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Autore: Florence17    17/06/2019    0 recensioni
Non importava cosa ci fosse scritto sui giornali, non si sentiva un vincitore. Lui aveva perso. Perso tutto e tutti. E proprio quel grande buco che lo attanagliava allo stomaco gli aveva fatto comprendere il valore di ció che prima possedeva. Adesso il rimorso e la mancanza lo tormentavano e questa vita se la sentiva troppo stretta.
Ora era alla continua ricerca di qualcosa, di qualcuno. Di se stesso.
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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TAKE ME BACK TO THE START

Era così perso nei ricordi che quando uscì dal bagno non si accorse della fievole luce che entrava dalla finestra. Il sole stava ormai sorgendo e Ron avrebbe dovuto allenarsi presto quella mattina per l'ultima partita del campionato. 

Svogliatamente si decise a farsi una doccia e prepararsi. Uscì di casa senza neanche salutare Harry, anche perché immaginava che il suo migliore amico avesse passato la notte in dolce compagnia. Rabbrividì al pensiero di sua sorella e Harry insieme e quasi gli passò la fame. Quasi.

 

La colazione al The Hopping Pot era diventata ormai un’abitudine per Ron: il pub era accogliente e piccolo, lontano da occhi indiscreti e quindi perfetto per il rosso. Si stava gustando il suo caffè macchiato ripassando gli schemi della squadra e le mosse tipiche dei Falmouth Falcons. Era troppo concentrato per accorgersi dell’entrata nel pub di un nuovo arrivato, ma quella persona catturò la sua attenzione quando si sedette accanto a lui, posando una mano sul bancone. Il signore aveva una quarantina d’anni, gli occhi vigili e l’aria professionale: si trattava di affari.

“Finalmente il grande giorno…” iniziò in tono basso, ma amichevole.

“Vada direttamente al punto” lo interruppe immediatamente Ron, non gli piacevano i preamboli.

Il signore fece un piccolo sorrisetto e parlò: “Bene. Senta, non voglio farle perdere tempo Weasley. Anche perché il tempo non sarà molto. Le sto offrendo una scelta, una possibilità di essere di nuovo felice. Sappiamo entrambi cosa desidera, o dovrei dire chi. Sono qui per farle un favore.”

“Non esistono favori, c’è sempre un guadagno o un secondo fine. Rifiuto.” la voce di Ron era decisa e ferma.

L’altro rispose con il solito sorrisino incurvato e un tono altrettanto deciso: “Perda la partita. Perda contro i Falmouth Falcons e riavrà la sua famiglia, la riccia e un milione in banca.”

“L’affetto non si compra con i soldi.” disse il rosso.

“Neanche con il successo nel suo caso. Se farà perdere questa partita ai Cannons perderà il ruolo da ufficiale, potrà passare di nuovo più tempo con i suoi familiari e le darò un milione di sterline. E aspetti, non ho finito. Ora arriva il favore. Se perde contro i Falcons, mi sbarazzerò di Malfoy e la riccia è tutta sua...allora, accetta? Accetta di essere nuovamente felice?” lo incalzò l’uomo avvicinandosi.

Ron deglutì l’ultimo sorso del caffè, aveva lo sguardo vacuo perso nel vuoto. Si girò verso il signore e a bassa voce disse: “La felicità non va accettata. Bisogna guadagnarsela...buona giornata.”

Si lasciò l’uomo alle spalle e si diresse a passi pesanti verso il campo.


 


 

“Weasley, mi stai ascoltando? Weasley cazzo, ti voglio concentrato! La partita sta per iniziare. Fai un fottuto sbaglio e ti butto fuori dal campo a calci in culo, intesi?!”

Le urla del coach lo risvegliarono bruscamente: “Sì, mi scusi coach. Non si preoccupi, sono concentrato.”

“Bene, la partita inizia tra pochi minuti. FORZA CANNONS!”

