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Autore: OmbraAla    07/04/2019    1 recensioni
Tom Riddle crollò sul pavimento con banale solennità, il corpo fiacco e rattrappito, le mani bianche vuote, il volto da serpente inespressivo e ignaro. Voldemort era morto [...] Il sole sorgeva alto su Hogwarts e la Sala Grande ardeva di vita e di luce ma… fu un attimo. [...] Harry Potter cadde al suolo con gli occhi chiusi, le mani che ancora stringevano le due bacchette.
Quali saranno le sorti dell'Eroe del Mondo Magico? Fine o nuovo inizio?
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Severus, Ron/Hermione
Note: Lime, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CAPITOLO XXXVII:

Dopo settimane in cui non si erano avute sue notzie, Harry Potter si era mostrato in pubblico.

« Sono venuto a testimoniare » disse il giovane, sostenendo lo sguardo dei presenti.

« Harry » riuscì a pronunciare Severus, quasi come in un soffio.

Hermione guardò il proprio amico con ammirazione.

« Signor Potter, bentornato, - disse Kingsley, sinceramente contento, - siamo pronti ad udire quanto ha da dirci ».

Senza attendere ulteriormente, Harry si avvicinò alla Corte.

« Come ben sapete, sin dal primo momento ho deciso di fare luce sulla questione in esame. Tuttavia, ho ritenuto, dopo una lunga ed attenta riflessione, che fosse necessario puntualizzare alcuni aspetti della storia che possono essere stati manipolati da altre persone » esordì Harry.

Estrasse dalla propria tasca la foto che era stata presentata nel primo processo, che ritraeva lui e Severus durante un loro bacio.

« Affermo che la situazione, riportata in questa foto, rispecchia assolutamente la realtà. Non sono mai stato vittima di un sortilegio, né di una Maledizione. Desidero che il Mondo sappia che sono innamorato di Severus Piton » affermò il ragazzo quasi gelido, non permettendo ad alcuno di controbattere o di interromperlo.

Severus, dal canto suo, non poteva fare altro che guardarlo.

I suoi occhi, spenti e vacui, si erano di colpo illuminati, come se fossero tornati a vivere.

Non era un più un nero senza fine, ma un nero ossidiana che riusciva a far parlare l’uomo, senza che questi aprisse bocca.

Harry lo amava. Lo stava dichiarando al Mondo intero.

I giornalisti presenti non si erano lasciati sfuggire una sola parola, pronunciata dall’Eroe del Mondo Magico.

« E’ per questo che mi avvalgo di tutti i mezzi che ho a disposizione per provare l’innocenza di quest’uomo che, nel suo passato, ha pagato molto più di quanto crediate. Desidero partire dall’inizio » disse il giovane, avvicinandosi a Grenville che, nel frattempo, aveva cercato di farsi notare il meno possibile.

« Signor Grenville, lei ha asserito di aver svolto per svariati anni la professione di farmacista, prima che potesse incontrare Voldemort, giusto? » chiese il giovane mago.

« Sì-ì, sono stato in Europa per molto tempo » rispose l’uomo, asciugandosi la fronte.

Patetico, pensò Hermione.

« Molto bene. Ed è lei ad aver affermato che, in realtà Piton avrebbe complottato con Voldemort per uccidere Silente, somministrandogli del veleno che avrebbe condotto l’ex Preside alla morte, sbaglio? » disse il Grifondoro, rincarando la dose.

« E’ esattamente così » rispose ancora l’uomo, scosso da alcuni tremiti.

« Oh, e l’unico che potrebbe testimoniare la sua presenza al Malfoy Manor durante l’incontro che sarebbe avvenuto tra Voldemort e Piton dovrebbe essere Peter Minus, altrimenti conosciuto come Codaliscia. Conferma? » controbatté ancora Potter.

« Se non avesse disperso le sue tracce, sì, sarebbe l’unico a poter confermare la mia deposizione » disse Greenville, in evidente stato catatonico.

Harry guardò con un sorriso compiaciuto tutti quegli occhi che, ormai, gli erano puntati addosso.

