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Autore: OmbraAla    11/04/2019    4 recensioni
Tom Riddle crollò sul pavimento con banale solennità, il corpo fiacco e rattrappito, le mani bianche vuote, il volto da serpente inespressivo e ignaro. Voldemort era morto [...] Il sole sorgeva alto su Hogwarts e la Sala Grande ardeva di vita e di luce ma… fu un attimo. [...] Harry Potter cadde al suolo con gli occhi chiusi, le mani che ancora stringevano le due bacchette.
Quali saranno le sorti dell'Eroe del Mondo Magico? Fine o nuovo inizio?
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Severus, Ron/Hermione
Note: Lime, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo XL:

1 Settembre 1999

Il sole sorgeva luminoso tra i monti scozzesi delle Highlands. Lo spettacolo che creava tra le acque del lago era a dir poco fantastico. Sembrava di trovarsi in un territorio incontaminato, dove la Natura, sovrana incontrastata, non aveva mai conosciuto l’intervento umano.

Ed in effetti era così, ad eccezione del Dun Ringill che, ricoperto da foglie e rocce, era un ospite silenzioso di quel paesaggio così paradisiaco.

« Dove stai andando? » chiese Harry, ancora con gli occhi chiusi.

« Sono le 6.30 del 1 settembre, Potter, dove credi che stia andando? » chiese Severus, sarcastico, mentre si abbottonava gli abiti neri.

Harry si tirò su, facendo appello a tutte le forze che aveva.

« Parli delle 6.30 come se fosse Mezzogiorno » gli rispose sorridendo.

Severus si voltò.

« Ah, Potter, Potter, - prese a dire l’uomo, scuotendo la testa, - quanto vorrei essere al tuo posto, in questo momento: non un pensiero circa l’anno che sta per cominciare, nessun impegno se non quello di presentarsi all'Hogwarts Express e nessun fastidio per le teste di legno che, puntualmente, si presenteranno quest’anno a scuola perché il Leader delle teste di legno sei tu ».

Harry lo fissò imbronciato.

« Senza pensieri e senza fastidi, dici? Beh… E che mi dici del nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure? O del nuovo Preside? L’inizio dell’anno non promette affatto bene », rispose il giovane mago, facendo spallucce.

Severus sorrise malefico.

« La parte più bella della giornata comincerà quando, una volta effettuato lo Smistamento, potrò procedere a togliere tutti i punti che vorrò. Spero che i Grifondoro stiano attenti alle regole. In maniera particolare quell'Harry Potter. Ho sempre trovato fastidiosa la sua propensione ad infrangere i coprifuoco o i divieti in generale », disse con fare noncurante, quasi come se stesse ragionando ad alta voce.

« Sbaglio, o il coprifuoco l’ho infranto più volte per causa tua, l’anno scorso, piuttosto che per diletto personale? » gli fece eco il giovane mago, ancora avvolto dalle coperte.

« Ah, beata insolenza! » rispose l’altro, per nulla adirato.

Lo sapeva bene che Harry aveva infranto le regole per colpa sua.

Se non fosse successo, probabilmente, molto probabilmente, non sarebbero arrivati a quel punto.

« Vorrei farle notare, Preside, che si dice innocenza » controbatté Harry, saccente.

« Se avessi voluto ritenerti innocente, lo avrei fatto senza problemi, nulla è lasciato al caso, Potter » concluse l’altro, avvicinandosi al più giovane.

« Ci vediamo a scuola, partirò per le 11 da King’s Cross » disse Harry, sfiorandogli le labbra.

« Non metterti nei guai e controlla di aver portato tutto con te » rispose Severus, baciandolo dolcemente.

« Ti amo » gli disse Harry.

« Anch’io, Potter » rispose il Preside, scomparendo tra le fiamme verdi della Metropolvere.

***

Il resto della mattinata trascorse velocemente. Harry terminò di preparare il suo baule con le cose che gli sarebbero servite durante l’anno e, essendosi assicurato che la casa fosse al sicuro, si smaterializzò per giungere finalmente alla Stazione di King’s Cross.

