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Autore: La_Sakura    12/06/2019    10 recensioni
Genzo Wakabayashi non è solo il portiere più acclamato e titolato del momento: è anche l’erede dell’impero della Wakabayashi Corp., una delle multinazionali più importanti sul mercato.
Non se n’è mai preoccupato troppo: con suo padre fisso al comando, e i fratelli già ampiamente attivi in varie filiali, non ha mai dovuto prendere le redini, riuscendo così a posticipare costantemente il suo completo inserimento in azienda. Forte della collaborazione della Personal Assistant di suo padre, ha continuato a concentrarsi sulla sua carriera di portiere paratutto del FC Bayern München, riuscendo pienamente a raggiungere gli obiettivi che si era prefissato.
O, per lo meno, così è stato fino ad ora.
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Serie "Im Sturm des Lebens"
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Karl Heinz Schneider, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Im Sturm des Lebens'
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ET - Capitolo 1

 

Il giardino della Forsthaus Wörnbrunn(1) era stato allestito in maniera egregia: un lungo tavolo, tenuto all’ombra da un gazebo, la faceva da padrone, offrendo agli ospiti stuzzichini e bevande, mentre di fronte a esso erano stati posizionati dei tavolini tondi, ai quali gli invitati potevano accomodarsi per gustare quell’aperitivo.

«Che meraviglia!» esclamò Martha, scendendo le scale esterne, aggrappata al braccio di Karl.

«Una location degna di queste nozze.» ne convenne lui, annuendo. Dietro di loro, Julia e Genzo, mano nella mano, si guardavano intorno.

«Heidi ha fatto davvero un ottimo lavoro.»

«Sarà felice di saperlo, nelle ultime tre settimane ha avuto parecchi attacchi d’ansia. Temevo non ce l’avrebbe fatta, e invece…»

«È stata una cerimonia molto toccante. – annuì Genzo – Anche il marito si è commosso, a un certo punto.»

«Oh, sì. – si intromise Karl, che li aveva attesi una volta raggiunto il giardino – Non sai quanto lo sfotteremo. Ahi!»

Implacabile, Julia lo aveva colpito con la pochette.

«Non ti azzardare, Schneider, o te la vedrai con me. Non si prendono in giro gli amici sensibili.»

«Sono cose normali, tra uomini. Non puoi capire.»

«Siete così infantili…»

Una voce richiamò la sua attenzione: era la mamma di Heidi, così si allontanò dagli amici per dirigersi verso la donna.

«Mi pare che sia in gran forma, che dite?»

Tutti e tre osservarono la Manager, fasciata nel vestito creato appositamente dalla sposa: il volto era sereno e disteso e finalmente stava riprendendo i chilogrammi persi. Genzo deglutì mentre il suo sguardo ispezionava minuziosamente ogni centimetro di quel corpo che amava sempre di più, giorno dopo giorno.

«Martha, per favore, puoi andare a prendere del ghiaccio per il nostro amico? Sta andando a fuoco.»

«Schneider, sei insopportabile. – lo riprese, grato però che avesse smorzato il momento – Davvero, cosa ci trovi in lui? Conosco persone più simpatiche, te lo giuro!»

Martha sorrise ma non rispose, si era abituata a quei battibecchi tra i due calciatori, e adorava quando si stuzzicavano così apertamente. Avevano iniziato a vedersi più spesso loro quattro, il più delle volte a casa di Julia, che cucinava per tutti, ma spesso si trovavano da Schneider, che metteva a disposizione l’impianto di dolby surround di cui era orgogliosissimo.

«Io inizio ad avere un discreto appetito, che dite, ci avviciniamo al buffet?» propose Julia.

Genzo le cinse i fianchi e la avvicinò a sé.

«È bello sentirtelo dire, sapendo quanto tu abbia spiluccato negli ultimi mesi.»

«Attento, o tra qualche mese non sarai più così felice, quando rotolerò giù dalle scale.»

Le depositò un tenero bacio sulla fronte, e lei si beò di quel contatto.

