Anime & Manga > Card Captor Sakura
Segui la storia  |       
Autore: dada_97    03/07/2019    0 recensioni
Durante una notte particolarmente buia, Sakura si sveglia avvolta nel terrore. Riprendersi per lei sembra impossibile, a causa di un pensiero assillante che continua a tormentarla. Forse, però, c'è qualcuno che può aiutarla. Per sentirsi meglio, a volte, bastano le parole adatte e un po' d'amore... e lei ha la fortuna di avere accanto la persona giusta.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Li Shaoran, Sakura Kinomoto | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 3
 
Era trascorso un po’ di tempo nel totale silenzio. Sakura era ancora stretta tra le braccia di Syaoran, e non aveva alcuna intenzione di spostarsi; sentiva di poter stare lì per sempre. Quello che voleva fare, invece, era liberarsi delle parole che il suo cuore le stava gridando da quando era riuscita a calmarsi.
<< Grazie. >> sussurrò al ragazzo.
<< Io non ho fatto niente. >> rispose lui con una scrollata di spalle.
Sakura alzò la testa per guardarlo in volto.
<< È merito tuo se ora sto meglio. >>
<< No. >>
<< Sì, invece. >>
Syaoran si girò verso di lei, in modo che potesse guardarla dritto negli occhi.
<< Il merito è tuo, non mio. Io non ho fatto altro che starti accanto e cercare di infonderti coraggio, perché sapevo che la mia Sakura non si sarebbe lasciata abbattere da niente. >>
Era vero, lei non si arrendeva mai alla fine. Questo, però, solo perché aveva la fortuna di avere delle persone speciali accanto, persone che non l’abbandonavano mai e che trovavano sempre il modo di aiutarla in ogni situazione… persone meravigliose come lui. In un attimo, Sakura sentì il volto bagnarsi nuovamente, ma sapeva che erano lacrime dal sapore diverso, questa volta. Erano lacrime di gioia, piccole gocce d’amore che Syaoran, sorridendo, si affrettò ad asciugare col pollice. Lei, felice come non mai, ricambiò il sorriso.
<< Che cosa farei senza di te? >> chiese, ricevendo in risposta una risatina.
<< È il contrario, Sakura. Sei stata la mia salvezza. >> ribatté il ragazzo, accarezzandole il braccio con i tocchi delicati delle dita. Lei rabbrividì leggermente al contatto, prima di guardarlo con occhi stupiti.
<< Ma che dici? >>
<< Nient’altro che la verità. >>
Sakura continuò ad osservare ogni suo minimo movimento e ben presto lo vide puntare lo sguardo verso l’orizzonte e perdersi nei pensieri.
<< Che ti prende? >> domandò confusa ma anche un po’ preoccupata. Syaoran, comunque, si limitò a sospirare.
<< Pensavo ai vecchi tempi. >> ammise poi mostrando un amaro sorriso. << La prima volta che arrivai in Giappone ero un’altra persona, non trovi? >>
La ragazza sbatté le palpebre. Non capiva che cosa stesse succedendo, ma decise di assecondare la piega che la conversazione stava prendendo.
Le parole che erano appena uscite dalla bocca del suo fidanzato erano vere, indubbiamente, però non erano ricordi che la facevano stare male. Appena trasferitosi da Hong Kong, spedito in Giappone dalla madre per una missione speciale, Syaoran si ritrovò in una terra straniera senza famiglia e senza amici, scoprendo poi che per portare a termine il suo importante compito avrebbe dovuto collaborare con una ragazza che, all’epoca, era una frana di prima categoria. A lei sembrò scorbutico e antipatico inizialmente, ma ci volle davvero poco per capire che la sua era solo una corazza, indossata a protezione dei suoi sentimenti e delle sue emozioni più intime. Più tempo fu necessario perché fosse lui ad aprirsi e lasciarsi andare, ma lei non demorse finché non riuscì a conquistare la sua fiducia e, più avanti, la sua amicizia. Questo, però, l’aveva davvero cambiato? No. Era solo un’illusione. Lui era sempre stato una bellissima persona. Lei, con la sua insistenza, aveva solamente fatto in modo che questa venisse alla luce dopo essere rimasta imprigionata nel suo cuore per molto tempo.
<< Credo che avessi solo bisogno di tempo per mostrare chi eri davvero. >>
Syaoran ghignò, affatto sorpreso da quella risposta. Le rivolse lo sguardo e scosse la testa.
<< Il tempo, da solo, non avrebbe potuto fare nulla. Il cambiamento tra ieri e oggi lo sento ancora adesso, come se fosse accaduto da poco. >> affermò chiudendo gli occhi e prendendo un respiro profondo, mentre Sakura lo guardava con un’espressione seria, leggermente accigliata. Detestava non riuscire a capirlo a fondo, sapendo che invece a lui bastava un’occhiata per comprendere ciò che albergava nel suo cuore. D’altronde erano fatti in modi diversi: lei era un libro aperto, lui un enigma da risolvere.
<< Sei sempre stato una persona meravigliosa, e penso che lo fossi anche prima di trasferirti a Tomoeda. >> rispose, dando voce a quelle che erano le sue considerazioni.
