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Autore: lmpaoli94    23/04/2019    1 recensioni
Nella sua casa in mezzo alla città, Aramis si sentiva molto solo.
Nemmeno la compagnia dei moschettieri riusciva a metterlo su di morale.
Dentro di lui il suo segreto lo stava corrodendo.
Solo il suo capitano conosceva il suo timore, ma in un giorno come tanti non poteva mai credere che la sua vita potesse prendere un pericolo inaspettato.
Aramis doveva guardarsi dietro le sue spalle, soprattutto dai suoi più grandi nemici…
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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< Rochefort, se sei così diffidente nei miei piani, ti pregherei di non interferire. >
< State tranquilla, non lo farò. >
< Però credevo che mi avreste voluta aiutare… >
< Come? >
< Giusto per far felice il Cardinale Richelieu. Come fate a comportarvi in maniera così rude? >
< Perché questo vostro piano è tutta una pazzia. >
< No, non è così. E vi farò cambiare idea. >
< Fate con comodo. Io rimarrò vigile con le guardie dei Cardinale. >
< Fate come volete… Io vado a prendermi la vittoria. >
< Che cosa state facendo nella mia stanza? > domandò il Cardinale con tono irritato.
< Scusateci vostra eminenza. Stavamo discutendo su come attaccare uno dei moschettieri. >
< Come? Solo uno? E voi perdete tempo dietro solo ad un moschettiere? Mi meraviglio molto di voi, Milady. >
< Eminenza, vedrete che non ve ne pentirete. Ho scoperto un particolare su Aramis che lo inchioderà per sempre ad un destino segnato. >
< Che cosa volete dire? Spiegatemi. >
< Mi dispiace eminenza, ma preferirei parlarvene dopo. Adesso devo andare. >
< Che cos’è tutta questa fretta? >
< Non vorrei che la mia preda possa scappare da un momento all’altro. Ho atteso fin troppo questo momento e non posso indugiare oltre. Preparate le vostre guardie dinanzi all’abitazione di Aramis. Io vi attenderò là. >
Rimasto interdetto dalle parole di Milady, il Cardinale Richelieu non sapeva come comportarsi.
< D’accordo. Acconsentirò a questa richiesta. >
< Molto bene. Sapevo che mi avreste capito > replicò Milady con tono malefico prima di uscire dalla stanza di Richelieu.
< Vostra eminenza, voi vi fidate delle parole di quella donna? >
< Non so perché, ma credo fermamente che questa volta Milady non mi deluderà… Voi sapete che piano ha in mente? >
< Crede che Aramis sia una donna… Alquanto irrealizzabile, non credete? >
< Interessante… Se davvero Milady avesse ragione, conquisterà tutta la mia fiducia. Non mi resta altro che aspettare. >
< Ma come? Anche voi credete a questa scempiaggine? >
< Confesso che tutto può essere molto strano, ma non voglio stroncare in nessun modo la teoria di quella donna… E non dovreste farlo nemmeno voi, Conte Rochefort. >
< Ma io… >
< Fate come ha detto Milady e ritrovatevi dinanzi all’abitazione di Aramis. Mi sono spiegato? >
< Come volete voi, Cardinale > replicò Rochefort senza minimamente discutere.
 
 
Una volta finito il suo bagno, Aramis si sentiva rinato.
Dopo essersi asciugato a dovere, era pronto per mettersi a letto.
Era stata una giornata molto faticosa per lui e doveva ritemprare le sue energie se domani voleva essere in forma.
Ma qualcosa non riusciva a farlo dormire.
“Sempre il solito pensiero che mi tormenta. Adesso chiuderò gli occhi e…”
Ma improvvisamente qualcuno bussò alla sua porta.
“Chi potrebbe essere a quest’ora della notte?”
Incuriosito, si alzò dal letto mettendosi la divisa di moschettiere.
Appena aprì la porta, fu molto scioccato nel vedere chi si trovò dinanzi.
< Milady, che diavolo ci fate qui? >
< Buonasera, Aramis. Posso entrare? >
< Non vedo perché dovrei farvi accomodare in casa mia. >
< Devo parlarvi di una cosa che riguarda voi personalmente. >
< E che cosa c’è di cosa importante da svegliarmi nella notte? >
< Fidatevi. Quando mi sentirete parlare, ne varrà davvero la pena. >
Incuriosito dalle parole della donna, alla fine Aramis acconsentì alla richiesta della donna.
< Vedete di essere molto breve. Domani mi aspetta una giornata molto lunga e impegnativa. >
< Ahahah… >
< Perché adesso state ridendo? >
< Credete davvero che quando rivelerò il vostro segreto farete ancora parte dei moschettieri? >
< Il mio segreto? Che intendete dire? >
< Vedo che siete molto impaziente. >
< Basta con questi giochetti, Milady! Parlate chiaro una volta per tutte! >
< Va bene… Signorina Aramis. >
< Come mi avete chiamato? > domandò scioccata il moschettiere.
< Credevate davvero che il fatto di essere donna l’avreste nascosta per sempre? Allora vi dico che non è così. Quando tutti sapranno di questo piccolo segreto, vi ripudieranno immediatamente, facendovi diventare la più importante emarginata di Parigi. Finirete a sguazzare nella disgustosa e leggendaria Corte dei Miracoli insieme ai mendicanti e agli storpi in questa città. E quando sarete abbastanza vecchia e depressa, finirete con il suicidarvi a causa della vostra orrenda e ridicola vita che avete trascorso. >
Sentendo le parole di quella donna, Aramis rimase impassibile.
