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Autore: shirley jane    07/06/2019    4 recensioni
Eriko ha bisogno di aiuto e decide di rivolgersi a Kaori.
Cosa c'entrano una collezione di abiti da sposa e delle fotografie?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Gli abiti della nuova collezione disegnata da Eriko erano uno più splendido dell’altro. Kaori sbatté gli occhi, era estasiata da quei tessuti eleganti in raso e seta; lunghi, ampi e classici, oppure corti e più sbarazzini; ricamati in pizzo e con delicati temi floreali. Non c’era che dire, Eriko Kitahara possedeva davvero un grande talento.

“Iniziamo con questo, che ne dici?” chiese la stilista, indicando uno dei modelli più tradizionali e romantici. Una sua assistente aiutò Kaori a indossarlo e quando Eriko la vide batté le mani con entusiasmo.

“Oh, sei incantevole!” esclamò.

Kaori spalancò gli occhi quando vide la sua immagine riflessa nello specchio, era sbalordita. Quasi non si riconosceva in quel riflesso, avvolta in un lungo abito in organza color avorio. Il corpetto era semplice e lasciava le spalle leggermente scoperte, con una scollatura a barca, la gonna ampia e decorata con delle piccole rose ricamate. Le braccia erano nude e i capelli voluminosi sulla nuca, mentre da un fermaglio a forma di rosa partiva il velo trasparente in chiffon. Un paio di orecchini e delle scarpe, entrambi essenziali, e un trucco leggero, le donavano un'aria naturale e luminosa. Sembrava una vera sposa.

“Andiamo, Shiro ci sta aspettando” disse Eriko.

Insieme a Kaori c’erano altre modelle, ma la stilista le aveva assicurato che sarebbe stata lei la protagonista degli scatti della collezione. Questo avrebbe dovuto farle piacere, ma in realtà le creava un po’ d’imbarazzo.

“Signorina Makimura, lei è meravigliosa, sublime, deliziosa!” esclamò Shiro con entusiasmo e un grande sorriso. “Come avevo immaginato è perfetta per questo servizio fotografico, Kaori” aggiunse il fotografo prendendole le mani tra le sue.

“Ehm, grazie” disse la donna, senza riuscire a trattenere quel rossore che si formava sul suo viso quando qualcuno le faceva un complimento.

A quanto pareva il lavoro di modella poteva essere davvero una buona alternativa per Kaori. Per qualche motivo le riusciva spontaneo posare per quelle foto senza risultare artefatta, o senza stamparsi sul volto un sorriso tirato e superficiale, nonostante l’imbarazzo iniziale. Eriko sorrise, soddisfatta. Aveva già notato quelle qualità durante la sfilata di costumi da bagno e adesso ne aveva un’ulteriore conferma.
Dopo quell’abito ne seguirono altri e gli scatti durarono per più giorni, Shiro alla fine fu molto soddisfatto del risultato e così anche Eriko, che chiese a Kaori di rimanere in negozio a darle una mano anche per i prossimi giorni, poiché era impegnata con le questioni per la pubblicazione delle fotografie.

Ryo non aveva fatto molte domande, per non dire nessuna... a quanto pareva non sospettava nulla e se n’era solo uscito con le solite frasi del tipo: la splendida Eriko, l’affascinante Eriko, quella bellezza di Eriko...

Kaori, con una punta di tristezza e, doveva ammetterlo, anche di gelosia, si chiese se Ryo avrebbe mai pensato delle simili cose anche di lei. Se avesse visto quelle foto, avrebbe detto che era attraente oppure semplicemente ridicola? Bella o invece goffa? A Kaori in realtà non importava di essere considerata affascinante o sensuale da chicchessia, ma solo da Ryo, le sarebbe bastato che solo lui la trovasse bella. Ma Ryo ogni volta che faceva un passo avanti ne faceva anche due indietro, di esempi ne aveva a decine...

Sospirò affranta, sistemò un abito su un manichino e accarezzò il tessuto morbido con le dita. Probabilmente Ryo non avrebbe mai cambiato idea su di lei, nemmeno se avesse indossato il vestito più bello ed elegante di Eriko.

“Ti piace quell'abito?”

La voce di Eriko la riscosse dai suoi pensieri e Kaori sussultò, sorpresa: “Sì, è bellissimo” ammise.

“Perché non lo provi?”

“Mi piacerebbe, ma non vorrei rovinarlo”.

“Non dire sciocchezze!”

“Grazie, ma non posso proprio accettare, temo che finirei per innamorarmene!”

“In questo caso” disse Eriko con un sorriso compiaciuto. “Potresti metterlo la prossima volta che esci con Ryo”.

“E questo, quando dovrebbe accadere?” chiese Kaori sbuffando, sedendosi sul divanetto a fianco. “Mai, ecco quando usciremo insieme!”

Eriko alzò gli occhi al cielo, sospirò e si mise le mani sui fianchi, prima di guardarla ancora: “Devi avere più fiducia in te stessa!” disse con tono di rimprovero. “Quando capirai che sei una donna bellissima? Ed è chiaro che Saeba è molto attratto da te, per quanto possa ammettere apertamente”.

