'amori e abbracci, a volte invece siamo talmente sordi e ciechi che ci lasciamo trascinare dalle avversità del momento riuscendo a stravolgere tutto.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tornare a casa quando non c'è nessuno ad aspettarti non è mai bello e spesso preferisco restare nel mio ufficio, mi sono sempre convinta di preferire la solitudine e riesco a conviverci bene per la maggior parte del tempo ma a volte mi ritrovo a pensarci poi mi dico che infondo non si può avere tutto. Ho scelto la carriera, il successo e i soldi piuttosto che un uomo o una donna, una relazione, l'amore...l'amore rende deboli e non posso permettermi di essere debole, i Luthor non sono deboli e non si perdono dietro ai sentimentalismi, non posso perdere tempo.
Tra meno di un'ora sarà il mio compleanno e sarà un giorno come tanti altri, riceverò gli auguri da Sam e Ruby e verrò di certo invitata a casa loro ma rifiuterò come sempre perchè non voglio nessun festeggiamento e sono certa che se mi presentassi a casa loro ci sarebbero eccome, proibisco categoricamente a Sam di comprarmi qualsiasi regalo, l'unico regalo che riceverò sarà da parte di mia madre ma come ogni anno glielo farò rispedire. Non voglio niente da quella donna, mi ha sempre fatto del male e mi ha resa frigida quanto lei. Mi ha sempre negato l'amore che ogni figlia si merita, mi ha tradita e fatta sentire una nullità quindi non saranno i suoi regali costosi a farmi cambiare.
Mi verso del vino e mi accomodo sul divano, sospiro e butto giù velocemente il contenuto e ne verso ancora, finirò la bottiglia e sicuramente mi addormenterò qui per poi svegliarmi intorno alle cinque del mattino, la mia vita è tutto un programma e mi sta bene così. Due colpi di nocche mi distraggono dal mio vino, di solito a quest'ora non dovrebbe esserci più nessuno e ho chiesto anche alla mia assistente di andar via ma quando alzo lo sguardo la vedo aspettare sulla soglia della porta.

"Mi sembra di averti detto di andare a casa." dico bevendo il secondo calice di vino.

"Si, è vero, solo che dovevo finire di sistemare i suoi appuntamenti di domani." 

"Va bene, grazie. Adesso puoi andare."

"Lei non va a casa?" 

"No, preferisco restare qui." dico versandomi ancora del vino.

"Ha intenzione di ubriacarsi?" chiede innarcando un sopracciglio.

"Forse..." sorrido.

"Allora resto qui, con lei." dice entrando nel mio ufficio e si accomoda nella poltroncina.

"Ho detto che puoi andare a casa, ti costringo a fare tardi quasi ogni sera tra feste, impegni e altro." dico agitando le mani, sento il calore inondarmi il petto e credo proprio si tratti del vino ma poco importa perchè bevo anche il terzo calice finendo la bottiglia.

"Non la lascio qui, in queste condizioni." mi dice sicura.

"Non è la prima volta, ho tutto sotto controllo."

"Non credo..." la sento bofocchiare però non ribatto e scuoto la testa.

"Come vuoi tu."

Annuisce, fissa il suo sguardo su di me e appoggiandosi incrocia le braccia. Non andrà via, lo si legge dal suo sguardo.

"Vuoi del vino?" chiedo alzandomi per prendere una seconda bottiglia.

"No, grazie." 

"Bene, più vino per me." ridacchio.
Mi guarda perplessa.

"Che c'è?" chiedo.

"Nulla..."

"Meglio, non voglio problemi anche con te e voglio evitare i commenti da moralisti quindi se ne hai qualcuno quella è la porta." 
Afferro la bottiglia e torno a sedermi.

"Io non sono una moralista e non sono qui per fare commenti, mi assicuro solo che lei stia bene."

"Che assistente premurosa, ieri al laboratorio e oggi resti con me nel mio momento alcolico. Ti darò un aumento, si...credo proprio che avrai un aumento."
L'alcool che mi passa in gola pizzica sempre di più e credo proprio che mi stia facendo effetto.

"Non voglio un aumento." 

"Oh e allora perchè non mi lasci da sola?"

"Perchè sono un essere umano e non amo vedere le persone che conosco stare male." mi dice ovvia.

"Non mi conosci mica." rido. "Sono il tuo capo non una tua amica."

"Conosco le sue abitudini, so che ama il caffè nero, so che odia il salmone ma adora l'aragosta. So che non sopporta il disordine e fa pulire il suo appartamento quasi ogni giorno nonostante lei non ci sta mai, guarda solo notiziari e infatti ha fatto cancellare il resto dei canali dalla sua tv e conosco molte altre cose ma non continuo. Non la conosco sul personale ma quello che so mi basta e mi da la ragione di restare qui."
Resto senza parole a fissarla per qualche minuto e continuo a farlo quando si alza, prende un bicchiere e si siede vicino a me, mi sfila la bottiglia dalle mani e se lo versa.

