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Autore: DAlessiana    11/06/2019    2 recensioni
Edward fissava la foto, che conservava nel portafoglio, con sguardo perso e la mente affollata di ricordi.
"Parlami di lei..." la voce di Bella fu una dolce melodia che interruppe il filo di pensieri del ragazzo, che per qualche minuto si era dimenticato della presenza della sua fidanzata.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jasper Hale | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Quel suono, la voce di suo figlio che lo chiamava, a Carlisle non sembrò vero. La classificò come uno scherzo del suo inconscio durante quel sonno così travagliato, un gioco davvero di cattivo gusto. Solo quando la sentì nuovamente per la terza volta, pensò che forse non fosse così e si sforzò di aprire gli occhi, pronto all’ennesima delusione. Impiegò qualche minuto per mettere bene a fuoco la figura di Jasper sveglio che gli sorrideva, come se tutto andasse per il meglio e lui non avesse rischiato di morire per la seconda volta nell’arco di pochi mesi. Il dottor Cullen si alzò lentamente dalla scomoda poltrona, aveva il timore che non fosse reale, per avvicinarsi pian piano al letto di suo figlio. Gli accarezzò il volto e appena ebbe la certezza che tutto fosse reale, quasi scoppiò a piangere. Non lo aveva perso e, quella volta più della prima, il timore che potesse succedere lo stava distruggendo in un modo che mai avrebbe immaginato. Dal canto suo, Jasper non sapeva cosa fare, qualsiasi parola cercasse di uscire dalla sua bocca, gli sembrò scontata e banale. Sapeva di aver rischiato grosso e poteva solo immaginare l’agonia che avevano patito i suoi familiari, eppure delle scuse non gli sembravano sufficienti per ripagarli di tutto lo strazio. Fu Carlisle a fare il primo passo, lo abbracciò di slancio per quanto i fili potessero permetterglielo, e iniziò a sussurrargli all’orecchio la stessa cantilena che gli cantava da piccolo per farlo calmare. Jasper, solo sentendo quella melodia, si rese conto che era l’unica cosa di cui avesse bisogno in quel momento. Per le spiegazioni e i chiarimenti c’era tempo, ora sicuramente di quello ne avevano in abbondanza.
 
Emily aveva sviscerato a Bella l’intera discussione che aveva avuto con la sua zia acquisita, soffermandosi particolarmente su i punti in cui era fermamente convinta di avere ragione. Bella si era limitata ad ascoltare in silenzio l’accaduto, esprimendo il suo consenso, o dissenso, con dei movimenti impercettibili del capo. Solo nel momento in cui fosse stata sicura che Emily avesse concluso il suo racconto, avrebbe preso parola dando spazio al suo punto di vista.
“Allora? Che ne pensi?” domandò Emily, quasi certa di avere ragione su tutta la linea, ma l’amica non era del suo stesso pensiero. Certamente, Emily aveva le sue ragioni ma come le aveva anche Julia.
“Penso che nessuna delle due abbia totalmente ragione e né, tantomeno, torto.” Disse Bella e, a quelle parole, Emily si accigliò. La giovane Swan, notando la sua espressione imbronciata, decise di aggiungere una spiegazione alla sua precedente affermazione.
“Mi spiego meglio. Tu hai perfettamente ragione nel sentirti messa da parte perché né Mark e né Julia ti hanno avvisato dell’incidente di Jasper e Alice. Sei consapevole del fatto che tuo zio abbia avuto ben altro per la mente e forse credeva che sarebbe stata Julia a chiamarti oppure non ci ha proprio pensato. Dato che nemmeno Julia ti ha resa partecipe della situazione, è comprensibile la tua rabbia e il gesto impulsivo del correre via da scuola per venire in ospedale. Avrei fatto anch’io la stessa cosa e di certo non ti biasimo per questo.” Fece una pausa per bere un sorso d’acqua dalla bottiglietta che avevano comprato insieme ed Emily non disse nulla aspettandosi un però che non tardò ad arrivare. 
“Però, prova anche solo per un minuto a metterti nei panni di Julia. Sei sola, tuo marito è appena corso via per salvare la vita al figlio del vostro più caro amico e la scuola di tua nipote ti chiama per avvisarti che ha lasciato la lezione a metà andando via chissà dove. A quel punto che cosa faresti? Metti in conto che non sei per niente lucida vista l’assurdità della situazione.” Concluse Bella ed Emily si stupì di come avesse razionalizzato l’accaduto in un così breve tempo e senza aver chiuso la notte precedente.
“Okay, forse ho un po’ esagerato. Questo non cambia il fatto che, secondo me, loro non si fidano ancora di me. E ti giuro che ce l’ho messa tutta per recuperare, soprattutto per quanto riguarda la scuola.” Ribatté la giovane Anderson, rendendosi conto che era questo che le faceva più male. Nonostante i suoi mille sforzi, coloro che classificava come dei genitori adottivi, continuavano a non riporre in lei la fiducia che pensava di essersi guadagnata.
“La fiducia non è qualcosa che si ottiene all’improvviso, Emily. Sono sicura che ci stanno provando quanto te o anche di più, ma non è facile dimenticare che il tuo sbaglio ti è quasi costato la vita. So che stai facendo tutto il possibile, ma forse hanno bisogno di un altro po’ di tempo o magari, in tutto questo caos, Julia non ha pensato che il suo atteggiamento potesse ferirti tanto. Parlarle, prima che tuo zio si metta ancora di più in mezzo, perché questa è una cosa che devi risolvere con lei, almeno per il momento.” Aveva provato a consolarla il più possibile nonostante la stanchezza, ora che sia Jasper che Alice erano fuori pericolo, stesse avendo la meglio. Emily non replicò, trovandosi d’accordo con il discorso di Bella e di slancio l’abbracciò. Aveva avuto bisogno di sfogarsi e lei l’aveva ascoltata nonostante ciò che aveva appena passato. Una delle più belle dimostrazioni d’amicizia che Emily avesse mai ricevuto.
 
