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Autore: GattyP    29/06/2019    3 recensioni
Quarto capitolo delle avventure di Niamh O'Neil, simpatica streghetta irlandese, ormai arrivato al suo ultimo anno ad Hogwarts (2015/2016) e, grazie alla maggiore età, forse meno impulsiva e pasticciona del solito. Compaiono nella vicenda un po' tutti i personaggi del canon (da Harry e Ginny a Victoire Weasley e Ted Lupin).
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Teddy Lupin, Victorie Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure di Niamh O'Neill'
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Capitolo 10

 

Il ladro di penne magiche

 

 

Il giorno dopo il mio ritorno, dopo cena, ero ancora alla capanna di Hagrid (avevo ripreso ad alimentare la masnada di animali magici che si facevano vedere per cena ed ero anche piuttosto in ritardo…) quando vennero a trovarmi, a capo chino e straordinariamente gentili, i due Auror, Alison e Donovan.

- Ci scusi, prof.ssa O’Neil - mi disse Alison. - Le riportiamo la sua penna. Abbiamo sbagliato su tutta la linea, come ci ha fatto notare il Capo, che ha una grande stima di lei. Lei, naturalmente, non c’entra niente con il contrabbando…

- Sì - disse l’altro - Ci scusi… Del resto abbiamo catturato già il colpevole…

- Sì? - chiesi. Chi diavolo poteva essere?

- Sì, professoressa. Proprio poco fa. E’ il prof. Whyte, il suo collega…

Il prof. Whyte? Quella carogna? Quello stronzo? Me l’ero immaginato! Oh, finalmente, un bel soggiorno ad Azkaban non glielo avrebbe tolto nessuno! Finalmente… Ecco perché mi aveva denunciato! Per creare una falsa pista!

- Sì - disse l’altro - E’ stato preso praticamente con le mani nel sacco. Nel laboratorio, nascoste in un’intercapedine magica, abbiamo trovato alcune penne… solo una parte di quelle che presumibilmente ha raccolto… ma troveremo anche le altre, stia sicura! E i folletti, dalla Gringott, ci hanno detto che due giorni fa ha fatto un grosso versamento… alcune centinaia di galeoni… Sicuramente un anticipo sui proventi del contrabbando… E poi abbiamo un testimone oculare che l’ha visto armeggiare con quelle penne… La preghiamo di perdonarci…

- Certo - dissi loro - Avete fatto solo il vostro dovere….

Mi sentivo straordinariamente generosa e avevo abbandonato il proposito di bistrattarli per come si erano comportati due giorni prima: mi avevano portato una bellissima notizia! Whyte, quello stronzo insopportabile, finalmente sarebbe andato dove si meritava: ad Azkaban! I due se ne andarono, un po’ più sollevati (forse avevano paura di una mia scenata… in effetti quando mi arrabbio tutti hanno un po’ di paura di me… per fortuna la rabbia mi era passata).

E così Whyte era colpevole… l’avrei giurato, malvagio com’era… anche se, a dir il vero, non lo vedevo ad infrangere le regole, piuttosto a volerle applicare fino alla disumanità… Sarei dovuta essere contenta… Finalmente, dopo anni di sofferenze, lo vedevo nella polvere, in carcere… Brutta carogna rapitore di penne magiche!... Cosa non mi quadrava?

Me ne andai subito dalla McGranitt… Dovevo parlarne con qualcuno.

- Ciao, professoressa O’Neil - mi disse il Gargoyle, che provava a sorridere (buffo! Ora aveva un’espressione molto affettuosa. Quella statua era sempre più inquietante!) - Vuoi passare?

- Sì, grazie. Posso?

- Vai pure. C’è anche il salvatore del mondo magico di sopra…

Bussai alla porta e, avuto il permesso, entrai. C’era in effetti Harry. Subito i due si mostrarono contentissimi di vedermi e mi chiesero come stavo.

