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Autore: ArrowVI    13/05/2019    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 6-4: Ricordi


Non appena lasciò gli uffici di Xernes, Sarah si diresse ben presto verso i suoi alloggi, per portare a termine il compito che suo padre le aveva dato.
Era da parecchi mesi che non sentiva Merlin e il suo gruppo: partirono per Asgard per uno speciale allenamento, sotto la supervisione di Nikolà Heiner, uno dei maghi più abili di quella nazione.

Arrivata ai suoi alloggi, Sarah si sedette sul divano celeste chiaro che si trovava davanti a un tavolino circolare, sopra il quale vi era uno strano dispositivo elettronico.

Premette uno dei nove pulsanti verdi, e ben presto uno schermo olografico si materializzò sopra quello strano oggetto.
Sarah non era ancora abituata alla strana tecnologia originaria di Savia, ma sapeva che, nonostante la diffidenza del padre, fosse ormai tempo anche per Avalon di avanzare tecnologicamente.

A differenza di Xernes, Sarah non era una conservatrice: introdurre le tecnologie delle altre nazioni all'interno di Avalon non avrebbe potuto danneggiare in alcun modo la loro immagine o il sistema politico e sociale della nazione. Fu, infatti, grazie a lei se Avalon cominciò le prime trattative con Savia, durante le quali comprarono dei dispositivi tecnologici che potevano connettere luoghi a migliaia di chilometri di distanza senza dover per forza utilizzare magie di alto livello.

Ben presto delle figure apparvero sullo schermo olografico causato da quell'oggetto, persone che Sarah conosceva perfettamente.


<< Oh? Sarah? E' da un po' che non ci si vede! Come va? A cosa devo questa chiamata? >>
Le domandò una donna dai capelli azzurro chiari e occhi celesti, sorridendole, con un tono euforico.

<< E' un piacere rivederti, Viviane. >>
Le rispose Sarah.


Viviane Nimue, la figlia maggiore della casata dei Nimue. Una delle famiglie più importanti ad Avalon: secoli prima uno dei suoi predecessori forgiò le famigerate Excalibur e Clarent, due spade leggendarie tramandate da generazione in generazione dalla famiglia dei Pendragon.

Viviane, ventotto anni, abile manipolatrice dell'acqua, seguì gli studi in un istituto magico ad Avalon insieme a Sarah. Le due ragazze non furono solamente semplici compagne di classe, ma condivisero perfino gli alloggi, durante il periodo trascorso nell'istituto.
Si diplomò con il massimo dei voti, seconda solamente alla sua coinquilina.

E' una appassionata di storia e civiltà antiche.

Mentre Sarah decise d'intraprendere la carriera militare al fianco del padre, Viviane decise di vivere la sua vita più "liberamente": lasciò la capitale non appena concluse gli studi, decidendo di viaggiare per tutta Gaia alla ricerca di reliquie e antiche strutture appartenenti a civiltà ormai scomparse.
Durante uno dei suoi viaggi incontrò Merlin, uno dei più grandi maestri nella storia di Gaia, il quale cominciò a viaggiare per il globo con l'intenzione di trovare persone degne alle quali poter insegnare, avendo ormai concluso con i Pendragon.

Solare e determinata, Viviane venne eletta come capitano del gruppo.


<< Dove vi trovate, al momento? >>
Domandò alla sua vecchia amica.

<< Oh, ci troviamo alle Paludi di Fyris... E' un posto orribile, pieno di zanzare e c'è una tanfo terribile... >>
Rispose la ragazza, tappandosi il naso e facendo un verso disgustato.

<< Per quale motivo... Vi trovate in un posto del genere? >>
Le domandò Sarah, non riuscendo a capire per quale motivo Merlin avesse deciso di portarli in un posto sperduto nel mezzo del nulla.

<< Ecco... Vedi... >>
Balbettò Viviane, senza finire la frase, grattandosi il capo, ridacchiando con fare imbarazzato.