Alice era da sola nella stanza quando vide Edward vacillare davanti la porta alla ricerca di qualcuno, probabilmente Bella. Era felice, particolarmente entusiasta e il cuore della giovane Swan tornò a battere in modo regolare perché quell’espressione poteva significare solamente una cosa: Jasper era finalmente fuori pericolo. Dopo pochi istanti, il giovane Cullen decise di entrare approfittandone anche per fare un saluto e dare ad Alice la bella notizia.
“Ciao. Cerchi Bella? È uscita da una mezz’ora più o meno, ma non so dove possa essere andata.” Disse Alice, anticipando ciò che Edward stava per chiederle.
“Ah va bene. Come ti senti? Ho saputo che anche tu te la sei vista brutta.” Rispose il ragazzo, fino a quel momento il fratello era stato il suo unico pensiero e, di conseguenza, non aveva avuto modo di andare a trovare Alice. Questo la giovane Swan poteva ben comprenderlo.
“Non quanto Jasper. Mi sento abbastanza bene, tuo padre è un ottimo medico. Nonostante tutto quello che ha rischiato di perdere per colpa mia ha scelto comunque di curarmi e l’ha fatto bene.” Erano parole sincere quelle appena pronunciate e a Edward non risultò difficile capirlo.
“Papà non ha mai permesso alle emozioni di offuscare il suo giudizio e questa volta non era diversa dalle altre. E allo stesso modo, non ha mai incolpato gli altri per le scelte mie o di Jasper. In questa storia, ognuno ha la sua parte di colpa ed è inutile cercare un unico responsabile. Io ero a conoscenza di tutto e non ho fatto niente per fermarvi, Jasper credeva che tutto si sarebbe risolto per il meglio, tu volevi dare una lezione a tua madre. Ciascuno di noi deve convivere con le proprie decisioni.” Era tremendamente serio mentre pronunciava queste parole, anche lui, come tutti, avrebbe potuto fare qualcosa per evitare il peggio, ma era rimasto in silenzio. Quando Jasper aveva varcato la porta di casa, Edward non aveva fatto niente per impedirlo. Questo lo rendeva, in un certo qual modo, responsabile della sorte che era capitata al fratello. Avrebbe dovuto proteggerlo e aveva, nuovamente, fallito. Se Jasper non fosse sopravvissuto, Edward non si sarebbe mai dato pace. Scosse la testa per scacciare quest’ultimo pensiero, ora il suo fratellino era vivo e si sarebbe presto ripreso, dovevamo pensare solo a quello. Non era tempo di mettersi a fare i conti con la propria coscienza.
 

-Ecco qui un nuovo capitolo. Come al solito, impiego tempo ma arriva! Grazie a chiunque stia ancora seguendo questa storia <3 
  
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