- Benissimo… - e poi: - Ho saputo che Whyte è stato incriminato. Sei sicuro, Harry? Non so… c’è qualcosa che non mi torna… Whyte è una carogna, ma non lo vedo come colui che infrange una legge, qualsiasi essa sia, anzi, la fa rispettare fino all’eccesso…

- L’ha visto Armand Polignac con un grosso pacco di penne… che stiamo cercando in tutto il castello, dato che non può averle ancora spedite. Lui nega, ma c’è la faccenda del versamento di cinquecento galeoni nella sua cassetta privata alla Gringott. L’ha fatta due giorni fa con il gufo che utilizza abitualmente. E poi lui può andare quando vuole nella Foresta Proibita… è un famoso etnografo e conosce perfettamente i  centauri e le loro abitudini…

- L’altro ieri… a che ora? - ho chiesto. Il cuore mi batteva forte. Il mio sesto senso diceva che qualcosa poteva non tornare…

- Sicuramente in mattinata. Ho tracciato il viaggio del gufo che ha utilizzato - ha risposto Harry - Sai, è possibile controllare la rotta di ogni singolo gufo pubblico registrato, dagli ultimi anni, grazie ad alcune interessanti applicazioni di magia gufica sui cui si è specializzato Rolf Scamander… E lui ha utilizzato un gufo pubblico. E così abbiamo capito che il gufo è partito da Hogwarts alle nove e qualche minuto…

Sono impallidita. Whyte era innocente e Polignac aveva mentito. Probabilmente era lui il colpevole…

- A quell’ora era nel suo studio: mi sono scontrata con lui. C’era anche Charles che può confermare. Ed era occupato in una difficile sistemazione delle armature, che ha dovuto interrompere ed iniziare da capo. Non può averci messo meno di venti minuti… Non può interrompere la sistemazione, conosco la procedura… - ho detto -  Il gufo può averlo mandato chiunque per comprometterlo. Qualcuno che conosce bene le sue abitudini, magari ha imparato anche ad imitare la sua grafia e sa quale gufo utilizza… e che vi ha dato la falsa notizia di averlo visto armeggiare con le penne…

- Polignac! - ha detto Harry - Ma certo! In questi mesi è rimasto con lui e lo conosce perfettamente. Ed ora lo vuole evidentemente  incastrare! Avviso i miei uomini e lo cerchiamo dappertutto!

- Vado ad avvisare Charles e sono con voi… Mi aspetta nel mio studio perché devo dargli il cambio con Deirdre… ma rimarrà un altro po’…

- Non serve il tuo aiuto, Niamh, questa volta! Anzi, ti proibisco di rischiare la vita. Del resto ora ci pensiamo io e i miei uomini… L’importante è che Polignac non sospetti nulla - mi ha detto Harry - Tu vai pure da tua nipote… e rimani con Charles, è un ordine!

Bene, ora ci avrebbe pensato Harry Potter! Salutai lui e la McGranitt e subito dopo sono corsa verso il mio studio, dove sono entrata, senza bussare. Toh, c’era anche Evelyne… che ci faceva?… e Charles stava… litigando con Blacky? Il mio corvus glacialis gli svolazzava intorno e… cercava di beccarlo? Che succedeva?

- Charles? Cosa succede? - gli ho detto.

Lui si è rivolto verso di me, mi ha guardato (che strano sguardo!), ha alzato la bacchetta e…. mi ha schiantato!

 

Charles… no, non era lui, era impossibile… la solita Polisucco… ormai era diventato un incubo, dovrebbero proibirla! Comunque, poco dopo, sono stata reinnervata. Erano passati solo pochi minuti, penso. Ero legata e imbavagliata. Vicino a quello che, sapevo, non era Charles, c’era la mia compagna Evelyne Effervy, in piedi, con uno sguardo cattivo.

- Si è risvegliata, Armand - ha detto al falso Charles, che si è rivolto a me.