<< Ehi, è Sarah quella? >>
Domandò un'altra voce femminile, attirando l'attenzione di Viviane.
In quell'istante, un'altra persona si affiancò alla ragazza, intromettendosi nella loro discussione.

<< Oh, sei davvero tu Sarah! Come butta, sorella? Tutto bene, da voi? Qui si sta una favola...! >>
Domandò una ragazza dai capelli castani, corti, e occhi verde chiaro.

<< ... No, non è vero, si sta da schifo. Mi mancano i miei bagni caldi a Savia... >>
Aggiunse subito dopo, mordendosi il labbro inferiore, digrignando i denti.


Gwenevre Nimue, la sorella minore di Viviane, nata due anni dopo quest'ultima. Seguì gli studi nello stesso istituto della sorella, ma con scarsi risultati: nonostante fosse un'abile maga nelle arti curative, Gwen non trovò mai la voglia di applicarsi nei suoi studi, ritrovandosi a ripetere per ben due volte il quinto anno. Quando, finalmente, raggiunse l'esame finale, Gwen riuscì a malapena a prendere il punteggio necessario per passarlo.

Su di lei i suoi insegnanti dissero sempre la stessa cosa: con le sue capacità innate, se si fosse impegnata davvero sarebbe diventata una delle maghe più abili nella storia di Avalon.
Purtroppo, la parola "impegnarsi" non era nel suo vocabolario: Gwen trascorse la gran parte del tempo a fare feste e uscire con i suoi amici, trascurando quasi del tutto i suoi studi e le sue abilità. 

Quando lasciò l'istituto, Gwenevre partì per Savia, dove incontrò per la prima volta Ark Weiss, uno dei Tre Cancelli di Savia, con il quale cominciò una relazione.
Fu proprio a Savia che Merlin la incontrò, e , sotto consiglio di sua sorella Viviane e di Ark stesso, decise di prendere anche lei sotto la sua ala per rimetterla in riga.


<< E' bello vedere anche te, Gwenevre. Dove si trova Merlin, piuttosto? Mi piacerebbe parlare con lui, se non vi dispiace: è importante. >>
Continuò Sarah, assumendo una espressione seria.
In quell'istante Viviane e Gwen si fissarono con degli sguardi preoccupati, per poi guardare in distanza.

<< Maestro Merlin! Potrebbe venire qui un momento, per cortesia? >>
Esclamò Viviane.


Pochi istanti dopo le due ragazze lasciarono il posto a un uomo sulla mezza età, con una barba grigia e corta, occhi chiusi e un grosso sorriso stampato in volto.
I suoi capelli erano di un colore nero spento, quasi grigio scuro, corti.


<< Salve, Generale Merlin. >>
Salutò Sarah, non appena vide l'uomo.

<< Oh, non serve darmi del generale, Sarah. Non lo sono più, dopotutto, da quando ho perso la vista. >>
Le rispose l'uomo, senza smettere di mostrarle quel gentile e familiare sorriso.

<< Le chiedo perdono: è la mia abitudine. >>
Si scusò la donna, facendo un breve inchino davanti all'uomo, nonostante lui non potesse vederla.



Merlin Whyte, un ex-generale che si aggira, ormai, sui settant'anni. 
Maestro di Arthur IX Pendragon e del padre di Xernes Ravier, Merlin vanta il fatto di essere uno dei più grandi soldati in tutta Gaia, conosciuto per aver tenuto testa, da giovane, ad Amon in uno scontro uno contro uno, durante il quale perse la vista.

Non possedendo alcuna capacità magica propria, Merlin strinse un patto con uno Spirito da giovane per riuscire a sfruttare le sue capacità in battaglia.
Questo spirito, il cui nome è conosciuto solamente da Merlin stesso, assunse l'aspetto di un bastone in legno, diventando l'unica arma che Merlin impugnò in tutta la sua vita.

Dopo aver concluso gli allenamenti di Arthur Pendragon, Merlin lasciò la capitale di Avalon, viaggiando per anni in tutta Gaia alla ricerca di giovani promesse alle quali potesse insegnare ciò che lui aveva imparato durante la sua vita. A quel tempo, Sarah aveva appena sette anni.