< Allora Aramis, credete che il quadro che ho fatto della vostra vita sia molto simile al vostro futuro che avete in mente per voi? >
< Ahahah… >
< Addirittura vi mettete a ridere? Non riuscite a capire che la vostra vita è finita e non avrete nessun futuro con i moschettieri? >
< Siete davvero convinta che la mia fine sia questa? >
< Senza alcun dubbio. >
< Molto bene. Se è così che la pensate, allora meglio che me ne vada. >
Ma appena Aramis aprì la porta, vide che le guardie di Richelieu capitanate dal Conte Rochefort, avevano circondato tutto il perimetro della sua casa.
< Non avete nessuna possibilità di fuga, Aramis. Ormai siete in trappola. >
< Questo è tutto da vedere! > replicò il moschettiere sguainando la sua spada > Milady, combattete con me se avete il coraggio. >
< Io sono disarmata, Aramis. >
< Prendete questa > replicò Aramis lanciandogli un’arma uguale alla sua < Adesso siamo ad armi pari. >
< No. Io non combatterò con voi. >
< Che cosa vi prende? Avete paura di non avere la meglio con me? >
< Questo duello è una inutile perdita di tempo. >
< Questo secondo voi… Ma una volta che vi avrò uccisa, mi riprenderò la mia libertà. E nessuno verrà a sapere del mio segreto. >
< Ahahah non ci riuscirete mai! >
La prima a fare la mossa fu inaspettatamente Milady che agguantò il collo del moschettiere con un solo colpo.
< Allora? Siete sorpresa? >
< Certo che no. Me l’aspettavo. >
Con rapidità fulminante, Aramis riuscì a liberarsi.
< Ma come avete fatto? >
< Tutta esperienza di un abile moschettiere. >
< Vi definite un abile spadaccino? Staremo a vedere. >
Combattendo in tutte le stanze della casa, Milady riusciva a difendersi magistralmente dagli attacchi della sua avversaria.
< Ah ah! Non riuscirai mai ad aver la meglio da me. >
< La festa è finita! > fece Rochefort irrompendo nella casa del moschettiere < Aramis, posate immediatamente la vostra spada. >
< E lasciarmi arrestare da voi?  Non riuscirete mai a catturarmi. >
< Aramis, non rendetemi le cose più difficili. >
< Rochefort ha ragione, Aramis. Arrendetevi finchè siete in tempo. >
Spazientito dalle parole del conte, Aramis lo spinse fuori di casa e richiuse la porta.
< Ma cosa… >
< Noi due non abbiamo ancora finito, Milady. Non smetterò di combattere finché non ci sarà una vincitrice tra noi due. >
< Bene detto, Aramis. Vedo che non vi fermate dinanzi a niente. >
< Maledetta! La pagherete molto cara! > gridò il Conte a gran voce dopo che fu aiutato a rialzarsi dalle guardie.
< Silenzio! Volete forse svegliare tutto il vicinato?! Lasciatemi finire il duello con Milady… Mi sto molto divertendo. >
< Più tardi non sarete dello stesso avviso quando vi avrò ucciso con la vostra arma. >
< Ah sì? >
Inorridito dalle sue parole, Aramis schivò per un pelo il collo della donna, tagliandogli inavvertitamente i suoi capelli lunghi.
< Ma come avete osato?! >
< Ci è davvero mancato poco. Sarei stato molto contenta nel vedere mozzata la vostra testa. >
< Siete disgustosa, Aramis. Vi farò pentire di avermi sfidato. >
< Ed io vi farò pentire di aver osato scoprire il mio segreto. >
Una volta che andarono incontro, Aramis riuscì a colpire ancora una volta la sua sfidante ferendola sulla spalla sinistra.
< Siete pronti a perire sotto la mia spada, Milady? >
< Fermatevi immediatamente! > tuonò uno dei soldati < Questa follia si conclude adesso. >
Non potendo mettere fine al duello a causa delle decine di soldati che circondarono Milady, Aramis sfuggì dalla finestra della sua cucina atterrando su un cumulo di fieno.
< Prendetelo immediatamente! > tuonò Rochefort.
Ma ormai era troppo tardi.
Aramis era scomparso nel nulla nei vicoli bui della città parigina.
< Milady, state bene? > fece Rochefort cercando di aiutarla ad alzarsi.
Ma la donna fu molto imbufalita con lui e con le guardie per aver interrotto il loro combattimento.
< Milady, perché l’avete fatto? > fece Rochefort dopo aver ricevuto uno schiaffo.
< Sciocchi! Non avevate nessun diritto di aiutarmi. >
< Ma io… >
< Adesso Aramis è fuggito chissà dove. E tutto per colpa vostra! >
< Mi dispiace essermi intromesso, ma vi vedevo in pericolo. >
< Io non sono mai in pericolo, Rochefort. Ricordatelo. Io so benissimo badare a me stessa. >
< D’accordo, Milady. Scusatemi ancora. >
< Adesso iniziamo a cercare quel dannato moschettiere. Non avrò pace finché non verrà catturato e finché non avrò smascherato il suo segreto davanti a tutti. È una promessa. >
   
 
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