- Non preoccuparti. Charles sta bene. E’ stato così stupido da fare entrare Evelyne, che l’ha schiantato… A proposito, la tua stupida amica è sotto Imperius e farà tutto quello che voglio… Il tuo ragazzo è ancora schiantato, di là, in quella specie di cameretta con la vostra marmocchia, e non si riprenderà fino a domani…

La cameretta aveva la porta aperta e si sentiva debolmente vocalizzare la piccola Deirdre, che evidentemente giocava tranquilla con la sua vocina… Non c’era in giro Blacky… Non è che l’avevano…

- Il tuo uccellaccio ora è volato via… In effetti mi ha fatto penare più lui che quell’idiota del tuo ragazzo… Immagino che abbiano capito, vero? Che ci sono io dietro al contrabbando....

Sbarrai gli occhi. Come faceva a saperlo?

- Vuoi una spiegazione, professoressa? - mi ha detto. E sul “professoressa” ha insistito con un tono sarcastico - Ti tolgo il bavaglio, ma non urlare…

- Ma… Armand… perché?... - ho balbettato.

Quella carogna mi ha guardato un attimo.

- Le penne hanno un valore enorme sul mercato - ha continuato -  Sì, i Polignac sono ricchi, ma abbiamo enormi spese… sai com’è… il castello, la villa ai Caraibi e quella in Provenza… e ho anche il vizio del gioco… il denaro esce a fiumi… Perché non approfittare di una buona occasione? Quando ho conosciuta Victoire ho pensato che potevo usarla per avvicinarmi ad Hogwarts… e infatti così è successo… Il fascino da Veela, ti chiederai? E’ sovrastimato… E poi anche mia nonna era una Veela e questo, penso, mi immunizza da un coinvolgimento affettivo maggiore… lei pensa che le voglio bene… certo, è piacevole, ma preferisco ragazze di un altro livello… e un altro stile di vita… o almeno più disponibili… sai, in questi mesi non ho battuto chiodo…

Che volgare! che schifoso! Ma come si permetteva di parlare così di Vic?

Polignac (lo chiamo così, anche se aveva l’aspetto del mio Charles)  si rivolse poi ad Evelyne: - Portale l’Amortentia, svelta!

- E’ di là, vicino alla bambina - disse una spenta Evelyne

- Valla a prendere, stupida, forza! - le disse quel ladro di penne imbroglione.

- Ora tu berrai il filtro e, per ventiquattr’ore, sarai innamorata di me. Troppo complicato un Imperius anche su di te… farlo a quell’idiota della tua amica ha quasi prosciugato le mie energie… e poi l’Amortentia funziona benissimo… e funziona sulla vera identità, non su quella che si assume con la polisucco... Fra un attimo tu sarai follemente innamorata di me, noi due andremo a prendere il pacco di penne che ho nascosto e fuggiremo… Basta che mi accompagni fuori Hogwarts e mi smaterializzerò… Tu sarai il mio passaporto… Nessuno fermerà l’eroica professoressa irlandese e il suo compagno mentre escono da Hogwarts… E poi me ne tornerò in Francia, ricco e soddisfatto… tanto lì è legale commerciare in penne magiche e non c’è estradizione…

- Io non berrò mai l’Amortentia… - gli dissi, con gli occhi sottili. Lo odiavo. Me l’avrebbe pagata. Aveva fatto del male al mio ragazzo!

- Tu la berrai, o io farò qualcosa di molto brutto alla marmocchia… Ne sono capace… - E poi, rivolto a Evelyne che ancora era nell’altra stanza - E porta anche la marmocchia, insieme all’Amortentia, così la convinciamo subito! Svelta!