Le sorelle Nimue furono i suoi primi studenti che decise di portarsi appresso, durante il suo viaggio. Successivamente, durante una visita a Mistral in compagnia delle due ragazze, venne ospitato dalla casata dei Melvillei, una delle famiglie nobili con la quale i Pendragon avevano uno stretto rapporto.

Una gigantesca famiglia divisa in dodici rami, ognuno dei quali vantava differenti specializzazioni.
Fu uno dei loro figli ad attirare la sua attenzione: Evans Melvillei, figlio unico dell'undicesimo ramo, quello specializzato nelle arti militari. 

Un giovane ragazzo dai capelli azzurro scuro e occhi marroni, sottoposto fin da tenera età ad allenamenti militari con l'intenzione di farlo diventare, un giorno, un grande comandante.
Grazie alle sue capacità fuori dal comune, Evans vantò una lunga serie di vittorie, a causa delle quali sviluppò un grosso ego e un carattere piuttosto arrogante.
Merlin, quindi, decise di mostrargli quanto, in realtà, avesse ancora da imparare.

Evans accettò divertito la sua sfida, ripetendo più volte che "prendere a calci un vecchio cieco non sarebbe stato assolutamente divertente".
Il risultato dello scontro, però, lo lasciò del tutto incredulo: Merlin lo atterrò in meno di cinque secondi.

"Sei bravo, ma non così tanto."
Gli disse.
Evans andò su tutte le furie: non accettò l'esito dello scontro, quindi sfidò ancora una volta Merlin a duello, dicendogli che "stavolta non l'avrebbe sottovalutato". 
Nonostante sia Viviane che Gwenevre fossero contrarie, Merlin accettò la richiesta del ragazzo, solamente per sconfiggerlo ancora più rapidamente rispetto a prima.

"Combattere con il cuore pieno di rabbia, non fa altro che farti perdere la concentrazione."
Gli disse, porgendogli la mano per rialzarsi.

Nonostante fosse furioso, Evans afferrò la mano di quell'uomo per rialzarsi.
In quell'istante, Merlin gli disse che l'avrebbe allenato, lasciando il ragazzo completamente senza parole.

Fu difficile, ma Merlin riuscì nel suo intento. Cambiò quel ragazzino arrogante in un soldato esemplare, decidendo infine di portarlo insieme a se, e le due sorelle, ad Avalon, dove Evans incontrò Andromeda e Arthur.

Nonostante fosse riuscito a calmare quel suo carattere focoso, il ragazzo sviluppò ben presto una forte rivalità con Andromeda, ma un genere di rivalità positiva, non negativa.
Evans venne perfino notato da Arthur IX Pendragon, il quale decise di prenderlo insieme a se, come suo subordinato, dandogli finalmente il titolo con il quale venne conosciuto da li in poi: Lancelot.



<< E' un piacere poter sentire la tua voce dopo così tanto tempo, Sarah. >>
Disse Merlin, sorridendo, nonostante non potesse vedere il volto della ragazza.

<< Il piacere è mio, signore. >>
Rispose Sarah, ricambiando il sorriso dell'uomo.
Sarah era molto legata a quell'uomo, con il quale passò molto tempo, da piccola. Fu grazie a lui, infatti, se lei imparò a usare a dovere i suoi poteri.

<< Vi ho contattati, oggi, perché mio padre richiede la vostra assistenza qui, alla capitale. Potrei sapere dove vi trovate, al momento, e quanto ci mettereste a tornare? >>
Domandò, poi, all'uomo.

Merlin si portò una mano al mento, assumendo una espressione pensierosa.

<< Mhh... Al momento direi che siamo a circa quindici miglia di distanza dal porto più vicino... Se dovessi fare una stima, direi che, se partissimo ora, potremo tornare a Magnus nel giro di tre o quattro giorni, dipende dalla nave e dall'eventuale maltempo. Per quale motivo, comunque, serviamo? E' successo qualcosa? >>
Rispose alla ragazza, con un tono preoccupato.