 

Felice, era davvero felice. Genzo si stava rivelando un ragazzo premuroso e attento. Non mancavano i contrasti – in fondo, si conoscevano troppo bene per non essere consapevoli dei rispettivi difetti – eppure riuscivano sempre a trovare una soluzione a tutto.

La salute di Herr Wakabayashi stava migliorando a vista d’occhio, quasi come se la notizia che il figlio e la manager si stessero (finalmente!) frequentando, l’avesse aiutato a ritrovare vigore; per aiutarli nella gestione dell’azienda, si presentava quanto più spesso possibile, in questo modo Genzo avrebbe avuto la possibilità di rientrare in Bundesliga a breve, non appena il fisioterapista gli avesse dato il via libera.

Martha e Karl, sempre discreti nell’esternare i loro sentimenti, erano seduti a uno dei tavolini esterni dove a inizio serata avevano degustato gli antipasti: erano vicini e parlavano fitto fitto, ogni tanto ridevano.

«Guardali, sembrano due adolescenti.» li schernì Genzo.

«Non essere scortese, non sei felice per il tuo amico?»

«Sono molto più felice per me.» e, così dicendo, le sorrise. Julia sentì come se le mancasse il terreno da sotto ai piedi, succedeva ogni volta che lui si apriva così tanto e le mostrava il suo vero io.

«Arrivo subito, prendo del vino.»

«Per tutti e quattro?» gli chiese, prima che si allontanasse. Lui annuì e si diresse verso il bancone bar che era stato allestito mentre loro erano a cena.

«Allora, a che brindiamo?» chiese Martha, quando furono finalmente tutti e quattro seduti.

«Non saprei. – Julia annusò il profumo del bianco che il portiere aveva scelto – Mi verrebbe da dire “agli sposi”.»

«Nah, troppo scontato. – Karl scosse la testa – Brindiamo a noi.»

«Bella Schneider, mi piace. – ne convenne la manager – Ti lasciamo l’onore del discorso.»

Il capitano del Bayern si schiarì la voce e si batté la mano destro sul petto a più riprese.

«Amico, amica, Schätzchen(2), – rivolse lo sguardo a Martha mentre lo diceva – vorrei dedicare questo brindisi a noi. Sono stati mesi lunghi, intensi, difficili, dolorosi anche, – Julia abbassò il capo, poi lo risollevò sorridendo delicatamente – ma noi siamo qui. Più forti di prima, e anche più uniti, a giudicare dagli sguardi che ci lanciamo. – ridacchiarono tutti – Personalmente vorrei anche ringraziarti, Jule, per avermi presentato questa splendida donna con cui mi pregio di passare il mio tempo libero, e con cui spero di poterlo passare molto, molto a lungo.»

«Che romantico che sei.» Genzo non perdeva occasione per sfotterlo, ma lui lo ignorò.

«Quindi: a noi. Perché il futuro possa essere sempre così brillante.»

Mentre pronunciava quelle parole, il buio della notte bavarese fu rischiarato da un fuoco d’artificio, seguito da alcuni gridolini estasiati degli invitati.

Lo spettacolo pirotecnico attirò l’attenzione di tutti, tranne quella di Genzo, che continuò a fissare il profilo della sua ragazza.

«Che c’è? Non ti piacciono?»

«Preferisco osservarli riflessi nei tuoi occhi.»

Julia alzò un sopracciglio e spostò la sua attenzione dai delicati fuochi colorati a lui.

«Ti tolgo i dolci, troppi zuccheri per stasera.»

Fece per allungare una mano per spostare il piatto ma il portiere la intercettò e la trattenne.

«Ti ho mai detto che sei bellissima?»

«Ogni tanto lo fai…» arrossì lei, voltandosi completamente verso di lui.

