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Autore: Nemesis01    21/06/2019    4 recensioni
Scorpius è un Auror e lavora a stretto contatto con Harry Potter. È innamorato di Albus che però ha una relazione con un suo collega. Infine c'è James, un cantante in erba e gestore di uno dei pub più in voga del Mondo Magico che porta su di sé il peso di un amore non ricambiato. Le loro vite (incasinate, complesse, maldestre) sono collegate da tanti cavilli che, una volta svelati, scioglieranno la matassa.
[ James x Scorpius ]
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Draco Malfoy, Harry Potter, James Sirius Potter, Scorpius Malfoy
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nuova generazione, Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fortis Manes'
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3. Sweet pandemonium

 

Quando Scorpius si era svegliato la casa era totalmente vuota. Prima di alzarsi dal letto era stato a rigirarsi tra le lenzuola circa mezz’ora e aveva pensato che James avesse proprio un buon profumo; si era sorpreso di non averlo trovato lì accanto ma, da un lato, si era anche sentito sollevato poiché non doveva scusarsi di un qualche comportamento sconveniente.

Era quasi mezzogiorno quando si decise a trascinarsi fuori dal letto; raggiunse la cucina per prepararsi un Cinnamon Latte: James aveva ragione a considerarlo squisito! Camminando per la cucina notò poi che sul tavolo c’erano un piatto e un bigliettino, che si affrettò a leggere.

 

“Ciao Scorpius!

Ti ho lasciato una bella porzione di pancakes alla marmellata di frutti di bosco. Terence dice che ti aspetta alle 16:30 al Ministero e Jamie ti saluta– è andato via questa mattina! Io sarò al San Mungo fino a sera, quindi immagino che ci vediamo domani!

 

PS: ti è arrivato un gufo da tuo padre, gli ho dato della cioccolata ma ha rifiutato con un morso. Ti ho lasciato la lettera sul mobile all’ingresso. Fa’ attenzione e buon lavoro!

- Albus”

 

Scorpius storse il naso e, dopo aver preparato il caffè, si accomodò per mangiare dei pancakes. Non aveva molti ricordi chiari della serata precedente ma era sicuro che Terence fosse rimasto a dormire lì, così come aveva fatto James, e lo aveva intuito dai calzini sporchi che erano rimasti sul divano. Per un secondo li intravide su quel sofà: li guardò baciarsi con foga, immaginò le mani di Drake vagare sul petto nudo del suo Albus e poi togliergli tutti i vestiti con l’impeto dovuto a quel desiderio di possederlo, e riuscire nel suo intento. Scosse la testa, perché quei pensieri sembravano ucciderlo e sapeva di non poter continuare in quel modo oppure avrebbe perso il controllo definitivamente.

Tagliò un quadrato dai dolcetti e mandò giù il boccone: erano veramente tremendi, avevano un sapore inacidito e salato. Tuttavia li mangiò ugualmente e solo perché glieli aveva preparati l’amico: sarebbe stato il ragazzo più felice del mondo se avesse potuto avere un Albus seminudo a preparargli la colazione tutte le mattine. Anche se questa fosse stata piena di muffa e dal sapore sgradevole.

 

♪♪♪♪♪♪♪

 

Scorpius raggiunse il Ministero all’orario prestabilito e, una volta in ufficio, si mise subito all’opera nell’esaminare dei fascicoli che erano finiti sulla sua scrivania. Drake arrivò con qualche minuto di ritardo, portando con sé delle ciambelle ripiene.

- Ehilà, Scorpius! –

- Ciao Drake. –

- Come ti senti oggi? –

- Come ieri e come sempre: benissimo! –

- Beh, ieri sera non stavi proprio benissimo con quei tre litri di birra che hai bevuto. –

- Ho esagerato… però era una birra buonissima. –

- Una? Erano almeno sei! –

- Ma di una sola marca, - obiettò Scorpius, afferrando una ciambella al caramello.

- Mangia pure… queste, per fortuna, non le ha fatte Al! –

- Ehi, la cucina di Al non è così male… -

- …no? –

- Fa schifo, però ci mette tanto impegno. –

- Dovrebbe prendere lezioni dal fratello, - ridacchiò.

- James è bravissimo, ha preso da sua nonna! Quello che ha fatto ieri non vale neanche la metà del suo talento ai fornelli, - proferì Scorpius, quasi sentisse il bisogno impellente di difendere il ragazzo.

- Cucina, canta, è un mago coi controfiocchi, è coraggioso, leale, gestisce un pub… -

- Stai pensando di cambiare fratello? – chiese Scorpius, inarcando un sopracciglio.