<< Potremmo essere in pericolo: ci sentiremo più al sicuro se lei e il suo gruppo tornaste qui, ad Avalon. >>
Spiegò Sarah, all'uomo.

<< Capisco... Allora partiremo il prima possibile, avverti pure Xernes. >>
Le rispose Merlin, senza alcuna esitazione.
Sarah rispose con un rapido inchino.


<< Oh... >>
Sospirò Merlin.

<< Fa attenzione con quell'albero, Lancel- >>
L'uomo non fece in tempo a finire la frase, che si sentì un forte tonfo provenire dalla distanza, come se qualcosa di pesante fosse caduto nel terreno.

<< ... Non importa. >>
Aggiunse l'uomo, portandosi una mano davanti al volto.

<< Mi dispiace, Merlin! >>
Esclamò una voce maschile in sottofondo, quella di Lancelot.

<< Va... Tutto bene? >>
Domandò Sarah all'uomo, preoccupata da quel suono cupo.

< Che genere di allenamento stavano seguendo, in un posto come quello? >
Si domandò la ragazza, ancora confusa dal motivo per cui si trovassero in quella palude.

<< Si, va tutto bene, non preoccuparti. Partiremo il prima possibile, e dovremo essere di ritorno a Magnus in tre o quattro giorni massimo... Spero vivamente che la nostra presenza non sia necessaria, Sarah. >>
Le rispose l'uomo, assumendo rapidamente un tono cupo.

<< Lo spero anche io, signore. >>
Continuò la ragazza.

<< Ora, perdonami, ma devo andare... Lancelot ha fatto cadere un albero sopra il nostro falò: di questo passo, bruceremo metà foresta. >>
Disse alla ragazza.

< Cosa diavolo stavano facendo?! >
Pensò, di nuovo, Sarah.

<< Ora... Come spengo questo aggeggio? >>
Domandò Merlin, a nessuno.

Sarah ridacchiò, non appena sentì le parole dell'uomo, per poi procedere a interrompere la chiamata lei stessa.
Non appena premette il pulsante rosso in quella tastiera numerica, l'ologramma che fino a quel momento si trovava davanti a lei scomparve nel nulla.

<< Spero anche io non ci serva la vostra assistenza, Merlin... >>
Sospirò la ragazza, per poi posare lo sguardo su una foto che era appoggiata sopra il tavolo.

Scattata qualche anno prima, insieme a Viviane e un ragazzo dai capelli biondi e occhi verdi, il giorno del loro diploma.
Nikolà Heiner, fratello maggiore di Tesla Heiner, uno dei suoi compagni di classe durante il suo periodo come studente.

In quella foto Viviane era nel mezzo, facendo il segno di vittoria con una mano e abbracciando Sarah con il braccio libero, mentre Sarah fissava i suoi compagni con una espressione infastidita, e le braccia conserte.
Nikolà, invece, stava facendo l'occhiolino e sorrideva.

A Sarah non andò mai a genio fare delle foto, specialmente insieme a lui.


Fece un verso infastidito, per poi alzarsi dal divano e dirigersi verso l'uscita.
Non appena aprì la porta, rimase sorpresa dal trovare Vermilion, Seryu e Jessica davanti a sé.

<< Che succede? Vi serve qualcosa? >>
Domandò al trio, notando le loro espressioni preoccupate.

<< Si tratta di Michael! >>
Esclamò Seryu, pallido in volto.
Sarah fissò il ragazzo con una espressione confusa e incuriosita, aspettando una spiegazione migliore.

<< Ho percepito una strana energia provenire dalla sua stanza! >>
Aggiunse subito dopo.
Senza attendere oltre, Sarah si precipitò nella stanza del ragazzo, seguita a ruota dal trio.


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Fine del capitolo 6-4, grazie di avermi seguito e alla prossima!



 

   
 
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