<< Sì, Sakura, ero una brava persona. Ma ero freddo, distaccato. Con chiunque. Facevo fatica a parlare persino con la mia famiglia. Pensi che a Hong Kong avessi degli amici? >> ribatté Syaoran, scuotendo la testa in risposta alla sua stessa domanda.
Sakura si morse il labbro e distolse lo sguardo. Pensare al lato oscuro della vita del suo ragazzo le lasciava un profondo senso di tristezza.
<< Avevi un buon rapporto con Meiling, no? >> chiese, vedendo Syaoran scrollare le spalle.
<< Diciamo di sì, ma solo perché lei si prese prepotentemente un posto accanto a me. Non mi faceva stare meglio, comunque. Anzi, il più delle volte era una sensazione insopportabile. >> rispose lui, ripuntando lo sguardo verso le montagne.
<< Perché? >> chiese Sakura a bruciapelo, ricevendo l’attenzione del ragazzo. << Ci sarà stato un motivo se provavi tutto questo. >>
Syaoran la fissò per qualche secondo e il battito del suo cuore cominciò ad accelerare. Non aveva mai raccontato a nessuno le emozioni che gli avevano tanto scombussolato l’esistenza, perciò si sentiva alquanto agitato. Aveva scelto lui di parlargliene, però. Lei si era confidata con lui, esponendosi oltremodo al suo giudizio e ai suoi pensieri, dimostrandogli quanto si fidasse. Era giusto che, ora, fosse lui a raccontarle qualcosa di sé.
<< La verità è che mi sono sentito solo tutta la vita, e alla fine mi ci sono abituato. Mio padre morì quando ero piccolo, non ricordo quasi niente di lui; mia madre, un po’ perché ero l’unico maschio della famiglia, un po’ perché ero l’unico ad aver ereditato i suoi poteri magici, è sempre stata molto severa con me. Non dico che non mi volesse bene, ma non mi ha mai dimostrato l’affetto di cui un bambino avrebbe bisogno. >> cominciò a dire, alzando lo sguardo al cielo. Sakura ascoltava attentamente senza fiatare. << La sua priorità era accrescere i miei poteri, addestrandomi per anni ad essere coraggioso di fronte ad ogni pericolo. Intanto, però, dentro di me si faceva strada la paura nei confronti della cosa più naturale del mondo. >>
<< I sentimenti. >> disse la ragazza. Syaoran sospirò sommessamente, poi annuì.
<< Più mi allenavo, più mi chiudevo in me stesso, rendendo difficile ogni conversazione al di fuori di quelle indispensabili. Col tempo, però, mi convinsi che fosse un sacrificio necessario se volevo soddisfare le aspettative di mia madre e diventare davvero forte, così me ne feci una ragione e smisi di interrogarmi su ciò che provavo, diventando sempre più apatico e scontroso. >>
Sakura aggrottò le sopracciglia. Lo conosceva da molto, ma non aveva mai saputo niente di questi retroscena del suo passato. Non avrebbe mai immaginato che avesse sofferto tanto durante la sua infanzia se lui non gliel’avesse detto… e chissà quante altre sofferenze teneva imprigionate dentro di sé. Si accoccolò ancor di più a lui e gli strinse la mano.
<< Non è stata colpa tua. >> disse, ma Syaoran si strinse nelle spalle.
<< Può darsi, ma forse avrei dovuto cercare quell’affetto che mi mancava da altre persone invece che concentrarmi troppo su mia madre, che a circa un mese dal mio decimo compleanno mi spedì in Giappone per recuperare le carte di Clow. >>
<< Ti dispiacque lasciare Hong Kong e venire qui? >>
<< No, a dire il vero. Ormai ero convinto anch’io che i miei poteri fossero la cosa più importante in assoluto, infatti non mostrai alcuna pietà o considerazione per niente e per nessuno non appena giunsi a Tomoeda. Questo, però, sono sicuro che lo ricordi bene… >>
Il tono della voce di Syaoran si affievolì mentre pronunciava le ultime parole, prima di spegnersi del tutto per qualche attimo.
Sakura alzò lo sguardo sul suo ragazzo e mise sulle labbra un piccolo broncio, triste per ciò che lui stava provando in quel momento. Sapeva che cosa gli frullava per la testa: nient’altro che il ricordo del loro primo incontro. Nel cortile della scuola, durante l’intervallo, ebbero una conversazione abbastanza spiacevole, sotto ogni punto di vista; lui alterato e infastidito, lei spaventata e confusa, finirono per urlare e litigare violentemente a causa delle carte di Clow… quelle stesse carte che, più avanti, li unirono. Il motivo per cui lui, ora, si sentiva così in colpa era perché in quell’occasione la trattò piuttosto male, aggredendola verbalmente e arrivando anche a strattonarla. A lei, però, non importava più. Era passato un sacco di tempo da allora, e lui si era fatto perdonare milioni di volte, standole accanto in ogni difficoltà, proteggendola sempre, aiutandola a gestire i suoi poteri magici e a far venir fuori il suo vero potenziale. Non doveva più star male per quel vecchio episodio.