Non appena ebbe varcato il muro magico tra i pannelli 9 e 10, si ritrovò, come da molti anni a quella parte ormai, al binario 9 ¾ .

Da subito, però, si rese conto che tante, tantissime cose erano cambiate.

Da lontano vide la famiglia Weasley. Ciò che gli strinse il cuore in una morsa fu vedere George da solo. La mancanza di Fred si avvertiva acuta, anche se il suo gemello faceva del suo meglio per dissimulare la mancanza. D’altronde, non fu l’unica perdita dovuta alla guerra. Anche Hermione era da sola. Non c’erano più i suoi genitori ad accompagnarla a prendere il treno, persi chissà dove con chissà quali ricordi.

L'Oblivion lanciato dalla ragazza era stato potente. Uno degli atti di coraggio più estremi che Harry avesse mai visto compiere.

Ma accanto a lei c’era Ron. E insieme a lui Molly ed Arthur l’avevano accolta come la figlia che, effettivamente, era diventata.

Non perché fosse la fidanzata di Ron. Ma perché, tanto Hermione, quanto Harry, erano ormai entrati a far parte di quella famiglia tanto rumorosa e tanto genuina che, sin dal primo momento, aveva spalancato loro le porte.

Harry si sentì rincuorato, per quanto possibile.

Hermione e Ron, nel frattempo, si erano avvicinati al ragazzo.

« Harry! » lo salutò Hermione, gettandogli le braccia al collo.

« Pronto per un nuovo anno ad Hogwarts, amico? » chiese Ron, dandogli una pacca sulla spalla.

Tutti i ragazzi che avevano preso parte alla guerra e che, per ovvi motivi, non avevano potuto frequentare la scuola durante l’anno del 1998, avevano avuto la possibilità di rientrarvi per completare il loro percorso scolastico.

Era più che ovvio che i membri dell’Esercito di Silente avessero già le carte in regola per diventare Auror ma tutti, di comune accordo, avevano deciso di darsi questa ultima possibilità di restare insieme un altro anno.

Alla carriera avrebbero pensato dopo. Non prima di aver ottenuto titoli di studio che gli avrebbero permesso di raggiungere anche obiettivi che esulassero dalla lotta contro maghi fuorilegge o, comunque, dal servizio del Ministero.

« Non vedo l’ora di tornare al Castello, ragazzi » rispose Harry, guardando con profondo affetto i due amici.

Salirono sulla carrozza e sistemarono i bauli nel loro scompartimento di sempre.

Salutarono Molly ed Arthur e, alle 11, precise l'Hogwarts Express aveva lasciato, per l’ultima volta del Golden Trio, la Stazione di King’s Cross.

« Al nostro ultimo anno » disse Harry, stringendo a sé i suoi amici.

***

I ragazzi e le matricole erano ormai giunti al Castello.

Dopo lo Smistamento, Piton aveva fatto un breve discorso iniziale per comunicare i cambiamenti che ci sarebbero stati da quell’anno in poi.

Ciò che non si aspettava fu, ancora una volta, il calore mostrato dai suoi colleghi e, più di tutto, quello mostrato dagli studenti vecchi e nuovi che si trovavano nella Sala Grande.

Guardò Harry con aria confusa, il quale ricambiò semplicemente con uno dei sorrisi più carichi di orgoglio che avesse mai visto.

Terminata la cena, la Sala Grande si stava svuotando mano a mano.

Severus, dal canto suo, si avvicinò al tavolo Grifondoro.

« Potter, posso parlarle un attimo? » chiese l’uomo, con tono autoritario.

Tutti alzarono lo sguardo sull’uomo.

« Certo, Preside » rispose l’altro, per nulla intimidito.

Si allontanarono dalla sala, l’uno accanto all’altro, senza sfiorarsi.