- No, io amo Albus ed è questo il motivo per cui continuo a mangiare i suoi pancakes. Dico solo che tu potresti mangiare qualcosa di diverso, di più dolce, come dei muffin… -

- Cosa stai blaterando, Drake? –

Malfoy non accennava ad abbassare il sopracciglio e appariva vivamente risentito da quel discorso. Dove voleva arrivare?

- Beh, - introdusse Langley, accomodandosi alla propria scrivania posizionata proprio di fronte a quella dell’altro, - dico solo che lui è tanto gentile con te, che è rimasto a farti da balia tutta la notte… -

- James è tipo mio fratello, Drake! Hai presente che sono una specie di Potter acquisito? –

- Peccato, - si limitò a dire l’altro, afferrando la piuma per iniziare a firmare dei verbali.

Scorpius lo ascoltò in silenzio mentre mangiava la ciambella, però la curiosità ebbe la meglio e decise di spezzare quell’attimo di quiete.

- Peccato per cosa? –

- Per James. –

- In che senso, Drake? Merlino, sei più enigmatico dei dormitori Corvonero! –

- Oh, andiamo, ma dove vivi? Cosa guardi? Quel povero James ci prova con te da quando ho memoria! –

- Ma… tu sei fuori! – rise Scorpius, evidentemente sconvolto. James provarci con lui? E perché mai uno come lui, che avrebbe potuto avere chiunque ai suoi piedi, che avrebbe dovuto provarci con l’amico di famiglia innamorato di suo fratello? Fece per obiettare o contrastare quello che aveva appena ascoltato, quando gli venne in mente quello che James stesso gli aveva detto il giorno prima: “so cosa si prova”.

Certo, se Langley aveva ragione, James sapeva cosa si provava a causa sua. Restò ad occhi spalancati e in silenzio per degli attimi quasi infiniti, prima di poter pronunciare qualcosa di senso compiuto.

- Non può essere, cioè… lui è un figo, gira il mondo con la sua band, qui lo conoscono praticamente tutti, io sono solo uno che prova a diventare Auror… -

- Dovevi vederlo come era preoccupato ieri sera! –

- Preoccupato? –

- Sì, ti ha soccorso praticamente subito. Sai, dovresti considerare l’idea di frequentarlo in quel senso. Però sì, lo so, questi non sono affari miei e bla bla, quindi me ne resterò qui in silenzio a fingere di lavorare. –

- Sarà meglio, - concluse Scorpius.

La verità era che lui non aveva mai visto James sotto una luce diversa da quella del fratello maggiore iperprotettivo, altrimenti si sarebbe sicuramente accorto di qualcosa. Certo era che la supposizione di Langley non corrispondeva a verità assoluta; perché a James sarebbe dovuto piacere uno come lui?

Malfoy si soffermò su quella pagina che rilesse dieci volte distrattamente, senza veramente dare peso alle parole che erano scritte sul foglio. La sua mente viaggiava verso altri lidi: sapeva che il cuore di Albus apparteneva a Drake e che quindi doveva andare avanti, e l’idea di poter iniziare proprio da James non gli sembrò tanto ridicola, forse solo un pelino egoista. Scosse la testa per tornare alla realtà e tirò un respiro profondo, poi qualcuno bussò alla porta e lui si ridestò da quella scia di pensieri sconclusionati.

- Avanti, - esclamò l’altro.

 

Il capo del dipartimento entrò nella stanza avvolto nel suo solito cappotto di panno e sorrise, - Buonasera, ragazzi, - salutò.

- Buonasera, signor Potter, - dissero i due all’unisono.

- Io sto andando via e, ehm, volevo chiedervi un paio di cose… -

- Ci dica pure signore, siamo qui ad ascoltare. –

- Ehm ok, allora… la prima cosa è che vi chiedo di fare un controllo tra le strade di Diagon Alley stasera. Pare ci sia qualcuno che spaccia una specie di Artiglio Di Drago con effetti allucinogeni… ci sono stati diversi ricoveri al San Mungo, nulla di grave, ho qui i rapporti di Albus, - farfugliò nell’allungare i fogli a Scorpius, - però, insomma, meglio che vengano acciuffati e fermati. –

- Leggerò tutto e andrò anche al San Mungo per controllare, signore. –

- Verrò con te, - aggiunse Drake.

Harry sorrise a entrambi e poi proseguì, - la seconda… vi sembrerà strano ma vorrei sapere dove si trova il locale di mio figlio. –

- È a Hogsmeade, non è lontano da Godric’s Hollow. Lo vedrà di sicuro, ha un’insegna più che appariscente! –

- Oh, perfetto, grazie. –

- Va a trovare James? – chiese Scorpius in tono accomodante, lasciando trasparire la confidenza che lo legava all’uomo.

