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Autore: jay0704    20/06/2019    1 recensioni
Lei una ragazza con il cuore ferito dal suo passato turbolento, che al mondo posta una personalità forte e determinata. Ma solo con lui riuscirà a mostrare davvero cosa c'è sotto quella maschera. Mostrerà quella fragilità che solo lui riuscirà a comprendere ed amare fino infondo. Grazie ai diversi aspetti che li uniscono nascerà un amore che supera ogni limite e che non smetterà mai di crescere.
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Account:_siamouguali
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 38

                                                                                 Clara 

 

 

  • Si, Jay sono sicura ti voglio tutto per me. Mi fido di te sono sicura che sei tu la persona giusta, voglio fare l’amore per la prima volta con te. 

 

Gli dico con tono sicuro, non ho bisogno di pensarci ancora, sono sicura che è lui il ragazzo giusto, non mi importa se ci conosciamo solo da un mese, sono convinta che non mi farà mai del male. 

Mi amerà e proteggerà così come ha fatto negli ultimi giorni, mi basta sapere questo, non ho la necessità di sentirlo, contano di più i gesti che ha compiuto negli ultimi giorni. Sono quelli che mi hanno  fatto arrivare a questa conclusione. 

Lui solo lui riuscirà a rimuovere il dolore che mi porto dentro ormai da anni, stento ancora a crederci,  finalmente è  arrivato il momento. 

Volterò pagina, riuscirò ad amare di nuovo me stessa, riusciró nuovamente a vivere, per me questo non sarà un semplice rapporto fisico di due persone che si uniscono per il sentimento che li accomuna, questo è anche una svolta definitiva, finalmente potrò eliminare le impronte dell’uomo che mi ha rovinato la vita, che ha segnato per sempre il mio passato e il mio presente. Non gli farò rovinare anche il mio futuro, non voglio più guardarmi con disgusto, non voglio più piangere, voglio cancellare ogni immagine, ogni suo tocco, perché voglio vivere di nuovo.

 Sono stanca di essere un corpo senza vita,  da quando è successo, non riesco più a guardami in faccia e quando l’ho facevo vedevo l’uomo che mi ha fatto questo, mi odio e mi odierò ancora per molto.

Sento Jay baciarmi con dolcezza tutto il corpo, però non riesco a godermi il momento, il mio cuore soffre, la mia mente pensa e ripensa al passato, d’un tratto non vedo più l’uomo di cui mi sono perdutamente innamorata, adesso vedo lui, il mostro che mi ha rubato l’innocenza da bambina.

Tutte le mie paure si proiettano, rivedo ogni momento che ho cercato disperatamente di cancellare. Lo rivedo, mi tocca, bacia il mio corpo con insistenza, non gli importa delle mie urla, non gli importa delle lacrime che scendono velocemente, vuole sfogare i suoi bisogni con me, lasciandomi dei segni indelebili.

Cerco di opporre resistenza, ma  non basta lui è più forte di me, riesce a zittirmi con diversi schiaffi, ho il volto che brucia, non  mi resta altro che  piangere per sfogare la mia paura, il mio dolore,  la voce è andata via come la mia dignità.

Ero solo una bambina, non è giusto soffrire, una bambina non deve vivere queste cose, dovrebbe giocare, dovrebbe essere spensierata, dovrebbe considerare i propri genitori come dei modelli da seguire.

Perché io non ho avuto questo? Perchè ho dovuto ricevere dei genitori spietati, crudeli che non sanno cosa significa amare?

Avrei tanto desiderato considerare mio padre il mio primo amore, l’uomo che mi avrebbe protetta da tutto, invece no, la vita aveva altri progetti  per me.

Continuo a sentire le mani di quel porco addosso, urlo ed  urlo ancora con tutte le forze, voglio che qualcuno mi senta che venga a salvarmi da questo strazio.

 Urlo con le lacrime agli occhi, la paura è il dolore stanno lacerando la mia anima, non sono pronta a vivere, non sono pronta per ricominciare. 

Cerco di allontanare l’uomo che vuole farmi del male, con una spinta forte decisa riesco ad allontanarlo, mi alzo di scatto, corro voglio rimuovere il suo odore, voglio cancellare le sue impronte sul mio corpo.

 Scappo, mi rifugio nell’unico posto che riuscirà a darmi sollievo, mi infilo dentro il box della doccia, piango, urlo, continuo a sfogarmi ho bisogno di buttare fuori queste immagini. Batto pugni nel muro con la speranza che il dolore fisico possa sovrastare quello interiore, ma è inutile non sento nulla ormai sono morta dentro. 

                  

                                                                                     Jay 

 

Mi ritrovo sul letto solo, Clara è scappata in preda al panico, piangeva, urlava, mi implorava di non farle del male, ho cercato di farla calmare ma la situazione non faceva altro che peggiorare.  Ha cercato di farmi del male, nel tentativo di allontanarmi, i suoi occhi la sua espressione erano pieni di disperazione, paura. Non l’ho mai vista in queste condizioni, è sempre stata una ragazza dolce e tranquilla, per quello che ho visto in questi giorni, tuttavia la sua reazione mi fa capire  che nasconde qualcosa di orribile che la porta ed essere debole ed insicura così come adesso. 