Evelyne impiegò qualche minuto per tornare. Nel frattempo Polignac, sempre più esaltato, continuava a raccontarmi particolari del suo losco piano: - Harry Potter… quanto lo sopravvalutate! Ha subito creduto alla mia fandonia… E’ stato facilissimo incastrare Whyte. Ho imitato la sua grafia e inviato qualche centinaia di galeoni alla Gringott con il gufo di cui si serve, che ho anche affatturato… Ho poi messo un paio di penne nel suo studio e ho parlato con quel vostro granduomo dicendo di averlo visto armeggiare con un pacco sospetto… Quanto siete idioti voi inglesi… Ma la prudenza non è mai troppa e ti ho visto, da un’avversaspecchio che avevo opportunamente posizionato vicino alla Presidenza, entrare in quella stanza, profondamente preoccupata… non sapevo cosa avessi in mano, ma ho immaginato che avessi capito tutto. Non so come, ma il mio piano perfetto poteva fallire. E allora ho preso in mano la situazione! Sono o non sono un genio?

Poco dopo vidi arrivare Evelyne con in mano la piccola Deirdre e, nell’altra, un bicchiere contenente evidentemente quel filtro d’amore… Che schifo! Io avrei dovuto innamorarmi di quel ladro farabutto pervertito?

- Lascia la marmocchia in quell’angolo - ha detto a Evelyne. E poi: - Sei fortunata… Poi ti oblivererò… Magari, se fai la buona, ti faccio sentire come si comporta un vero uomo, prima di obliverarti. Tanto poi non ricorderai niente…

Che schifo! Cosa potevo fare?

- … Farà subito effetto e mi adorerai, anche se ho l’aspetto di quell’idiota del tuo moroso. E’ tutto calcolato. Sono stato sempre molto bravo a fabbricarla… Mi adorerai… Bevi subito, irlandese!

Che persona cattiva! Era spregevole!!! Avrei voluto cavargli gli occhi.

- Ora, da brava, O’Neil… Bevi tutto, se non vuoi che faccia del male alla tua nipotina marmocchietta… E poi ce ne andiamo subito, con le penne…

Ero stata messa in un angolo. Cosa potevo fare?

- Dai, Evelyne, avvicinati… - le ha detto. E poi, rivolta a me: - E tu non urlare, altrimenti colpisco il mostriciattolo…

Che verme! Evelyne velocemente mi ha messo il bicchiere in mano.

- E non sputarlo… O colpisco la bambina… Non è niente di pericoloso: è amortentia… ti innamorerai di me… ma non preoccuparti, forse non ti toccherò, non sei il mio tipo … hai un bel seno, però… chissà, potremo anche divertirci un po’…

E fece una risata. Che schifoso! Ma non sapevo come fare… Ero finita, pensai!

Ma, mentre stavo per bere, vidi gli occhi di Evelyne. Sembravano rassicurarmi. Sembrava volermi dire  qualcosa di importante… voleva che bevessi, ma non era quella di prima… Era possibile? Accostai le labbra al bicchiere e cominciai, lentamente, a bere. Aveva il sapore di… latte! Quello era il latte di Deirdre!

Altro colpo di scena… Che stava succedendo? Ok, cercai di calmarmi e di guardarlo con occhi diversi… Dovevo fingere di essere innamorata… Che fatica… quanto lo odiavo… mi faceva schifo!

- Ok, dovrebbe avere fatto effetto… - e poi, rivolto, a Evelyne: - Porta di là il mostriciattolo… mi danno fastidio i bambini…

Con un colpo di bacchetta  mi liberò i legacci che mi stringevano mani e gambe. Mi alzai in piedi, davanti a lui. Ok. Sguardo adorante, un bel sorriso. Dovevo sembrare innamorata. Non doveva capire che stavo bleffando, chiusi la mente creando solo immagini d’amore per quel mostro.

Era molto vicino e aveva riposto nella tasca posteriore la bacchetta, dove aveva anche quella di Charles… chi dice che bisogna fare tutto con la magia? Gli sferrai, con quanta  forza  avevo in corpo, un gran calcio nei genitali. E, contemporaneamente, Evelyne si avventava su di lui e gli toglieva le bacchette.