- Sì… è da qualche tempo che abbiamo un rapporto particolare, vorrei parlargli… -

- Ne sarà felice, - lo rassicurò, infine.

- Lo spero. Allora vado… so che siete in gamba ma, nel caso in cui abbiate bisogno di me, inviatemi un gufo, d’accordo? –

- Non si preoccupi signor Potter, io e Malfoy torneremo interi e non faremo esplodere il Ministero! –

- Ci conto, - rise Harry, - a domani allora, - li salutò, chiudendo la porta dietro di sé.

 

♪♪♪♪♪♪♪

 

La musica riempiva il locale aiutata da tante lucine blu e rosse: il The Wizard Pandemonium era il locale più in vista dell’ultimo decennio. Il successo era dovuto in primis al nome del proprietario, un cantante famoso, e poi al format originale che si adattava ai giovani e a quelli più maturi. Il pub si sviluppava su due piani; al primo si servivano cocktail e si ballava musica rigorosamente live, mentre al piano superiore, molto più tranquillo, i maghi potevano mangiare qualcosa di caldo o giocare con gli ultimi giochi da tavolo inventati da George Weasley.

James, quando non era sul palco a esibirsi, si trovava dietro al banco del bar e, infatti, quella sera era di turno proprio lì.

- Beh, questi sono bravi però, - commentò Vanessa.

- Abbastanza… la chitarrista sembra un po’ annoiata. –

- So che ha una relazione col cantante, magari hanno litigato. –

Vanessa, una ragazza minuta dai capelli azzurri, era la sua impiegata preferita: divertente, spigliata e senza alcun pregiudizio. Il fatto che fosse la sua migliore amica fin dai tempi della scuola, poi, la rendeva una delle persone più importanti della sua vita.

- Sei un’impicciona, - la prese in giro il ragazzo, ridendo.

- Beh, sono solo una buona osservatrice e… oh cavolo! –

- Uhm? Cosa? –

- Quello lì… è Harry Potter! –

 

James aprì le labbra e si voltò verso la porta che si era spalancata da poco: era davvero suo padre!

Harry aveva fatto l’ingresso nel locale avvolto nel proprio cappotto blu navy; si guardò intorno disorientato per dei secondi e successivamente di diresse verso il banco del bar, dopo aver intravisto lì suo figlio.

- Papà, - lo bloccò James stringendo uno strofinaccio tra le mani, - se sei qui ancora per quel discorso giuro che… -

- No, Jamie, tranquillo. Vengo in pace. Puoi procurare una Burrobirra al tuo vecchio? –

- Solo una Burrobirra? – chiese James scetticamente, tant’è che lo guardò assottigliando gli occhi.

- Una Burrobirra e qualcosa da mettere sotto ai denti. Ho saltato la cena… -

- Va bene, - accettò James, sotterrando l’ascia di guerra, - Vanessa, accompagna mio padre al piano di sopra, io vado a vedere cosa possiamo preparargli per cena. –

 

Dopo circa mezz’ora, tempo che Harry aveva impiegato per bere metà della Burrobirra e leggere un articolo su “La Gazzetta del Profeta, James si presentò a lui con un piatto pieno di carne speziata alla paprika. Suo figlio indossava un paio di jeans e una polo con il logo del pub, ma il dettaglio che aveva attratto la sua attenzione era lo strofinaccio ripiegato sulla sua cintura: era un chiaro segno che suo figlio era rimasto umile nonostante la notorietà.

- Che profumino! –

- È il massimo che sono riuscito a far preparare al cuoco, - disse James, sedendosi di fronte al padre.

- Ha un aspetto e un profumo buonissimo, - ripeté l’uomo, sorridendo con dolcezza; quando assaggiò la pietanza, infatti, la propria opinione restò immutata. – Questo cuoco dovrebbe dare lezioni a tuo fratello, - rise.

- Mica può fare miracoli, - rispose James.

- Anche questo è vero. Allora, figliolo, come vanno le cose? –

- Bene, sono rientrato ieri dalla Bulgaria. –

- Come mai eri lì? –

- Per una serie di concerti… forse riusciamo ad andare in Francia la prossima estate, - commentò.

- Fantastico! Fra un po’ la tua fama supererà anche la mia, - scherzò Harry.

- Nessuno può superare la tua… quando eri un pargolo eri già più famoso di me ora! –

- Si fa quel che si può, - disse l’uomo sorridendo; terminò la cena e trattenne uno sbadiglio.