“E allora perché non fa niente?” mormorò Kaori, avvilita.

“Perché è un testone, cocciuto, fifone! Quell’uomo grande e grosso ha una paura folle!”

“Paura di cosa?”

“Be’, se lo sapessi non dovrei arrovellarmi il cervello così!” esclamò Eriko con uno sbuffo.

“Cosa vuoi dire?”

“Eh? No, niente di particolare” ridacchiò la stilista, c’era mancato poco! Stava per tradirsi e rivelare il suo piano.

“In ogni caso, Kaori, se solo tu fossi più sicura di te stessa, sono certa che le cose cambierebbero molto rapidamente”.

“Forse…” osò ammettere Kaori, ma ancora con troppo poca convinzione.

Ti dimostrerò che ho ragione, pensò Eriko, guardando la sua amica con uno sguardo di tenerezza mista a frustrazione. Quel testardo di Saeba si sarebbe dovuto dare una sonora svegliata dopo lo scherzetto che aveva in mente per lui!

 

Erano già passati diversi giorni dal servizio fotografico e Kaori ogni tanto continuava ad andare a dare una mano in negozio. Eriko aveva detto che la rivista sarebbe uscita tra qualche giorno, anticipata dai cartelloni pubblicitari che annunciavano la collezione e lei si sentiva emozionata e timorosa allo stesso tempo.

Proprio quel giorno Ryo aveva deciso di andare a controllare la lavagna, come gli era stato suggerito dalla sua socia... be’, il termine suggerito forse non era esattamente quello più adatto da usare, più correttamente diciamo che l’aveva invitato con fermezza a recarsi lì, promettendogli se non l’avesse fatto che avrebbe dormito all’aperto quella notte, sul terrazzo e avvolto nel futon. Niente però gli vietava di andare al Cat’s Eye a fare un saluto all’affascinante Miki e magari, con un po’ di fortuna, avrebbe incontrato anche Kasumi o addirittura Kazue, anche se probabilmente con lei ci sarebbe stato quello scocciatore di Angel.

Con un sorriso sornione Ryo drizzò la schiena e si diresse baldanzoso verso il locale, ma un gruppo di persone attirò la sua attenzione. Erano quasi tutti uomini, intenti in esclamazioni di ammirazione e di entusiasmo. Chissà, forse c’era una famosa attrice. Si avvicinò, curioso, e tentò di farsi spazio, ma quando vide la protagonista delle loro attenzioni per poco non gli prese un colpo. Kaori! Cosa diamine ci faceva la foto di Kaori Makimura in abito da sposa su un cartellone pubblicitario gigante?

Ryo sbatté gli occhi ripetutamente e spalancò la bocca, in un’espressione ebete sul volto.

“Che donna affascinante!”

“Ma è incantevole, chissà se è fidanzata o sposata?”

“Come si chiama? Forse è una nuova attrice che ha appena debuttato!”

Ryo strinse le labbra, colto dal morso dalla gelosia.

Sì, lei era una donna affascinante, e allora?

No, non era fidanzata né sposata, ma di sicuro non avrebbe mai iniziato una relazione con un tipo del genere!

Ma quale attrice debuttante!

Ryo osservò ogni centimetro di quella fotografia, come se avesse avuto Kaori proprio lì davanti a sé. Gli occhi grandi, vivaci e teneri al tempo stesso, le ciglia lunghe e sottili. Il naso dritto, le labbra delicate, rosa e sorridenti, il colorito roseo. L’espressione dolce e avvolgente. Era meravigliosa e non si stupiva di quelle esclamazioni entusiaste.

Perché la foto di Kaori era su quel cartellone pubblicitario? E perché era vestita in quel modo?

Ryo riflettè sul fatto che ultimamente la sua socia aveva lavorato spesso da Eriko, c’entrava per caso la stilista in tutta quella storia? Ebbe la conferma ai suoi dubbi quando lesse la dicitura che annunciava la nuova collezione di abiti da sposa di Eriko Kitahara. Ecco dunque spiegato cosa andava a fare realmente Kaori dalla sua amica!

Per un istante la mente di Ryo fu attraversata da un’immagine, quasi una visione: Kaori vestita di quell’abito bianco, mentre camminava lungo la navata di una chiesa... spensierata, adorabile, luminosa. Una leggera folata di vento gli scompigliò i capelli corvini, come un avvertimento. Ryo sbattè gli occhi, confuso, come risvegliato da un bel sogno.

Quell’immagine era troppo meravigliosa e commovente per poter appartenere a un uomo miserabile come lui. Scosse la testa con sguardo serio e pensieroso, come se volesse scacciare quell’immagine, seppure incantevole e con amarezza. Temeva che se avesse osato indugiare troppo, avrebbe finito per desiderare che quella visione diventasse reale.

Improvvisamente però si rese conto che non aveva più voglia di andare al Cat’s Eye, ma di vedere solo una persona e quella era Kaori.

 
   
 
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