- Stronzo! Idiota! Ti ammazzo! - continuavo a dire, dandogli calci dovunque riuscivo a raggiungerlo!

L’avrei ammazzato, se Evelyne non mi avesse fermato e l’avesse legato e imbavagliato con un colpo di bacchetta (toh, usava quella di Charles!)

- Niamh… Scusami, ma non potevo fare diversamente… mi ha detto. Scusami… amore mio… - e  ha accostato le sue labbra alle mie.

Subito mi sono ritratta. Ero riconoscente a Eveliny, ma non sono lesbica… e poi lei era etero!… ma tutti erano diventati matti?

- Sono Charles - mi ha detto a quel punto Evelyne, sorridendo - Ho bevuto la tua Polisucco.

- Cosa? - le ho detto.

- La tua polisucco… quella che hai nel comodino, quando devi far dormire Deirdre e prendi l’aspetto di sua madre… Sono Charles!

Sì… ho subito realizzato. La polisucco che mi serviva per tranquillizzare Deirdre: mi trasformo nella sua mamma (mia cognata) e subito lei si calma.

Ok, ora stavo cercando di raccapezzarmi: Charles era in realtà Polignac, mentre Evelyne era Charles. Quanto è complicato il mondo magico! Odio la polisucco, qualche volta!

- Mi ha sorpreso, prima, Evelyne. Ero qui ad aspettarti, con Deirdre e lei ha bussato dicendo che aveva un messaggio da parte tua. Le ho aperto la porta e subito mi ha schiantato. Mi sono però risvegliato, poco fa, senza bacchetta, nella cameretta di Deirdre… Il tuo corvus, Blacky, era vicino a me e continuava e becchettarmi… era  entrato dalla finestra, aperta… E becchettandomi mi ha progressivamente sciolto dallo schiantesimo… Io non so quale forza magica possieda il tuo corvus. ma ho sentito un calore progressivamente diffondersi nel mio corpo… Dopo qualche minuto ero in grado di muovermi. Ho mandato un patronus ad Harry… Dovrebbe esser fuori di quella porta. Gli ho detto però di non intervenire, per il momento. Poi ho preso la tua polisucco, quella che tieni nel comodino… Casualmente c’è anche una bacchetta, lì vicino...

Sì, è vero, è una vecchia bacchetta della mia famiglia, di qualche mio antenato…Me l’aveva data mio padre, come “bacchetta di riserva”… non si sa mai.. .ma non l’avevo mai utilizzata (tra l’altro è mal funzionante: è molto vecchia e non mi vuole riconoscere, per giunta, come proprietaria)… ma la tengo in camera, nel cassetto, insieme a tutti gli altri cimeli. Quanto sono prudente!  

-  Quando Evelyne è arrivata, ho provato a schiantarla, e ci sono riuscito, ma penso che questa vecchia bacchetta abbia praticamente esaurito la sua magia… non sono riuscito, ad esempio, ad imbavagliarla - ha continuato Charles - e allora ho avuto l’idea di sostituirmi a lei: le ho strappato  qualche capello, bevuto la polisucco e preso i suoi vestiti… Non sapevo se la bacchetta di tua nonna avrebbe risposto perfettamente alle mie richieste… è molto vecchia… ed Evelyne non aveva la sua. Ho pensato di tornare da voi e aspettare il momento propizio, quando avrebbe abbassato la  guardia… Ho preso un po’ di latte di Deirdre e sono venuto. Ma ero pronto a balzargli  addosso, appena  avesse abbassato la guardia…

Cominciai a baciare Evelyne, cioè Charles! Oddio, baciavo una ragazza, a dire il vero, ma sapevo che era il mio moroso…. Quant’è strana la vita nel mondo magico! E Charles mi aveva salvato la vita! Arrivò poi anche il mio eroe…. Blacky! Subito lo abbracciai e cominciai a fargli tante carezze, mentre lui, dolcissimo, metteva il suo capino nella mia spalla…

Poco dopo facemmo entrare Harry e gli auror… Abbiamo dovuto spiegare un po’… non era chiaro in effetti chi fosse chi…

Evelyne è ritornata in lei, presto. E’ rimasta un po’ perplessa nel trovarsi lì, mezza nuda, senza vestiti, mentre quella che sembrava una sua perfetta sosia si spogliava e si scusava per averla schiantata e svestita... E le abbiamo spiegato tutto. O almeno le abbiamo cercato di spiegare, perché, quando ha capito cosa era successo, è svenuta… Quanto sono suggestionabili le ragazze moderne!