- So che ieri sei stato da tuo fratello! –

- Sì, ho cenato da loro e sono rimasto a dormire lì. –

- Qualche volta potresti anche venire a cena da noi… -

- Papà, avevi detto solo una Burrobirra, - sbuffò James alzandosi.

- James, aspetta… so che l’ultima volta le cose sono peggiorate ma io e tua madre… -

- Tu e mia madre mi volete serio ed eterosessuale. Invece io faccio il pagliaccio cantando e, ancora peggio, a me piace il cazzo, - sancì James, stringendosi nelle spalle, - quindi no, non verrò a casa vostra. –

- So che sei omosessuale, ma prova a capire anche noi… non eravamo preparati! Lo sai che siamo di larghe vedute e… -

- …e mi volevate portare al San Mungo! –

- James, eravamo solo preoccupati che qualcuno potesse averti plasmato o incantato… -

- Perché io sono stupido e non so pensare con la mia testa, dimenticavo. –

- Non travisare ogni parola che dico… -

- Per favore, vai via, - disse James a denti stretti.

- Tesoro… -

- Per favore, vai fuori, - ripeté il ragazzo mantenendo un tono di voce basso.

- Va bene, come vuoi, - sbuffò Harry. L’uomo si alzò e iniziò a frugarsi nelle tasche, per cercare dei galeoni con cui pagare il pub.

- Non voglio i tuoi soldi, - disse James, - fa’ come se ti avessi offerto la cena. –

- James, io… mi dispiace… -

- Lo so. –

 

Il ragazzo aveva fissato il padre con uno sguardo decisamente poco cordiale che convinse Harry a lasciare il locale. Quando l’uomo andò al piano inferiore, diretto verso l’uscita, James tornò a sedersi e si accasciò, poggiando la testa sul tavolo e cercando di trattenere le lacrime di rabbia.

♪♪♪♪♪♪♪

 

Quando l’insegna del The Wizard Pandemonium si spense erano da poco scoccate le 03:00 del mattino. James era rimasto da solo per fare tutte le cose che generalmente fanno i proprietari dei negozi: pulizia e contabilità. Aveva appena chiuso la cassa e rifletté sul fatto che sarebbe dovuto andare a depositare gli incassi alla Gringott; inoltre, sebbene sapesse di poter usare un paio di incantesimi per facilitarsi il lavoro, il ragazzo preferì sistemare le bottiglie di alcolici manualmente, canticchiando qualcosa sulla scia della melodia strimpellata la sera precedente.

 

- Will this one be a freakish love, uoh uohMh, no, forse è meglio Maybe this one will be a deviant love, uoh uoh… No, meglio prima… -

 

James proseguì, in quella maniera tanto strampalata, nella ricerca delle parole più adatte per quel motivo, quando sentì il campanello squillare. Come uno stupido non aveva chiuso la porta e quindi si voltò, con ancora tra le mani una bottiglia di vodka, - mi dispiace siamo… Scorpius? –

- Siete chiusi, vero? – chiese Scorpius entrando, - Forse dovevi sigillare la porta. Sarebbe potuto entrare chiunque e colpirti con un incantesimo alle spalle. –

- Hai ragione, è che me ne sono dimenticato… -

- Meno male che ero solo io, - sancì il ragazzo più giovane.

- Che ci fai in giro a quest’ora? –

- Ho appena concluso un turno infinito, - spiegò Malfoy trattenendo uno sbadiglio e poi gli allungò un pacchetto, - e poi volevo ringraziarti per ieri… -

 

James guardò alternativamente il ragazzo e la scatola rosa, dando l’impressione di essere molto confuso, - Per me? –

- Sì, prendilo, - sorrise Scorpius.

- Grazie, ma io non ho fatto nulla… -

- Oh, invece sì, - commentò Scorpius sedendosi di fronte al ragazzo, - ieri pomeriggio mi hai ascoltato e so che ieri sera, dopo le sei birre, mi hai subito portato in camera prima che potessi, ehm, complicare la situazione… -

- Tranquillo, sono solo scaltro. A volte, non sempre… quindi non abituartici, - scherzò James che scartò quel regalino, trovando all’interno dell’involucro un muffin al cioccolato ricoperto da frosting bianco e voluminoso. Sorrise impercettibilmente e recuperò un coltello per dividerlo a metà, - ora lo mangiamo. –

- No, è tuo! –

- Appunto: è mio e voglio dividerlo con te, - disse James in tono autoconclusivo.