 Inizio a comprendere le sue parole, quella volta al parco, il parco rispecchia la sua anima rovinata da un uomo cattivo, spietato. Inizio a comprendere il suo rifiuto, quella volta in spiaggia aveva paura, qualcuno gli ha fatto qualcosa di orribile. 

Una parte di me spera  che non sia quello la causa, però la testa pensa  che lei sia stata violentata, non può essere accaduto a lei è troppo buona, dolce non merita ciò. 

Mi sento un coglione dovevo capirlo prima, dovevo notare che c’era qualcosa che non andava in lei, stava soffrendo ed io non ho fatto nulla per aiutarla.

 

Infilo i boxer, per andare subito da lei, la trovo quasi subito è dentro il box della doccia sta piangendo a dirotto,  sta dando dei pugni al muro, ha  le nocche che sanguinano, ma sembra non farci caso. 

Vederla così, mi fa’ male non è  la Clara che conosco, questa ragazza che mi trovo davanti  è diversa da quella che ho conosciuto io, è disperata, soffre è arrabbiata con se stessa e con qualcun altro, mi chiedo con chi.

Mi avvicino cautamente a lei, non voglio che si faccia ancora male, lei si gira di scatto come se avesse previsto questa mia mossa, mi guarda spaventata, non riesce a palare bene, le esce un voce flebile.

 

  • Ti prego non mi fare del male. Non ti ho fatto nulla lasciami stare, ti prego.

Mi implora, ha paura di me? Io non ho intenzione di farle del male, voglio solo aiutarla, tranquillizzarla. 

Faccio un passo in avanti, alzo le mani, per rassicurarla, voglio che capisca che non sono qui per farle del male. 

 

  • Piccola, sono io Jay. Tranquilla non voglio farti del male, voglio solo aiutarti. 

Mi osserva impaurita, nonostante questo però mi permette di avvicinarmi a lei, lentamente mi avvicino entrando nella doccia, è d’istinto  l’abbraccio, la stringo forte, per farle sentire la mia presenza.

 - Jay ti prego perdonami. Non volevo trattarti così, non volevo rovinare il momento. Perdonami, ti prometto che non riaccadrà più. Ti prego resta non te ne andare.

 

Mi dice tra un singhiozzo a un altro, continuo ad abbracciarla, dandole dei piccoli baci sulla sua testa, lei continua a piangere disperatamente, stringendomi più forte.

 

  • Shhh va tutto bene Clara, non ti lascerò, resterò con te tranquilla. 

Gli dico con un tono di voce basso e tranquillo, lentamente si lascia coccolare da me, i singhiozzi si fanno meno frequenti, l’agitazione che c’era prima sembra essersi quasi dissolta.

Non appena si tranquillizza, la prendo in braccio, la porto in camera da letto, la adagio nel letto, mi allontano un attimo, per poter prendere un asciugamano, e del disinfettante per le mani ferite.

 

Rientro subito, la vedo  sul letto tutta rannicchiata, ha lo sguardo perso nel vuoto, la mia piccola devo aiutarla.

Mi avvicino lentamente a lei, la chiamo dolcemente, sembra non rendersene conto però, cerco di attirare la sua attenzione sfiorandole la guancia, sposta la sua attenzione a me, con un lieve sorriso le chiedo di alzarsi, cosicché possa asciugarla e disinfettare le sue piccole mani, lei si limita ad annuire, si alza, si lascia asciugare, le infilo una mia maglia per non farla rimanere nuda, subito dopo mi concentro sulle ferite che sanguinano.

Cerco di fare tutto con estrema delicatezza, sposto un attimo l’attenzione ai suoi occhi, sussurrando le chiedo:

  • Ti fa male? 

Scuote la testa, continua a fissarmi mentre le medico la mano non appena finisco, le rivolgo un sorriso che lei non contraccambia.

Vorrei cercare di capire cosa le sia successo, tuttavia ho paura di chiederglielo, si è già ferita non voglio che si faccia ancora del male, penso che abbia bisogno di qualcuno che l’ascolti, probabilmente è un segreto che custodisce gelosamente dentro di sé, magari per la paura di essere giudicata,  però potrebbe aiutarla. 

Prendo un bel respiro, facendomi coraggio le chiedo

  • Cosa è successo poco fa’? Perché hai reagito così? Puoi parlarne con me, puoi fidarti.
  • Ho paura Jay non voglio che tu mi veda con altri occhi, perché sicuramente sé dovessi aprirmi succederà, e ti capirei anche, sono la prima a farmi schifo.
  • Piccola non succederà, non ti lascerei mai da sola, per un qualcosa di cui non hai colpa.                    

 

Mi guarda Insicura, le accarezzo la guancia per rassicurarla, mi mostra un lieve sorriso, portandosi la mano sul viso, per poter asciugare le ultime lacrime. 

  • Promettimelo.
  • Te lo prometto piccola.
  •  
   
 
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