In compenso quello stronzo di Polignac è stato subito portato ad Azkaban e, il mese dopo, condannato per direttissima a dieci anni, non solo per il contrabbando di penne (che sono state trovate), ma anche per rapimento e utilizzo di magia oscura. I centauri lo volevano per loro, dato che ha infranto anche le loro leggi: l’avrebbero squartato e sono sicuro che lo rifaranno, nel caso in cui si presentasse di nuovo nella zona. Ma, per sua fortuna, Kingsley non ha voluto acconsentire ad estradarlo… peccato! I miei amici si sarebbero divertiti!

Abbiamo anche dovuto poi spiegare tutto a Victoire che, poveretta, ha subito una fortissima delusione (voleva bene a quello stronzo di Polignac). Per fortuna  Teddy le è stato vicino e ha pensato a consolarla, almeno in parte… No, non in quel modo. Vic ha avuto una bella batosta e, penso, per un po’ di tempo, non si fiderà più dei ragazzi... Ma Teddy è un suo buon amico e, se insisterà, di qui a qualche tempo potrebbe nascere qualcosa di diverso… forse… Sarebbe anche ora! Sono un po’ stanca dei loro continui inseguimenti in modo alternato!

Io ho avuto tanta paura, questa volta, e devo ringraziare, oltre a Blacky, il mio Charles. Ma l’ho ringraziato, tra di noi, e penso che sia rimasto soddisfatto...  ma è meglio non scendere in particolari…

_____________________________

 

Il mese successivo sono andato a trovare i miei amici Green, che se ne andavano da Hogsmeade, dove erano rimasti fino a quel momento. Bisognava preparare il loro ritorno nel mondo babbano e, su loro richiesta, ho insistito con Kinglsey per non far cancellare i loro ricordi: non volevano dimenticare quello che era successo che, bene o male, li ha formati e fatti diventare le belle persone che ora erano. Kingsley si è impegnato a porre il veto a qualsiasi tentativo di obliverazione che volesse somministrare il Ministero. Sono stati inoltre risarciti (con denaro babbano) per quanto avevano sofferto e così possono vivere serenamente in mezzo alla normale società britannica (un po’ scombussolati dalle diavolerie babbane che non conoscevano, tipo il telefono… ora ne hanno un tipo piccolo con immagini che tengono in mano! I babbani non smettono mai di stupirci!). Il mese successivo hanno poi comprato una bella fattoria nel Lake District, dove hanno portato tutte le caprette. Sì, le caprette dell’isola. Ryann si era preso l’impegno, nei giorni successivi, di provvedere a loro. Nel frattempo mio padre, anche lui giunto nell’isola, ha provveduto a distruggerne l’irraggiungibilità e una squadra di Auror ne ha preso possesso poco dopo per conto del Ministero Irlandese. Eravamo in una delle Aran che, da quel giorno, è comparsa in tutte le carte geografiche e nautiche del mondo magico (per i babbani l’isola è sempre invisibile). John Green ci è tornato, ha ripreso quanto pensava opportuno dei suoi ricordi e, naturalmente, ha riportato in Inghilterra anche le fedeli caprette… E l’isola? Una nuova legge del Wizengamot (fatta in accordo con il Parlamento Irlandese.... è stato un compromesso perché entrambi i Paesi rivendicavano la sovranità sull'isola!), voluta sempre da Kingsley, l’ha assegnata a me! E’ diventata una mia proprietà personale per ricompensarmi della mia eroica azione (meno eroica di quello che sembra, dato che sapevo che sarebbe finita bene) e così sono ora la famosa proprietaria della (disabitata) isola di Lith… Tobiah Caramell, poi, sulla Gazzetta, ha riportato un racconto abbastanza  accurato delle mie avventure. Riporto il titolo e il sommario:

