Film > Saw - L'enigmista
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Autore: fumoemiele    02/05/2019    5 recensioni
[Adam/Amanda] [Amanda!centric] [Riferimenti alle scene tagliate di Saw III e al cortometraggio (Saw 0.5)]
«Sono venuta a trovare qualcuno».
Sì, sei venuta a trovare lui. Sei venuta a infiltrarti nel suo appartamento con qualche sciocco trucco di dita e forcine per forzare la serratura. Sei venuta per calarti sul viso la maschera di un maiale e nasconderti nell’ombra. Sei venuta per piazzargli davanti alla bocca un fazzoletto imbevuto nel cloroformio per stordirlo e portarlo lì dove dovrà tentare di sopravvivere e di dimostrare che ci tiene, alla sua squallida vita del cazzo.
Genere: Horror, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adam Faulkner, Amanda Young
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Running for my life
 
 
 
                   

Ti sei sentita spezzata, persa. Hai vagato a lungo per la città e la mattina non ti è mai sembrata un momento tanto infinito e complicato.
Hai scroccato una sigaretta a un passante e ti sei arruffata i capelli da rockstar con le dita.
Hai pianto.
Sei tornata a casa, anche se in quell’appartamento non ci mettevi piede da una vita e tutto è pieno di polvere, ci sono vestiti sparsi sul pavimento e sai che nello specchio del bagno è rimasta ferma una dose da tanto, troppo tempo.
Lasci che il limone sciolga la polvere sul cucchiaio e aspetti; con le mani che tremano riempi la siringa.
Poi tiri un sospiro e ti rendi conto che non sei sopravvissuta per tornare a quelle stronzate. Ti rendi conto che sei più forte, adesso, e che se lo fai di nuovo non sarà solo per quella volta. Continuerai a farlo, sempre, e ritornerà prepotente una dipendenza che non abbandona mai davvero l’anima.
Rovesci il contenuto nel lavandino e fai scorrere l’acqua. Ti viene quasi da piangere; tempo prima non avresti mai sprecato una dose in quel modo.
Non puoi rimanere lì e allora scappi via e raggiungi quell’amore che sa di veleno e di cloro, ma non più di incensi e vaniglia.

“Tutto okay, rockstar?”.
Scuoti il capo e ingoi il nodo in gola. Vorresti dirgli la verità, vorresti spiegargli qual è il problema. Vorresti raccontargli di come ti sei infilata in casa sua con il chiaro intento di rapirlo e portarlo sulla ripida strada delle trappole di Jigsaw. Non ce la fai.
“Non sto bene, Adam.”
Adam sa di non averti ancora detto il suo nome; lo ricorda, ma non fa domande. In fondo, potresti averlo letto sul campanello.

Andate avanti con inerzia e passano i giorni, passano le settimane. Quel sentimento cresce e iniziate a dargli un nome concreto. Quella relazione fa male perché è la vita che è difficile. Sopravvivere diventa complicato e sulle note di alcune canzoni punk andate avanti a stento, fumate troppe sigarette e lasciate marcire i polmoni informi.
La tua anima si spacca e ne rimangono solo i detriti e l’assenza di John, l'assenza del padre che non hai mai avuto, di colui che ti ha fatta crescere e non a suon di schiaffi per reprimere gli errori, più a suon di trappole per cancellare il male di vivere.
Sei sopravvissuta una volta e sei ricaduta in quell’abisso sporco che è la depressione, anche se hai Adam al tuo fianco. Ma non basta, l’amore, non basta mai perché la vita è più dolorosa.
La vita fa schifo e lascia seccare ogni emozione buona. Rivernicia le pareti bianche di nero. Colora il cielo azzurro di grigio nebuloso.
Per tirare avanti e guadagnarsi da vivere Adam continua a seguire la gente e a fotografarla, continua a stampare le foto che vedono le persone coinvolte in situazioni diverse, in stralci d’esistenza che cercano di nascondere. E questo non ti va giù.
La filosofia di John ti è entrata dentro e anche ora che non sei più nulla, per lui, continua a perseguitarti.
Capisci che Adam è sbagliato e che non apprezza la vita.
Capisci che se davvero lo avessi amato, lo avresti infilato in quella cazzo di trappola. Perché una volta sopravvissuto sarebbe stato meglio, saresti stata meglio.
Insieme, avreste apprezzato la vita con il suo marciume e con la sua luce.
Invece hai mandato tutto a fanculo e senza John non sei più niente. Sei persa, un anima sola e tormentata come prima della trappola per orsi.

Ed è in quel momento che scappi via da lì, da quella casa che puzza di muffa e ha le pareti scrostate e tappezzate di foto appese a fili sottili e acerbi.
Rubi l’ennesima sigaretta ad Adam e torni da John e dal cancro che gli sta divorando il cervello. Lo trovi debole, lo trovi occupato ad aiutare quel cazzo di dottore che è sopravvissuto, anche se con una gamba in meno.
Sai che Adam sarebbe morto, se l’avessi lasciato lì, eppure una parte di te si sente spezzata perché hai cambiato tutto. Hai ostacolato il destino e non doveva andare in quel modo, lo sai.
Adam merita un’altra possibilità, però.
Adam deve sopravvivere e tu devi fare in modo che ci riesca. Ma deve lottare, prima.
Apprezzerà la vita, ma solo in seguito. Un po' come il dottor Gordon che non è arrabbiato con John perché lo ha privato di una gamba, ma lo ringrazia.
Ha imparato a vivere e lo farà anche Adam.

                       



Bene, probabilmente qualcuno si stava chiedendo il perché del genere "Horror", se fino a qui è tutto amore e angst e niente sangue.
Ma potevo davvero continuare per questa strada? Assolutamente no. Iniziavo a sentire il bisogno di un po' di sangue. Almeno qualche gocciolina concedetemela, suvvia XD
 

 

   
 
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