Mestizia
in
questa vuota
dimora,
ventre sterile.
Desiderio
che
arde, s’innalza e sibila
in
un cuore freddo, addolorato e muto.
Silenzio.
Perdutamente
sprofonda
il
dio che Invisibile era, è e sarà.
Veleno
nelle
vene al posto del sangue
scorre,
dolente, dal giorno che visse.
Vita
oh
vita, che per lui
non
sei altro che riflesso impallidito.
Ombra,
unica
consolazione
per
un animo triste e mesto.
E
tu, chi sei?
Speranza,
promessa di luce e calore?
Oh
vita
splendida eco
lontana...