 

Encomio a Niamh O’Neil

Giovane eroica insegnante di Hogwarts salva tre ragazzi e una famiglia isolata da decenni nell’introvabile isola di Lith. Tra i solvati il figlio di Harry Potter. E non è finita: nel giorno successivo, insieme con il fidanzato, Charles Montague, fa scoprire un famoso contrabbandiere di oggetti magici proibiti. “Tutti noi dovremmo prendere esempio dal coraggio dei giovani d’oggi”, ha detto il Primo Ministro Kigsley, che ha proposto un encomio solenne per i due giovani. Da oggi Niamh O’ Neil è proprietaria dell’isola di Lith.

 

E, per una volta, la stampa britannica mi riempiva di elogi! Cosa diavolo stava succedendo? Non ci ero abituata!

Ma la cosa sbalorditiva era… il ringraziamento di Whyte.

Mi sono imbattuto in lui il giorno dopo l’ultima avventura. L’avevano appena rilasciato da Azkaban e, appena mi ha visto, si è diretto verso di me.

Ha provato a farmi un sorriso (mai visto un sorriso sul suo volto… e anche questo sembrava una specie di ghigno!) e mi ha detto: - Ti ringrazio, Niamh…

Mi chiamava per nome! Era la prima volta nella sua vita! Mi aveva sempre chiamato “O’Neil”!

- … Non so come sdebitarmi. Mi hai salvato, probabilmente, da un lungo soggiorno ad Azkaban… Mi dispiace di averti accusato… Sono veramente mortificato… Se posso fare qualcosa per te, in futuro…

E mi ha porto la mano. Che io, esterrefatta, gli ho stretto.

- Nessun problema - gli ho detto - E ti chiedo scusa per tutto quello che ti ho detto… Sai, ero molto arrabbiata…

- Beh… Avevi anche un po’ di ragione…

Oddio. Che stava succedendo? Cos’era questo, un clone di Whyte? Che ne avevano fatto dell’odioso insegnante che conoscevo?

 

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Conclusione.

 

Una nuova avventura

 

Gli esami del M.A.G.O., alla fine di quell’ultimo anno in cui stavamo ad Hogwarts, sono stati una passeggiata, almeno per me.

Io dovevo sostenere solo Creature Magiche ed Erbologia, ed ho ottenuto “Oltre ogni previsione” in entrambe. Va bene, in creature magiche non ho particolari problemi: anzi, il mio curriculum era di tutto rispetto (erano due anni che insegnavo, tra l’altro; e Hagrid mi aveva delegato quasi tutto quello che, di rognoso, si poteva fare) e l’esame si è concluso in una veloce chiacchierata con gli esaminatori venuti dalla Cambridge Magical University (interessati a Blacky soprattutto) che mi hanno anche assegnato anche la magna cum laude.

Nella commissione di Erbologia, invece, oltre al professor Gropius (luminare alla Magical Oxfort University) e al ministro DeSinny, titolare del Ministero dell’Ambiente Magico, c’era proprio il mio “amico” Whyte (ha anche una laurea in erbologia e ricopre l’incarico di consulente del ministero: non so perché, ma hanno ficcato anche lui in quella commissione): le mie referenze erano ottime (Neville aveva elogiato il mio comportamento in quell’anno e mi aveva attribuito tutto il merito della faccenda del platano picchiatore e del riconoscimento dei fiori del portale). Così tutto è andato bene e, su proposta di Whyte (non lo riconoscevo più!) i tre mi hanno proposto la magna cum laude anche in quella disciplina.

