Giorno 12
Ho avuto molto lavoro da fare in questi giorni, sai forse ti penso di meno, anche se sono due notti che ti sogno. Mi sveglio sempre con qualche lacrima, è passato troppo poco tempo, credo. Da quando ho saputo che vai da qualche parte, spero sempre che suoni alla mia porta. E’ patetico, lo so. Però ogni tanto mi affaccio alla finestra e guardo giù. Sto al terzo piano, e porto gli occhiali, ho giurato a me stessa d’averti visto passare qua sotto tantissime volte.
So che è impossibile.
Mille chilometri non li fai in una notte.
Mille chilometri non li fai e basta.
E’ che ti conosco, mi avresti avvisata.
Quindi me ne ritorno sul divano tutte le volte a mangiare quintali di gelato, con questo caldo, è il minimo.
Domani mattina andrò al mare con Mary ed una sua carissima amica, nemmeno mi guardo allo specchio con il costume, so già di fare una pessima figura. Ma in realtà non mi importa più di niente da quando non ti sento più. Non mi importa nemmeno se sono ingrassata o se mangio disordinata.
Non mi importa più nemmeno del mare, e tu lo sai quanto adoravo guardare il mare.
Lo stesso colore dei tuoi occhi, un blu che si avvicina moltissimo al verde, come ci annegavo io, nemmeno lo immagini.
Mi manchi, mi manchi pure quando respiro. Ti rendi conto che non posso andare avanti così? E allora salvami tu, tu che hai sempre avuto la forza per due, io ho le mie colpe, lo so.
Ho solo bisogno che ritorni, che mi scrivi, che mi disturbi ancora e ancora una volta. Ho bisogno di sentirmi viva di nuovo.
Stanotte non dormirò.
Punto la sveglia alle nove semmai riuscissi a prendere sonno.
Per adesso prendo solo una camomilla.
Magari mi aiuta a dimenticare per un po’,
magari per sempre.
Ho avuto molto lavoro da fare in questi giorni, sai forse ti penso di meno, anche se sono due notti che ti sogno. Mi sveglio sempre con qualche lacrima, è passato troppo poco tempo, credo. Da quando ho saputo che vai da qualche parte, spero sempre che suoni alla mia porta. E’ patetico, lo so. Però ogni tanto mi affaccio alla finestra e guardo giù. Sto al terzo piano, e porto gli occhiali, ho giurato a me stessa d’averti visto passare qua sotto tantissime volte.
So che è impossibile.
Mille chilometri non li fai in una notte.
Mille chilometri non li fai e basta.
E’ che ti conosco, mi avresti avvisata.
Quindi me ne ritorno sul divano tutte le volte a mangiare quintali di gelato, con questo caldo, è il minimo.
Domani mattina andrò al mare con Mary ed una sua carissima amica, nemmeno mi guardo allo specchio con il costume, so già di fare una pessima figura. Ma in realtà non mi importa più di niente da quando non ti sento più. Non mi importa nemmeno se sono ingrassata o se mangio disordinata.
Non mi importa più nemmeno del mare, e tu lo sai quanto adoravo guardare il mare.
Lo stesso colore dei tuoi occhi, un blu che si avvicina moltissimo al verde, come ci annegavo io, nemmeno lo immagini.
Mi manchi, mi manchi pure quando respiro. Ti rendi conto che non posso andare avanti così? E allora salvami tu, tu che hai sempre avuto la forza per due, io ho le mie colpe, lo so.
Ho solo bisogno che ritorni, che mi scrivi, che mi disturbi ancora e ancora una volta. Ho bisogno di sentirmi viva di nuovo.
Stanotte non dormirò.
Punto la sveglia alle nove semmai riuscissi a prendere sonno.
Per adesso prendo solo una camomilla.
Magari mi aiuta a dimenticare per un po’,
magari per sempre.