Film > Saw - L'enigmista
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Autore: fumoemiele    24/04/2019    9 recensioni
[Adam/Amanda] [Amanda!centric] [Riferimenti alle scene tagliate di Saw III e al cortometraggio (Saw 0.5)]
«Sono venuta a trovare qualcuno».
Sì, sei venuta a trovare lui. Sei venuta a infiltrarti nel suo appartamento con qualche sciocco trucco di dita e forcine per forzare la serratura. Sei venuta per calarti sul viso la maschera di un maiale e nasconderti nell’ombra. Sei venuta per piazzargli davanti alla bocca un fazzoletto imbevuto nel cloroformio per stordirlo e portarlo lì dove dovrà tentare di sopravvivere e di dimostrare che ci tiene, alla sua squallida vita del cazzo.
Genere: Horror, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adam Faulkner, Amanda Young
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Can you build my house with pieces?
 
 
 
                       
Stai ferma e aspetti, guardi l’orologio stretto intorno al polso, passi una mano fra i capelli tagliati male e li scompigli un altro po’. Guardi ancora il quadrante di vetro e sembra quasi che le lancette si siano bloccate, pare che non riescano più ad andare avanti. Un po’ come te, un po’ come l’esistenza distrutta in cui ti ostini a restare; non va avanti, va solo indietro e ferisce, fa male.

«Che rockstar!», senti esclamare e quasi sussulti, anche se sapevi che presto sarebbe venuto giù dalle scale. Adam ti parla in modo talmente spontaneo che, lo sai, non sospetta nulla. Non sa che gli farai del male. «Con quei capelli sembri una rockstar. Mi piacciono!».
Ti viene quasi da sorridere e non ti trattieni, non più di un istante. Non avrebbe senso. Lui non sa che sei lì per ingannarlo, per portarlo sulla strada che conduce i peccatori all’oblio.
«Devo consegnare questi volantini. È una festa dove suonano degli amici, non sono male», continua Adam – e tu non dovresti sapere qual è il suo nome. Non dovresti conoscere quel viso, non dovresti seguire gli estranei e non dovresti parlarci perché hai un cuore debole e, lo sai, ti affezioni troppo in fretta. Ti basta un po’ di attenzione e i ventricoli iniziano a battere forte, quasi scoppiano, vomitano fuori rompendo le costole. Adam ti guarda e ha degli occhi tanto dolci che ti scaldano dentro. È quasi come l’eroina che non fai scorrere nelle vene da troppo tempo, ormai, e che ti manca come il più melenso fra i veleni.
«Vivi qui?», continua Adam, e tu sei rimasta in silenzio per tutto quel tempo e forse sembri un po’ strana, con i capelli che vanno in mille direzioni, indomabili come l’animo forte che hai, ma che nascondi. E ti senti strana, non sai che presto lui diventerà il tuo incubo e che il senso di colpa t’inseguirà fino a farti impazzire. Trattieni i sentimenti, li respingi, e allora ti fingi forte e rispondi.
«Sono venuta a trovare qualcuno
».
Sì, sei venuta a trovare lui. Sei venuta a infiltrarti nel suo appartamento con qualche sciocco trucco di dita e forcine per forzare la serratura. Sei venuta per calarti sul viso la maschera di un maiale e nasconderti nell’ombra. Sei venuta per piazzargli davanti alla bocca un fazzoletto imbevuto nel cloroformio per stordirlo e portarlo lì dove dovrà tentare di sopravvivere e di dimostrare che ci tiene, alla sua squallida vita del cazzo.
Ti volti e sali le scale, perché è meglio così. È meglio andarsene e abbandonare quella strana sensazione che ti si è annidata sullo stomaco. È meglio cancellare il ricordo del suo sorriso, l’emozione pallida che trasmette; quel benessere che faresti meglio ad ammazzare, perché non può portare nulla di buono e lo sai, Amanda. Lo sai e quella certezza ti spaventa a morte.
«Ci vediamo lì, allora», continua Adam e ti sorride, di nuovo, e tu vorresti strozzarlo per non vedere più quel viso tanto innocente quanto falso e meschino. Ingoi la saliva e cerchi di fidarti di John. Lui ti vuole bene, lui ti ha salvata, lui non ti farebbe rinchiudere in gabbia un innocente. Adam ha peccato ed è giusto che faccia del suo meglio per rinascere, o per morire, se è troppo codardo per tagliarsi via un piede.
Tiri un sospiro e vai via, con la solita aria afflitta, con il solito rancore nel cuore.
«Non ti vedrò lì, vero?».
Ti blocchi, le labbra socchiuse.
«Probabilmente no», sorridi, anche se non ne hai alcuna voglia. Come puoi fargli questo? È così carino, con te. Nessuno ti ha mai trattato con così tanta dolcezza. Nessuno si è mai interessato a te, nessuno ti ha mai chiesto di uscire, indirettamente o meno. Sei forte, però. Adesso sei forte, non sei più quella di un tempo, ed è grazie a John. E non puoi deluderlo, non puoi proprio.
«Posso farti una foto?».
Quella domanda ti spiazza. Sorridi, non puoi farne a meno. Non puoi rifiutarti perché Adam ha già preso la vecchia macchina fotografica e ti sta puntando l’obiettivo sul viso. Trovi che sia dolcissimo.
Cosa vedono i voyeurs quando si guardano allo specchio? Io ti vedo. Sei uno strano mix di diversi frammenti, arrabbiato, a volte apatico, ma più che altro patetico. 
Sai già cosa dirà, la sua cassetta, ed è asfissiante.