Scorpius gli sorrise e accettò la porzione di dolce, - Allora… buon muffin! –

- Buon muffin anche a te! –

- C’è anche il cioccolato dentro! Non lo sapevo! –

- È veramente buono! –

- Ho scelto bene… anche se oggi mi sono nutrito di soli dolci. Presto diventerò un ciccione! –

- Beh, se ti interessa questa è la prima cosa solida che infilo nello stomaco oggi. Grazie per avermi nutrito, - sorrise James in maniera dolce. - Senti… io in realtà vorrei uscire di qui. Ti va se facciamo un giro? –

- Sì, ma solo se ti pulisci la punta del naso: è sporca di crema, - lo schernì l’altro, che rise subito dopo.

- Il mio naso voleva assaporare questo muffin e tu non hai capito nulla! –

Anche James rise, però poi si ripulì con un fazzoletto.

- Ora sei decente. Possiamo andare, - concesse Scorpius.

 

Dopo qualche minuto i due erano usciti dal locale e Scorpius si era sincerato che James sigillasse per bene la serratura del locale; infine, riposte le bacchette, i ragazzi si erano incamminati per le strade prematuramente innevate di Hogsmeade.

- Allora, dove si va? –

- Ho in mente un posto fighissimo… il Babylon! –

- Cosa?! No! Sono vestito malissimo, non ci sono mai andato e… -

- È pieno di ragazzi sexy, - rise James, - una volta lì trasfigurerò i nostri vestiti e li conquisteremo tutti. –

- Ma io ho lavorato tutto il giorno e sono stanco e… -

- …e noioso! – l’apostrofò James, sbuffando. – Hai vent’anni, non duecento. –

- Non sono noioso! –

- Lo sei, anche io ho lavorato tutto il giorno ma fidati… il Babylon allontana la negatività e poi puoi trovare sempre qualcuno disposto a farti un pomp… -

- …ok, ok, basta! Vengo. Andiamo. Ma niente roba sconcia con gli sconosciuti. –

- Ma io volevo… –

- Cosa? Non voglio restare lì da solo mentre ti fanno quelle cose! Poi sono sconosciuti, le malattie, i germi… -

- Per stasera farò il bravo, anche se in realtà avrei veramente bisogno di una dose di sano sesso. Sarò costretto a fare da solo e sarà solo colpa tua, - l’ammonì James ridendo. Gli allungò poi il braccio e domandò: - materializzazione congiunta? –

- Perfetto! -

 

♪♪♪♪♪♪♪

 

Il Babylon non era altro che una discoteca per maghi omosessuali, dove tutti potevano andare per ballare musica da club e conoscere persone nuove, o entrambe le cose. Il locale prevedeva anche una sorta di camera buia, conosciuta come darkroom, nella quale i maghi si scambiavano liquidi corporei o si dedicavano ad attività sessuali promiscue. Scorpius era stranito dal fatto che James fosse un assiduo frequentatore del posto; insomma, data la sua popolarità, non avrebbe dovuto avere grosse difficoltà nel trovare del sesso occasionale, eppure sembrava totalmente a suo agio a ballare su quella musica a volume altissimo sotto gli sguardi languidi di molti dei ragazzi lì presenti.

- Ma che ci trovi in questa roba? Insomma, non c’entra nulla con quella che suoni tu! –

- Vero, ma questa qui ti sovrasta i pensieri! –

- Beh, io continuo a pensare… -

- A cosa? –

- A Drake che dorme a casa mia, al fatto che adesso avrà baciato Albus, l’avrà spogliato e buttato sul letto, e… -

- Balla! –

- Cosa?! –

- Balla, - ripeté James. Gli prese le mani e lo trascinò letteralmente al centro della pista da ballo, mentre un DJ gli ricordava di “let it go for the night, that would be the best therapy for me”.

 

♪♪♪♪♪♪♪

 

♪ Note a margine:

Il terzo capitolo di questa storia è online! Ne sono veramente felice anche perché questa storia mi sta dando un sacco di belle soddisfazioni (soprattutto nel creare insulti variopinti verso i miei personaggi, ahah).

In primis volevo ringraziare la mia beta/fratella Pally93 per aver revisionato il capitolo, e poi ringraziare tutti voi che mi lasciate sempre un pensiero o che, silenziosamente, vi godete il capitolo!

 

Per questo capitolo la canzone è “Sweet Pandemonium” degli HIM, che potete ascoltare qui.

 

 

“The truth that could set souls free

Is buried within sweet pandemonium

Concealed by disbelief

The riddle stays veiled in sweet pandemonium.”

 

   
 
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