«Anch’io ringrazio gli Dei per averti messa sul mio cammino, ringrazio tua nonna per essere stata così spavalda da presentarsi da mio padre, e ringrazio i miei genitori per aver preso a cuore la tua causa, fino a portarti a lavorare alla Wakacorp., per noi. – le scostò una ciocca ribelle e gliela sistemò dietro l’orecchio, per poi accarezzarle dolcemente una guancia con il pollice – Ma ringrazio soprattutto te. Per tutto quello che hai fatto, e che farai. Io… non sono bravo a parole, lo sai…»

Gli carezzò una guancia con affetto.

«Lo so. E apprezzo lo sforzo che stai facendo.»

«Ti amo, Julia.»

«Ti amo anch’io, Genzo.»

 

'Cause baby you're a firework
Come on show 'em what your worth
Make 'em go "Oh, oh, oh!"
As you shoot across the sky-y-y

 

 

1 Una location adatta a ogni tipo di festa! Se masticate un po' di tedesco, o semplicemente volete vedere qualche foto, vi lascio il link qui

 2 Schätzchen, diminutivo di Schatz, che significa "tesoro". Può essere quindi tradotto con "Tesorino". È un vezzeggiativo dolce usato dalle coppie. 




La storia di questa fanfiction vede le sue radici in un periodo buio ma di rinascita. 

In quel lontano 2012/2013, mi sono buttata anima e corpo nella stesura di questa fanfiction in cui credevo molto, e che mi ha aiutata a tirarmi fuori da un periodo difficile, da un cambio vita obbligato che, però, devo ammetterlo, è stato terapeutico e perfetto per me. 

Negli anni, con altri cambi di vita un filino meno drastici (se il 2014 è stato dichiarato ufficialmente "L'Anno per eccellenza" XD), la storia è passata purtroppo in secondo piano, fino all'anno scorso, che è stato l'ennesimo anno del cambiamento, e che mi ha portato a condurre uno stile di vita completamente diverso da quello degli ultimi otto anni. 

Le fanfiction fanno parte di me, mi ci diletto da sedici anni ormai e non posso pensare di non avere qualche progetto nel cassetto. Quindi credo che presto tornerò con una nuova storia. Di certo l'idea di tornare a scrivere di Genzo e Julia (e, perché no, di Karl e Martha) mi alletta parecchio, e questi due hanno proprio voglia, ora come ora, di viversi la loro storia: vedremo come evolveranno quelle pagine che stanno venenedo alla luce. Ma non è l'unico progetto, la carne al fuoco è tanta, il tempo disponibile - ahimé - un po' meno, quindi con calma e pazienza il coniglio uscirà dal cilindro, ve lo posso giurare. 

Intanto però, per me è doveroso ringraziarvi, per l'affetto e il sostegno, per le recensioni che mi avete lasciato, che sono un piccolo tesoro che custodisco gelosamente, per i messaggi privati, per tutto quello che mi avete regalato in queste 40 settimana (Meh, una gravidanza! XD). 

Captain Tsubasa è il mio fandom, è casa, e riaprire questa porta ogni volta è proprio come tornare nel luogo in cui siamo cresciute, si respira quell'aria familiare che ti fornisce vigore e gioia, quindi grazie fandom, grazie lettrici e lettori, grazie soprattutto a Takahashi per aver creato questi personaggi (sono suoi, ahimé, ma noi ne facciamo buon uso!). 

I personaggi che non fanno parte della saga di CT, che sono qui presenti nella storia, sono di mia ideazione, creati e ispirati dal mondo che mi circonda. I fatti narrati sono di fantasia, ogni riferimento a eventi realmente accaduti è puramente casuale. 

La canzone finale è sempre di Katy Perry, si intitola Fireworks, e se non la conoscete, o se ve l'ho messa in testa e volete ascoltarla, potete farlo qui  

Che altro dire... sto tergiversando perché non mi sembra vero di mettere (momentaneamente?) la parola fine a questa fanfiction, eppure siamo qui... 

Grazie ancora a tutti voi, siete stati di una dolcezza infinita, e mi avete commosso ^^ lo dimostrano i miei occhi umidi, e no, non è allergia XD 

Un abbraccio immenso 

Sakura 

   
 
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