Inutile dire che l’esame è andato bene a tutti gli amici: Charles ha fatto il suo solito figurone, come anche Teddy, ma anche Kyle e Rup hanno ottenuto quello che desideravano. Teddy vuole entrare nell’Accademia Auror, mi ha detto, e chiacchiera parecchio con Victoire… ma ancora i due non si sono decisi a mettersi insieme! Uffa, quanto aspettano!

 

- Sono un po’ triste - ho detto a Charles e agli amici la sera degli esami. Eravamo nel mio studio a festeggiare, solo noi quattro… Tanti anni passati a studiare e, adesso, avevamo finito… Cosa avremmo fatto, adesso?

- Noi ci sposiamo! - mi ha detto Rup, con gli occhi illuminati, stringendo la mano a Kyle che, stranamente, sembrava emozionato e non diceva le sue solite battute, Poi rivolto a Charles:  - E accettiamo la tua proposta…

Subito abbiamo fatto loro un sacco di complimenti

- Venezia, allora? - ha chiesto Charles.

Aveva infatti proposto ai due di dare una mano, come osservatori e poi, progressivamente, come responsabili del personale magico che da quella città dirigeva la ditta di import-export dei Montague (hanno un sacco di attività, compresa una ditta che importa manufatti magici dall’oriente e li distribuisce in mezza Europa… non per nulla sono sfacciatamente ricchi!). Me l’aveva già anticipato Charles

- Sono contento! -  continuò Charles -  Così io e Niamh vi possiamo venire a trovare spessissimo, anche passeggiando per le calli veneziane o utilizzando i mezzi babbani, se vogliamo…

Io e Charles a… Venezia? Certo, adoravo quella città…

- Ma voi due ci dovete fare da testimoni! - ha continuato Ruperta, più euforica che mai. Poi, ripensando all’ultima frase di Charles: - E a Venezia, voi…

- Vorrei passare una parte dell’anno, lì - ha aggiunto il mio moroso - lo sapete quanto mi piace… naturalmente con la mia famiglia…

La sua famiglia? Cioè i genitori e la sorella? E io?

Charles era ora serissimo e si è rivolto a me: - Ancora non te l’ho chiesto… Lo sai che non posso vivere senza la mia irlandese preferita… e la vita sarebbe insipida senza di te… Non voglio limitare le tue scelte future… So che pensi all’Università, so che ti faranno delle proposte di insegnamento… me ne ha parlato la McGranitt ieri e so che ti tengono d’occhio anche a Beauxbatons  e a Cork… Ma, se tu lo vuoi, mi faresti un bellissimo regalo se ti lancerai in una di queste avventure con quest’anello al dito e, il più presto possibile, con il cognome Montague aggiunto al tuo bellissimo cognome… Niamh  O’Neil, mi sposeresti?

Kyle e Rup stavano a bocca aperta. Charles aveva preso la mia mano e mi guardava dritto negli occhi. Io lo fissavo come ipnotizzata. Come erano belli i suoi occhi... Contemporaneamente una scatolina si è posata davanti a me… dentro c’era un bellissimo anello, lo sapevo.

Mi sono sciolta in un grande sorriso. Sapevo perfettamente cosa avrei dovuto rispondere.

- Sì… ne sarei tanto felice… - gli ho detto.

 

 

 

E ora i nostri amici hanno bisogno proprio di una vacanza! (e non solo loro!!!) Prima o poi riprenderò con l’ultima storia della saga (mi ero riproposto di arrivare ai “diciannove anni dopo” e al fatidico bacio tra Vic e Teddy): intanto vi ringrazio per avermi seguito. Un enorme ringraziamento e un grosso abbraccio a AdhoMu, Barby_Ettelenie_91 e Carme93, con cui ho piacevolmente chiacchierato in questi mesi e che mi hanno aiutato a individuare qualche errore e incongruenza presente nella storia!

A presto. Buona Estate! S.

   
 
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