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Autore: Shade Owl    08/07/2019    2 recensioni
Orlaith Alexander ha scoperto di non essere solamente una violinista estremamente dotata, tanto da guadagnarsi un esclusivo contratto con la Lightning Tune Records, ma anche di avere dei poteri incredibili, legati alle sue emozioni e alla sua musica. Tutto ciò però ha attirato le mire di potenti stregoni che hanno tentato di usare il suo potere per scopi malvagi, cosa che l'ha obbligata a lottare per salvare se stessa e le persone a cui vuole bene.
Quasi un anno dopo questi avvenimenti, la vita scorre tranquilla per lei, ormai lontana dalle luci della ribalta e dalla magia, e il suo unico obbiettivo è laurearsi e diventare una persona come tutte le altre, dimenticando il proprio dono, troppo pericoloso per essere usato con leggerezza.
Tuttavia, Orlaith ignora gli eventi che, in un luogo lontano, sono già in moto e che presto la raggiungeranno, portandola a scoprire un mondo per lei tutto nuovo e pericoloso, ma anche le risposte che per molto tempo ha ignorato: da dove viene la sua magia? Cos'è lei, realmente? E perché non ha mai incontrato nessun altro con le sue capacità?
Ma soprattutto... saprà affrontare quello che le riserva il destino?
Genere: Avventura, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Epic Violin'
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Avevano trascorso la notte in una chiesa.
Era a pochi isolati da dove si erano fermate la prima volta, e pur non essendoci un posto dove stendersi e dormire avevano trovato un po’ di riparo e un minimo di calore in più rispetto alla strada. Quando erano entrate non c’era nessuno in vista, e così si erano potute nascondere sul ballatoio, le cui scale erano chiuse al pubblico tramite una catena.
Si erano coricate entrambe sul pavimento di assi, che per quanto scomodo non era nemmeno paragonabile all’orribile panca della cella di custodia del distretto. Nova in particolare si era addormentata abbastanza rapidamente (o quantomeno aveva chiuso gli occhi piuttosto in fretta), e anche Orlaith, alla fine, aveva ceduto alla fatica e alle emozioni di quella giornata tremenda.
Quando aprì gli occhi vide che la sua compagna era già sveglia, e sicuramente in piedi da molto: non indossava più la divisa che aveva rubato, ma un vecchio maglione scolorito e un paio di pantaloni dall’aria vissuta e consumata. In quel momento era in ginocchio poco lontana, e stava armeggiando con un borsone preso chissà dove.
- Ehi...- borbottò Orlaith, tirandosi su e strofinandosi gli occhi.
- Ah, sei sveglia.- disse Nova, lanciandole uno sguardo.
- Sì… che ore sono?-
- Quasi le nove. Ho pensato di lasciarti dormire un po’, ieri è stato faticoso per te.-
- E per te no?-
- Non più del solito.-
Si rialzò con il borsone a tracolla, estraendone una merendina senza zucchero.
- Tieni.- le disse - Mangia, avrai fame.-
- Grazie.- disse Orlaith, accettandola - Dove hai preso tutta questa roba?- chiese.
- Ho parlato con il parroco di questa chiesa.- spiegò - La religione che predica non è molto diversa da molte di quelle che conosco: il suo scopo è aiutare i bisognosi. Gli ho spiegato la nostra situazione ed è stato ben felice di darci una mano e di chiudere un occhio.-
Orlaith quasi si strozzò con la merendina, sgranando gli occhi.
- C… cosa?- tossì - Hai… raccontato a un prete… quello che sta succedendo?-
- Non sono stupida.- replicò Nova - Avevo addosso una divisa della polizia. Ho modificato un po’ la storia e approfittato del mio aspetto per indurlo a credere quello che volevo.-
- Insomma… hai mentito. A un prete.- tradusse Orlaith.
- È lecito, quando è per il bene di qualcuno. Incluso il suo.- disse lei, scrollando le spalle - E poi, ha detto che queste cose erano destinate ai bisognosi. Noi abbiamo bisogno.-
Orlaith scosse la testa, sospirando, e si alzò in piedi con un piccolo gemito: dopo la nottata sul pavimento si sentiva tutta rattrappita.
- Va bene… qual è il piano adesso?-
- Troviamo un telefono. Sai chi chiamare, vero?-
- Certo.- sospirò Orlaith - Tu sai dove trovarlo, sì? Preferirei non usare quello del prete, visto che l’hai praticamente preso in giro.-
Nova fece un gesto con la spalla, come a dire che non le importava granché, e la precedette giù per le scale.

