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Autore: Joe95_95    28/04/2019    0 recensioni
Estate 1995.
Al numero 12 di Grimmauld Place l’aria è tesa. Harry è ancora a casa dei suoi zii. La famiglia Weasley, Hermione, Sirius Black e i membri dell’ordine stanno aspettando qualcuno, qualcuno che probabilmente avrebbe cambiato il decorso della guerra magica che sicuramente sarebbe scoppiata. Saranno capaci di conviverci? Riusciranno a capirla fino in fondo? O solamente a fidarsi nonostante le parole rassicuranti di Silente?
Genere: Erotico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Più contesti
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“Buon compleanno Felpato.”
Era il tre Novembre e quel giorno Sirius avrebbe compiuto trentasei anni. Per molto tempo non aveva festeggiato il suo compleanno e adesso che poteva si trovava rinchiuso a Grimmauld Place. Gli sarebbe piaciuto uscire, anche con la pioggia battente che scrosciava imperterrita fuori dalla finestra.
“E’ da un po’ che non ti fai vedere”
Effettivamente Lupin non veniva a trovarlo da circa un mese, era stato impegnato con gli affari dell’Ordine ma sapeva che non sarebbe stata una giustificazione sufficiente.
“Hai qualcosa da raccontarmi?”
Black guardò l’amico. Qualcosa da raccontargli l’aveva, in primis il bacio con Fera. Da quel giorno aveva compreso alcune cose della ragazza, ad esempio che non aveva mai avuto una storia con qualcuno, o più in generale che alcune sensazioni non le aveva mai provate. Riflettendoci doveva aspettarselo, almeno lui i primi vent’anni della vita li aveva vissuti a pieno. Aveva visto alcuni dei ricordi nell’armadio e aveva deciso di andare con calma, anche se questo si scontrava spesso con il suo carattere. Di questo lei se ne accorgeva ma si era mostrata molto sensibile, soprattutto quando aveva le sue giornate no. La cosa che gli piaceva di più era il fatto che non dovesse parlare per farle capire il suo umore, cosa che lo disturbava parecchio.
“Sì, direi di sì…”
“Beh, racconta allora, che aspetti.”
“Ci siamo baciati.”
“Quando?”
“Poco dopo che siete partiti tutti.”
Remus guardò l’amico con fare inquisitorio.
“E non avete fatto nient’altro?”
“No… in realtà non dormiamo neanche insieme.”
Lupin si mise a ridere.
“Perché ridi?”
“Semplicemente perché è riuscita dove tutte le altre che hai avuto sarebbero volute arrivare.”
“E con questo cosa vorresti dire?”
“Voglio dire che a tu odi aspettare, ma stai aspettando comunque per lei. Vuoi che te lo dica in modo più esplicito?”
Remus lo guardava divertito, sapeva che l’amico non avrebbe mai ammesso di essersi innamorato di una ragazza.
“No, penso basti. E smettila di guardarmi in quel modo o ti fatturo.”
Due piani sopra di loro, una Fera spettinata si era appena svegliata. Da Settembre tutto le era sembrato tranquillo, anche troppo. I giorni scorrevano veloci e alla fine, anche se da soli, lei e Sirius se la cavavano bene. Stavano bene insieme, anche se era conscia del fatto che lui stava aspettando lei per fare qualsiasi cosa. La cosa non le dispiaceva affatto visto che aveva capito che la cosa di cui era meno esperta erano i sentimenti. A volte si sforzava di capire, più che gli altri, soprattutto se stessa ma a volte era davvero complicato. I suoi occhi cambiavano spesso colore, anche se per ora la loro tavolozza era ridotta a due sfumature.
 
Meglio di niente no?
 