"Perchè mi guarda così? Ho cambiato idea e ho accettato il bicchiere di vino." mi sorride alzando le spalle. "Ho sbagliato?"

Scuoto la testa.

"No, fai pure."
Nella stanza cade il silenzio ed io mi limito ad osservarla mentre beve, è una bellissima ragazza e la luce che entra nel mio ufficio sembra concentrarsi quasi tutta su di lei e la rende ancora più bella. I suoi occhi sembrano brillare come l'acqua limpida colpita dalla luna e io mi ritrovo a scuotere la testa, poso il calice di vino sul tavolino, il vino è salito fino alla testa e mi fa pensare stupidaggini. Le metafore sono da sentimentalisti e io non lo sono.

"A cosa sta lavorando?" dice indicando i miei progetti sparsi sul tavolino.

"A tutto e nulla." Sospiro. "Mi sembra di vagare a vuoto."

"Se vuole il mio aiuto..."

Scoppio a ridere.

"Non capisci molto di chimica." dico continuando a ridere mentre il suo viso si incupisce e resta silenziosa, mi rendo conto che forse l'ho offesa. "Aspetta...scusami, non volevo essere così...diretta. Sono delle ricerche molto difficili e non credo tu possa aiutarmi su questo però mi aiuti molto con il tuo lavoro, da quando ci sei tu posso lavorare di più a questi progetti e ti ringrazio per questo."

Le vedo fare un mezzo sorriso e annuisce.

"La perdono." 

"Oh grazie." sorrido. "Si accentuano di più i miei difetti da ubriaca."

"Ho notato!" dice facendo una smorfia ed io rido di nuovo, lei innarca un sopracciglio.

"Sei tenera." mi avvicino a lei.

"Ehm...grazie?" dice sgranando leggermente gli occhi quando le nostre gambe si sfiorano.

" E molto bella."

"Io credo che sia arrivato il momento di accompagnarla a casa..." deglutisce e io sorrido, adoro creare queste reazioni.

"Perchè?" chiedo guardandola negli occhi, è in imbarazzo e lo si legge perfettamente negli occhi.

"Lei è ubriaca e non si fa mai nulla di buono quando si è ubriachi."

"Non è vero." mi avvicino e lei si sposta fin quando non si ritrova incatenata perchè il divano è finito, sorrido ancora una volta e mi avvicino al suo viso, le sue pupille si dilatano immediatamente e anche il suo respiro cambia anche se impercettibilmente.

"Signorina Luthor..."

"Mi chiamo Lena." 
Mi sposto in avanti e mi ritrovo a due centimetri dalle sue labbra, lei bloccata, quando sto per rompere la distanza che ci separa balza in avanti scattando in piedi, mi volto a guardarla sorpresa.

"Non sono una sua preda, signorina Luthor e poi lei non vuole questo."

"Chi te lo dice?" dico alzandomi e andandole incontro.

"Non lo vuole, ha bevuto troppo e io domani farò finta di nulla." mette le mani avanti e gesticola nervosamente. "Forse è meglio che io vada a casa."

Un senso di vuoto mi invade il petto, forse per il vino forse per la solitudine che mi ritrovo a provare ad ogni mio compleanno, scuoto la testa.

"Puoi restare? Tra qualche minuto sarà il mio compleanno." è decisamente il vino che mi fa parlare.

"Davvero?" chiede.

"Non lo sapevi? Di solito sai tutto." sorrido voltandomi a guardare l'orologio del mio ufficio.

"Diciamo che mi hanno detto che ama il suo compleanno come un Grinch ama il Natale."

"Grinch?" 

"Gli esseri verdi e brutti che odiano il Natale...oh giusto lei non guarda i film."

"Mi stai paragonando ad un essere verde e brutto?" chiedo fingendomi offesa, ovviamente sono divertita.

"No...no!" Dice sistemandosi gli occhiali. "Ho capito cosa vuole fare, vuole che le dica che lei è una donna bellissima."
Ridacchio.

"Non lo sono?" 

"Lo è e lei lo sa già. Ci sono bellezze soggettive e bellezze oggettive e innagabili, lei è una bellezza innagabile."
Questa ragazza riesce a lasciarmi senza parole, non si perde nelle frivolezze, riesce a dare un significato a quello dice.
Mentre mi perdo dietro i miei pensieri sente le sue labbra poggiarsi sulla mia guancia e piccolo brivido percorre la mia schiena.

"Buon Compleanno, Lena."
 La fisso per qualche minuto poi sorrido.

"Grazie, Kara."
 


Eccomi qui, buongiorno a tutti. Come va? La storia vi piace? Che mi dite delle ragazze? C'è tensione tra le due però qui Kara non si fa travolgere, questa situazione durerà? Non lo so ahahah 
Vi ringrazio sempre per tutto.
Buona lettura e a presto.

Ps: Avete visto la 4x16? Ma che puntata stupenda.

   
 
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