«Ferma», dice, e tu non puoi fare a meno che torturarti le mani, le unghie, scavarti le pellicine per il nervosismo, mentre quell’espressione un po’ ebete, un po’ innamorata, un po’ confusa, si stampa sul tuo viso e viene catturata dalla fotografia. Ti trova davvero così bella, Adam, da volerti intrappolare su un foglio di carta?
«Bene. Grazie!».
«Grazie a te», lo dici talmente a bassa voce che appare quasi come un soffio, come se avessi il timore di parlargli ancora perché tutto ciò fa male e più rimani lì, più sarà atroce. Le trappole di John in confronto non sono nulla.
«Ci vediamo dopo», aggiunge Adam e a te viene quasi da ridere in maniera isterica.
Non vorrebbe vederti davvero, dopo, se sapesse cosa stai programmando per il vostro prossimo incontro. Non sarà certo un appuntamento romantico e pieno di cliché. 

                      
Il titolo della storia e il titolo del capitolo e dei capitoli a venire sono ripresi da 'Chlorine' dei Twenty One Pilots. 

Dal terzo film di Saw sono state eliminate alcune scene. Due delle quali sono state utili per metter su questa mini-long, che avrà - credo - un massimo di cinque capitoli. La scena utile a questo capitolo la trovate giù, l'altra scena ve la linkerò solo in seguito - a meno che non siate anche voi ossessionati con la saga, in quel caso penso avrete già capito di che scena parlo. Inoltre, mi sono anche ispirata al cortometraggio che poi ha dato vita alla saga, e quindi a Saw 0,5 che ha come protagonista, indovinate un po'? Proprio Adam, che poi è colui che ha scritto il primo film; anche se là si chiama David, ma shhh.
Come dicevo, essendo questo capitolo nato dalla scena tagliata, i dialoghi sono ripresi proprio da quest'ultima. Inoltre, per chi fosse curioso di vedere questa fatidica scena potete trovarla qui, dal minuto 4.22:
click 

Chiarimenti per chi è estraneo al fandom: 
- Si parla, nel capitolo, di "John". John, per capirci, sarebbe il tizio che ha costruito il pupazzetto (Billy) che sicuramente avrete visto da qualche parte; John è colui che costruisce le trappole e Amanda non è altro che la sua assistente, anche per questo è costretta a rapire Adam, pur non volendo farlo. 
- La frase in corsivo viene dalla cassetta di Adam, questo perché coloro che devono superare le trappole hanno una cassetta in cui gli vengono spiegate le regole per sopravvivere. 
 

 

   
 
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