LASCIAMI ANCORA SOGNARE
Spesso mi chiedono perché diffido.
Ho forse paura dell’umana incoerenza?
Ho riposto fiducia nella sicurezza,
ho visto morire grandi amori e rose
in fiore
solo per egoismo personale.
Sono stufo di sentirmi chiedere
perché diffido.
Posso non fidarmi?
Ho sofferto tanto e troppe volte.
E però tutte le volte ci ricasco,
come sono ricaduto nel desiderio
profondo di inseguire il tuo sguardo.
Dio mio, non guardarmi così.
Avverto i tuoi occhi su di me
anche a distanza,
desidero essere il tuo sole,
la forza gravitazionale
che ti spinge a ruotare attorno a me.
Mi sono ridotto a essere una stella
e tu un pianeta.
E perché diffido?
È ancora quel dolore tra le costole,
che mi manda in confusione.
Aspetta, almeno, prima di calare la
tua lama;
che la tua magari sia l’ennesima,
ma io so quel che provo per te,
e questa fine sarà dolcissima…
per una volta,
una piacevole fine!
Lo zucchero a velo
su un morbidissimo pandoro natalizio.
Per te io morirei anche sotto
l’albero di Natale,
potresti ferirmi anche durante quel
Santo giorno.
Per te, anche più d’una pugnalata.
Ho adorato la sua sincerità,
quando mi cerchi,
quando a volte mi vuoi.
A volte.
Noi lottiamo in assoluto silenzio,
sono passi felpati
di sguardi sottecchi,
perché quel che ci unisce
è solo nostro, e di nessun altro.
Non diciamolo,
lasciamoci morire nel dubbio eterno
affinché le parole un giorno
non si tramutino in fatti
e in dolorosi misfatti.
Solo tu puoi sfiorarmi con le tue
dita setose,
del resto del mondo diffido.
E con le tue dita, potresti farmi
ogni cosa.
Lo penso sempre; la tua pugnalata,
tra le tante,
sarà la più dolce in assoluto.
Per ora però tieni la lama ben
nascosta,
lascia che il nostro gioco di sguardi
e attenzioni
continui,
voglio crogiolarmi ancora in tutto
questo;
cala il colpo il più tardi possibile,
ti prego.
Lasciami ancora sognare.
NOTA DELL’AUTORE
Grazie per aver letto, e per essere qui!