« E’ qui che si sbaglia, Signore… Col permesso della Corte, vorrei condurre un ultimo testimone all’appello. Peter Minus ».

La moltitudine delle persone radunate calò nel silenzio più totale.

Scortato da Ron Weasley, Peter Minus fu accompagnato al centro della sala, al fianco di Harry Potter.

Il tremore di Alberic Greenville era cessato. Non riusciva a muovere neanche un muscolo. Sapeva bene che ad ogni secondo si scandiva la fine del proprio destino.

« Signor Minus, - disse Harry, interrompendo il flusso di pensieri in cui era immerso Greenville, - ci può raccontare la sua versione dei fatti? »

Minus era visibilmente impaurito.

Era dinanzi alla Corte che, presto o tardi, lo avrebbe condannato alle stesse sorti dei Mangiamorte che erano già stati sottoposti a giudizio.

Non era più sotto l’effetto di alcun incantesimo.

Harry, infatti, sapeva bene che, pur di non affondare da solo, Peter Minus, con il coraggio che lo contraddistingueva, avrebbe fatto di tutto per trascinare con sé colui il quale aveva deliberatamente tradito la fedeltà del Signore Oscuro.

« Ciò che Alberic Greenville ha fornito come testimonianza è completamente inesistente e per nulla conforme al vero, - iniziò Minus, tenendo la testa bassa, - lui non ha mai lavorato per il Signore Oscuro su richiesta di questi. Suo padre e la sua famiglia sono degli ignobili traditori! »

Minus si era voltato con uno sguardo iniettato di sangue verso l’uomo che, ormai, era più morto che vivo.

« Si sono serviti del Signore Oscuro per non cadere in disgrazia, per ripagare i loro debiti! E quando Harry Potter ha allontanato il nostro Signore per un po’, loro hanno fatto lo stesso, dandosi alla macchia! Alberic Greenville è figlio di un Mangiamorte, Laurence Greenville, morto per mano del Signore Oscuro che, nel frattempo era tornato al potere. Non c’è stato nessun incontro con Piton. Perché Greenville non avrebbe potuto avere neanche un minimo contatto con il Signore Oscuro, o sarebbe stato ucciso per l’infedeltà mostrata dal padre » concluse Minus, che aveva lanciato occhiate di disprezzo anche in direzione di Severus.

« Credo che quanto riportato da questi testimoni sia più eloquente e più schiacciante di qualsiasi altra prova » affermò Harry Potter, guardando Kingsley.

« Vogliamo aggiungere qualcosa anche noi » disse una voce femminile, appena udibile nell’aula.

Come una schiera di guerrieri, entrarono con passi sicuri e decisi, alcuni tra i membri fondatori dell’Esercito di Silente.

Luna, Ginny, Neville raggiunsero Ron ed Hermione.

Harry non sapeva nulla di ciò che stava accadendo.

Ancora una volta sapeva di essere in balia degli eventi. Ma mai come in quel momento si era sentito tanto protetto e tanto orgoglioso di quel gruppo che, inconsapevolmente, aveva creato.

« Se i membri di questa commissione non sono ancora sicuri di voler scagionare il Professor Piton dalle sue accuse, siamo pronti a testimoniare in suo favore » disse Ginny, avanzando rispetto agli altri.

Harry non avrebbe potuto esserle più riconoscente.

In un altro tempo, in un'altra circostanza, sarebbero stati legati da qualcosa di più forte dell’amicizia.

Ma era finita la guerra e c’era Severus.

Harry non avrebbe potuto amare nessun altro, allo stesso modo con cui amava il Professore.

« Non siamo i soli a sostenere che il Professor Piton debba essere liberato, - disse Neville, con coraggio, - è tutta Hogwarts che esige un suo ritorno! »

Come se fosse la scena di un film, una folla di studenti in divisa stava cominciando ad invadere l’aula del Processo.

In meno di qualche minuto, più di cento ragazzi si erano schierati dinanzi alla cella che rinchiudeva il Professore di Pozioni.