<< Ricordo solo un grande cuore nascosto dietro a un’imponente corazza. >> affermò con un sorriso.
Syaoran non poté fare a meno di ridacchiare alla dolcezza della sua fidanzata.
<< E io ricordo che all’epoca non avevo idea che avrei incontrato una persona in grado di cambiarmi la vita. >>
Sakura continuò a sorridere.
<< Ma io non ho fatto niente. >> rispose alzando le spalle. Syaoran, però, le accarezzò i capelli e scosse la testa.
<< Mi hai parlato a cuore aperto, mi hai guardato negli occhi con sincerità, mi hai sorriso con dolcezza. All’inizio ero spaventato da tutto questo, e non sai che confusione c’era nella mia testa quando ho capito che, in qualche modo, eri speciale e mi facevi sentire cose che non avevo mai provato prima. Dopo un po’ di tempo, però, dopo tante riflessioni, ho accettato il fatto che tu mi piacessi davvero. >> ammise rivolgendole lo sguardo. << I tuoi sono stati tutti piccoli gesti che poco alla volta mi hanno insegnato ad amare. >>
Sakura si morse nuovamente il labbro mentre sentiva le guance prendere fuoco, imbarazzata da quelle dichiarazioni.
<< Non penso di essere stata l’unica ad averti dato queste cose. >> affermò, ricevendo un sorriso da Syaoran.
<< Sei stata l’unica a farlo con spontaneità, senza nemmeno renderti conto del bene che mi facevi, senza mai desiderare nulla in cambio. >> rispose lui.
Sakura si strinse nelle spalle.
<< Mi sono sempre comportata come credevo giusto, tutto qui. >>
<< Ed è proprio questo a renderti la meraviglia che sei. >> Syaoran la strinse più forte a sé, chiudendo gli occhi e respirando il dolce profumo dei suoi capelli. << Se oggi sono una persona completamente diversa da quella che ero, se non ho più alcun peso sul cuore e nessuna paura di aprirmi e lasciarmi andare, se ora sono in grado di amare e voler bene ai miei cari… beh, è solo merito tuo. Quindi grazie, grazie di essere la cosa più bella che mi sia mai capitata, grazie di essere la gioia più grande della mia vita… grazie di esistere. >>
Così come quelle parole lasciarono la bocca di Syaoran, Sakura scoppiò a piangere. Si sistemò meglio tra le braccia del ragazzo, che le sorrise amorevolmente, e appoggiò la testa nell’incavo del suo collo. Lo sentì strofinarle la schiena nel tentativo di calmare i suoi singhiozzi, nonostante sapesse che erano lacrime di felicità. E quante volte le aveva causato il pianto con la sua tenerezza! Amava da morire ogni lato del suo carattere, dal più limpido al più enigmatico. Amava da morire il comportamento protettivo che assumeva nei suoi confronti quando c’era qualche pericolo o quando qualcuno osava anche solo risponderle male. Amava da morire quando usciva dalla sua scorza per mostrarle uno dei tanti segreti che nascondeva dentro di sé, anche quelli più dolorosi, per permetterle di conoscerlo sempre meglio e di arrivare al suo cuore per guarire tutto ciò che aveva bisogno di cure affettuose. Amava da morire lui, la persona che era nella sua totalità, il ragazzo che aveva a fianco giorno dopo giorno, anno dopo anno, possibilmente per tutta la vita.
<< Grazie a te. >> sussurrò tra le lacrime, mentre i singhiozzi andavano via via scemando.
Nessuno disse niente per un po’. Il silenzio e il buio della notte li avvolgevano, ma non facevano più alcuna paura, perché nel cuore dei due ragazzi si era accesa una luce destinata a non spegnersi mai, pronta a illuminare col suo chiarore ogni ombra che avrebbe tentato di insinuarsi nel loro cammino. Sakura, ormai calma, sorrise contro la pelle di Syaoran. Non le sembrava di esser mai stata così serena. Finché avevano l’un l’altra, tutto sarebbe andato per il meglio. E sapeva che sarebbero rimasti insieme fino alla fine; il loro legame esisteva ancora prima che si incontrassero, perché era stato creato dal destino.
Sull’onda di questi pensieri felici, la ragazza sentì improvvisamente la mente fuggirle via, e poco dopo si lasciò cadere in un meritato riposo. Percependo chiaramente un delicato bacio tra i capelli, si addormentò sulle dolci note di un “ti amo”, stretta tra le ali protettive di un angelo. Il suo angelo.


NdA:
Siamo arrivati all'ultimo capitolo. Mi piaceva l'idea di creare un momento di tenerezza tra Sakura e Syaoran senza che venissero interrotti da azioni o pericoli imprevisti. Volevo che la situazione fosse sotto il pieno controllo del loro amore, e spero di esserci riuscita. Spero anche che vi sia piaciuta questa dose di zucchero :)
A presto con una nuova fanfiction!
dada_97
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Card Captor Sakura / Vai alla pagina dell'autore: dada_97