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Autore: arndigothia    22/07/2009    1 recensioni
Cosa sarebbe potuto succedere se Harry, invece di tornare indietro, avesse scelto di andare avanti nella sua stazione di King's Cross?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Andare avanti - cap 2Era ormai sera quando quello strano e vuoto Espresso per Hogwarts arrivò a destinazione, ma Harry non riconosceva quel luogo, che non era nemmeno lontanamente simile alla stazione di Hogsmeade. Anzi, per la verità non era nemmeno simile a una stazione.
Intanto la notte era scesa, e l'unico modo per uscire da quello strano posto era avviarsi lungo il sentiero che da lì si perdeva nel buio, perciò Harry si avviò. Era come se avesse dimenticato qualcosa, ma non riuscì a capire cosa finché una voce non disse:
- Se ti stai chiedendo dove siamo, Harry, riconoscerai facilmente la tua vecchia casa - e Silente gli strizzò l'occhio.
Così Harry capì che sentiva di aver dimenticato il suo professore scendendo dal treno, ma più ci pensava e meno riusciva a ricordare quando era sceso da quel treno. Piuttosto si era ritrovato in quella specie di stazione appena aveva cominciato a chiedersi dove si trovasse. Harry, comunque, tornando alle parole del Preside, si guardò intorno, finché non vide la sua vecchia casa, ma non quella di Privet Drive, bensì la casa della sua infanzia rubata, quella di Godric's Hollow, ed era intera. Anzi, al suo interno splendevano anche delle luci.
- Devo andare, Harry, mio caro ragazzo - disse il professore guardandolo con gli occhi lucidi, colmi di gioia. - Ho degli affari da sbrigare, ma capirai più avanti.
Sorrise, e si Smaterializzò, così  Harry non restò altro che avvicinarsi a quella casa che tanto aveva sognato, e scoprire cos'era a rendere tanto felice Silente.
Lo capì, riuscendo a stento a trattenere le lacrime, quando guardò attraverso la finestra del salotto e vide i suoi genitori ballare come li aveva visti tante volte fare nella foto che gli aveva regalato Hagrid, e anche se aveva perso questo ricordo, gli rimase comunque una strana sensazione di nostalgia. E di gioia, perché adesso i suoi genitori erano lì, poteva vederli! Non erano solo immagini che lo affiancavano nello Specchio delle Brame, non erano ricordi di incantesimi scaturiti dalla bacchetta di Voldemort ed erano più di ciò che aveva portato tra i vivi la Pietra della Resurrezione. Erano lì, ed erano reali, veri... vivi. Harry non capiva, ma si perse negli occhi verdi di sua madre che lo avevano appena scorto, e non gli importò più di nulla.
I suoi genitori, vedendolo, corsero immediatamente fuori ad abbracciarlo, e mentre suo padre lo stringeva a sé, felice, Harry vide Lily, sua madre, guardarlo con l'amore che aveva sempre desiderato e rimpianto di aver perso. In quegli occhi c'erano tutte le cose che non si erano mai detti e che adesso avevano tutto il tempo i dirsi, tutta l'eternità... o forse no? Perché Harry li trovava cambiati dalla foto che aveva di quando loro avevano circa ventì'anni. Li trovava più... vecchi, anche se faticava anche solo a pensarlo. C'erano delle rughe sulla fronte di sua padre, come se gli ultimi 17 anni li avesse vissuti. Ma per ora abbandonò questi pensieri, era così felice di averli per sé che avrebbe avuto tutto il tempo di chiedere spiegazioni.
- Harry, forza, vieni dentro! Dobbiamo chiamare Sirius! E Remus e Ninfadora! Sono arrivati da poco, lo sai, e credo che saranno felicissimi di vederti! - Disse James, stringendo le spalle del ragazzo, mentre Lily con una mano prese quella di Harry e con l'altra si asciugò le lacrime di gioia.
- Andiamo, Lily, non sei mai rimasta così tanto senza parole! - Scherzò ancora James, anche se i suoi occhi erano lucidi come quelli della moglie.
- Aaah James! Ma devi sempre aprire quella tua ridicola bocca?!? Fammi godere almeno un momento di pace con mio figliio! - rispose Lily, baciando sulla fronte Harry, e la dolcezza con cui aveva detto quell'ultima parola fecero comparire sul viso di James un enorme sorriso, mentre Harry, felice come non mai, abbracciò sua madre, ridendo e piangendo di gioia. Anche Lily sorrise guardando il marito mentre abbracciava il figlio che gli era stato così a lungo negato, mentre James, in silenzio, entrò in casa. Erano tutti in salotto da neanche un minuto che arrivò Sirius, entrando senza nemmeno bussare.
- Sirius! - Urlò Harry, e andò ad abbracciarlo. Poi arrivarono anche Remus e Tonks, e anche Fred, che quando arrivò fece nascere in Harry una strana sensazione di vuoto, come se mancasse qualcosa alla sua completa felicità. Ma tutto passò talmente in fretta da non essere nemmeno preso in considerazione. La gioia era così grande che Harry si sarebbe dato dello stupido se avesse esitato anche solo un secondo prima di prendere quel treno soltanto per... Già, perché aveva esitato? Ma la domanda morì tra i suoi pensieri appena l'aveva formulata.
Quella serata passò molto in fretta, o forse molto lentamente dato lo strano scorrere del tempo in quel luogo, ma si era fatto molto tardi e Harry si ritrovò nel letto. Si addormentò subito, ancora sorridente, finché degli strani sogni non vennero a disurbare la sua notte.
Sognò un uomo dalla faccia di serpente, gli occhi rossi come il fuoco, uscire da una foresta, trionfante, con un vero serpente strisciargli a fianco, e tanti uomini vestiti di nero che lo seguivano. Sognò un castello, enorme e antico, dal quale uscivano delle persone e che urlavano qualcosa contro quell'uomo. Sognò un ragazzo con i capelli rossi che veniva spinto dinnanzi a quell'uomo, e mentre quell'uomo gli parlava, un lampo di luce verde colpì il serpente. Sognò quell'uomo urlare di rabbia e lanciare lontano il ragazzo con un incantesimo. Sognò tanti lampi colorati scaturire dalle bacchette delle persone su quel prato, e sognò tanti morti. Sognò un gigante cercare di colpire quell'uomo vestito di nero, e sognò quell'uomo muovere la bacchetta e colpire il gigante. Sognò l'urlo di un altro gigante, più piccolo del primo, mentre andava incontro a quell'uomo, per poi accasciarsi a terra. Sognò che una donna dai capelli neri e le palpebre pesanti essere colpita mentre rideva. Sognò quell'uomo urlare di nuovo e colpire con un raggio di luce verde la donna dai capelli rossi che aveva colpito quella dalle palpebre pesanti, e dopo averla colpita lanciarla lontano. Sognò che in quell'attimo di rabbia e distrazione l'uomo vestito di nero veniva colpito da un raggio di luce verde scagliato da una ragazzina dai capelli rossi, in lacrime. Sognò che l'uomo vestiva di nero cadere a terra, e quelli che lo seguivano gridare e lanciare furiosamente maledizioni. Sognò ancora tanti morti.
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I personaggi di questa FF appartengono a J.K. Rowling

Ringrazio i 3 che mi hanno recensito, i 3 che hanno aggiunto questa FF tra i preferiti e i 2 che la stanno seguendo. Un ringraziamento speciale a White_Moon92, a cui dedico questo capitolo.  La storia non è ancora completa, ma la pubblicherò il prima possibile se questo capitolo piacerà ^^
A presto.
  
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