Andò in bagno e si sistemò per scendere a fare colazione. Doveva trovare il modo di trasformare la giornata in qualcosa di speciale, alla fine un compleanno è sempre un compleanno.
Scese le scale, cerco di non fare rumore passando davanti al ritratto della madre di Sirius ma uno scalino cigolante la tradì. Le tende si aprirono e la donna cominciò ad urlare.
“Walburga sei sempre di buon umore… un giorno troverò il modo di ammutolirti.”
I due in sala uscirono e aiutarono la ragazza a chiudere le tende.
“Auguri Sirius”
La ragazza si sporse e gli diede un bacio sulla guancia. Poi si girò verso Lupin.
“Ciao Remus, notizie dal mondo esterno?”
“Non molte in realtà, siamo sempre in bilico.”
“Beh, se fosse stato uno stupido non avrebbe fatto ciò che ha fatto.” Disse con tono amaro. “Tutto bene a Hogwarts?”
“Da quel che so a insegnare difesa contro le arti oscure c’è una del Ministero…”
“Ottimo, come non imparare a difendersi.”
 
~
 
Era da un po’ che erano nuovamente soli. Lupin era rimasto con loro fino a tardo pomeriggio. Fara e Sirius avevano deciso di cenare come si deve, almeno per quella sera. Avevano stappato una bottiglia di vino che era stata svuotata e ora erano in sala a ridere come due ragazzini sul nulla, in parte per aver bevuto e in parte perché si sentivano sinceramente felici. Kreacher passò davanti alla porta e fece una smorfia di disgusto, l’elfo domestico aveva compreso chi fosse la ragazza e si tratteneva da fare commenti, però il suo comportamento indocile non era cambiato di una virgola.
Fera si avvicinò a Sirius e lo baciò, prima delicatamente, poi si mise a cavalcioni su di lui. Le strinse la vita, fece scivolare una mano sotto la maglia e sentì la pelle morbida della ragazza. Lei si strinse a lui. Non era spaventata ne intimorita, voleva solo sentire le sue mani su di lei.
Sirius puntò la bacchetta verso le porte che portavano al salotto e queste si chiusero a chiave. Le baciò il collo e la sentì fremere.
“Fera se non vu-“
La ragazza lo zittì con un bacio. Prese la mano di Sirius poggiata sulla sua coscia e la portò sotto la sua maglia fino al seno. L’uomo sentì il sangue arrivargli diritto al cervello. Sfilò la maglia alla ragazza, poi la guardò per qualche istante. Era davvero bella. La spogliò. Fera gli tolse la camicia e si distese portandolo sopra di lei. Sirius cominciò a baciarle il collo, poi la spalla, ogni tremore non faceva altro che aumentare il suo desiderio. Aveva aspettato ma con sua grande sorpresa scoprì che questo gli stava facendo godere ancora di più quel momento. Sentì la mano della ragazza spostarsi verso il bottone dei suoi pantaloni. Aveva le guance arrossate e i capelli spettinati. Entrò in lei e sentì la sua schiena inarcarsi. La vide chiudere gli occhi, non si sarebbe perso neanche un movimento. Fera sentì come se il suo corpo si fosse fuso a quello di Sirius. Il cuore le pulsava nel petto ma era del tutto differente dalle altre volte. Il suo corpo si stava muovendo in modo autonomo, come se i movimenti non avessero bisogno di essere pensati. L’uomo cominciò a muoversi più veloce e la ragazza cercò invano di soffocare i gemiti. Sentì le gambe di Fera cingerlo e spingerlo verso di sé, poi si mossero in modo frenetico e quasi incontrollabile, la ragazza morse la spalla dell’uomo e lui affondò il viso nel cuscino su cui poggiava la testa di Fera.
Quando ebbe ripreso un battito quantomeno decente si sdraiò di fianco alla ragazza. Lei guardava il soffitto.
“Stai bene?”
“Sì, certo.” Rispose rivolgendo un sorriso raggiante a Sirius.
Poi si mise su un fianco e si strinse al suo corpo ancora bollente. L’uomo prese una coperta e la poggiò sopra i loro corpi ancora nudi.
“Tuo padre adesso ha un motivo serio per odiarmi.”
“Mio padre odia tutti a prescindere, diciamo che tu sei passato al livello superiore.”
Sirius rise divertito.
“Quindi non cambia poi molto…”
“Non devi preoccuparti, devi sapere una cosa di me. Io non ho paura di fare del male, soprattutto se si tratta di loro. Non li vedo neanche come umani, sono qualcos’altro.”
Bastarono pochi minuti e i due si addormentarono profondamente. Il fuoco scoppiettava nel camino e nella casa era tornato il solito silenzio.
   
 
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