Ron sentiva gli ululati degli spettatori: quegli attimi erano pura adrenalina nelle vene. Chiuse gli occhi, inspirò profondamente e pensò a tutte le parole di sprono e conforto di Ginny e Harry e agli ordini del coach.

I rumori si erano fatti improvvisamente ovattati, quando vide i suoi compagni di squadra entrare nel campo e li seguì sulla sua scopa.

Deglutì alla vista dello stadio completamente pieno e colorato e cercò di concentrarsi il più possibile.

 

Mancavano davvero pochi secondi all’inizio del match e dagli anelli aveva un’ampia visuale della tribuna. Lasciò vagare il suo sguardo sui tifosi e sorrise ad alcune scritte sugli striscioni. 

Il sorriso gli si gelò, l’espressione come congelata, aveva momentaneamente perso la presa sulla scopa per poi recuperarla con una forza esagerata. Si sentiva tutto il corpo teso e il battito cardiaco accelerato. Aveva incrociato il suo sguardo caldo e, Merlino, quei capelli erano impossibili da non riconoscere per lui.

Lei stava là a guardarlo con uno sguardo sorpreso, le guance leggermente arrossate per essere stata beccata a fissarlo e vestita in modo indifferente: era impossibile capire per chi tifasse. Nessuno dei due distolse lo sguardo dagli occhi dell’altro e Ron si sentiva strano, qualcosa di pesante nello stomaco e brividi per la schiena.

Poi un’altra sorpresa: notò Draco Malfoy con la maglietta dei Falmouth Falcons alla destra di Hermione. 

Girò di scatto la testa con sguardo torvo e sentì il fischio d’inizio.

 

 

 

 

Al momento era la giornata peggiore della sua vita. 

Quella mattina era iniziata con una notizia pessima, proseguita con litigi continui tra lui e Hermione e a quanto pare stava per finire pure peggio.

“Chi diavolo mi ha costretto a venire qui?” si chiese alzando gli occhi al cielo.

Beh, la risposta era proprio accanto a lui: Hermione.

Già Hermione Granger, presto Malfoy, aveva a tutti i costi voluto vedere questo match.

“Draco è l’ultima partita del campionato, ci farà bene staccare un secondo dai preparativi del matrimonio!” era la scusa che Hermione aveva usato.

Ma Draco sapeva che non era questo il reale motivo, perciò se ne stava con il broncio a lanciare occhiatacce a Weasley. In qualche modo era sempre colpa di quella testa rossa.

Ultimamente Hermione e Draco litigavano spesso: avevano deciso di sposarsi velocemente, a un anno circa dall’inizio della loro relazione, e sembrava che i due fidanzati non si conoscessero abbastanza, soprattutto non concordavano con i gusti e le opinioni dell’altra persona. 
Draco voleva qualcosa in grande con numerosi partecipanti, qualcosa di ricco e sfarzoso, classico Malfoy; mentre Hermione voleva un matrimonio riservato, con pochi invitati, grazioso ma non esagerato. Non riuscivano a trovare un punto d’incontro su nulla, dalle più piccole cose partivano delle questioni enormi che sfociavano in grida e parole di rabbia. Era stato soprattutto lui a volere quel matrimonio mentre lei sembrava un po’ titubante e Draco non aveva potuto fare a meno di incolpare Weasley per quei sorrisi spenti, quegli sguardi vuoti e quelle espressioni pensierose della sua amata. Sembrava piena di dubbi.

Ed ora era proprio lì accanto a lui, con occhi pieni di vita e un sorriso stampato in faccia. “E pensare che lei odia il Quidditch…” pensò Draco mentre si rivolse di nuovo verso il campo per assistere ad un’altra parata di Ron. 

Grugnì infastidito quando l’arbitro fischiò la vittoria per i Cannons.

Era decisamente il giorno peggiore della sua vita...






Spero vi piaccia. Lasciate una recensione. XO
   
 
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