Severus condusse il ragazzo oltre il Cortile di Pietra e, prese le scale, scese verso la Rimessa Delle Barche.

Notò che Harry indossava l’anello che, qualche tempo fa, gli aveva regalato.

Pensò che nessun regalo al mondo avrebbe potuto eguagliare il dono che il ragazzo aveva fatto a lui.

« Severus, è tutto ok? » chiese Harry guardando l’altro che era immerso nei suoi pensieri.

Severus lo guardò, intensamente. Quasi come se gli stesse scrutando l’anima.

« Sì. Harry c’è una cosa importante che voglio dirti, prima di cominciare questo nuovo anno » disse l’uomo serio, quasi assorto ed immerso in un mondo del tutto sconosciuto e non accessibile.

Harry si girò verso di lui.

« Ti ascolto » disse il ragazzo, invitando l’altro a parlare.

« Mi è sempre stato detto di tenere duro. Da quando ero ragazzino, non mi sono sentito dire altro. Di andare avanti, di lottare e di stringere i denti. Ho fatto molte, troppe scelte sbagliate che sono costate la vita di persone che mai, mai, sarebbero dovute morire. La mia vita era finita. Corrotta. Ero un corpo senza anima, lo scheletro di me stesso. Non mi sarebbe importato affatto di morire, e così è stato quando Voldemort mi ha tagliato la gola e mi ha scagliato contro Nagini. Ma poi… Poi sei arrivato tu. E, Harry, tu mi hai fatto il dono più grande che una persona potesse farmi ».

« Non credo di aver capito dove tu voglia arrivare, io non ti ho regalato niente » disse il ragazzo, con aria confusa.

« Non ti rendi conto di quello che è successo quella notte nella Foresta Proibita?, - riprese l’uomo, - sei morto e ti è stata data la possibilità di scegliere. Ti sei sacrificato per gli altri e, solo così, hai potuto tornare indietro dalla Morte. Harry, Nate Jones ha sempre considerato la questione dal lato sbagliato. Non c’è stata magia, non c’è stato sortilegio che mi abbiano riportato in vita. È stata la tua scelta, la tua inconsapevole scelta di amarmi, ancor prima che ce lo dicessimo, era già così. Il tuo Amore, così come quello di tua madre per te anni fa, mi ha salvato e mi ha riportato indietro dalla Morte. Sei stato tu e tu solo ad avermi dato una seconda possibilità ».

Harry aveva le lacrime agli occhi.

« Ti amo, Severus. Resterai con me? » chiese il ragazzo, sinceramente sconvolto da quella rivelazione.

Severus lo strinse a sé e lo baciò.

« Sempre ».

 

FINE

 

 

Angolo Autrice:

Ragazzi, siamo finalmente giunti alla fine di questa storia. Voglio solo lasciarvi con poche righe dicendovi che questa è stata una delle esperienze più belle della mia vita. Quando ho cominciato a scrivere questa storia non avrei mai pensato di arrivare a 40 capitoli, e mai avrei pensato di appassionarmi tanto nella stesura della storia di questi personaggi. Credo che Severus sia il personaggio più complesso e più umano di tutta la storia, scritta e ideata da J K Rowling. Ho avuto un rapporto conflittuale con lui all’inizio: avevo 8 anni e lo odiavo da morire. Poi ho scoperto che nulla al mondo avrebbe potuto parlare di lui come il sacrificio che ha compiuto per il vero Amore. È davvero il mio Eroe.

Ancora, ringrazio tutti quanti hanno seguito la storia, lasciando un commento o leggendo in silenzio. Siete stati preziosi e fondamentali.

Infine, ma non meno importante, vi consiglio di ascoltare attentamente la canzone “Second Chances” degli Imagine Dragons, soprattutto durante la lettura dell’ultima scena.

Noterete, come me, quanto di questo testo rispecchi Severus e l'Amore di Harry che lo ha salvato.

Vi voglio bene,

OmbraAla.

 

  
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