- Spento. Grandioso.- sbuffò Orlaith, riattaccando scocciata.
Nova l’aveva condotta al più vicino telefono pubblico, installato dietro l’angolo di un palazzo a pochi isolati dalla chiesa, un po’ discosto dalla via principale, così che avessero un minimo di privacy; con quello aveva provato a fare una chiamata a carico di Annie, tramite centralino. Ricordava il suo numero a memoria, era lo stesso da più di un decennio e, prima dell’avvento degli smartphone, non era così insolito impararne alcuni. Purtroppo, il tentativo era andato a vuoto.
- Spento… nel senso il suo telefono?- chiese Nova, sistemandosi meglio la borsa sulla spalla.
- Già… probabilmente è scarico. Si scorda sempre di ricaricarlo. Io glielo dico sempre, ma…-
Sospirò con rassegnazione, le mani sui fianchi, e guardò la sua compagna in cerca di sostegno.
- Non ricordi come chiamare David?- chiese questa.
- No. Avevo il numero in memoria, non lo componevo mai.-
- Non ti seguo.-
- Ah, giusto… vabe’, alternative?- chiese, comprendendo di aver preteso troppo - Non so… non hai un mezzo magico per comunicare a distanza con i tuoi compagni?-
Nova aggrottò la fronte.
- Tu parli di telepatia, o di cristalli di comunicazione, che sono simili a questi vostri telefoni portatili. Io però non sono telepatica, e quando abbandoniamo il nostro universo ci portiamo dietro meno cose possibili per non rischiare di contaminare le realtà visitate. È una delle leggi.-
- Ah, chiaro...- sospirò Orlaith - Quindi siamo isolate?-
- No, ovviamente.- rispose Nova - Speravo solo di poter parlare con loro, ma sono in quella direzione.- disse, indicando un punto alla propria destra - All’incirca a due ore di cammino da qui.-
- Due ore di cammi… aspetta, sono a Washington Heights?- esclamò Orlaith - Oh, cavolo… non è una bella zona. Soprattutto di notte.-
- Sicuramente Nightmare conta su questo.-
- Beh, comunque ci vorrà una vita per arrivare.- sospirò Orlaith, incrociando le braccia - Due ore… tanto vale iniziare a camminare.-
- Possiamo usare un veicolo.- disse Nova - Tu conosci questa città. Pensaci bene, non c’è un’alternativa?-
- Senza soldi e senza documenti non mi viene in mente niente.- sospirò lei, scrollando le spalle.
Nova annuì, spostando lo sguardo sul telefono alle sue spalle.
- Hai detto che questi telefoni di solito necessitano di denaro per funzionare, vero?-
- Certo.- rispose Orlaith.
Nova si guardò un momento intorno per accertarsi che nessuno li stesse osservando. Un attimo dopo fece scattare la mano contro l’apparecchio, così repentinamente che Orlaith sussultò. La sua mano perforò plastica e metallo come se fossero fogli di carta velina, e quando la estrasse le fece seguito una cascata di monete luccicanti.
Orlaith fissò sbalordita il mucchio ai suoi piedi e poi Nova, che si stava massaggiando la mano senza dire niente o mostrare emozioni particolari. Si era escoriata un po’ la pelle, ma le dita sembravano intatte.
- Okay… questo è stato proprio forte…- commentò - Ti fa male?-
Nova scosse la testa.
- Sono una Adhaliah. Una cosa così superficiale guarirà prestissimo.-
- Va bene, non ti chiedo di approfondire solo perché siamo di fretta.- disse, chinandosi a raccogliere di corsa il denaro, prima che qualcuno si accorgesse di cosa stessero facendo - Vieni… con questi possiamo permetterci un autobus.-

Prima di entrare nel negozio di elettronica, Keith si fermò davanti alla vetrina, attraverso la quale vide se stesso.
Per la precisione, c’era uno schermo piuttosto grande (anche se meno di quello che aveva visto in casa di David) che rimandava la sua esatta immagine, come uno specchio altamente sofisticato. Incuriosito, sollevò un braccio solo per vedere l’altro se stesso fare altrettanto, muovendo anche la testa da un lato e dall’altro. Sentendo Annie ridacchiare, si sentì improvvisamente un po’ stupido.
- Sì, sono divertente.- grugnì.
- Scusa.- disse la ragazza, posando le sue borse - Non hai mai visto una telecamera?-
- Mi hanno spiegato come funziona, e ci ho avuto a che fare una volta, in passato, ma non ho mai visto me stesso su uno schermo.- rispose - Devo dire che è strano.-
- Beh, non è molto diverso dal vedersi in uno specchio.- disse Annie, avvicinandosi fino a entrare nell’inquadratura con lui - Scommetto che ti sembra magia, vero?-
Keith sogghignò.
- Non sono un bifolco, ragazzina.- rispose - Molto prima di conoscere Nightmare ho imparato a non vedere tutto quello che non conosco come magia. Posso essere curioso, ma non stupido.-
- Non ho detto questo!- protestò Annie.
- Lo so, ma a volte è bene puntualizzarlo. Sono cresciuto impedendo alla gente di farsi un’idea sbagliata su quelli come me, non è una cosa che ti scrolli di dosso così presto.-
Annie aggrottò la fronte, ma non disse niente.
- Sai a cosa servono tutte queste cose?- chiese invece, accennando alle buste.
- I vestiti a mimetizzarci con voialtri. Il cibo a far mangiare voi tre e Nova. Il resto è roba che Nightmare sta smontando per le sue invenzioni, e non sempre so cosa vuole costruire. Di certo preferisco non chiedere sempre… a volte preferisco che mi faccia una sorpresa.-
Annie scoppiò a ridere e raccolse le borse per rientrare. Mosse un passo e poi sentì la mano di Keith trattenerla, impedendole di allontanarsi. Guardandolo, vide che non rideva più e che fissava accigliato lo schermo, i muscoli tesi e pronti a scattare. Aveva improvvisamente cambiato atteggiamento.
- Cosa c’è?- chiese.
Keith indicò un punto sullo schermo, nella parte alta. Aguzzando la vista, Annie scorse qualcosa appena oltre la vetrata che sovrastava il corridoio commerciale in cui si trovavano, anche se era difficile dire di cosa si trattasse.
- Cos’è?- chiese.
Keith non rispose, voltandosi e lasciandola andare allo stesso tempo. Anche Annie si voltò, alzando lo sguardo verso il soffitto. Spalancò la bocca ma riuscì a non gridare, anche se veramente per pochissimo.
Era il Doplanker.

Stavolta toccherà a Keith darsi da fare. Anche se la situazione non è particolarmente favorevole.
Ringrazio come sempre John Spangler, Easter_huit, Old Fashioned, Roiben e Arianna96r, che mi seguono. A presto!

 

   
 
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