« Non andranno via facilmente, se il Ministro non pronuncerà l’assoluzione dell’imputato » disse Hermione, rivolgendosi alla Corte.

Harry aveva le lacrime agli occhi. Non riusciva a vedere neanche più Severus, circondato ormai dalla scolaresca magica.

Le guardie, frattanto, stavano cercando di creare un varco per motivi di sicurezza, tentando di allontanare gli studenti che erano incontrollabilmente entrati.

La Umbridge era uscita di senno. Avrebbe voluto urlare e lanciare Cruciatus a destra e a manca.

« Fermi, tutti fermi! - pronunciò Kingsley, dando un ordine improvviso a quella fiumana di persone, - Sono convinto che, in molti casi, i gesti siano più eloquenti di qualsiasi sermone od orazione. L’affetto e la stima mostrata da questi ragazzi per il Signor Potter e la conseguente fiducia riversata su Severus Piton, rendono le cose più chiare di quanto siamo disposti ad ammettere. Pertanto, richiedo ai membri della Corte, qui presente, di votare per alzata di mano ».

« Voti a favore per la liberazione di Severus Piton da ogni accusa » disse la voce metallica.

Lentamente, alcune, poi molte, quasi tutte le mani dei togati si erano alzate verso l’alto.

Solo pochi erano rimasti immobili.

« E’ stata raggiunta la maggioranza dei 2/3 » disse ancora la voce dell’altoparlante.

Kinglsey si alzò in piedi e piantò i propri occhi in quelli dei ragazzi che avevano dato il via a quegli avvenimenti.

« Con il Potere conferitomi dal Ministero, dichiaro colpevole il qui presente Alberic Greenville per falsa testimonianza e per complicità con le forze del Signore Oscuro condannandolo ad Azkaban per 20 anni, ugualmente condanno Peter Minus alla pena di Azkaban sino alla fine dei suoi giorni. Con la maggioranza raggiunta in sede di votazione, dichiaro il qui presente Severus Piton libero da qualsiasi accusa con effetto immediato » concluse Kingsley, più autoritario che mai.

La cella in cui era stato rinchiuso Piton si aprì, all’istante.

Gli studenti, quasi come se fossero stati mossi da una forza superiore, aprirono un varco.

Harry si voltò verso il Professore che, seduto in ginocchio, aveva nascosto il proprio volto tra le mani.

Senza attendere oltre, Harry corse a perdifiato verso l’uomo e, con una delicatezza infinita, gli gettò le braccia al collo, crollando in un pianto di felicità incontrollato.

Severus gli prese il volto tra le mani e, fissandolo negli occhi, gli disse in un sussurro: « Mi hai trovato… anche dopo tutto questo tempo? »

« Lo farò, sempre » rispose il giovane mago, sostenendo lo sguardo dell’altro.

In un gesto istintivo, Severus azzerò le distanze tra loro, baciando l’Eroe.

Un battito di mani aveva cominciato a farsi sentire, al quale si erano aggiunte altre mani ed altre ancora.

La folla, che aveva assistito alla scena, era stata resa partecipe della Magia più potente che potesse esistere sulla terra: l’Amore.

 

***

Angolo autrice

Eccoci di nuovo! Come promesso, a non troppo tempo di distanza, un aggiornamento dei capitoli ormai quasi conclusivi della storia.

Il processo è terminato, tutto prende una piega più tranquilla (non me la sentivo di interrompere la narrazione pubblicando uno solo dei due capitoli per volta!). Intanto, ringrazio e mi scuso con le persone che hanno recensito in queste ultime due settimane e a cui non ho ancora risposto... Pubblicati questi capitoli, provvederò subito a dare una risposta! Ringrazio, ancora e sempre, tutti voi che nel silenzio o con qualche commento continuate a seguire questa piccola storia!

A prestissimo, per i capitoli conclusivi! Un abbraccio!

P.S. Piccola parentesi: nessuna tortura potrebbe essere troppo crudele per la Umbridge.

  
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