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Autore: anyaccia    24/07/2009    1 recensioni
Jacob e Bella sono gli eredi di Kiowa Lupo Rosso e la principessa lupo Nayeli, e grazie a questo sono dotati di sensi sviluppatissimi, grande agilità e forza fisica. Inoltre possono trasformarsi in grossi lupi quando vogliono. Dopo aver accettato la loro natura e il loro grande amore, hanno ripreso la vita di tutti i giorni, diplomandosi e andando al college. Ora però sembra che Bella abbia scoperto un segreto che potrebbe cambiare nuovamente le loro vite.
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan, Jacob Black
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Bella Swan - Cap

Bella Swan - Cap. 11

 

Dopo aver consegnato il mio ex-capo allo sceriffo e avergli spiegato a grandi linee la faccenda, ci lasciò andare. Fortunatamente conosceva abbastanza la nostra guida da fidarsi della sua parola.

La stazione di polizia, se così poteva definirsi, di Jacob Lake, era accanto all’ufficio di Keera, che era nel minimarket, e fungeva anche da mille altre cose. Lei abitava al piano di sopra.

 

Keera, devo chiederti un favore, anche se hai già fatto molto per noi”

“Dimmi Bella”

“Potresti tenere Angy con te, almeno finché stiamo in albergo? Poi quando torneremo a casa verrà con noi…se lo vorrà” guardai la mia cucciola con tenerezza materna.

“Non c’è problema, io e lei andiamo molto d’accordo, vero Angy?”

Wof!” abbaiò scodinzolando

Era così intelligente e docile…sembrava capire tutto quello che dicevamo. Soprattutto con me e Keera era estremamente ubbidiente. Intesa femminile forse…

 

Bells, sono le 3, che ne dici se andiamo in albergo? Abbiamo ancora un po’ di strada da fare, e magari riusciamo a dormire un po’. Domattina dovremo affrontare Embry e Maggie”

“Oddio! – mi ero completamente scordata dei nostri amici – Hai ragione Jake, ora andiamo.

Salutai le mie nuove amiche, con la promessa di rivederci nei prossimi giorni.

“Daniel tu che fai? Hai l’albergo a Colorado City? Torni con noi?”

“Ehm…sì…veramente…”

“Non vorrai metterti per strada a quest’ora? Sarai stanco, avrai bisogno di una doccia…Perché non resti da me per stanotte?” propose Keera, per niente imbarazzata

Ma non vorrei disturbare…”

Vabè, fai come ti p….”

“Va bene, resto…grazie, sei molto gentile” si affrettò a ribattere.

Non so perché ma qualcosa mi diceva che Jake c’entrasse qualcosa; quando mi voltai si stava guardando intorno con noncuranza e un sorriso da finto innocente.

Sulla strada del ritorno non parlammo molto. Sapevo che prima o poi avrei dovuto dare molte spiegazioni a Jake, per la mia fuga, perché non gli avevo detto niente dei miei dubbi, perché invece ne avevo parlato con Daniel. Ma ero così stravolta per la mia a dir poco intensa giornata che mi addormentai dopo cinque minuti.

.

 

Mi risvegliai la mattina dopo nel letto dell’albergo. Non mi ricordavo nemmeno di esserci arrivata, forse mi ci aveva portata Jacob in braccio.

Che ore sono? - domandai stropicciandomi gli occhi – Il sole è già alto!”

“Buongiorno Bells! Sono le 10. Hai dormito bene? - lui era sveglio e pimpante come al solito – Eri davvero in coma ieri notte, non ti sei accorta neanche che ti ho messa a letto!”

“Ho una fame da lupi! C’è qualcosa da mangiare?”

Mi guardai intorno. Era una stanza carina, molto luminosa, e di fronte al letto c’era un tavolino apparecchiato per la colazione.

Mi ci fiondai di corsa. Brioche, pane, marmellatine, spremuta d’arancia. Divorai tutto in un baleno.

“Accidenti! Sembra che non mangi da una vita!”

“Sai com’è – dissi con ancora la bocca piena – ieri non ho avuto molto tempo per cenare!”

Jake si avvicinò e si chinò, sollevandomi il viso per baciarmi. Io chiusi gli occhi e mi godetti quel dolce risveglio. Salvo sentire subito dopo il bisogno impellente di andare al bagno.

“Cos’è questo rumore?” chiese Jake ridacchiando

“Ehm...credo che sia la mia pancia...scusa...- che imbarazzo! – Ti dispiace se vado a darmi una rinfrescata? Credo di essere in uno stato pietoso”

“Certo! Cioè, non che sei in uno stato pietoso, anzi, sei particolarmente bella oggi! Vai pure in bagno comunque, continuiamo dopo...il discorso” aggiunse malizioso abbracciandomi

“Grazie” e gli stampai un bacetto veloce sulle labbra.

 

Ero effettivamente in condizioni improponibili, così decisi di farmi una doccia per prima cosa.

Mentre l’acqua scorreva lavando via oltre alla polvere anche i brutti pensieri, alcune domande si affollarono in testa.

Mi ero imposta di accantonare ancora per qualche ora le mie preoccupazioni, per godermi in santa pace un po’ di tempo con Jacob e i nostri amici.

Chissà cos’avevano pensato loro due del mio “scherzetto”. Si erano arrabbiati? Forse no, visto che avevano seguito Jake fin lì. Conoscendo Maggie probabilmente aveva detto qualcosa tipo “un parco naturale vale l’altro”.

Ero fortunata ad averla come compagna di stanza, andavamo molto d’accordo, si adattava sempre ai cambiamenti, ma soprattutto tendeva a non impicciarsi mai dei fatti altrui.

Però era sempre pronta ad ascoltarmi se avevo qualche pensiero da condividere.

Ovviamente c’erano tante cose che non potevo dirle, come per esempio che ero una licantropa.

 

Uscii dal bagno, con i capelli umidi, avvolta nell’asciugamano, e Jake mi stava aspettando seduto sul bordo del letto. Il suo viso s’illuminò quando mi vide.

“Sai Bells, quando fingi di essere imbarazzata mi fai venire ancora più voglia di...”

“Di...?”

Mi avvicinai e mi prese la mano.

“Pensi che Embry e Meg si offenderanno se gli diamo buca ancora per qualche ora?” domandai

“In realtà, mentre eri in bagno li ho avvertiti di non aspettarci per stamattina, li vedremo per pranzo. Probabilmente faranno un giretto in città.

“E’ bello avere degli amici così comprensivi, non trovi?” gli dissi mentre gli salivo in braccio, guardandolo negli occhi e iniziando a sfilargli la maglietta.

“Eh sì, siamo proprio fortunati.”

L’asciugamano che mi avvolgeva cadde. Jake mi fece sdraiare sul letto, baciandomi e accarezzandomi il profilo del corpo.

“Da quando in qua senti freddo Bells?”

Perché?”

“Hai la pelle d’oca”

“Non ho freddo. Sto andando a fuoco piuttosto” detto questo lo avvicinai a me e trovammo un modo molto piacevole di passare la mattinata.

  
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